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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 17953 del 1 luglio 2008
«Il fallimento delle società di persone non determina lo scioglimento del vincolo sociale, poiché l'esclusione di diritto del socio che sia dichiarato fallito, prevista dall'art. 2288 c.c., applicabile alle società di fatto in virtù del disposto...»
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Cassazione civile, Sez. V, sentenza n. 13084 del 15 giugno 2011
«Nel giudizio tributario, la responsabilità illimitata e solidale dei soci della società in nome collettivo, di cui all'art. 2291 cod. civ., operante anche nei rapporti tributari, non comporta la diretta estensione ai soci medesimi del giudicato...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 1106 del 30 gennaio 1995
«Se, dopo la dichiarazione di fallimento di un imprenditore apparentemente individuale, risulti che egli era socio di una società di fatto, anche se occulta, esercitante la stessa impresa, deve essere dichiarato il fallimento della società e di...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 7554 del 6 giugno 2000
«Nella società in accomandita semplice, il socio accomandante che compie atti della gestione sociale incorre a norma dell'articolo 2320 c.c. nella decadenza dalla limitazione di responsabilità, e ciò anche qualora si tratti di atti di gestione...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 16393 del 24 luglio 2007
«La proposizione normativa contenuta nell'art. 2467 cod. civ. - secondo cui il rimborso dei finanziamenti dei soci a favore della società è postergato rispetto alla soddisfazione degli altri creditori e, se avvenuto nell'anno precedente la...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 9619 del 22 aprile 2009
«L'azione di responsabilità dei creditori sociali nei confronti degli amministratori di società è soggetta a prescrizione quinquennale, decorrente dal momento in cui i creditori sono oggettivamente in grado di venire a conoscenza dell'insufficienza...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 20476 del 25 luglio 2008
«In tema di azione di responsabilità contro amministratori e sindaci, ai sensi degli artt. 2393 e 2394 cod. civ., la decorrenza del termine di prescrizione quinquennale (dal momento in cui il patrimonio sociale risulti insufficiente al...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 14961 del 2 luglio 2007
«I creditori sociali perdono, per effetto della dichiarazione di fallimento della società di capitali debitrice, la legittimazione spettante in via esclusiva al curatore durante il corso della procedura concorsuale ad esercitare l'azione di...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 5287 del 28 maggio 1998
«L'azione di responsabilità nei confronti degli amministratori e dei sindaci di una società, esperibile, ex art. 2394 c.c., dai creditori sociali (ovvero, come nella specie, dal curatore fallimentare della società poi fallita, ex art. 146 legge...»
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Cassazione civile, Sez. V, sentenza n. 12165 del 26 maggio 2009
«In tema di accertamento dell'IVA, è illegittima la rettifica della dichiarazione annuale presentata dal curatore fallimentare, operata dall'ufficio mediante determinazione induttiva dell'imponibile sulla base del raffronto tra il valore delle...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2921 del 29 marzo 1996
«Ove questa manchi, permane, nonostante l'intervenuta fusione eterogenea, la responsabilità per le obbligazioni pregresse del socio illimitatamente responsabile della società di persone incorporata, del quale può essere, pertanto, dichiarato il...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 22659 del 23 ottobre 2006
«Pertanto, il credito relativo alla quota di liquidazione vantato dal socio di una cooperativa escluso dalla società per effetto della dichiarazione di fallimento (ovvero, ai sensi dell'art. 2533 n. 5 c.c., nel testo introdotto dal D.L.vo 17...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2439 del 3 febbraio 2006
«L'attuazione, nella sede fallimentare, delle domande intese a ottenere il riconoscimento del diritto di partecipare al concorso o di un diritto reale o restitutorio su beni mobili acquisiti all'attivo non discende dal principio di cui all'art. 24...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 4915 del 5 giugno 1987
«Parimenti, in caso di fallimento di quel convenuto, la predetta sentenza resta inopponibile alla massa quando la relativa domanda sia stata trascritta dopo la dichiarazione di fallimento, dato che l'art. 45 della legge fallimentare, facendo...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 4268 del 23 marzo 2001
«La mancata trascrizione della domanda di rivendicazione di un immobile nei confronti di impresa successivamente ammessa alla procedura di amministrazione straordinaria ex legge n. 95 del 1978 comporta, ai sensi dell'art. 2653 n. 1 c.c., la...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 23793 del 8 novembre 2006
«Tale fatto può essere oggetto di prova per testi o per presunzioni, la quale non è ammessa solo se direttamente vertente sulla data della scrittura. (Nella fattispecie, relativa ad insinuazione al passivo fallimentare di credito da fideiussione,...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 24320 del 22 novembre 2007
«La prova dell'anteriorità di un credito rispetto alla dichiarazione di fallimento è assoggettata all'applicazione dell'art. 2704 c.c. attesa la posizione di terzietà del curatore nei confronti dei creditori del fallito e degli altri creditori...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 18059 del 8 settembre 2004
«Il curatore del fallimento che proponga domanda giudiziale di adempimento di un'obbligazione contratta dal terzo nei confronti dell'imprenditore in epoca antecedente al fallimento non agisce in sostituzione dei creditori al fine della...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2707 del 8 marzo 1995
«Il creditore che chiede il riconoscimento di un suo credito nei riguardi del fallito è soggetto all'applicazione dell'art. 2704 c.c., in conseguenza del fatto che gli altri potenziali creditori ed il curatore del fallimento rivestono la qualità di...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2339 del 10 marzo 1994
«Pertanto, nel giudizio promosso dal curatore del fallimento del creditore per ottenere l'adempimento di obbligazioni assunte dal convenuto verso il fallito, la quietanza, che il debitore assuma essergli stata rilasciala all'atto del pagamento dal...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 1670 del 15 marzo 1982
«L'art. 55 della legge fallimentare (R.D. 16 marzo 1942, n. 267), applicabile anche nella liquidazione coatta amministrativa (art. 201 di detto decreto), il quale deroga al principio della sospensione del corso degli interessi convenzionali o...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 8525 del 27 settembre 1996
«In tema di privilegio generale del credito per imposte dirette in caso di fallimento del contribuente, la disposizione dettata dall'art. 2752, comma primo, c.c. deve essere interpretata nel senso che il privilegio è temporalmente limitato alle...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 11250 del 28 dicembre 1994
«Conseguentemente, nell'ipotesi di fallimento del
contribuente, sono assistiti da privilegio tutti i tributi iscritti a ruolo nell'anno della richiesta di ammissione al passivo e nell'anno precedente anche se l'anno della insinuazione è successivo...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 6214 del 28 giugno 1994
«In caso di fallimento del debitore, il privilegio del credito erariale per gli interessi, dovuti a seguito della ritardata iscrizione a ruolo dell'indicata imposta, si estende solo a quelli maturati prima della dichiarazione di fallimento, in...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 8222 del 11 aprile 2011
«Il credito di rivalsa IVA di un professionista che, eseguite prestazioni a favore di imprenditore poi dichiarato fallito ed ammesso per il relativo capitale allo stato passivo in via privilegiata, emetta la fattura per il relativo compenso in...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 330 del 14 gennaio 1999
«In tema di privilegi sopra gli immobili per crediti per le imposte sui redditi immobiliari e con riguardo alla dichiarazione di fallimento del contribuente, l'art. 2771, secondo comma, c.c., che limita il privilegio alle imposte iscritte nei ruoli...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2147 del 27 febbraio 1991
«Per il congiunto disposto dagli artt. 54, terzo comma e 55, primo comma l. fall. nonché degli artt. 2788 e 2855 c.c., gli interessi su crediti ipotecari o pignoratizi non possono trovare collocazione chirografaria per importi corrispondenti alla...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 18188 del 9 settembre 2004
«L'annotazione nei registri immobiliari dei negozi dispositivi del grado di ipoteca (al pari degli altri atti dispositivi presi in considerazione, con elencazione non tassativa, dal primo comma dell'art. 2843 c.c.) ha carattere necessario e,...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 4296 del 15 maggio 1997
«Il termine che ha natura prescrizionale (e non già decadenziale) per l'esercizio dell'azione revocatoria fallimentare è quello di cinque anni previsto per la revocatoria ordinaria dall'art. 2903 c.c. (applicabile, quanto alla sola durata, anche...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 4090 del 22 marzo 2001
«L'art. 2914 n. 2 c.c. — che sancisce l'inefficacia, nei confronti del creditore pignorante e di quelli intervenuti nell'esecuzione, delle cessioni di credito notificate al debitore o da lui accettate successivamente al pignoramento — opera anche...»