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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4060 del 24 giugno 1997
«L'art. 172, comma sesto, c.p. dispone che nel caso di concorso di reati si ha riguardo, per l'estinzione della pena, a ciascuno di essi, anche se le pene sono state inflitte con la medesima sentenza. Ne consegue che, in caso di reato continuato,...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 7143 del 29 marzo 2000
«La regola di cui all'art. 174, comma secondo, c.p., in virtù della quale l'indulto è una sola volta applicabile sulla pena unificata, può essere osservata solo a condizione che tutte quelle che concorrono a formarla siano ricadenti nell'ambito del...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1532 del 15 maggio 1992
«Mentre per quel che riguarda l'applicazione dell'indulto la necessità che si addivenga prima al cumulo delle pene discende dal disposto dell'art. 174, secondo comma, c.p., analogo principio deve peraltro valere anche quando si debba applicare...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1834 del 18 luglio 1990
«In tema di indulto, non si può eseguire un cumulo unitario e globale, soggetto ai limiti dell'art. 78 c.p. e alla successiva unitaria detrazione dell'indulto, allorché questo beneficio non sia applicabile a tutte le pene concorrenti. In tale...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 483 del 19 marzo 1990
«La regola dell'applicazione unitaria dell'indulto nel cumulo delle pene può operare solo alla condizione che tutte le pene siano condonabili, altrimenti occorre separare le pene condonabili da quelle non condonabili e formare così delle prime un...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1123 del 19 marzo 1996
«Il disposto del secondo comma dell'art. 174 c.p., che stabilisce che il condono si applica, nel concorso di più reati, una sola volta dopo cumulate le pene (cumulo materiale, non giuridico), va inteso con riferimento alle pene condonabili, non...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 467 del 27 febbraio 1996
«Nei casi di indulto soggetto a revoca per successiva condanna, la già verificatasi condizione risolutiva rende l'indulto inapplicabile anche nelle ipotesi in cui il beneficio non sia stato ancora formalmente concesso.»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4060 del 23 novembre 1992
«In caso di revoca della liberazione condizionale, la determinazione della residua pena da espiare, tenendo conto del tempo trascorso in libertà condizionale, delle restrizioni di libertà subite dal condannato e del suo comportamento durante tale...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 11821 del 18 marzo 2009
«La domanda di riabilitazione può essere rigettata anche sulla base della valutazione di fatti criminosi commessi dall'istante e storicamente accertati che non abbiano formato oggetto di una pronuncia di condanna. (Nella concreta fattispecie,...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 4255 del 23 ottobre 2000
«In presenza di una istanza di riabilitazione avanzata da un soggetto residente all'estero, spetta al giudice acquisire, attraverso i canali istituzionali, ogni informazione utile sulla condotta tenuta dal medesimo dopo la condanna durante il...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3630 del 27 ottobre 1993
«In tema di riabilitazione non viene soddisfatto l'obbligo della motivazione quando il giudice di merito si limiti ad accettare acriticamente le informazioni di polizia relative alla condotta serbata dal riabilitando. In tale ipotesi, infatti, si...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4509 del 5 marzo 1991
«Il mancato adempimento delle obbligazioni civili derivanti da reato non osta alla concessione della riabilitazione quando esso derivi, come risulta dal quarto comma n. 2 dell'art. 179 c.p., dall'impossibilità di adempiere, ossia quando il...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 4114 del 25 gennaio 1995
«Il sequestro preventivo delle cose di cui è consentita la confisca non presuppone alcuna prognosi di pericolosità connessa alla libera disponibilità delle cose medesime, le quali, proprio perché confiscabili sono di per sè oggettivamente...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1041 del 22 settembre 1993
«Nel sistema penale non costituiscono ostacolo alla confisca (e, quindi, nella fase delle indagini, al sequestro) le trasformazioni o modifiche che il prodotto del reato abbia subito, cosicché ove le cose da sequestrare siano per loro natura...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 4051 del 19 aprile 1996
«L'art. 445, comma 1, c.p.p., mediante un rinvio formale e specifico all'art. 240, comma 2, c.p. che non consente interpretazioni estensive, limita il potere del giudice, in via eccezionale, alle sole ipotesi contemplate da quest'ultima...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 11828 del 30 novembre 1995
«A norma dell'art. 6, L. 22 maggio 1975, n. 152 è prevista la confisca obbligatoria - quindi anche in caso di estinzione del reato - delle armi che hanno formato oggetto dell'imputazione. (Nella specie trattasi di balestra, ritenuta dalla Suprema...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5731 del 6 febbraio 1995
«Ai fini dall'applicazione della confisca il giudice deve tenere conto dei requisiti di illiceità posseduti dalle cose al momento in cui fu commesso il reato, e non alle caratteristiche che le stesse potrebbero acquisire per effetto di modifiche,...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 2024 del 15 gennaio 2008
«In tema di confisca facoltativa, la formale titolarità di un bene in capo ad un soggetto estraneo al reato non è sufficiente ad escludere la confisca stessa e a tutelare l'intangibilità del diritto del proprietario se costui abbia tenuto...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 44900 del 13 dicembre 2002
«La confisca, prevista dall'art. 12 sexies della legge 7 agosto 1992 n. 356, in quanto misura di sicurezza applicabile all'intero patrimonio, non presuppone necessariamente il sequestro (né deve immancabilmente esser preceduta dallo stesso), tutte...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1059 del 19 aprile 1994
«Il denunciante che non sia anche persona offesa dal reato non ha diritto di essere informato della richiesta di archiviazione e non è, pertanto, legittimato a proporre ricorso per cassazione nel caso di omesso avviso della richiesta. (Fattispecie...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 40348 del 30 settembre 2013
«La fattispecie di associazione sovversiva di cui all'art. 270 cod. pen. sanziona ogni condotta violenta programmaticamente diretta a menomare le libertà fondamentali espressione del sistema democratico e pluralistico, che tutela la titolarità e...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 40111 del 27 settembre 2013
«Nel reato di associazione sovversiva la nozione di "ordinamenti economici e sociali" va interpretata alla luce del tessuto democratico e pluralistico dell'attuale assetto costituzionale dello Stato e, di conseguenza, non si riferisce alle sole...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3138 del 18 gennaio 1990
«Il reato associativo è ben distinto da quello specifico commesso in attuazione del programma delinquenziale indeterminato e generico che forma l'oggetto del sodalizio criminale ed il riferimento del reato specifico all'associazione delinquenziale...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2796 del 6 marzo 1991
«Per la configurabilità del reato di associazione sovversiva, necessita che più persone concorrano a formare una struttura organizzata che realizzi una entità formalmente distinta dai singoli partecipanti e che sia in concreto idonea a perseguire...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 11382 del 5 novembre 1987
«I reati di assistenza ai partecipi di cospirazione o di banda armata e quello di favoreggiamento personale si differenziano, oltre che per la diversa natura del bene giuridico offeso, anche per la diversità sia dei presupposti, quanto del soggetto...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 40699 del 9 ottobre 2015
«Il delitto di arruolamento con finalità di terrorismo anche internazionale, previsto dall'art. 270 quater cod. pen., può configurarsi in forma tentata, non costituendo ostacolo alla applicazione della generale previsione di cui all'art. 56 cod....»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 19054 del 2 maggio 2013
«In tema di peculato, la condotta del pubblico ufficiale o dell'incaricato di un pubblico servizio che utilizzi il telefono d'ufficio per fini personali al di fuori dei casi d'urgenza o di specifiche e legittime autorizzazioni, integra il reato di...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 28125 del 19 luglio 2010
«È pubblico ufficiale il coadiutore dell'esattore concessionario del servizio di tesoreria di un ente territoriale, ancorché non formalmente investito della pubblica funzione ed in quanto funzionario di fatto, e risponde pertanto del reato di...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 26697 del 19 giugno 2003
«Deve considerarsi pubblico ufficiale anche il funzionario di fatto che, senza essere investito formalmente delle funzioni di tesoriere comunale, le abbia in concreto esercitate con il beneplacito della pubblica amministrazione. Pertanto, risponde...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 3879 del 30 marzo 2000
«L'istituto della distrazione delle spese processuali a favore del difensore antistatario ha carattere generale e può perciò trovare applicazione non solo nei procedimenti che si concludono con una sentenza di condanna nei confronti della parte...»