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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 11523 del 29 novembre 1990
«Ai fini del riconoscimento del diritto al mantenimento, in favore del coniuge cui non sia addebitabile la separazione, è necessario che questo sia privo di redditi che gli consentano di mantenere un tenore di vita analogo a quello goduto in...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 407 del 11 gennaio 2007
«In tema di assegno di mantenimento per il figlio (il quale non cessa automaticamente con il raggiungimento della maggiore età, ma perdura immutato finché il genitore interessato non provi che il figlio ha raggiunto l'indipendenza economica), la...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 1491 del 21 gennaio 2011
«In tema di separazione personale dei coniugi, la disposizione di cui all'art. 155, quarto comma, c.c. (nella formulazione previgente), che attribuisce al giudice il potere di assegnare la casa familiare al coniuge affidatario che non vanti alcun...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 26586 del 17 dicembre 2009
«In tema di separazione personale dei coniugi, l'art. 155, quarto comma, c.c. (nel testo, applicabile "ratione temporis", anteriore alle modifiche introdotte dall'art. 1 della L. 8 febbraio 2006, n. 54), il quale dispone che l'abitazione nella casa...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 9071 del 21 giugno 2002
«La disposizione dell'art. 6 della legge n. 898 del 1970, come sostituito dall'art. 11 della legge n. 74 del 1987 (dettata in materia di divorzio, ma applicabile anche alla separazione personale dei coniugi), ferma restando la tutela dell'interesse...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 5857 del 22 aprile 2002
«In tema di separazione personale tra coniugi, l'art. 155, comma 4, c.c. consente al giudice di assegnare l'abitazione al coniuge non titolare di un diritto di godimento (reale o personale) sull'immobile, solo se a lui risultino affidati i figli...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 822 del 28 gennaio 1998
«Nell'ipotesi in cui la casa coniugale appartenga in comproprietà ad entrambi i coniugi, manchino figli minori o figli maggiorenni conviventi con uno dei genitori, ed entrambi i coniugi rivendichino il godimento esclusivo della casa coniugale,...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 12083 del 22 novembre 1995
«In tema di separazione personale dei coniugi, la norma di cui all'art. 155, comma 4, c.c. prevede che l'assegnazione della casa familiare sia disposta «ove possibile» di preferenza al coniuge affidatario dei figli e quindi, lungi dal porre una...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 5793 del 22 maggio 1993
«Allorquando uno dei coniugi, in sede di separazione o di divorzio, invochi il provvedimento di assegnazione della casa familiare, e l'altro contesti tale qualità all'immobile, ovvero al complesso di beni funzionalmente attrezzato per assicurare...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 878 del 14 febbraio 1986
«In tema di separazione personale dei coniugi, il godimento della casa familiare, oggetto di proprietà comune, può essere assegnato dal giudice della separazione anche al coniuge che non sia affidatario di figli minori (e quindi all'infuori del...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 9310 del 17 aprile 2009
«L'assegnazione della casa familiare ad uno dei coniugi in sede di divorzio è atto che, quando sia opponibile ai terzi, incide sul valore di mercato dell'immobile; ne consegue che, ove si proceda alla divisione giudiziale del medesimo, di proprietà...»
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Cassazione civile, Sez. V, sentenza n. 6192 del 16 marzo 2007
«In tema di imposta comunale sugli immobili, il coniuge affidatario dei figli al quale sia assegnata la casa di abitazione posta nell'immobile di proprietà (anche in parte) dell'altro coniuge non è soggetto passivo dell'imposta per la quota...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 4188 del 24 febbraio 2006
«Nel caso di assegnazione della casa familiare al coniuge affidatario, ai sensi dell'art. 155, comma quarto, c.c., in tema di separazione, e 6, comma sesto, della legge 1 dicembre 1970, n. 898 (come sostituito dall'art. 11 della legge 6 marzo 1987,...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 6348 del 5 giugno 1991
«Il provvedimento emesso dal presidente del tribunale in sede di separazione personale dei coniugi di assegnazione della casa coniugale ad uno di essi – ancorché di proprietà esclusiva dell'altro - conferisce al coniuge assegnatario un diritto...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 13664 del 17 settembre 2003
«Il provvedimento di rilascio della casa familiare emanato nei confronti del coniuge, proprietario esclusivo dell'immobile, non può essere fatto utilmente valere nei confronti del terzo che si trovi nel godimento dell'immobile in forza di un titolo...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 12705 del 29 agosto 2003
«Nel caso di assegnazione della casa familiare al coniuge affidatario, ai sensi degli artt. 155, comma quarto, c.c. – in tema di separazione personale –, e 6, comma sesto, della legge 1 dicembre 1970, n. 898 (come sostituito dall'art. 11 della...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 11508 del 22 novembre 1993
«Il diritto riconosciuto al coniuge, non titolare di un diritto di proprietà o di godimento, sulla casa coniugale, con il provvedimento giudiziale di assegnazione di detta casa in sede di separazione o divorzio, ha natura di diritto personale di...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 4800 del 4 aprile 2002
«Condizioni per il sorgere del diritto al mantenimento in favore del coniuge cui non sia addebitabile la separazione sono la non titolarità di adeguati redditi propri, e cioè di redditi che consentano al richiedente di mantenere un tenore di vita...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 549 del 28 gennaio 1986
«Al fine del riconoscimento e della liquidazione dell'assegno di mantenimento in regime di separazione dei coniugi, occorre considerare la complessiva situazione economica di ciascuno di essi, e, quindi, tenere conto non solo dei redditi in denaro,...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 3323 del 29 maggio 1982
«I fatti antecedenti alla separazione consensuale possono essere invocati da un coniuge, al fine di conseguire un mutamento del titolo della separazione con pronuncia di addebitabilità a carico dell'altro coniuge, solo quando deduca e dimostri di...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 5402 del 17 marzo 2004
«I figli dei coniugi che hanno proceduto alla costituzione di un fondo patrimoniale non sono parte necessaria nel giudizio, promosso dal creditore con azione revocatoria, diretto a far valere l'inefficacia di tale costituzione, giacché il fondo...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 9513 del 11 settembre 1991
«L'art. 181 c.c., in tema di amministrazione dei beni della comunione legale fra coniugi, prevede l'emanazione di provvedimenti autorizzativi, nell'ambito di un procedimento non contenzioso (art. 737 e ss. c.p.c.), al fine di superare il rifiuto di...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 7271 del 18 marzo 2008
«Nell'ipotesi di comunione legale dei coniugi ex art. 177 c.c. non può ravvisarsi alcun potere di rappresentanza reciproca in capo ai coniugi stessi, non prevedendo nessuna norma tale potere ed anzi, mentre, ai sensi dell'art. 177, primo comma...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 22891 del 30 ottobre 2007
«La rappresentanza in giudizio per atti relativi alla amministrazione dei beni facenti parte della comunione legale dei coniugi spetta, a norma dell'articolo 180 c.c., ad entrambi i coniugi, e quindi ciascuno di essi è legittimato ad esperire...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1038 del 28 gennaio 1995
«L'art. 186, lettera b) c.c., nel testo introdotto dalla L. 19 maggio 1975, n. 151, prevedendo una responsabilità patrimoniale dei beni della comunione per i carichi dell'amministrazione e, cioè, peri debiti di qualsiasi natura contratti per la...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 5526 del 14 marzo 2005
«Nell'ambito dell'ordinaria amministrazione dei beni della comunione tra i coniugi, in relazione alla quale può agire in giudizio anche uno solo dei coniugi comproprietari del bene medesimo, è compreso il corrispettivo per il godimento del bene,...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 17216 del 14 novembre 2003
«In tema di regime patrimoniale della famiglia, la disciplina dell'amministrazione dei beni oggetto della comunione legale, di cui agli artt. 180 e ss. c.c., presuppone, per la sua operatività, che il bene sia già oggetto della comunione, e...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 9909 del 6 ottobre 1998
«Il coniuge comproprietario di un bene che l'altro coniuge ha concesso in comodato senza il suo consenso, non tempestivamente impugnato ai sensi dell'art. 184 c.c., è obbligato al rispetto del contratto e se prima della scadenza di esso decede il...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 10896 del 24 maggio 2005
«All'esito dello scioglimento della comunione legale, ciascun coniuge può domandare la divisione del patrimonio comune, da effettuarsi secondo i criteri stabiliti agli artt. 192 e 194 c.c., e il coniuge rimasto nel possesso esclusivo dei beni...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 599 del 30 gennaio 1982
«L'art. 320, primo comma, c.c. (come modificato dall'art. 143 della L. 19 maggio 1975, n. 143) — ove stabilisce la rappresentanza congiunta di entrambi i genitori per la stipulazione di atti con cui si concedono o si acquistano diritti personali di...»