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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 1603 del 12 marzo 1982
«Nel giudizio di rinvio conseguente alla cassazione di un decreto emesso dalla Corte d'appello in sede di reclamo avverso un decreto del tribunale fallimentare, che deve svolgersi col rito camerale a termini del combinato disposto degli artt. 394...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 19514 del 6 ottobre 2005
«Nei procedimenti camerali attivati su istanza di parte, il giudice adito è tenuto a fissare con decreto l'udienza di comparizione con termine per la notifica del ricorso e del decreto alle controparti, ed è altresì tenuto al deposito di tale...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 12969 del 13 luglio 2004
«In tema di liquidazione dell'attivo fallimentare, il verificarsi, prima della emissione del decreto di trasferimento in favore dell'aggiudicatario, delle condizioni previste dall'art. 118, primo comma, numero 2, legge fall. per la chiusura del...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2483 del 21 febbraio 2002
«In materia fallimentare, nell'ipotesi di cassazione della pronunzia d'inammissibilità del reclamo (assunta dal giudice di merito per ritenuta decorrenza del termine utile ai fini della relativa proposizione) avverso il provvedimento emesso dal...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 5133 del 26 maggio 1999
«Qualora il giudice del merito ritenga sussistere un insanabile contrasto tra le varie deposizioni testimoniali in ordine ai fatti costitutivi della domanda e quindi rigetti la stessa, è configurabile la violazione del criterio dell'art. 116, primo...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 7011 del 27 maggio 2000
«Nei giudizi in materia di invalidità civile, la non presentazione dell'interessato alla visita disposta dal consulente tecnico d'ufficio può far ritenere insussistente la prova in ordine al dedotto stato invalidante solo se concorre la mancanza di...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 9157 del 15 settembre 1997
«La portata e il valore della pronuncia giurisdizionale vanno individuati tenendo conto non soltanto delle statuizioni finali formalmente contenute nel dispositivo, ma anche delle enunciazioni contenute nella motivazione, le quali incidono sul...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 3367 del 11 febbraio 2011
«La motivazione della sentenza "per relationem" è ammissibile, dovendosi giudicare la sua completezza e logicità sulla base degli elementi contenuti nell'atto al quale si opera il rinvio e che, proprio in ragione dello stesso, diviene parte...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 3840 del 20 febbraio 2007
«È valido, benché tardivo, l'appello proposto dal litisconsorte necessario pretermesso, equivalendo il relativo atto ad una anticipata e spontanea integrazione del contraddittorio. (Nella specie, la Suprema Corte ha cassato con rinvio la sentenza...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 15949 del 17 dicembre 2001
«La motivazione per relationem ad altre decisioni si può considerare carente o meramente apparente — e come tale censurabile in sede di legittimità — solo quando il decisum si fonda esclusivamente sul mero rinvio a precedenti o a massime...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 42426 del 15 ottobre 2013
«La dichiarazione di illegittimità costituzionale di una norma astrattamente incidente sulla individuazione del giudice - persona fisica non è fatto idoneo a determinare la modifica della decisione assunta, in sede di annullamento con rinvio, dalla...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 1948 del 21 gennaio 2002
«È viziata da inutilizzabilità ai sensi dell'art. 195 c.p.p. la testimonianza indiretta allorché il giudice abbia omesso di procedere, nonostante la richiesta della difesa, all'assunzione del testimone diretto, anche nel caso in cui quest'ultimo...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 2799 del 16 marzo 1992
«A seguito della dichiarazione di illegittimità costituzionale dell'art. 195 comma quarto c.p.p., intervenuta nelle more del giudizio di cassazione con sentenza 31 gennaio 1992, n. 24 della Corte costituzionale, va annullata con rinvio la decisione...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2440 del 3 febbraio 2006
«Tale vizio dell'atto introduttivo determina, inoltre, la nullità dell'intero giudizio di primo e di secondo grado e, ove rilevato in sede di legittimità, comporta la cassazione senza rinvio della sentenza impugnata ai sensi dell'art.382, comma...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 8111 del 14 giugno 2000
«Ne consegue che, se il creditore che pretenda d'essere soddisfatto in prededuzione non si sia avvalso dei mezzi apprestati per l'accertamento del passivo, ma, a fronte della contestazione in ordine alla prededucibilità del suo credito, abbia...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 27506 del 22 dicembre 2006
«È inammissibile il reclamo proposto dall'aggiudicatario di un immobile avverso il decreto del giudice delegato al fallimento, con cui viene dichiarato decaduto dall'aggiudicazione per omesso deposito del prezzo residuo, ove sia già stata...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 18436 del 6 agosto 2010
«In tema di giudizio di rendiconto del curatore, ai sensi dell'art. 116 legge fall. - nel testo, "ratione temporis" vigente, anteriore al d.l.vo n. 5 del 2006 - la contestazione svolta dal debitore avanti al giudice delegato preclude che questi...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 19468 del 20 settembre 2007
«In virtù del principio di immedesimazione organica, la notifica di un atto giudiziario nei confronti delle persone giuridiche può avvenire mediante consegna a mani del rappresentante legale, o della persona addetta alla ricezione degli atti, in...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 6360 del 19 marzo 2007
«A seguito delle decisioni della Corte costituzionale n. 477 del 2002, nn. 28 e 97 del 2004 e 154 del 2005, circa il principio della scissione fra il momento del perfezionamento della notificazione per il notificante e per il destinatario, deve...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 8523 del 12 aprile 2006
«Tale nullità, ove il convenuto non si sia costituito, non è sanata per effetto dell'integrazione del termine conseguente al rinvio d'ufficio della comparizione all'udienza immediatamente successiva, previsto dal terzo comma del citato art. 318 e...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 1935 del 10 febbraio 2003
«I termini per comparire stabiliti dall'art. 163 bis c.p.c. devono essere computati dalla data di notificazione dell'atto di citazione alla data fissata in tale atto per la comparizione delle parti dinanzi al giudice, senza che la nullità della...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 2977 del 15 giugno 1978
«Siffatta nullità, non rilevata d'ufficio dal giudice di primo grado, nella contumacia del convenuto, né, perdurando la contumacia dello stesso, dal giudice di appello, rende nulle entrambe le sentenze e, integrando una ipotesi di non...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 4994 del 18 aprile 2000
«Il ricorso e il pedissequo decreto di anticipazione della prima udienza devono essere comunicati a cura del cancelliere al procuratore delle parti costituite almeno cinque giorni prima dell'udienza di comparizione fissata dal giudice adito, mentre...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 13528 del 11 giugno 2009
«Tali vizi risultano, invece, idonei a comportare l'invalidità dell'iscrizione stessa e del conseguente successivo corso del giudizio quando implichino violazione del diritto di difesa e del correlato principio di effettività del contraddittorio,...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 15123 del 4 luglio 2007
«Ne consegue che, qualora dopo una prima iscrizione a ruolo ne sia seguita una seconda, per non avere la cancelleria del giudice adìto rilevato l'esistenza della prima iscrizione, e la parte che vi ha proceduto, non essendovi stata riunione, sia...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 17032 del 23 giugno 2008
«Il rinvio d'ufficio dell'udienza, a norma dell'art. 168 bis, quarto comma, c.p.c. non determina la riapertura dei termini per il deposito della comparsa e per la proposizione dell'appello incidentale, poiché l'art. 166 c.p.c., coordinato con il...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 687 del 11 giugno 1994
«Conseguentemente, risulta vanificata fin dall'origine la stessa potenziale instaurazione del contraddittorio qualora venga data notizia al difensore di richiesta di proroga per ipotesi diversa da quella reclamata dal P.M. ed accordata con conforme...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 349 del 29 marzo 1994
«La richiesta di proroga della custodia cautelare può essere avanzata dal pubblico ministero anche dopo la richiesta di rinvio a giudizio oppure anche successivamente all'emissione, da parte del giudice, del decreto che dispone il giudizio,...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 10394 del 3 dicembre 1994
«La mancata comunicazione dell'ordinanza di sostituzione del giudice nella fase istruttoria e del rinvio dell'udienza comporta la violazione del principio del contraddittorio e, quindi, la nullità degli atti compiuti successivamente. Detta nullità,...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3774 del 16 aprile 1987
«La mancata comunicazione alle parti del decreto di sostituzione del giudice istruttore e del rinvio d'ufficio dell'udienza davanti all'istruttore stesso non comporta la nullità del giudizio quando le parti non sollevando al riguardo alcuna...»