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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 9393 del 10 novembre 1994
«Ne discende che l'avente diritto a detto mantenimento non è abilitato, per difetto di interesse, a reclamare, con il rito ordinario o con quello monitorio, una decisione di condanna all'adempimento, la quale si tradurrebbe nella reiterazione di un...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 14093 del 11 giugno 2010
«La comunione legale dei beni tra i coniugi, a differenza di quella ordinaria, è una comunione senza quote, nella quale i coniugi sono solidalmente titolari di un diritto avente per oggetto i beni di essa e rispetto alla quale non è ammessa la...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 4890 del 7 marzo 2006
«La comunione legale dei beni tra i coniugi, a differenza da quella ordinaria, è una comunione senza quote, nella quale i coniugi sono solidalmente titolari di un diritto avente per oggetto i beni di essa e rispetto alla quale non è ammessa la...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 266 del 12 gennaio 2000
«In materia di divorzio, il giudice non può, in assenza di figli conviventi, procedere all'assegnazione della casa coniugale in comproprietà fra i coniugi, salvo che ricorra un accordo (anche tacito) tra le parti affinché la casa sia assegnata al...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 25 del 10 gennaio 1989
«Tale principio manifestamente non pone in contrasto il citato art. 248 c.c. con l'art. 30 della Costituzione, sul diritto di entrambi i genitori di mantenere, educare ed istruire i figli (anche se nati fuori dal matrimonio), trattandosi di scelta...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 2038 del 2 marzo 1994
«Poiché il genitore ha l'obbligo di concorrere al mantenimento del figlio fin dalla nascita di quest'ultimo, ai sensi dell'art. 261 c.c., ancorché la procreazione naturale sia stata successivamente accertata con sentenza, il figlio naturale, che è...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 12641 del 26 maggio 2006
«In sede di applicazione delle disposizioni di cui ai commi secondo e terzo dell'art. 262 c.c., disciplinanti l'ipotesi in cui la filiazione nei confronti del padre sia stata accertata o riconosciuta successivamente al riconoscimento da parte della...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 3901 del 6 dicembre 1968
«Chi ha provveduto ai bisogni dell'avente diritto agli alimenti può esercitare l'azione di regresso verso il coobbligato ex lege senza necessità di diffidare preventivamente quest'ultimo ad adempiere l'obbligazione.»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 4833 del 9 agosto 1988
«Qualora i bisogni dell'avente diritto agli alimenti vengano per intero soddisfatti da uno soltanto dei condebitori ex lege , questi può esercitare il regresso pro quota verso il coobbligato senza necessità di una preventiva diffida ad...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3103 del 26 giugno 1989
«...un bene al servizio o all'ornamento di un altro, ed un elemento soggettivo, costituito dalla rispondenza di tale destinazione all'effettiva volontà dell'avente diritto di creare il predetto vincolo di strumentalità e complementarietà funzionale.»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 5395 del 17 giugno 1997
«Il vincolo pubblicistico inderogabile riguardante gli spazi adibiti a parcheggio di cui all'art. 18 della legge n. 765 del 1967 (che ha trovato conferma nella successiva legge n. 122 del 1982), traducendosi in un rapporto di pertinenzialità...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 5421 del 11 aprile 2001
«Per aversi atto emulativo vietato ai sensi dell'art. 833 c.c. è necessario che l'atto di esercizio del diritto sia privo di utilità per chi lo compie e sia posto in essere al solo scopo di nuocere o di recare molestia ad altri, sicché è...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 11420 del 18 maggio 2009
«A norma dell'art. 344 c.p.c., nel giudizio di appello è ammesso soltanto l'intervento del terzo che sarebbe legittimato all'opposizione di cui all'art. 404 c.p.c., in quanto titolare di un diritto incompatibile che potrebbe essere pregiudicato...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 5025 del 17 novembre 1977
«...componenti il condominio, le quali servitù sono costituite per destinazione del padre di famiglia nel caso del costruttore dell'edificio, che successivamente proceda alla sua vendita frazionata, ovvero per convenzione tra gli aventi diritto.»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 4719 del 5 novembre 1977
«...servitù in favore di quel fabbricato, avente ad oggetto il diritto di mantenerlo a distanza inferiore a quella prescritta dall'art. 907 c.c., dal momento che tale ultima servitù presuppone la posteriorità della costruzione rispetto alla veduta.»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 2084 del 5 aprile 1982
«...escludere che l'opera abbia i caratteri della veduta o del prospetto, non anche per escludere che essa costituisca luce irregolare, in ordine alla quale il vicino ha sempre il diritto di esigere l'adeguamento ai requisiti stabiliti per le luci.»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 5081 del 23 luglio 1983
«Il vicino, pertanto, ha il diritto, previsto dal secondo comma del citato art. 902, di esigere che tale apertura sia resa conforme alle indicate prescrizioni, ovvero di chiuderla acquistando la comunione del muro ed appoggiandovi la propria...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 12016 del 1 luglio 2004
«In tema di proprietà e rapporti di vicinato, il sacrificio del diritto del vicino di tenere luci nel muro è subordinato alla effettiva erezione di una costruzione, in appoggio o in aderenza al muro stesso, che apporti una concreta utilità a chi...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1598 del 9 febbraio 1993
«Pertanto la fissazione di una rete plastificata con collegamento precario alla parete sottostante la veduta non realizza un manufatto idoneo ad incidere negativamente sull'esercizio del diritto di veduta, ove, secondo l'apprezzamento del giudice...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 6758 del 17 maggio 2001
«La normativa dell'art. 936 c.c., postula che autore delle opere realizzate su suolo altrui sia un terzo e, pertanto, non potendo qualificarsi come tale il titolare di qualsiasi diritto, di natura reale od obbligatoria avente ad oggetto il fondo su...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 4087 del 9 luglio 1982
«La normativa di cui all'art. 936 c.c. postula che l'autore delle opere realizzate su suolo sia un terzo, occorrendo, a tal fine, che egli non sia titolare di un qualsiasi diritto, di natura reale o personale, avente ad oggetto il fondo cui le...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 14395 del 29 luglio 2004
«La denuncia di successione — avente, di per sé, efficacia a soli fini fiscali e priva di rilevanza civilistica se non di tipo indiziario — è inidonea a fornire la prova del diritto di proprietà di un determinato bene, così come, per converso, la...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 15716 del 8 novembre 2002
«La denuncia di successione — avente, di per sé, efficacia a soli fini fiscali — non è idonea a fornire la prova del diritto di proprietà di un determinato bene, ma, in assenza di prove o indizi di segno contrario, può costituire elemento di...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 190 del 11 gennaio 1999
«...convenzione negoziale, del tutto inidonea alla costituzione del diritto reale limitato di servitù, va inquadrata nell'ambito del diritto d'uso, ovvero nello schema del contratto di locazione o dei contratti affini; quali l'affitto o il comodato.»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 14734 del 14 novembre 2000
«Con l'espressione «disporre dell'acqua» in luogo di quella di «diritto sull'acqua» prevista nel progetto della Commissione, la norma intende riferirsi a qualsiasi rapporto sia di natura reale (proprietà, enfiteusi, usufrutto, superficie) sia di...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 7931 del 17 luglio 1991
«L'art. 1054 c.c., ai sensi del quale l'alienazione di un fondo, ove determini interclusione della porzione residua rimasta in proprietà dell'alienante, comporta il diritto di quest'ultimo di ottenere dall'acquirente servitù di passaggio, trova...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 5904 del 7 luglio 1987
«Il diritto alla costituzione della servitù di passaggio coattivo ex art. 1054 c.c., in quanto collegantesi esclusivamente alla vicenda negoziale (alienazione a titolo oneroso o divisione) da cui è scaturita l'interclusione del fondo, assume la...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 5396 del 6 novembre 1985
«L'azione confessoria servitutis — sia essa diretta al mero accertamento della servitù che all'accertamento e alla cessazione degli impedimenti e turbative — ha carattere reale e deve essere necessariamente esperita contro chi non solo contesti...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1842 del 13 febbraio 1993
«L' actio confessoria servitutis, quale azione reale avente ad oggetto l'accertamento dell'affermato diritto di servita, trova fondamento nel fatto stesso che vi siano contestazioni sulla legittimità dell'esercizio del medesimo, accompagnate o...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 12310 del 7 giugno 2011
«In tema di condominio negli edifici, il disposto dell'art. 1102 c.c., secondo cui ciascun comproprietario ha diritto di trarre dal bene comune un'utilità più intensa o anche semplicemente diversa da quella ricavata eventualmente in concreto dagli...»