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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 311 del 27 maggio 1999
«La notifica del decreto di esproprio a chi, non essendo proprietario effettivo del bene, risulti tale dai registri catastali, se non incide sulla validità ed efficacia del provvedimento ablativo, impedisce tuttavia il decorso del termine di...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 8196 del 11 agosto 1990
«Tale fattispecie ha in comune con quella contemplata dall'art. 1051, comma terzo c.c. il presupposto di un'uscita già esistente sulla via pubblica, ma ne differisce per il fatto che mentre l'ampliamento coattivo è realizzabile solo a danno del...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 4867 del 10 novembre 1977
«Qualora venga richiesta la costituzione di una servitù coattiva di passaggio ex art. 1052 c.c., il giudice deve vagliare e contemperare tra loro i due elementi essenziali della brevità del percorso (e conseguente minima onerosità della...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 10581 del 10 dicembre 1994
«Non costituisce, pertanto, «pratica», nel senso voluto dall'art. 1066 un atto occasionale, incoerente con lo stato dei luoghi, quale il passaggio esercitato una tantum, sul fondo del vicino con un mezzo esorbitante i limiti del percorso, sì da...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 5396 del 6 novembre 1985
«Il principio secondo cui l'impossibilità di fatto di usare della servitù o il venir meno dell'utilità della medesima non fanno estinguere la servitù se non è decorso il termine di venti anni ex artt. 1073 e 1074 c.c., si applica qualunque sia la...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1383 del 11 febbraio 1994
«Gli autori materiali della lesione del diritto di servita possono, invece, essere eventualmente chiamati in giudizio quali destinatari dell'azione ex art. 1079 c.c., soltanto se la loro condotta si sia posta a titolo di concorso con quella di...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 14759 del 4 giugno 2008
«In tema di comunione, il potere di concorrere nell'amministrazione della cosa comune statuito dal primo comma dell'art. 1105 c.c. può, nei confronti dei terzi, indurre a ritenere che chi agisce per la comunione la rappresenti ma, per vincolare i...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 8876 del 8 settembre 1998
«In virtù dell'art. 2053 c.c. che integra un'ipotesi particolare di danno da cose in custodia ex art. 2051 c.c., con la conseguenza che per il principio di specialità, il suo configurarsi impedisce l'applicazione della stessa disposizione...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 11431 del 19 novembre 1993
«I decreti emessi dal giudice ordinario, anche in sede di reclamo, in ordine ai provvedimenti necessari per l'amministrazione della cosa comune a norma dell'art. 1105 ultimo comma c.c. hanno natura di provvedimenti di volontaria giurisdizione, come...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 27412 del 13 dicembre 2005
«Qualora con la domanda di divisione si chieda lo scioglimento della comunione non ereditaria avente ad oggetto la contitolarità della nuda proprietà, l'usufruttuario pro quota dell'immobile non è parte necessaria del giudizio, atteso che...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 23345 del 9 settembre 2008
«In tema di condominio, una volta perfezionatosi il trasferimento della proprietà di un'unità immobiliare, l'alienante perde la qualità di condomino e non è più legittimato a partecipare alle assemblee, potendo far valere le proprie ragioni sul...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 10686 del 22 luglio 2002
«In tema di condominio di edifici, qualora il proprietario esclusivo di una terrazza di copertura di un garage sia responsabile dei danni da infiltrazione d'acqua provenienti da detta terrazza al garage sottostante, e tale responsabilità abbia...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 15702 del 12 agosto 2004
«I verbali redatti dagli Ispettori del lavoro, o comunque dai funzionari degli Enti previdenziali, fanno fede fino a querela di falso, ai sensi dell'art. 2700 c.c., solo relativamente alla loro provenienza dal sottoscrittore, alle dichiarazioni a...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 8491 del 14 aprile 2011
«In tema di condominio negli edifici, le impugnazioni delle delibere dell'assemblea, in applicazione della regola generale dettata dall'art. 163 c.p.c., vanno proposte con citazione, non disciplinando l'art. 1137 c.c. la forma di tali impugnazioni;...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3377 del 23 marzo 1995
«Allorquando il giudice di primo grado, pur rigettando la richiesta di reintegrazione nel possesso di una servitù per l'oggettiva impossibilità di ripristino dell'originario stato dei luoghi su cui insisteva la stessa, abbia emesso una statuizione...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 10406 del 30 luglio 2001
«In una situazione di compossesso il godimento del bene da parte dei singoli compossessori assurge ad oggetto di tutela possessoria quando uno di essi abbia alterato e violato senza il consenso e in pregiudizio degli altri partecipanti lo stato di...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 10936 del 4 novembre 1993
«Ai fini della tempestività dell'azione di spoglio, entro un anno dal fatto, deve farsi riferimento al giorno del deposito in cancelleria del ricorso al pretore, non a quello successivo della notificazione del ricorso stesso con il decreto di...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 2604 del 23 marzo 1996
«...eria. Il giudice di merito, nel concedere la tutela possessoria, aveva rilevato che il decorso del tempo rispetto all'inizio della molestia non rileva per l'ammissibilità dell'azione. La S.C., in applicazione dell'enunciato principio, ha...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 4649 del 27 aprile 1991
«Quando invece l'opera è stata portata a termine, non si può ricorrere all'azione di nunciazione, il cui esperimento peraltro non costituisce un onere, ma si deve fare ricorso alle azioni repressive volte alla rimozione e alla definitiva...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 4867 del 3 aprile 2001
«In tema di denuncia di nuova opera e di danno temuto, il difetto dei requisiti della mancata ultimazione dell'opera e del mancato decorso di un anno dall'inizio dei lavori osta all'adozione di provvedimenti provvisori e urgenti, nella fase...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 14561 del 20 novembre 2001
«In tema di denuncia dei danno tenuto, i provvedimenti temporanei ed urgenti di natura cautelare assunti ai sensi dell'art. 1172 c.c. caratterizzano ed esauriscono la fase cautelare del procedimento cui dà luogo il ricorso del denunciante, mentre...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 4072 del 19 febbraio 2008
«In tema di diritti di superficie, la proprietà separata del cosiddetto soprassuolo arboreo, se sorta nella vigenza del codice civile del 1865 (nella specie piante di ulivo distribuite in due piccoli gruppi con altra pianta distanziata), non può...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 23918 del 9 novembre 2006
«In tema di responsabilità civile nell'attività medico chirurgica, il paziente che agisce in giudizio deducendo l'inesatto adempimento dell'obbligazione sanitaria deve provare il contratto e allegare l'inadempimento del professionista, restando a...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 22894 del 11 novembre 2005
«Con riguardo alla sussistenza del nesso di causalità fra lesione personale e condotta del medico, al fine dell'accertamento di eventuali responsabilità risarcitorie di quest'ultimo, ove il ricorso alle nozioni di patologia medica e medicina legale...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 4852 del 19 maggio 1999
«La consulenza tecnica può essere sia strumento di valutazione tecnica che di accertamento di situazioni di fatto rilevabili solo mediante il ricorso a determinate cognizioni tecniche e, qualora la parte solleciti l'esercizio del potere ufficioso...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 12273 del 5 luglio 2004
«In tema di responsabilità del medico dipendente di una struttura ospedaliera per i danni subiti da un paziente ricoverato d'urgenza presso il pronto soccorso, pure se la difficoltà dell'intervento e la diligenza del professionista vanno valutate...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 6318 del 16 maggio 2000
«In tema di responsabilità del primario ospedaliero per i danni derivanti a neonato da difettosa assistenza nelle varie fasi del parti, se è vero che costui non può essere chiamato a rispondere di ogni evento dannoso che si verifichi in sua assenza...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 5444 del 14 marzo 2006
«L'obbligo del consenso informato insiste sul sanitario che, una volta richiesto dal paziente dell'esecuzione di un determinato trattamento, decide in piena autonomia secondo la lex artis di accogliere la richiesta e di darvi corso, a nulla...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 18360 del 6 agosto 2010
«In tema di responsabilità professionale, il difensore che, in corso di giudizio, dichiari erroneamente la sussistenza di una causa interruttiva del processo (nella specie, l'avvenuta fusione per incorporazione della società patrocinata),...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 15895 del 7 luglio 2009
«In tema di responsabilità civile extracontrattuale, il nesso causale tra la condotta illecita ed il danno civile è regolato dal principio di cui agli artt. 40 e 41 c.p., in base al quale un evento è da considerare causato da un altro se il primo...»