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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 2947 del 2 agosto 1975
«Nell'ipotesi di vendita di cosa gravata da oneri o da diritti apparenti del terzo, spetta al compratore, che agisca per evizione cosiddetta qualitativa — art. 1489 c.c. — l'onere di provare la propria ignoranza incolpevole.»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 24055 del 25 settembre 2008
«L'evizione totale o parziale si verifica solo quando l'acquirente sia privato in tutto o in parte del bene alienato ovvero il diritto trasferito perda le sue caratteristiche qualitative o quantitative, mentre se la privazione riguardi...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3433 del 5 giugno 1982
«L' actio quanti minoris esperita dal compratore di un fondo, per essere lo stesso parzialmente occupato da un terzo sulla base di un contratto di affitto, va ricondotta nell'ambito dell'art. 1489 cod. civ., e non dell'evizione parziale, in quanto...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3196 del 26 novembre 1973
«La garanzia per evizione (artt. 1483, 1484 c.c.) e quella per l'esistenza di oneri o diritti reali o personali di terzi sulla cosa venduta (art. 1489 c.c.), si differenziano, oltre che per i distinti presupposti su cui si fondano, anche per la...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 2440 del 18 novembre 1970
«...l'evizione totale, sia da quella dovuta per l'evizione parziale, le quali incidono sull'efficacia dell'acquisto, che viene negata in radice nel caso dell'evizione totale, mentre nel secondo caso l'acquisto viene ritenuto valido solo parzialmente.»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 23060 del 30 ottobre 2009
«La garanzia per i vizi della cosa venduta disciplinata dagli artt. 1490 e seguenti c.c. differisce da quella di buon funzionamento prevista dall'art. 1512 c.c. per il fatto che, mentre la seconda impone all'acquirente solo l'onere di dimostrare il...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 28984 del 10 dicembre 2008
«Nel caso in cui i beni mobili oggetto di vendita in sede fallimentare risultino affetti da vizi redibitori, non è configurabile la garanzia prevista dall'art. 1490 cod. civ., neppure se la vendita abbia avuto luogo ad offerte private, ma solo una...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 5202 del 7 marzo 2007
«Il rimedio della garanzia per vizi, apprestato dall'art. 1490 c.c. a tutela del compratore, opera anche nell'ipotesi di vendita di cosa futura.»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 5251 del 15 marzo 2004
«In ordine all'applicabilità delle norme sulla garanzia per vizi nella vendita di cose usate, il riferimento al bene (nella specie, un'imbarcazione) come non nuovo comporta che la promessa del venditore è determinata dallo stato del bene stesso...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 8578 del 5 settembre 1997
«...della garanzia legale per vizi (art. 1490 c.c.), dovendo la sua eventuale alternatività a quest'ultima risultare espressamente da pattuizione contenuta nella convenzione negoziale ed esplicitamente approvata per iscritto dall'acquirente.»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 806 del 24 gennaio 1995
«Anche nella vendita di cose mobili usate, è operante la garanzia per i vizi prevista dall'art. 1490 c.c., dovendo essere distinto il vizio della cosa dal logorio di essa dovuto al normale uso.»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1424 del 12 febbraio 1994
«In tema di compravendita, si hanno vizi redibitori, che danno luogo alla garanzia di cui all'art. 1490 c.c., quando nella cosa venduta sussistono imperfezioni concernenti il processo di produzione, di fabbricazione e di formazione, che rendono la...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 1522 del 29 marzo 1989
«L'obbligo di garanzia stabilito a carico del venditore dagli artt. 1490. e 1497 c.c. riguarda esclusivamente i vizi e la mancanza di qualità essenziali intrinseci alla cosa venduta e non può quindi trovare riferimento in dati estrinseci alla cosa...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 452 del 23 gennaio 1982
«...di trasformazione odi confezione (purché non così lieve da non essere agevolmente percepita) incide in maniera determinante sul valore e, in definitiva, sulla destinazione della cosa compravenduta, integrando gli estremi del vizio redibitorio.»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 3137 del 12 maggio 1981
«La disposizione contenuta nell'art. 1492, comma terzo c.c., la quale preclude al compratore l'azione di risoluzione del contratto se la cosa affetta da vizi sia stata da lui trasformata, è espressione di un principio generale secondo cui non può...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 2188 del 6 maggio 1978
«In tema di azione redibitoria per i vizi della cosa venduta l'importanza dell'inadempimento deve essere valutata non secondo la norma generale dell'art. 1455 c.c., bensì secondo la norma speciale dell'art. 1490 c.c., e pertanto, a tal fine, è...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 12759 del 23 dicembre 1993
«La dichiarazione con la quale il compratore riconosce di avere ricevuto la cosa in condizioni di normale efficacia ha effetto limitato alla appartenenza e non esonera, pertanto, il venditore dalla garanzia per i vizi che si siano successivamente...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3345 del 8 ottobre 1976
«...il diritto del compratore di chiedere la risoluzione ed il risarcimento dei danni, integra non già una clausola solve et repete , di cui all'art. 1462 c.c., ma una limitazione della garanzia per vizi, ammessa dall'art. 1490, secondo comma c.c.»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 18352 del 13 settembre 2004
«In un contratto di vendita, per il sorgere dell'obbligo di prestare garanzia per i vizi della cosa pur in presenza di vizi facilmente riconoscibili dall'acquirente, si richiede una specifica assicurazione sull'assenza di vizi, con la quale il...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 15395 del 1 dicembre 2000
«In tema di vendita, la riconoscibilità del vizio, rendendo non dovuta la relativa garanzia, esclude che l'acquirente possa ottenere sia la riduzione del prezzo o la risoluzione del contratto, sia il risarcimento dei danni che l'art. 1494 c.c. gli...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 14277 del 18 dicembre 1999
«Ai fini dell'esclusione della garanzia per i vizi della cosa venduta, l'art. 1491 c.c. non richiede il requisito dell'apparenza, ma quello della facile riconoscibilità del vizio. Pertanto, l'onere del compratore, quale risulta dal detto art. 1491...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 2862 del 2 aprile 1997
«L'esclusione della garanzia per i vizi della cosa venduta conosciuti dal compratore al momento del contratto trova ragione nella piena coincidenza, sussistente in tal caso, fra le condizioni del bene secondo la determinazione volitiva dei...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 6073 del 30 maggio 1995
«Il riconoscimento, da parte del venditore, dell'esistenza dei vizi della cosa venduta esime il compratore, a norma dell'art. 1495, secondo comma, c.c., dall'onere di denunziarli e può sanare gli effetti della decadenza, eventualmente verificatasi...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 5075 del 23 luglio 1983
«L'esclusione della garanzia per i vizi della cosa venduta, prevista dall'ultima parte dell'art. 1491 c.c. presuppone che i vizi siano riconoscibili al momento in cui il contratto viene concluso e non opera quindi, nel caso di compravendita di cosa...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3803 del 29 luglio 1978
«II principio secondo cui il requisito della riconoscibilità esclude la garanzia del venditore è posto dalla legge solo per la garanzia relativa ai vizi della cosa venduta (art. 1491 c.c.), mentre per la mancanza di qualità tale requisito non è...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 4714 del 5 novembre 1977
«L'art. 1491 c.c. stabilisce unicamente che la normale esenzione del venditore dalla garanzia per vizi della cosa conoscibili al momento del contratto viene meno - e quindi spetta al compratore anche in tale ipotesi la garanzia - ove il venditore...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1434 del 27 gennaio 2004
«In tema di garanzia per vizi della cosa venduta, ha natura irrevocabile la scelta dell'azione di risoluzione, proposta dal compratore in via principale rispetto alla domanda di riduzione del prezzo, tenuto conto che — in considerazione del...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 15104 del 22 novembre 2000
«La rinunzia, accertata dal giudice di merito, del compratore all'azione di risoluzione malgrado la denunzia dei vizi della merce acquistata, non preclude l'esame dell'azione risarcitoria del medesimo proposta perché detta azione, riconosciuta...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 9098 del 7 luglio 2000
«In tema di garanzia per i vizi della cosa venduta, il compratore può proporre azione di risoluzione e, in via subordinata, chiedere la riduzione del prezzo per l'ipotesi in cui la domanda principale risulti inammissibile, infondata e vi rinunci.»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 2565 del 25 marzo 1988
«In tema di garanzia per vizi della cosa venduta, e per il caso in cui l'azione di riduzione del prezzo sia accordata al compratore non in via esclusiva (art. 1492 terzo comma c.c.), ma in via concorrente con l'azione di risoluzione (art. 1492...»