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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 8582 del 23 agosto 1990
«Nel giudizio di separazione personale tra coniugi, i provvedimenti necessari alla tutela materiale e morale dei figli, riguardanti anche l'imposizione, quantificazione e decorrenza di un assegno per il loro mantenimento, debbono adottarsi di...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2043 del 26 febbraio 1988
«Nell'esercizio di tale potere, pertanto, il giudice non ha bisogno di domanda, né è vincolato dagli accordi fra i coniugi, sia per la determinazione dell'assegno, sia per la sua eventuale indicizzazione, potendo procedere d'ufficio alla sua...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 8417 del 12 giugno 2000
«In tema di divorzio, il potere del tribunale di disporre indagini anche d'ufficio ai sensi dell'art. 6, comma nono, della legge 1 dicembre 1970, n. 898 e di avvalersi pure della polizia tributaria, come prevede espressamente l'art. 5, comma nono,...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 10344 del 17 maggio 2005
«...e alla determinazione dell'assegno sotto il profilo della mancata dimostrazione degli assunti sui quali si fondano, giacché in tal caso il giudice ha l'obbligo di dispone accertamenti d'ufficio (avvalendosi anche della polizia tributaria).»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 19527 del 19 dicembre 2003
«In materia di famiglia, nella determinazione dell'assegno di mantenimento posto a carico del coniuge obbligato in sede di separazione personale tra coniugi (e del pari nella determinazione dell'ammontare di quello divorzile) non deve tenersi conto...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 15777 del 2 luglio 2010
«In tema di azione di disconoscimento di paternità esercitata dal figlio, ai sensi dell'art. 235, primo comma, n. 3, c.c., in caso di adulterio della madre, il termine annuale previsto dall'art. 244, terzo comma, c.c., a pena di decadenza...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 71 del 5 gennaio 1994
«In tema di azione di disconoscimento di paternità, la relativa proposizione ad opera di minore infrasedicenne postula l'apprezzamento in sede giurisdiziaria dell'interesse di questi, non potendo considerarsi utile equipollente la circostanza che...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 11263 del 29 dicembre 1994
«Nel procedimento disciplinato dall'art. 250, comma 4, c.c. l'audizione del minore costituisce la prima fonte del convincimento del giudice circa la convenienza del secondo riconoscimento e deve, quindi, essere disposta anche d'ufficio. Tuttavia il...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 1741 del 11 febbraio 1993
«...di secondo grado, rilevabile anche d'ufficio, nell'ipotesi in cui nel giudizio di appello non sia disposta l'integrazione del contraddittorio nei confronti del detto curatore quando l'impugnazione non risulti proposta anche nei suoi confronti.»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 14462 del 29 maggio 2008
«...di quelle già espletate, di sentire a chiarimenti il consulente tecnico di ufficio ovvero di disporre la rinnovazione delle indagini, ed il mancato esercizio di tale potere, così come il suo esercizio, non è censurabile in sede di legittimità.»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 10131 del 14 maggio 2005
«Detto consenso può sopravvenire in qualsiasi momento ed è necessario e sufficiente che sussista al momento della decisione; in mancanza, il giudice deve dichiarare, anche d'ufficio, l'improseguibilità del giudizio e non può pronunciare nel merito....»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 4857 del 4 maggio 1995
«Nel giudizio per la dichiarazione della paternità o maternità naturale, il curatore speciale, una volta nominato — in quanto «rappresentante del minore» e cioè soggetto investito dell'ufficio di far valere in giudizio gli interessi morali e...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 9829 del 5 ottobre 1990
«...273 secondo comma c.c.), devono essere escluse se tale evento sopravvenga nel corso del giudizio di cassazione, poiché questo, caratterizzato dall'impulso d'ufficio, resta insensibile alle vicende inerenti alla capacità processuale della parte.»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 1771 del 20 febbraio 1988
«Detta situazione, pertanto, è rilevabile anche d'ufficio, e, in mancanza, è denunciabile in sede d'impugnazione non soltanto dal figlio, ma da ogni parte interessata, ivi inclusa quella che abbia negligentemente omesso di prospettare la necessità...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 3641 del 9 agosto 1977
«Pertanto, qualora tale legge sia sopravvenuta nella pendenza del giudizio di legittimità, la Corte di cassazione deve applicare, anche d'ufficio, la nuova disciplina, salvo che siano necessari accertamenti di fatto diversi da quelli compiuti dal...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 1058 del 23 gennaio 2003
«...artt. 330 e seguenti c.p.c., deve aversi riguardo alla residenza di fatto del minore e, quindi, al luogo di abituale dimora alla data della domanda o, in ipotesi di procedimento iniziato d'ufficio, alla data di inizio del procedimento stesso.»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 554 del 6 marzo 1970
«La persona investita dell'ufficio di tutore, se diviene incapace all'esercizio di tale ufficio per una causa sopraggiunta alla nomina (nella specie, per fallimento), non decade automaticamente dall'ufficio stesso, ma deve in ogni caso conservare...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 1540 del 14 giugno 1966
«Il tutore non può conferire ad altri, spogliandosi del proprio ufficio, un mandato generale relativo all'intera gestione tutelare, in quanto il mandato generale importerebbe la sostituzione radicale di un'altra persona al tutore. Egli può, però,...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 5943 del 27 giugno 1996
«...un giudizio nell'interesse dell'incapace senza l'autorizzazione prescritta dall'art. 374 n. 5 c.c., si determina un vizio di legittimazione processuale che, non attenendo a materia disponibile, deve essere rilevato, anche d'ufficio, dal giudice.»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 12466 del 28 maggio 2007
«Nel corso del giudizio di interdizione o inabilitazione, spetta al giudice di merito di valutare, anche d'ufficio, ai sensi dell'art. 6 della legge n. 6 dei 2004, se trasmettere gli atti al giudice tutelare perché valuti l'opportunità di nominare...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 18322 del 30 agosto 2007
«...da parte dell'interdicendo, di provvedere ai propri interessi e, a tal fine, il giudice può recepire le conclusioni del consulente d'ufficio, senza necessità di esporre dettagliatamente tutte le ragioni per le quali ritenga di doverle accogliere.»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2704 del 8 marzo 1995
«A norma dell'art. 418, secondo comma, c.c., ove sia in corso un giudizio diretto alla pronuncia dell'inabilitazione, il tribunale non può, per il principio della domanda, pronunciare d'ufficio l'interdizione dell'incapace, ancorché le emergenze...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 11175 del 17 luglio 2003
«L'intervento del pubblico ministero all'esame dell'interdicendo o dell'inabilitando costituisce — in considerazione delle conseguenze che il procedimento è diretto ad avere, a tutela degli interessi dell'interdicendo o dell'inabilitando, con...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 6975 del 20 giugno 1991
«...sicché non viola l'art. 419 c.c. il giudice d'appello che, anche senza apposita motivazione, non tenga conto delle risultanze del detto interrogatorio, basando le sue conclusioni solo sulla consulenza tecnica d'ufficio disposta in sede di gravame.»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 17737 del 30 luglio 2009
«...dei luoghi contenuta in una consulenza tecnica d'ufficio, avvalorata da un verbale di delimitazione della zona del demanio marittimo, pur non approvato dal direttore marittimo, dal quale risultava che detto terreno non apparteneva al demanio).»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 13732 del 27 giugno 2005
«Poiché alle delibere condominiali si applica il principio dettato in materia di contratti, secondo cui il potere attribuito al giudice dall'art. 1421 c.c. di rilevarne d'ufficio la nullità deve necessariamente coordinarsi con il principio della...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 26009 del 30 ottobre 2008
«Resta ovviamente ferma la possibilità da parte del giudice tributario di avvalersi dei poteri ufficiosi previsti dall'art. 7, d.lgs. n. 546 del 1992, ove ritenga necessaria una particolare indagine riguardo alle modalità con le quali il Consorzio...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 7257 del 17 maggio 2002
«Il piano regolatore di un Comune costituisce norma di carattere secondario (soggetta a pubblicazione presso il Comune stesso) sicché il giudice non è tenuto a conoscerne né a ricercarne d'ufficio il contenuto, incombendo, per converso,
sulla parte...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 11605 del 21 novembre 1997
«L'attore in rivendica è tenuto a dimostrare la proprietà del bene che assume a lui appartenente fornendo la prova (anche risalendo ai propri danti causa) dell'acquisto a titolo originario della res oggetto della controversia, non potendo,...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 4704 del 19 settembre 1985
«...da qualsiasi eccezione del convenuto, giacché, investendo essa uno degli elementi costitutivi della domanda, la relativa prova deve essere fornita dall'attore e l'eventuale insussistenza deve essere rilevata dal giudice anche di ufficio.»