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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 4805 del 3 settembre 1982
«Il venditore, pertanto, quale parte in causa soggetta alla decisione sul rapporto principale, ha tutti i poteri ed i doveri che competono alle altre parti, ivi compreso il potere di impugnare la decisione sfavorevole al compratore nei confronti...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 13635 del 5 novembre 2001
«Le pretese restitutorie conseguenti alla riforma in appello della sentenza di primo grado possono trovare ingresso nella fase di gravame, pur in assenza di una norma specifica nel codice di rito, per precostituire il titolo esecutivo per la...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 4163 del 15 maggio 1990
«Nel caso di totale invalidità e revoca del decreto ingiuntivo, per difetto del requisito dell'esigibilità del credito con esso fatto valere, con accoglimento della domanda proposta dal creditore nel corso del giudizio d'opposizione per effetto...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 11454 del 23 luglio 2003
«In caso di chiamata in garanzia impropria, essendo l'azione principale e quella di garanzia fondate su titoli diversi, le due cause benché proposte all'interno di uno stesso giudizio rimangono distinte e scindibili; ne consegue che, se manchi da...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 61 del 8 gennaio 2003
«Pertanto, nel caso in cui sia controverso tra i soci il verificarsi di una causa di scioglimento, la nomina del liquidatore spetta al giudice adito in sede contenziosa, anche se il relativo giudizio sia definito con una pronunzia che dichiari...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 9723 del 23 aprile 2010
«Ne consegue che quando la chiusura del fallimento sia avvenuta prima del passaggio in giudicato della sentenza che definisce il giudizio di insinuazione tardiva di un credito, l'accantonamento a tal fine disposto costituisce un residuo attivo del...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 6597 del 23 marzo 2011
«Ove sia stata eseguita la trascrizione di una domanda giudiziale al di fuori dei casi di cui agli artt. 2652 e 2653 c.c., sussiste l'interesse della controparte ad agire, anche in separato giudizio, per il relativo risarcimento del danno, a...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 10600 del 19 maggio 2005
«Al principio di ordine generale secondo cui tutte le pronunce giudiziali retroagiscono normalmente al momento della domanda, fanno eccezione le pronunce costitutive che tengono luogo dell'obbligo di concludere un contratto, le quali, essendo fonte...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 631 del 22 gennaio 1997
«In materia di giuramento decisorio, le disposizioni dell'art. 2738, primo comma, c.c., sono indicative della volontà del legislatore di impedire, anche prima del passaggio in giudicato della sentenza, ogni possibilità di rimettere in discussione,...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 4766 del 28 febbraio 2007
«In tema di concordato fallimentare con assunzione, qualora la relativa proposta contempli la cessione delle azioni revocatorie, la chiusura del fallimento, conseguente al passaggio in giudicato della sentenza di omologazione, non determina...»
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Cassazione civile, Sez. V, sentenza n. 18041 del 6 agosto 2009
«L'efficacia del giudicato esterno non può giungere fino al punto di far ritenere vincolante, nel giudizio avente ad oggetto le medesime questioni di fatto e di diritto, la sentenza definitiva di merito priva di una specifica "ratio decidendi",...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 29531 del 18 dicembre 2008
«Il passaggio in cosa giudicata di una pronuncia del giudice ordinario, ovvero del giudice amministrativo, recante statuizioni sul merito di una pretesa attinente ad un determinato rapporto, estende i suoi effetti al presupposto della sussistenza...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 8723 del 9 aprile 2009
«In tema di formazione del giudicato in relazione ai rapporti di durata, se l'accertamento dell'esistenza, validità e natura giuridica di un contratto, fonte di un rapporto obbligatorio, costituisce il presupposto logico-giuridico di un diritto...»
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Cassazione civile, Sez. V, sentenza n. 10027 del 29 aprile 2009
«Il giudicato implicito, formandosi sulle questioni e sugli accertamenti che costituiscono il presupposto logico indispensabile di una questione o di un accertamento sul quale si sia formato un giudicato esplicito, non è configurabile in relazione...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 18346 del 6 agosto 2010
«In tema di esecuzione forzata immobiliare, la norma di cui all'art. 2929 c.c., nel tutelare senza riserve l'aggiudicatario non colluso, pone un principio parallelo a quello del giudicato del processo di cognizione, cosa da precludere...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 4907 del 28 febbraio 2011
«La sentenza di esecuzione in forma coattiva dell'obbligo di contrarre, ex art. 2932 c.c., produce gli effetti del contratto definitivo, che è destinata a surrogare, solo col passaggio in giudicato. Pertanto, prima di tale momento, il creditore...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 17688 del 28 luglio 2010
«Le pronunce costitutive che tengono luogo dell'obbligo di concludere un contratto, essendo fonte autonoma di rapporti giuridici, spiegano i loro effetti solo dal momento del loro passaggio in giudicato; ne consegue che - dovendosi prendere in...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 690 del 16 gennaio 2006
«In tema di contratto preliminare, le sentenze emesse ai sensi dell'art. 2932 c.c. producono dal momento del passaggio in giudicato gli effetti del negozio comportando. nel caso di vendita, il trasferimento della proprietà del bene e...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 2864 del 26 febbraio 2003
«In tema di esecuzione in forma specifica del contratto preliminare, l'effetto traslativo della sentenza pronunciata ex art. 2932 c.c. si determina, stantene l'efficacia costitutiva ex nunc , dal momento del suo passaggio in giudicato, onde solo...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 6991 del 27 novembre 1986
«La pronuncia di sentenza costitutiva ex art. 2932 c.c. richiede, di per sé sola, una indagine limitata all'esistenza dei contratto preliminare (indipendentemente dalla sua validità), all'adempimento di colui che propone la domanda e...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 4059 del 22 febbraio 2010
«Essa, pertanto, non può essere riconosciuta al capo decisorio relativo al trasferimento dell'immobile contenuto nella sentenza di primo grado, né alla condanna implicita al rilascio dell'immobile in danno del promittente venditore, poiché...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 10436 del 18 maggio 2005
«Fino al passaggio in giudicato di una sentenza ex art. 2932 c.c. di trasferimento della proprietà di un bene al promissario acquirente, il curatore conserva intatto il potere di scegliere fra l'esecuzione e lo scioglimento del contratto...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 22238 del 23 ottobre 2007
«La domanda giudiziale (nella specie, relativa a controversia di lavoro) pervenuta a conoscenza della controparte costituisce esercizio effettivo del diritto sufficiente ad interrompere la prescrizione, quale che sia l'esito successivo del...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 21006 del 8 ottobre 2007
«Il principio fissato dall'art. 2943 c.c., secondo cui la domanda giudiziale ha effetto interruttivo della prescrizione, fino al passaggio in giudicato della sentenza che definisce il giudizio, sia essa di merito o risolutiva di questioni...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 13081 del 14 luglio 2004
«...di cosa giudicata sostanziale al pari di una sentenza di condanna. Dal momento del passaggio in giudicato della sentenza che decide sull'opposizione ovvero del decreto decorrerà poi l'ulteriore termine di prescrizione previsto dall'art. 2953 c.c.»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 24808 del 24 novembre 2005
«Il principio fissato dall'art. 2945 c.c. - secondo il quale l'interruzione della prescrizione per effetto di domanda giudiziale si protrae fino al passaggio in giudicato della sentenza che definisce il giudizio - trova deroga solo nel caso di...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 14243 del 17 dicembre 1999
«L'effetto interruttivo della prescrizione derivante dalla domanda giudiziale, purché idonea ad instaurare un valido rapporto processuale, perdura fino al passaggio in giudicato della sentenza definitiva del giudizio, non solo in merito, ma anche...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 9400 del 25 settembre 1997
«Poiché il protraentesi effetto interruttivo della prescrizione, previsto dall'art. 2945 secondo comma c.c., consegue anche ad una sentenza di rito, in quanto, anche se con essa è stata dichiarata la nullità del processo, il rapporto processuale si...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 10805 del 3 dicembre 1996
«Mentre il diritto fondato su una sentenza di condanna (nella specie pagamento degli interessi legali moratori) si prescrive in dieci anni dal suo passaggio in giudicato, il diritto al risarcimento dei danni derivati dall'inadempimento ad essa...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 2799 del 9 aprile 1988
«Il passaggio in giudicato della sentenza, che, riconoscendo la pari responsabilità dei conducenti di due veicoli coinvolti in un incidente stradale, abbia accolto la domanda di risarcimento proposta dal terzo danneggiato nei confronti di uno solo...»