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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 8355 del 13 giugno 1989
«La punibilità dei reati colposi non è esclusa da un qualsiasi errore sul fatto che costituisce reato, ma, ai sensi dell'art. 47 c.p., solo dall'errore non determinato da colpa. Ne consegue che la circostanza che in occasione di visite ispettive...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 7402 del 24 giugno 2000
«La circostanza che in occasione di visite ispettive non siano stati mossi rilievi in ordine alla sicurezza della macchina non può essere invocata per escludere la responsabilità del datore di lavoro, atteso che la punibilità dei reati colposi non...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 12464 del 26 marzo 2007
«Il bene giuridico tutelato dalla fattispecie di cui all'art. 437 c.p. concerne anche la sicurezza sul lavoro di una comunità ristretta di lavoratori o di singoli lavoratori, in quanto tale disposizione incrimina espressamente la rimozione o...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2495 del 2 luglio 1998
«Non è configurabile il reato di cui all'art. 437 c.p. (rimozione od omissione dolosa di cautele contro infortuni sul lavoro), in caso di omissione, da parte del responsabile di un pubblico esercizio, di cautele destinate non a salvaguardare...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 35827 del 30 agosto 2013
«...ad un infortunio sul lavoro, del coordinatore per la progettazione che aveva predisposto un piano di sicurezza assolutamente generico, e che aveva invocato come esimente la mancanza, di fatto, del coordinatore per l'esecuzione dei lavori).»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 38343 del 18 settembre 2014
«In materia di infortuni sul lavoro, gli obblighi di prevenzione, assicurazione e sorveglianza gravanti sul datore di lavoro, possono essere trasferiti con conseguente subentro del delegato nella posizione di garanzia che fa capo al delegante, a...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4600 del 30 gennaio 2003
«In tema di libertà vigilata, la ritenuta persistenza, in sede di riesame, ai sensi dell'art. 208 c.p., della pericolosità del soggetto che vi è sottoposto comporta solo il prolungamento della misura di sicurezza, ma non può determinarne...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 36551 del 23 settembre 2003
«...reato di corruzione nella condotta dell'imprenditore che aveva versato ad ispettori della Usl denaro affinché omettessero di verificare talune irregolarità della sua azienda alla normativa sulla prevenzione e sicurezza degli ambienti di lavoro).»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 9630 del 6 novembre 1984
«Il delitto contemplato dall'art. 437 c.p. è strutturato in due ipotesi di cui una consiste nell'omettere di collocare impianti, apparecchiature o segnali destinati a prevenire disastri o infortuni sul lavoro. L'omissione riveste carattere...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 806 del 27 gennaio 1982
«Ad integrare l'elemento psicologico del reato di cui all'art. 437 c.p. (rimozione od omissione dolosa di cautele contro infortuni sul lavoro) è necessaria la rappresentazione del pericolo per la sicurezza nell'ambiente di lavoro derivante dalla...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 2217 del 22 gennaio 2001
«La responsabilità per colpa generica, per imprudenza, imperizia e negligenza, a carico del datore di lavoro per lesioni colpose al lavoratore rimasto vittima di infortunio sul lavoro, non può essere esclusa dalla semplice osservanza di norme...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 41294 del 9 novembre 2007
«In materia di prevenzione degli infortuni sul lavoro, l'obbligo di assicurarsi della stabilità del carico incombe sul manovratore della gru, il cui giudizio sull'opportunità di effettuare la manovra di sollevamento è del tutto indipendente ed...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 3455 del 2 febbraio 2005
«In tema di infortuni sul lavoro, poiché le norme di prevenzione mirano a tutelare il lavoratore anche in ordine ad incidenti che possano derivare da sua negligenza, imprudenza e imperizia, la responsabilità del datore di lavoro e, in generale, del...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 32925 del 29 luglio 2004
«La specificazione dei doveri che incombono sul lavoratore ai sensi dell'art. 6 del D.P.R. 27 aprile 1955 n. 547 implica che al lavoratore non è riconosciuta alcuna autonomia decisionale o iniziativa personale in ordine alla prevenzione infortuni,...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 6486 del 3 giugno 1995
«...limitarsi a assolvere normalmente il compito di informare i lavoratori sulle norme antinfortunistiche previste, ma deve attivarsi e controllare sino alla pedanteria, che tali norme siano assimilate dai lavoratori nella ordinaria prassi di lavoro.»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 10468 del 16 novembre 1993
«In tema di prevenzione infortuni sul lavoro, l'obbligo dell'imprenditore — che si avvalga per l'esecuzione di opere accessorie di un lavoratore autonomo in base ad un contratto d'opera — di renderlo edotto dei rischi specifici esistenti...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 1146 del 5 febbraio 1985
«La terminologia adoperata negli artt. 589 e 590 c.p. «norme per la prevenzione degli infortuni sul lavoro» è riferibile non solo alle norme inserite nelle leggi specificamente antinfortunistiche, ma anche di tutte quelle che, direttamente o...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 46383 del 13 dicembre 2007
«In tema di infortuni sul lavoro, nel caso in cui i lavori siano stati affidati in appalto, risponde a garanzia della prevenzione infortunistica anche il committente il quale si ingerisca nell'organizzazione del lavoro, così partecipando...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 10043 del 22 settembre 1994
«Qualora un'impresa edile incaricata dell'esecuzione di opere concernenti uno stabile si rivolga per l'allestimento della necessaria impalcatura ad una ditta che invii sul posto operai specializzati, gli obblighi imposti dalle norme...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 3495 del 8 aprile 1993
«L'obbligo dei datori di lavoro, dei dirigenti, dei preposti di vigilare al fine di esigere, come stabilisce l'art. 4 del D.P.R. 27 aprile 1955, n. 547, che i lavoratori dipendenti osservino le norme di sicurezza per la prevenzione degli infortuni...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 9842 del 13 settembre 1994
«In materia di infortuni sul lavoro, il cancello di chiusura di uno dei depositi di uno stabilimento rientra nella generale previsione dell'art. 374 del D.P.R. 27 aprile 1955, n. 547, concernente l'obbligo di mantenimento in buono stato di...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 5009 del 2 maggio 1994
«Pertanto, nell'ipotesi di infortunio sul lavoro connesso al funzionamento di una tale apparecchiatura risultata non conforme alla disciplina normativa del nostro paese, a nulla rileva che il collaudo sia stato effettuato all'estero, in conformità...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 9459 del 27 febbraio 2013
«In tema di prevenzione degli infortuni sul lavoro, costituisce "posto di lavoro" anche lo spazio limitrofo ad un autocarro, che deve essere protetto al fine di evitare cadute pericolose di materiali in grado di arrecare lesioni al personale...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 21593 del 1 giugno 2007
«In tema di infortuni sul lavoro, indipendentemente dalla esistenza o meno della figura del preposto — la cui specifica competenza è quella di controllare l'ortodossia antinfortunistica dell'esecuzione delle prestazioni lavorative per rapporto...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 3483 del 5 aprile 1996
«Chi dà in concreto l'ordine di effettuare un lavoro, anche se non impartisce direttive circa le modalità di esecuzione di questo, si inserisce ed assume di fatto la mansione di dirigente sicché ha il dovere di accertarsi che il lavoro venga fatto...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 8588 del 29 luglio 1994
«Qualora un infortunio sul lavoro si verifichi in conseguenza dell'uso di una macchina i cui dispositivi di sicurezza sono mancanti o insufficienti, è irrilevante il fatto che in una precedente ispezione degli organi di tutela non sia stata...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 2054 del 3 marzo 1993
«L'eventuale silenzio della legge sulle misure antinfortunistiche da prendere non esime il datore di lavoro da responsabilità se, di volta in volta, la particolarità del lavoro, l'esperienza e la tecnica sono in grado di suggerirgli e, quindi, di...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1760 del 17 aprile 1998
«In particolare, l'accordo tra le parti previsto dall'art. 599 citato non svolge alcuna efficacia sulle statuizioni concernenti il pagamento delle spese del procedimento, l'applicazione di pene accessorie e di misure di sicurezza, conseguenti...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 20051 del 6 ottobre 2016
«In materia di obbligo di sicurezza di cui all'art. 2087 c.c. gravano sul datore di lavoro specifici obblighi di informazione del lavoratore, al fine di evitare il rischio specifico della lavorazione, insuscettibili di essere assolti mediante...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 18503 del 21 settembre 2016
«In materia di tutela della salute del lavoratore, il datore di lavoro è tenuto, ai sensi dell'art. 2087 c.c., a garantire la sicurezza al meglio delle tecnologie disponibili, sicché, con riferimento alle patologie correlate all'amianto, l'obbligo,...»