-
Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 795 del 29 marzo 2000
«In caso di provvedimento applicativo di misura cautelare personale basato sul risultato di intercettazioni telefoniche o ambientali, avverso il quale sia stata esperita la procedura di riesame conclusasi con la conferma di detto provvedimento, non...»
-
Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 21999 del 10 giugno 2005
«Il vizio della motivazione del provvedimento del pubblico ministero che dispone l'esecuzione delle operazioni di intercettazioni telefoniche ed ambientali mediante apparati diversi da quelli esistenti presso l'ufficio della procura della...»
-
Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 10881 del 18 marzo 2005
«In tema di presupposti sulla cui base può essere adottato il provvedimento autorizzatorio delle intercettazioni, benché l'articolo 267, comma 1, del c.p.p. individui, tra questi, quello dei «gravi indizi di reato» (o dei «sufficienti indizi»,...»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1625 del 15 gennaio 2003
«In materia di intercettazioni telefoniche e ambientali disposte nell'ambito di procedimenti riguardanti delitti di criminalità organizzata, la motivazione del decreto autorizzativo del Gip in ordine al presupposto dei «sufficienti indizi di...»
-
Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 2780 del 13 ottobre 1999
«In tema di intercettazioni, l'obbligo di motivazione del provvedimento di autorizzazione o proroga non può ritenersi correttamente adempiuto dal giudice attraverso il semplice riferimento alla richiesta del P.M.; tuttavia, in presenza di una...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2505 del 17 giugno 1999
«In tema di decreto di autorizzazione delle intercettazioni telefoniche è legittima la motivazione per relationem, costituita dal richiamo alle considerazioni ed alle argomentazioni svolte dal pubblico ministero nella richiesta con rinvio alle note...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2507 del 12 maggio 1999
«Il difetto (ed a maggior ragione l'insufficienza) di motivazione del decreto di autorizzazione all'effettuazione di intercettazioni telefoniche non è deducibile per la prima volta in sede di ricorso per cassazione proposto avverso l'ordinanza del...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 163 del 11 febbraio 1999
«Anche quando si proceda per reati di criminalità organizzata, i decreti con i quali il giudice per le indagini preliminari autorizzi l'effettuazione di intercettazioni di comunicazioni ovvero convalidi i provvedimenti d'urgenza adottati in materia...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1495 del 4 maggio 1998
«È legittimo il provvedimento del Gip di autorizzazione ad eseguire intercettazioni telefoniche che sia motivato per relationem rispetto alle richieste del P.M. o alle informazioni di polizia, purché il giudice non si limiti a un mero rinvio, ma,...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 22 del 4 aprile 1998
«Non è viziato da mancanza di motivazione il decreto di autorizzazione all'effettuazione di intercettazioni di comunicazioni emesso dal giudice per le indagini preliminari ai sensi dell'art. 267, comma 1, c.p.p. per il solo fatto che la motivazione...»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 8645 del 7 luglio 1999
«I decreti di proroga delle intercettazioni telefoniche non abbisognano di alcuna motivazione in quanto traggono la propria legittimità dal provvedimento originario cui implicitamente rinviano per ogni necessaria indicazione.»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 7671 del 23 febbraio 2001
«Ai fini della configurabilità dell'ipotesi delittuosa di intermediazione nel sequestro di persona a scopo di estorsione, prevista dall'art. 1, comma 4, D.L. n. 8 del 1991, convertito in legge n. 82 del 1991, è sufficiente qualsiasi comportamento...»
-
Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 4714 del 18 dicembre 1997
«In tema di intercettazioni di conversazioni telefoniche, il decreto di convalida emesso dal Gip a seguito di provvedimento urgente adottato dal P.M. assorbe integralmente il provvedimento originario e sana ogni eventuale difetto di motivazione di...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 6242 del 12 aprile 1999
«In tema di intercettazione di conversazioni o comunicazioni, la diversità del procedimento che di regola impedisce l'utilizzazione dei relativi risultati, assume, per gli effetti che ne derivano sul piano della prova, rilievo di carattere...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5581 del 15 gennaio 1999
«In caso di provvedimento applicativo di misura cautelare personale basato sul risultato di intercettazioni telefoniche, avverso il quale sia stata esperita procedura di riesame conclusasi con la conferma di detto provvedimento, non è deducibile...»
-
Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 5062 del 13 gennaio 1998
«In tema di misure cautelari reali il sequestro probatorio è impugnabile solo con la richiesta di riesame e, indirettamente, con l'opposizione avverso il rigetto della richiesta di restituzione. La proposizione del riesame o dell'appello avverso il...»
-
Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 45700 del 10 dicembre 2008
«In tema di intercettazioni di comunicazioni e conversazioni telefoniche, nella nozione di urgenza, come requisito di legittimità del decreto emesso dal P.M., rientrano, di norma, anche le "eccezionali ragioni di urgenza" richieste dalla legge per...»
-
Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 37699 del 3 ottobre 2008
«I risultati delle intercettazioni sono utilizzabili nel procedimento cautelare pur quando il pubblico ministero non abbia allegato i relativi supporti.»
-
Cassazione civile, Sez. VI, sentenza n. 32469 del 25 agosto 2005
«I «casi di urgenza» che abilitano il pubblico ministero ad emettere il decreto di intercettazione di conversazione o comunicazioni a norma dell'art. 267, comma 2, c.p.p. comprendono, di norma, le «eccezionali ragioni di urgenza» che legittimano,...»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2563 del 27 gennaio 2005
«I «casi di urgenza» che, ai sensi dell'art. 267, comma 2, c.p.p., abilitano il pubblico ministero a disporre l'effettuazione di operazioni di intercettazione di comunicazione, comprendono, di norma, anche le «eccezionali ragioni di urgenza» che,...»
-
Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 5992 del 12 maggio 1999
«In tema di intercettazioni le eccezionali ragioni d'urgenza, che facultano il pubblico ministero a disporre il compimento delle operazioni con impianti diversi da quelli installati nella procura della Repubblica e risultati insufficienti o...»
-
Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 27656 del 9 luglio 2001
«In tema di confisca, poiché il dettato dell'art. 12 sexies del decreto legge 8 giugno 1992 n. 206, convertito in legge 7 agosto 1992 n. 356, costituisce deroga ai principi generali fissati dall'art. 240 c.p., non è sufficiente, al fine di...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 20224 del 23 maggio 2002
«In tema di utilizzazione dei risultati di intercettazioni, telefoniche o ambientali, in procedimento diverso da quello nel quale esse furono disposte, il controllo — demandato al giudice del procedimento diverso che li utilizzi — sia in ordine...»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1161 del 10 gennaio 2008
«L'inutilizzabilità delle intercettazioni nel giudizio di cognizione non preclude la loro utilizzabilità nel processo di prevenzione, se non in presenza di vizi tali da determinarne una patologica inutilizzabilità, come accade ad esempio quando...»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1231 del 13 maggio 1999
«Le intercettazioni telefoniche effettuate sulla base di decreto autorizzativo motivato per relationem non rientrano nell'ambito previsionale dell'art. 271 c.p.p. e, pertanto, non ricadono nel divieto di utilizzabilità ivi previsto. Peraltro, il...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5467 del 9 maggio 1992
«La registrazione e l'utilizzazione delle dichiarazioni rese a terzo da persona successivamente imputata sulla base di esse sono legittime, in quanto non possono essere ricondotte né nell'ambito delle intercettazioni irrituali, né in quello delle...»
-
Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 3523 del 13 novembre 1995
«Per l'applicazione delle modifiche normative in tema di custodia cautelare deve farsi riferimento al principio generale della natura processuale della materia e perciò alla regola del tempus regit actum. In Cassazione l'applicazione delle norme...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 353 del 18 marzo 1992
«I provvedimenti relativi all'applicazione, alla revoca ed alla sostituzione delle misure cautelari devono essere adottati con ordinanza. Tuttavia, nel caso in cui siano adottati con sentenza, non vi è carenza di forma (che anzi risulta...»
-
Cassazione penale, Sez. Feriale, sentenza n. 30179 del 28 agosto 2002
«Il rinvio a giudizio dell'imputato, pur dopo l'entrata in vigore della legge 16 dicembre 1999 n. 479 che ha, tra l'altro, inserito l'art. 421 bis e sostituito gli artt. 422 e 25 del codice di rito, non implica necessariamente il riconoscimento del...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 7266 del 20 gennaio 2000
«Avuto riguardo alla disciplina dettata dall'art. 435, comma 1, c.p.p., secondo la quale, anche sulla base di fonti di prova acquisite dal pubblico ministero in assenza di preventiva autorizzazione alla riapertura delle indagini, può essere...»