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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 229 del 18 marzo 1995
«Il requisito dell'altruità di cui all'art. 624 c.p. è ravvisabile ogni volta che vi sia almeno un soggetto, diverso dall'agente, il quale, al momento del fatto, sia legato alla cosa stessa da un'effettiva relazione di interesse. (Fattispecie...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 2518 del 13 dicembre 1995
«In tema di associazione per delinquere di stampo mafioso, la condotta criminosa addebitata al singolo imputato, è quella cristallizzata nel decreto che impone il rinvio a giudizio, che ne interrompe la permanenza. Pertanto, la successiva condotta...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2629 del 31 agosto 1995
«L'ordinanza di sospensione dei termini massimi di custodia cautelare emessa ex art. 304 c.p.p. determinata dalla particolare complessità del dibattimento e dall'elevato numero degli imputati entra a far parte integrante dell'ordinanza applicativa...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2888 del 17 marzo 1995
«Ove non sia prevista la pubblicazione della sentenza o del provvedimento tramite lettura, come nei procedimenti camerali, la mancata lettura del dispositivo non dà luogo ad alcuna nullità, mentre la lettura che il giudice abbia comunque effettuato...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 416 del 17 marzo 1995
«Nel caso in cui il pubblico ministero abbia richiesto l'archiviazione esclusivamente con riguardo ad un indagato, è abnorme il provvedimento con il quale il giudice per le indagini preliminari, a norma dell'art. 409 comma quinto c.p.p., abbia...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4485 del 26 ottobre 1995
«Qualora sia stato erroneamente proposto ricorso per cassazione avverso un provvedimento del giudice dell'esecuzione in tema di applicazione dell'amnistia o dell'indulto, il ricorso medesimo, ai sensi dell'art. 568, comma 5, c.p.p., deve essere...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5626 del 11 febbraio 1995
«Il provvedimento col quale il giudice dell'esecuzione abbia provveduto alla revoca dell'indulto con la cosiddetta procedura de plano, ossia senza l'osservanza delle forme e delle garanzie del contraddittorio di cui ai commi 3 e 4 dell'art. 666...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 8542 del 27 luglio 1995
«La violazione da parte del giudice del termine per il deposito della sentenza, stabilito dall'art. 544 c.p.p., può avere conseguenze di altro genere, ma non determina la nullità del provvedimento, né tanto meno la sua inutilizzabilità o...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 1027 del 5 aprile 1996
«Sulla richiesta di restituzione delle cose sottoposte a sequestro probatorio provvede il giudice che procede. Poiché l'art. 263 c.p.p. non determina in modo preciso la competenza, deve trovare applicazione analogica l'art. 91 delle disposizioni di...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 1052 del 26 aprile 1996
«All'indagato è sempre riconosciuto l'interesse a proporre richiesta di riesame contro il sequestro indipendentemente dal fatto che i beni oggetto del provvedimento siano stati sottratti alla sua disponibilità o a quella di terzi.»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1434 del 4 giugno 1996
«In tema di provvedimenti restrittivi della libertà personale, l'art. 292 comma secondo ter c.p.p. impone espressamente di valutare anche gli elementi a favore dell'indagato, tale valutazione tuttavia va fatta solo nel caso in cui la singola...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 2201 del 15 ottobre 1996
«In materia di riesame dei provvedimenti cautelari, l'autorità giudiziaria procedente deve trasmettere al tribunale del riesame tutti gli atti a suo tempo trasmessi con la richiesta di emissione della misura e non gli è consentito fare alcuna...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 260 del 27 febbraio 1996
«In tema di riesame, l'art. 309, quinto comma c.p.p., così come sostituito dalla legge 8 agosto 1995, n. 332, dispone che l'autorità procedente, entro il giorno successivo, e comunque non oltre il quinto giorno, trasmette al tribunale gli atti...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2775 del 14 novembre 1996
«In tema di sequestro preventivo il soggetto che non sia quello a cui la cosa è stata sequestrata e che non abbia diritto alla restituzione della stessa, quand'anche possa assumere qualità di parte offesa, non è legittimato a chiedere il riesame di...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4658 del 11 ottobre 1996
«È illegittimo il provvedimento che rigetta un'istanza di liberazione condizionale ritenendo insussistente il sicuro ravvedimento del condannato per il solo fatto che questi, con la sentenza di condanna, era stato riconosciuto seminfermo di mente.»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5291 del 24 gennaio 1996
«Il giudice per le indagini preliminari che non intenda accogliere la richiesta di archiviazione del P.M. deve fissare la data dell'udienza in camera di consiglio, dandone avviso al P.M., al sottoposto alle indagini, alla persona offesa e al...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5629 del 31 gennaio 1996
«L'indicazione, sempre obbligatoria, nell'ordinanza applicativa di misura cautelare, del termine della sua durata, ai sensi dell'art. 292, comma 2, lett. d), quando il provvedimento, pur nel concorso di altre esigenze cautelari, sia finalizzato...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5896 del 10 dicembre 1996
«Avverso il provvedimento di cui agli artt. 666, comma settimo, e 678 c.p.p. (nella specie, rigetto della richiesta di sospensione dell'esecuzione di ordinanza di concessione dell'affidamento in prova al servizio sociale) non è previsto alcun mezzo...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 6750 del 5 febbraio 1996
«Il provvedimento — di carattere oggettivamente decisorio, indipendentemente dalla sua qualificazione come ordinanza o come sentenza — con il quale la Corte di cassazione dichiari l'inammissibilità di un ricorso non è suscettibile di revoca e...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 7527 del 25 luglio 1996
«Ai fini della configurabilità della contravvenzione di cui all'art. 650 c.p. — inosservanza dei provvedimenti dell'Autorità — la legalità dell'ordine impartito dall'Autorità per ragioni di sicurezza pubblica non è condizionata dall'apposizione o...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 7977 del 13 agosto 1996
«Deve escludersi che sia richiesta la licenza di P.S. di cui all'art. 86 del R.D. 18 giugno 1931, n. 773 (T.U.L.P.S.) qualora in esercizi non aperti al pubblico non vengano somministrate bevande alcooliche; ne consegue che nel caso di inosservanza...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 843 del 2 luglio 1996
«Non integra il reato di cui all'art. 650 c.p. l'inosservanza del provvedimento sindacale con il quale sia stato imposto a taluno, per ragioni igienico-sanitarie, l'allontanamento dal centro abitato di animali. (In motivazione, la S.C. ha escluso...»
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Cassazione penale, Sez. III, ordinanza n. 1205 del 5 maggio 1997
«Non è prevista alcuna forma di impugnazione (e quindi nemmeno il ricorso per cassazione) contro il provvedimento con il quale il giudice di merito ai sensi dell'art. 568, comma 5, c.p.p., qualifica l'impugnazione a lui proposta come ricorso per...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1270 del 4 aprile 1997
«Deve essere escluso che possa considerarsi elemento favorevole sopravvenuto, ai sensi dell'art. 309 comma quinto c.p.p., l'interrogatorio di garanzia, nel quale l'indagato si limiti a contrastare il fondamento degli addebiti mossigli e che dunque...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 139 del 27 febbraio 1997
«Il provvedimento di riesame di una misura cautelare è soggetto a censura di motivazione, al pari di ogni altro impugnabile per cassazione, nel limite obiettivo di cui all'art. 606 comma primo lett. e) c.p.p., per cui il vizio deve risultare dal...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1434 del 15 febbraio 1997
«Il reato previsto dall'art. 650 c.p. — inosservanza dei provvedimenti dell'autorità — si perfeziona con la scadenza dei termini previsti nel provvedimento dell'autorità amministrativa, ma si protrae per tutto il tempo della volontaria omissione,...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 1629 del 20 giugno 1997
«I vizi di legittimità del provvedimento, che fondano la possibilità di ricorrere contro lo stesso, sono sempre interni al provvedimento e al procedimento relativo. I vizi derivanti da incompatibilità o da disparità con provvedimenti conclusivi di...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1660 del 21 febbraio 1997
«La clausola di riserva, di cui all'art. 15, comma primo, T.U.L.P.S., deroga al generale principio di specialità di cui all'art. 9 legge 24 novembre 1981, n. 689, ed esclude che la disposizione di cui al citato art. 15 T.U.L.P.S. — che riduce...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1804 del 27 marzo 1997
«Il vigente ordinamento processuale, nell'enunciare il principio della tassatività delle impugnazioni ribadito dal primo comma dell'art. 568 c.p.p., dispone che sono impugnabili soltanto i provvedimenti del giudice, con tale precisa e specifica...»
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Cassazione penale, Sez. V, ordinanza n. 1982 del 7 giugno 1997
«Le modifiche apportate dalla legge 8 agosto 1995 n. 335 all'art. 292 c.p.p., che hanno ampliato l'obbligo di motivazione delle ordinanze cautelari ed esteso la rilevabilità d'ufficio dei relativi vizi, non hanno inciso sulle modalità —...»