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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 10000 del 24 maggio 2004
«La costituzione di un pegno irregolare rende inoperante il divieto di patto commissorio di cui all'art. 2744 c.c., atteso che, a mente del disposto del precedente art. 1851, ed in coerenza con l'intento del legislatore di evitare indebite...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 12012 del 26 novembre 1998
«La clausola statutaria che prevede e disciplina la prelazione a favore dei soci nel trasferimento delle azioni partecipa della natura di ogni altra regola sulla quale si fonda l'assetto societario, sicché la modificazione o la soppressione di...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2850 del 28 marzo 1996
«Con riguardo ad aumento di capitale di una Spa mediante emissione di nuove azioni, è legittima la deliberazione con la quale il consiglio di amministrazione fissi, per l'assegnazione delle azioni rimaste non optate, un prezzo diverso (e maggiore)...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 23262 del 17 novembre 2005
«Nell'ipotesi, prevista dall'art. 2447 c.c., di ricostituzione del capitale sociale ridottosi, per la perdita di oltre un terzo dello stesso, al di sotto del minimo legale, non è imposta l'immediata in considerazione dell'urgenza connessa...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2909 del 14 marzo 2000
«Ne consegue che, nell'ipotesi in cui una società ceda alcune quote di propria partecipazione in altra società a soci che quelle quote acquistano, in esercizio del loro diritto di prelazione, al prezzo determinato e pari al valore dell'ultimo...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 6597 del 23 marzo 2011
«La domanda giudiziale volta ad ottenere l'accertamento dell'esistenza di un patto di prelazione in caso di vendita di un bene immobile, in assenza di una specifica previsione normativa al riguardo, non è suscettibile di essere trascritta; il patto...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 8856 del 28 giugno 2001
«In tema di trascrizione, quali che siano stati i preliminari che abbiano dato luogo alla formazione dell'atto soggetto a detta forma di pubblicità, la nota trascrizione deve menzionare esclusivamente codesto atto, produttivo dell'effetto...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 1942 del 23 febbraio 1998
«Non è inficiata da alcun vizio di validità la nota che, tra l'altro, contenga una erronea indicazione della sede della persona giuridica acquirente, poiché, a mente dell'art. 2665 c.c., è da ritenersi causa di invalidità della nota de qua non ogni...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 384 del 11 gennaio 2007
«L'onere probatorio gravante, a norma dell'art. 2697 c.c., su chi intende far valere in giudizio un diritto, ovvero su chi eccepisce la modifica o l'estinzione del diritto da altri vantato, non subisce deroga neanche quando abbia ad oggetto «fatti...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 5488 del 14 marzo 2006
«Nel vigente ordinamento processuale i fatti allegati da una delle parti vanno considerati «pacifici» — e quindi possono essere posti a fondamento della decisione — quando siano stati esplicitamente ammessi dalla controparte oppure quando questa...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 4551 del 6 maggio 1998
«La situazione di conflitto che si determina tra i creditori del fallito in sede di formazione dello stato passivo non è di mero fatto, poiché viene ad incidere non soltanto sull'entità delle quote di riparto, ma anche sul riconoscimento del...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 2957 del 9 novembre 1973
«Il privilegio, come diritto di prelazione che la legge accorda in riguardo alla causa del credito, (art. 2745 c.c.), non comporta alcuna deroga al principio generale dettato dall'art. 2740 c.c. Secondo cui il debitore risponde dell'adempimento...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2901 del 25 luglio 1975
«In materia, quindi, l'onere della prova va riguardato non tanto nel rapporto fra creditore privilegiato e debitore, quanto nel rapporto fra il creditore predetto e i creditori concorrenti, e poiché a favore di questi sta il principio della par...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2997 del 29 marzo 1999
«Gli interessi, prodotti dai crediti assistiti da privilegio (speciale o generale), per il tempo successivo all'instaurarsi della procedura concorsuale a carico del debitore (nella specie, fallimento) non sono garantiti dal privilegio che tutela il...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 1670 del 15 marzo 1982
«Gli interessi prodotti dai crediti assistiti da privilegio speciale, ovvero da privilegio generale, come i crediti di lavoro, per il tempo successivo all'instaurarsi di procedura concorsuale a carico del debitore (nella specie, liquidazione coatta...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 6214 del 28 giugno 1994
«In caso di fallimento del debitore, il privilegio del credito erariale per gli interessi, dovuti a seguito della ritardata iscrizione a ruolo dell'indicata imposta, si estende solo a quelli maturati prima della dichiarazione di fallimento, in...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 8222 del 11 aprile 2011
«Il medesimo credito di rivalsa, non essendo sorto verso la gestione fallimentare, come spesa o credito dell'amministrazione o dall'esercizio provvisorio, può giovarsi del solo privilegio speciale di cui all'art. 2758, secondo comma, c.c., nel caso...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 27044 del 18 dicembre 2006
«Infatti l'analogia tra le due situazioni è limitata alla identica disciplina che esse ricevono nell'art. 53 legge fallim., mentre non è dato confondere le modalità di esercizio della prelazione con la natura delle cause di prelazione stessa,...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 8544 del 28 maggio 2003
«In tema di azione revocatoria fallimentare, l'espressione, adoperata dall'art. 67, secondo comma, della legge fallimentare, secondo cui sono revocabili, fra l'altro, gli atti «costitutivi di un diritto di prelazione per debiti contestualmente...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 3111 del 21 maggio 1984
«Presupposto necessario per la costituzione di un diritto di pegno, avendo questo la funzione di assicurare la prelazione del creditore pignoratizio in sede di espropriazione forzata del bene che ne è oggetto, è l'esistenza di un'obbligazione...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 19059 del 5 settembre 2006
«Ne consegue che in presenza di una siffatta dichiarazione del terzo, il creditore pignorante non può limitarsi a meramente contestare la sussistenza della prelazione in una con l'efficacia verso i terzi dell'atto costitutivo del pegno, ma è...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 13551 del 12 giugno 2006
«In tema di pegno di crediti, il mero scambio dei consensi produce solo gli effetti prodromici disciplinati dagli artt. 2801 e 2802 c.c., ma non dà luogo, di per sé solo, alla nascita del diritto reale di garanzia sul credito, poiché questo sorge...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 23669 del 6 novembre 2006
«L'accessorietà dell'ipoteca - che può essere concessa e iscritta soltanto per un determinato credito - ne denota la mancanza di autonomia rispetto all'obbligazione garantita; l'ipoteca non può, quindi, essere ceduta con effetti reali senza il...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2786 del 23 marzo 1994
«La garanzia ipotecaria, in quanto riferibile soltanto a crediti già esistenti, ovvero a crediti futuri, purché dipendenti da rapporti già esistenti (art. 2852 c.c.), non può essere validamente concessa, in sede di apertura di credito «di firma»,...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 15605 del 7 novembre 2002
«Le quote di partecipazione di una società di persone che per disposizione dell'atto costitutivo siano trasferibili con il (solo) consenso del cedente e del cessionario, salvo il diritto di prelazione in favore degli altri soci, possono essere...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 17673 del 16 ottobre 2012
«Il principio dell' intrasmissibilità del diritto di prelazione fra coeredi, previsto dall'art. 732 c.c., non impedisce che, una volta esercitato il riscatto, con instaurazione del relativo giudizio, la domanda conservi i propri effetti, nonostante...»
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Cassazione civile, Sez. VI, sentenza n. 4277 del 16 marzo 2012
«Il diritto di prelazione previsto dall'art. 732 c.c. è inerente alla qualità di coerede e costituisce un diritto personale ed intrasmissibile, e non una qualità intrinseca alla quota, o una situazione giuridica autonoma, che possa essere...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3465 del 12 febbraio 2013
«Il retratto successorio di cui all'art. 732 c.c. è soggetto al termine di prescrizione di dieci anni, decorrenti dalla data della vendita della quota ereditaria compiuta in violazione del diritto di prelazione spettante ai coeredi, ancorché...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 9 del 8 giugno 1999
«In siffatta ipotesi la custodia, l'amministrazione e la vendita delle cose pignorate devono essere compiute dall'ufficio giudiziario e il giudice dell'esecuzione deve assicurare che il creditore pignoratizio possa esercitare il diritto di...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 12797 del 23 luglio 2012
«Il patto di prelazione inserito nello statuto di una società di capitali ed avente ad oggetto l'acquisto delle azioni sociali, poiché è preordinato a garantire un particolare assetto proprietario, ha efficacia reale, in caso di violazione, è...»