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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 20909 del 27 ottobre 2005
«Anche in tema di fideiussione è applicabile la disposizione dell'art. 2956 c.c., la quale sancisce la nullità della clausola (benché contenuta in un atto unilaterale) con la quale si stabiliscono termini di decadenza che rendono eccessivamente...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 690 del 14 gennaio 2005
«Fuori delle ipotesi previste negli articoli 1971 e 1975 c.c., (transazione su pretesa temeraria o su titolo nullo), non è causa di annullamento della transazione la circostanza che la situazione di fatto, origine delle pretese contrapposte, fosse...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 729 del 20 gennaio 2003
«Ai fini della qualificazione di una dichiarazione liberatoria sottoscritta dalla parte come quietanza o piuttosto come transazione, occorre considerare che la quietanza liberatoria rilasciata a saldo di ogni pretesa costituisce, di regola, una...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 15444 del 14 luglio 2011
«La transazione può avere efficacia novativa quando risulti una situazione di oggettiva incompatibilità tra il rapporto preesistente e quello originato nell'accordo transattivo, di guisa che dall'atto sorgano reciproche obbligazioni oggettivamente...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 421 del 12 gennaio 2006
«La transazione può avere efficacia novativa quando risulti una situazione di oggettiva incompatibilità tra il rapporto preesistente e quello avente causa nell'accordo transattivo. In tal caso, l'animus novandi può essere desunto anche per...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 27448 del 13 dicembre 2005
«L'eventuale efficacia novativa della transazione dipende dalla situazione di oggettiva incompatibilità nella quale i due rapporti — quello preesistente e quello nuovo — vengono a trovarsi. Pertanto, per determinare il carattere novativo o...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 28141 del 20 dicembre 2005
«Un contratto di transazione resta ad ogni effetto negozio stipulato ai sensi dell'art. 1965 c.c. ancorchè contenuto in una conciliazione giudiziale. Ne consegue l'applicazione delle regole sulla rappresentanza sostanziale, non processuale, con la...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 4448 del 13 maggio 1996
«Poiché il presupposto della res dubia che caratterizza la transazione, è costituito non dall'incertezza obiettiva circa lo stato di fatto e diritto, ma dalla sussistenza di discordanti valutazioni in ordine alle correlative situazioni giudiziali...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 5306 del 1 giugno 1999
«La cessione dei beni proposta con la istanza di concordato preventivo non si perfeziona già con il deposito di essa o — quantomeno — con il decreto di ammissione assecondato dalla pubblicità prevista dall'art. 166 della legge fallimentare, e...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1126 del 29 gennaio 1993
«Nei rapporti tra emittente e prenditore della cambiale opera una presunzione iuris tantum di esistenza e liceità della causa del negozio per cui incombe sempre al debitore cambiario l'onere di provare le eccezioni relative al momento causale...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 4607 del 8 luglio 1983
«In considerazione dell'esistenza di una agevole circolazione dei titoli cambiari, fondata sul carattere astratto e formale degli stessi, e tenuta presente l'espressa previsione di una loro lecita e valida emissione «in bianco», il debitore...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 10526 del 23 ottobre 1998
«Il pegno di titoli di credito, quale vero e proprio diritto reale limitato sui titoli, si attua mediante spossessamento del debitore pignoratizio e deve, ai fini dell'efficacia erga omnes del vincolo sul diritto cartolare, essere attuato sul...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 10694 del 3 agosto 2001
«In tema , di titoli al portatore, il principio secondo cui, per il trasferimento effettivo della titolarità del diritto incorporato, è necessaria l'esistenza di un valido negozio di trasferimento, il cui onere probatorio non grava sull' accipiens...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 5744 del 20 maggio 1993
«La legittimazione all'opposizione al decreto di ammortamento compete unicamente al detentore del titolo, non già a tutti gli obbligati risultanti dallo stesso, i quali, dopo la pronunzia del decreto, possono proporre le ordinarie azioni di...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 3362 del 28 luglio 1977
«La mancanza di data, nella girata di titolo nominativo (nella specie, azione), non comporta la nullità della girata medesima, in difetto di un'espressa comminatoria di legge, trattandosi di requisito non essenziale al perfezionamento ed...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 5624 del 9 marzo 2009
«L'art.2033 cod. civ., pur essendo formulato con riferimento all'ipotesi del pagamento "ab origine" indebito, è applicabile per analogia anche alle ipotesi di indebito oggettivo sopravvenuto per essere venuta meno, in dipendenza di qualsiasi...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 5658 del 9 marzo 2010
«In tema di responsabilità civile per danni cagionati da cose in custodia, per aversi caso fortuito occorre che il fattore causale estraneo al soggetto danneggiante abbia un'efficacia di tale intensità da interrompere il nesso eziologico tra la...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 1655 del 27 gennaio 2005
«Il custode, per liberarsi dalla presunzione di responsabilità per il danno cagionato dalla cosa deve provare che esso si è verificato per caso fortuito tale da impedirgli di prevenire l'evento dannoso o di ridurne le conseguenze, dovendo...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 11227 del 8 maggio 2008
«La responsabilità per i danni cagionati da una cosa in custodia ex art. 2051 c.c. si fonda non su un comportamento od un'attività del custode, ma su una relazione intercorrente tra questi e la cosa dannosa e, poiché il limite della...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 7651 del 13 aprile 2005
«Qualora con sentenza sia dichiarata la nullità del titolo sulla base del quale è stato effettuato un pagamento, la domanda di restituzione dà luogo a un azione di ripetizione di indebito oggettivo il cui termine di prescrizione inizia a decorrere...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 8722 del 2 settembre 1998
«Il contratto stipulato dal privato con la P.A., ma nullo per difetto di forma scritta, non può essere considerato contrario al buon costume ai sensi dell'art. 2035 c.c. Ne consegue che il privato, il quale abbia effettivamente eseguito la propria...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 14215 del 3 ottobre 2002
«L'azione generale di arricchimento ha come presupposto che la locupletazione di un soggetto a danno dell'altro sia avvenuta senza giusta causa, per cui, quando questa sia invece la conseguenza di un contratto o comunque di un altro rapporto, non...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 21079 del 28 ottobre 2005
«L'azione di indebito arricchimento nei confronti della P.A. differisce da quella ordinaria, in quanto presuppone non solo il fatto materiale dell'esecuzione di un'opera o di una prestazione vantaggiosa per l'ente pubblico, ma anche il...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 11048 del 13 maggio 2009
«Nella liquidazione del danno alla persona causato da sinistri stradali è inibito al giudice, per determinare il danno biologico lieve o da micro-permanente, fare riferimento alle tabelle medico-legali approvate con D.M. 3 luglio 2003, quando il...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 6454 del 19 marzo 2007
«In tema di danno cagionato da animali, ai sensi dell'articolo 2052 c.c., la responsabilità del proprietario dell'animale, prevista dalla suddetta norma, è presunta, fondata non sulla colpa, ma sul rapporto di fatto con l'animale. Ne consegue che,...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 19975 del 14 ottobre 2005
«La responsabilità del proprietario per i danni cagionati a terzi dalla rovina dell'edificio sussiste, ai sensi dell'art. 2053 c.c., in dipendenza di ogni disgregazione, sia pure limitata, degli elementi strutturali della costruzione, ovvero degli...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 19974 del 14 ottobre 2005
«La responsabilità del proprietario per i danni cagionati a terzi dalla rovina dell'edificio sussiste, ai sensi dell'art. 2053 c.c., in dipendenza di ogni disgregazione, sia pure limitata, degli elementi strutturali della costruzione, ovvero degli...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 13692 del 6 novembre 2001
«L'affermazione definitiva della responsabilità penale del conducente di un veicolo che abbia investito una persona, pur se non ha efficacia di giudicato nei confronti del proprietario del veicolo medesimo che non abbia partecipato al processo...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 5946 del 15 giugno 1999
«Quando un medesimo danno è provocato da più soggetti, per inadempimenti di contratti diversi, intercorsi rispettivamente tra ciascuno di essi ed il danneggiato, tali soggetti debbono essere considerati corresponsabili in solido, non tanto sulla...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 8259 del 30 agosto 1997
«In presenza di fatti imputabili a più persone, coevi o succedutisi nel tempo, a tutti deve essere riconosciuta un'efficacia causativa del danno se abbiano determinato una situazione tale che senza l'uno o l'altro di essi l'evento non si sarebbe...»