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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 4713 del 19 dicembre 1996
«Il giudice competente a pronunciarsi sulla revoca della misura cautelare — e quello adito in sede di appello sulla medesima questione — non incontra alcuna preclusione, quanto all'accertamento della carenza originaria e preesistente di indizi o di...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 2604 del 26 settembre 2000
«Quanto poi al tipo di preclusione suscettibile di formarsi a seguito delle pronunce che intervengano — ad opera della Corte Suprema, ovvero del tribunale in sede di riesame o di appello — all'esito del procedimento incidentale avente ad oggetto la...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2093 del 29 aprile 1999
«La preclusione di natura endoprocessuale suscettibile di formarsi a seguito delle pronunzie emesse, all'esito del procedimento incidentale di impugnazione, dalla Corte di cassazione ovvero dal tribunale in sede di riesame o di appello avverso le...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1720 del 5 agosto 1999
«L'inosservanza dei termini stabiliti per lo svolgimento e la conclusione del procedimento di riesame, se non dedotta o rilevata prima che la decisione adottata all'esito di detto procedimento sia divenuta definitiva, non può essere più dedotta o...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 18339 del 20 aprile 2004
«La decisione definitiva, emessa sull'appello instaurato dal pubblico ministero avverso l'ordinanza del Gip di rigetto della richiesta di una misura cautelare personale, spiega un'efficacia preclusiva «allo stato degli atti» in ordine alle...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 35482 del 24 settembre 2007
«In tema di giudicato cautelare, premesso che esso copre soltanto il dedotto e non il deducibile, deve altresì ritenersi che la copertura non si estenda a quelle questioni le quali, ancorché dedotte, non siano state, tuttavia, decise. (Nella...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 9 del 1 giugno 2000
«Qualora sia stata disposta l'archiviazione in ordine a una data notizia di reato, senza il preventivo provvedimento di cui all'art. 414 c.p.p., lo stesso pubblico ministero, da intendersi come medesimo ufficio, non può legittimamente chiedere, e...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 5207 del 10 febbraio 2004
«È abnorme il provvedimento con il quale il giudice per le indagini preliminari, a fronte di richiesta di archiviazione, adotti una decisione interlocutoria di sospensione del procedimento e di investitura della Corte di Giustizia della Comunità...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 6071 del 4 giugno 1991
«La predetta norma garantisce a tutti la difesa come diritto inviolabile in ogni stato e grado del procedimento, ma assicura soltanto ai non abbienti — in coerenza con i principi di cui agli artt. 2 e 3 Cost. — i mezzi per agire e difendersi...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 627 del 4 giugno 1999
«Non possono censurare i provvedimenti da essi sollecitati, se rispettosi del principio di legalità e, quindi, revocare il consenso prestato, con la surrettizia prospettazione del vizio di motivazione dovendo sindacare, specificamente, la...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 20600 del 1 ottobre 2007
«Ai sensi dell'art. 39, comma secondo, c.p.c., la continenza di cause ricorre non solo quando due cause siano caratterizzate da identità di soggetti (identità non esclusa, peraltro, dalla circostanza che in uno dei due giudizi sia presente anche un...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 123 del 28 marzo 1994
«Il nuovo codice di procedura non contempla l'istituto dell'incidente di falso, che disciplinava l'impugnazione di un atto o di un documento del processo denunziato di falsità, né riproduce l'art. 158 del codice abrogato, che attribuiva al processo...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 17667 del 5 maggio 2011
«In tema di questioni preliminari, la disposizione di cui all'art. 491 c.p.p. prevede che la questione relativa alla eventuale esclusione della parte civile sia posta subito dopo che sia stato compiuto, per la prima volta, l'accertamento della...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 809 del 21 gennaio 1999
«Poiché spetta allo Stato in cui l'estradando è stato sottoposto a processo stabilire, in concreto, le modalità di esercizio del diritto dell'imputato a un'assistenza tecnica, purché esso venga riconosciuto, non può invocarsi, al fine di ottenere...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 2027 del 17 gennaio 2003
«Il decreto di citazione - emesso dopo l'entrata in vigore della legge n. 479 del 1999 e contenente l'indicazione del termine di 15 giorni dalla notificazione per la richiesta di ammissione ai riti alternativi anziché quello previsto dal nuovo...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3875 del 18 agosto 1995
«L'effetto estensivo in bonam partem dell'impugnazione delle misure cautelari opera a favore degli altri coindagati — sempre che il gravame non sia stato accolto per motivi esclusivamente personali — a prescindere dalla circostanza che i...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 868 del 27 gennaio 1996
«La procedura di cui all'art. 599, comma 4, c.p.p., comportando rinuncia a tutti i motivi di appello sulle questioni di merito, ad eccezione di quello relativo alla pena, patteggiata fra le parti e conformemente applicata dal giudice di appello,...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 16965 del 10 aprile 2003
«In virtù del disposto di cui all'art. 609, comma 2, c.p.p., il giudice di legittimità decide anche sulle questioni rilevabili d'ufficio in ogni stato e grado del procedimento, al di fuori di quelle proposte con i motivi di ricorso; ma tale...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 9850 del 19 novembre 1996
«Infatti, l'art. 609, comma secondo, c.p.p., sancisce espressamente che la Corte di cassazione decide «altresì», e cioè quali che siano i motivi dedotti in ricorso, le questioni rilevabili d'ufficio in ogni stato e grado del processo, per cui essa...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1238 del 12 aprile 1994
«Il potere-dovere di decidere «le questioni rilevabili d'ufficio in ogni stato e grado del processo e quelle che non sarebbe stato possibile dedurre in grado di appello», attribuito alla Corte di cassazione dall'art. 609, secondo comma, c.p.p.,...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4943 del 7 settembre 2000
«Ne consegue che, in via prioritaria, spetta al giudice dell'esecuzione verificare se l'imputato — nella sua fisica identità e indipendentemente dal nome attribuitogli — sia stato citato in giudizio e, in caso di esito positivo dell'accertamento,...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 922 del 8 maggio 1998
«In tema di estradizione per l'estero, il vano decorso del termine di quindici giorni previsto dall'art. 708, comma 5, c.p.p. per la consegna dell'estradando produce la perdita di efficacia del decreto ministeriale di estradizione solo nell'ipotesi...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 1365 del 18 giugno 1999
«Il procedimento incidentale di esecuzione è un rimedio generale apprestato per la risoluzione di tutti quei problemi che possono insorgere per la esecuzione di un provvedimento giurisdizionale. Come tale, ha per oggetto le questioni attinenti alla...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 15367 del 1 dicembre 2000
«Ne consegue che nell'ipotesi in cui l'attore, qualificandosi come «consumatore», agisca per far valere un diritto previsto dal D.L.vo n. 50 del 1992, la competenza territoriale a decidere la controversia è da attribuire inderogabilmente al giudice...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 15344 del 6 luglio 2006
«Per le controversie instaurate prima, in sede di giurisdizione amministrativa, opera integralmente il disposto del citato art. 5 c.p.c., secondo il quale la giurisdizione è determinata con riguardo alla legge vigente e allo stato di fatto...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 25031 del 28 novembre 2005
«Il principio della perpetuatio iurisdictionis di cui l'art. 5 c.p.c. è espressione, rende infatti irrilevanti, ai fini della giurisdizione, i mutamenti legislativi successivi alla proposizione della domanda, solo nel caso in cui il sopravvenuto...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 1615 del 12 maggio 1969
«Se una questione di stato è proposta dinanzi ad un giudice diverso da quello competente, indicato nell'art. 9, secondo comma, c.p.c., dovrà applicarsi il principio di ordine generale dell'art. 34 dello stesso codice, per cui il giudice adito non...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 18642 del 5 dicembre 2003
«Nell'ipotesi di intervento del fondo di garanzia per sinistro cagionato da mezzo non identificato, con riferimento ai limiti di massimale, dopo la dichiarazione di illegittimità costituzionale dell'art. 21 della L. n. 990/1069 (sent. n. 560 del...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 24883 del 9 ottobre 2008
«L'interpretazione dell'art. 37 c.p.c., secondo cui il difetto di giurisdizione «è rilevato, anche d'ufficio, in qualunque stato e grado del processo» deve tenere conto dei principi di economia processuale e di ragionevole durata del processo...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, ordinanza n. 6324 del 16 marzo 2009
«Sono sottratte alla cognizione incidentale del giudice amministrativo le sole questioni afferenti allo stato ed alla capacità delle persone, ma non quelle dirette a valutare la capacità processuale del soggetto a proporre appello al Consiglio di...»