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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 2703 del 6 marzo 1992
«Nel calcolo delle distanze fra costruzioni non deve tenersi conto di quegli sporti che non siano idonei a determinare intercapedini dannose o pericolose, consistendo in sporgenze di limitata entità con funzione meramente decorativa o di...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 2731 del 25 febbraio 2002
«Nelle zone in cui vige la normativa cosiddetta antisismica — contenuta nella legge 25 novembre 1962, n. 1684, — non sono applicabili le disposizioni di cui agli artt. 874, 876, 884 c.c., secondo le quali il proprietario del fondo contiguo al muro...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3638 del 16 febbraio 2007
«In tema di distanze tra costruzioni, in base al principio della prevenzione, è consentito a chi costruisce per primo di operare la scelta fra il costruire alla distanza legale e l'erigere la propria fabbrica fino ad occupare l'estremo limite del...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 9911 del 24 maggio 2004
«In tema di distanze legali il principio della prevenzione opera, nei rapporti fra privati, anche nel caso in cui la prima costruzione sia stata realizzata senza la prescritta concessione o licenza edilizia e sia quindi illegittima sotto il profilo...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 8671 del 25 giugno 2001
«L'art. 904 c.c. prevede due distinte ipotesi diversamente regolate, nelle quali la facoltà del proprietario del muro al mantenimento delle luci aperte su di esso è considerata recessiva rispetto al diritto potestativo del vicino di chiuderle: la...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1083 del 13 febbraio 1996
«Muro di cinta, non considerabile ai fini del computo delle distanze fra le costruzioni, ai sensi dell'art. 878 c.c., è solo quello con facce emergenti dal suolo che, essendo destinato alla demarcazione della linea di confine e alla separazione dei...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 5261 del 10 marzo 2006
«In tema di presunzione di comunione del muro divisorio tra edifici prevista dall'art. 880 c.c., i limiti di operatività di detta presunzione sono determinati dallo stesso articolo (secondo periodo del primo comma) facendo espresso riferimento «al...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 6539 del 20 dicembre 1985
«La presunzione di comunione del muro divisorio prevista dalla norma dell'art. 880 c.c., riguarda soltanto il muro che divide entità prediali omogenee (edificio da edificio, cortile da cortile, orto da orto), e non è, quindi, operante quando...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 1014 del 1 febbraio 1994
«In mancanza di una servitus oneris ferendi o di comunione forzosa o meno del muro perimetrale, è illegittimo l'appoggio di un edificio su un altro vicino. Conseguentemente, qualora il proprietario del muro che subisce l'appoggio proceda alla...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 5475 del 14 maggio 1993
«La disposizione di cui all'art. 833 (rectius: 883 - N.d.R.) c.c., che condiziona la liceità della demolizione di un edificio sostenuto da muro comune all'esecuzione delle opere necessarie ad evitare ogni danno al vicino, si applica per analogia...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 129 del 15 gennaio 1976
«A norma dell'art. 883 c.c., il proprietario che demolisca un edificio sostenuto da muro comune, può rinunciare alla comunione di questo, ove non intenda più utilizzarlo, ma è obbligato alle riparazioni ed alle opere di ripristino del muro...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 2983 del 21 ottobre 1974
«Il diritto del proprietario di demolire e ricostruire il proprio edificio non incontra altri limiti che l'eventuale esistenza di una servitù prediale, che vieti tale demolizione a vantaggio di altro edificio contiguo, e l'osservanza della norma di...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1954 del 26 aprile 1978
«L'art. 887 c.c., che disciplina la costruzione del muro di separazione tra fondi a dislivello, si limita a stabilire la ripartizione delle spese di costruzione e di conservazione del muro stesso, senza imporre al proprietario che costruisce il...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 12738 del 26 settembre 2000
«L'obbligo di rispettare la distanza di un metro dalla proprietà altrui per colui che vuole mantenere un tubo, in cui corre una sostanza liquida o gassosa, installato sia in terra, sia sottoterra, sia su una parete perimetrale di un edificio,...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 17207 del 24 agosto 2005
«Poichè, ai sensi dell'art. 900 c.c., per veduta deve intendersi l'apertura che consenta di esercitare in modo permanente la inspectio e la prospectio direttamente sul fondo del vicino, non può essere considerata tale una finestra aperta nel...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 2084 del 5 aprile 1982
«L'assenza di parapetto su una terrazza di copertura di un edificio posta a distanza inferiore a quella legale, che sia di normale accessibilità e praticabilità da parte del proprietario, costituisce elemento decisivo per escludere che l'opera...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3441 del 8 marzo 2001
«Esula dall'applicazione della normativa prevista dagli artt. 901 e 904 c.c. quell'apertura che si apre in un muro comune tra un vano e l'altro del medesimo edificio con lo scopo di dare ad uno di essi aria e luce attraverso l'altro. Tale apertura...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 4117 del 14 maggio 1990
«In tema di servitù di passaggio, la sporadicità dell'esercizio dell'uso relativo non denota che questo si verifichi per mera tolleranza, allorquando sia accertato che il passaggio corrisponde ad un interesse che non richiede una frequente...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 6495 del 7 dicembre 1981
«Nell'ipotesi di comunione del muro divisorio fra un cortile comune ed un'area inedificata di proprietà esclusiva di uno dei comproprietari del muro, il fatto che, in prosieguo di tempo, quest'ultimo comproprietario abbia addossata al muro...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 12864 del 10 giugno 2011
«La norma dell'art. 904 c.c. consente al vicino di chiudere la luce aperta nel muro in quanto esso ne acquisti la comunione avvero costruisca in aderenza, esercitando, pertanto, le facoltà rispettivamente previste dagli artt. 874 e 877 c.c.....»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 6269 del 25 ottobre 1986
«Quando il muro nel quale vengono aperte le vedute forma un angolo acuto con la linea di confine o con il muro dell'edificio esistente sul suolo contiguo, può esercitarsi — quale che sia il grado dell'angolo stesso — sia la veduta diretta che...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 13261 del 16 luglio 2004
«In tema di condominio, ciascun condomino è libero di servirsi della cosa comune, anche per fine esclusivamente proprio, traendo ogni possibile utilità, purché non alteri la destinazione della cosa comune e consenta un uso paritetico agli altri...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 319 del 18 gennaio 1982
«L'apertura di vedute in violazione del disposto dell'art. 905 c.c. sul tetto di proprietà esclusiva di un condomino, non esclude il pregiudizio degli altri condomini i quali, pertanto, possono agire in negatoria servitutis , in quanto i vincoli...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 13012 del 2 ottobre 2000
«Il proprietario o condomino il quale realizzi un manufatto in appoggio o in aderenza al muro in cui si apre una veduta diretta o obliqua esercitata da un sovrastante balcone, e lo elevi sino alla soglia del balcone stesso, non è soggetto, rispetto...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 22838 del 11 novembre 2005
«Il principio secondo cui in materia di condominio trovano applicazione le norme sulle distanze legali (nella specie con riferimento al diritto di veduta) non ha carattere assoluto, non derogando l'art. 1102 c.c. al disposto dell'art. 907 c.c.,...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 15394 del 1 dicembre 2000
«Le norme sulle distanze legali, le quali sono fondamentalmente rivolte a regolare rapporti tra proprietà autonome e contigue, sono applicabili anche nei rapporti tra il condominio ed il singolo condomino di un edificio condominiale nel caso in cui...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1261 del 11 febbraio 1997
«La veduta laterale, che ricorre quando il confine del fondo del vicino ed il muro dal quale si esercita la veduta formano un angolo di 180 gradi, può essere esercitata, oltre che di lato, anche in basso, verticalmente, assumendo, così, le...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 2873 del 18 marzo 1991
«Le disposizioni sulle distanze delle costruzioni dalle vedute si osservano anche nei rapporti fra condomini di un edificio, non derogando l'art. 1102 c.c. al disposto dell'art. 907 stesso codice. Tuttavia non può considerarsi «costruzione» vietata...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3859 del 27 giugno 1985
«Qualora il proprietario esclusivo del terrazzo a piano attico di edificio condominiale agisca, in via possessoria, per denunciare che altro condomino, collocando una canna fumaria in aderenza al muro perimetrale e prolungandola oltre la ringhiera...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 7772 del 5 aprile 2011
«La servitù di veduta o prospetto, goduta dal proprietario di un edificio sul sottostante tetto a piano inclinato dell'edificio contiguo, impedisce qualsiasi innalzamento del tetto, che incida negativamente sull'esercizio del diritto di veduta...»