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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3390 del 15 dicembre 2000
«L'uso del telefono d'ufficio per comunicazioni private, comportando l'appropriazione in via definitiva degli impulsi elettrici mediante i quali avviene la trasmissione della voce, rende astrattamente configurabile a carico del responsabile non il...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 27850 del 11 luglio 2001
«In tema di peculato dell'incaricato di pubblico servizio, ai fini della configurabilità del reato, la «ragione del servizio» giustificatrice del possesso non è da identificare solo in quella che rientra nella specifica competenza funzionale...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 396 del 16 gennaio 1991
«Il nuovo testo dell'art. 358 c.p., siccome sostituito dall'art. 18 L. 26 aprile 1990, n. 86, non dà del pubblico servizio una nozione sostanzialmente diversa da quella accolta con riguardo al testo previgente, secondo la quale esso va definito...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 11417 del 11 marzo 2003
«Al fine di individuare se l'attività svolta da un soggetto possa essere qualificata come pubblica, ai sensi e per gli effetti di cui agli artt. 357 e 358 c.p., è necessario verificare se essa sia o meno disciplinata da norme di diritto pubblico o...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 8125 del 25 luglio 1991
«In tema di peculato per appropriazione, atteso che il possesso costituisce il necessario presupposto del reato e che esso può essere, indifferentemente, diretto o indiretto, il fatto che l'agente abbia trasformato, sia pure irregolarmente, il...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 12611 del 31 marzo 2010
«Integra il delitto di peculato la condotta dell'ufficiale di polizia giudiziaria che, subito dopo aver rinvenuto della sostanza stupefacente e senza provvedere alla redazione di formale verbale di sequestro, proceda alla sua distruzione mediante...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1938 del 15 gennaio 2010
«Non integra il delitto di peculato, non essendo ravvisabile alcuna condotta appropriativa nel suo comportamento, il comandante dei vigili urbani che provveda, mediante formali provvedimenti e al fine di ripristinare la ritenuta regolarità della...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 31425 del 1 agosto 2007
«Ha natura di funzione pubblica la riscossione delle tasse automobilistiche da parte di una delegazione dell'ACI.»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2068 del 28 febbraio 1995
«La configurabilità del reato di malversazione o, dopo la riforma legislativa attuata con L. 26 aprile 1990, n. 86, di peculato, va esclusa solo nell'ipotesi di un rapporto meramente occasionale tra il possesso della res oggetto di appropriazione e...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 464 del 20 gennaio 1992
«In tema di reati contro la pubblica amministrazione, anche alla luce della nuova formulazione dell'art. 358 c.p. introdotta dall'art. 18 della L. 26 aprile 1990, n. 86, va attribuita la qualifica di incaricato di pubblico servizio...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 16708 del 19 dicembre 1990
«In tema di peculato, il concetto di «appartenenza» alla pubblica amministrazione non esclude che la cosa o il denaro possa in definitiva spettare in proprietà ad altro soggetto, essendo sufficiente che fra la cosa-denaro e la P.A. intercorra un...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 17343 del 16 aprile 2013
«Ai fini della sussistenza del delitto di malversazione ai danni dello Stato, l'ente pubblico erogatore dei fondi distratti dalla loro destinazione si identifica con l'organismo pubblico di cui all'art. 3, comma 26, d.l.vo 12 aprile 2006, n.163,...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 40830 del 18 novembre 2010
«Ai fini della sussistenza del delitto di malversazione ai danni dello Stato, l'ente pubblico erogatore dei fondi distratti dalla loro destinazione si identifica con l'organismo pubblico di cui all'art. 3, 26, D.L.vo 12 aprile 2006, n. 163, per cui...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 6641 del 16 febbraio 2009
«Integra la fattispecie di indebita percezione di erogazioni a danno dello Stato (art. 316 ter c.p. - e non il reato di falso ideologico in atto pubblico (art. 483 c.p.) - la condotta di colui che, al fine di ottenere l'erogazione dell'assegno del...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 30729 del 15 settembre 2006
«La fattispecie criminosa di cui all'art. 316 ter c.p. ha carattere residuale e sussidiario rispetto alla fattispecie di truffa aggravata e non è con essa in rapporto di specialità, sicché ciascuna delle condotte ivi descritte (utilizzo o...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 23019 del 29 maggio 2015
«In tema di concussione di cui all'art. 317 cod. pen., così come modificato dall'art. 1, comma 75 della legge n. 190 del 2012, la costrizione consiste nel comportamento del pubblico ufficiale che, abusando delle sue funzioni o dei suoi poteri,...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 45034 del 22 dicembre 2010
«La fattispecie di concussione con abuso di poteri può essere realizzata in astratto anche mediante il compimento di un atto formalmente legittimo, ma qualora, in concreto, sia contestato di aver posto in essere un atto illecito, la circostanza...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 25887 del 25 luglio 2006
«Integra gli estremi del tentativo di concussione la condotta del pubblico ufficiale che, al fine di indurre la vittima a recedere dalla giusta richiesta di ottenere il pagamento di prestazioni effettuate in proprio favore, minacci l'esercizio di...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 23801 del 24 maggio 2004
«In tema di concussione, non è necessario che l'atto intimidatorio rifletta la specifica competenza del soggetto, essendo sufficiente che la qualità soggettiva del pubblico ufficiale lo agevoli e lo renda credibile e idoneo a costringere o indurre...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 545 del 19 gennaio 1998
«Integra il delitto di concussione l'abuso della qualità pubblica, indipendentemente dall'ufficio proprio dell'agente e quindi anche in rapporto ad atti non rientranti nella sua competenza funzionale. (Ha precisato la Corte che a maggior ragione il...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 6385 del 26 giugno 1996
«Ai fini della configurabilità del reato di concussione nella forma dell'induzione, in caso di minaccia implicita da parte del pubblico ufficiale devono valutarsi esclusivamente gli effetti dell'intimidazione nei confronti del destinatario senza...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 6169 del 27 maggio 1995
«Il reato di concussione non è escluso dal fatto che il p.u. sia solo un componente di un organo collegiale, poiché anche la partecipazione alle risoluzioni collegiali è esercizio di attività di pubblico ufficiale.»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 8651 del 23 settembre 1993
«In tema di concussione la promessa dell'utilità può mancare di precisi contorni (perché, ad esempio, il pubblico ufficiale non ha precisato la propria richiesta o il privato non ha una chiara visione delle proprie attuali disponibilità); ciò che...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2019 del 3 marzo 1993
«I beni giuridici protetti dall'art. 317 c.p. sono identificabili nell'imparzialità e nel buon andamento della pubblica amministrazione, che vengono vulnerati quando i pubblici ufficiali, o gli incaricati di un pubblico servizio, si valgono della...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 6587 del 13 giugno 1991
«Il delitto di cui all'art. 317 c.p., oltre che con la forma della «costrizione», si consuma anche con quella della «induzione» per effetto della quale il privato soggiace alla posizione di preminenza del pubblico ufficiale che, abusando della...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 544 del 19 gennaio 1998
«Il delitto di concussione è configurabile anche quando sia il privato ad offrire al pubblico ufficiale denaro od altra utilità, quando il comportamento del privato, volto a recare vantaggio all'agente, rappresenti non già l'atto iniziale, ma...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 6006 del 30 maggio 1991
«Ricorre un'ipotesi di concussione consumata e non soltanto tentata anche quando la promessa sia stata fatta con la riserva mentale di non adempiere o quando sia stata preavvisata la polizia, in quanto la lesione del bene giuridico tutelato si...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 36859 del 6 settembre 2013
«In tema di delitti di corruzione, l'"atto d'ufficio" non deve essere inteso in senso strettamente formale in quanto esso è integrato anche da un comportamento materiale che sia esplicazione di poteri-doveri inerenti alla funzione concretamente...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3388 del 23 gennaio 2003
«In tema di corruzione propria sono atti contrari ai doveri d'ufficio non soltanto quelli illeciti (siccome vietati da atti imperativi) o illegittimi (perché dettati da norme giuridiche riguardanti la loro validità ed efficacia), ma anche quelli...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 10851 del 17 dicembre 1996
«Atteso il principio secondo il quale l'ufficio del procuratore della Repubblica si incarna in tutti i suoi componenti, senza che occorra, verso i terzi, una delega formale del titolare, è da escludere che costituisca causa di nullità del...»