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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 1414 del 6 marzo 1982
«Il provvedimento con il quale il conciliatore rigetta l'istanza di fissazione della data di esecuzione dello sfratto senza indicare altro giudice competente non costituisce un provvedimento declinatorio della competenza, ma una decisione di merito...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 1886 del 8 marzo 1986
«L'aleatorietà dei giuochi vietati dall'art. 718 c.p. deve essere valutata oggettivamente sulla base della natura del singolo giuoco e delle sue regole, considerate non solo nella loro astrattezza, ma anche nella concreta applicazione. Pertanto, un...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 9733 del 30 luglio 1999
«Configura il reato di cui all'art. 718 c.p. l'esercizio del giuoco «chi trova un amico», nel quale l'elemento del fortuito e del casuale — e di conseguenza l'alea per il giocatore — prevalgono nettamente sull'abilità di quest'ultimo e sulla sua...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 2852 del 22 gennaio 2014
«Integra il reato previsto dall'art. 727 cod. pen. il comportamento, anche colposo, di completo abbandono di animali allevati in libertà se sia tale da determinare per gli stessi condizioni di vita incompatibili con la loro natura. (Fattispecie...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 1215 del 29 gennaio 1999
«In materia di maltrattamento di animali, la condotta di incrudelimento va intesa nel senso della volontaria inflizione di sofferenze, anche per insensibilità dell'agente. Comportamento questo che non necessariamente richiede un preciso scopo di...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 2572 del 7 marzo 1998
«La rinuncia alla domanda o ai suoi singoli capi, qualora si atteggi come espressione della facoltà della parte di modificare ai sensi dell'art. 184 c.p.c. le domande e le conclusioni precedentemente formulate, rientra fra i poteri del difensore...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 1784 del 13 febbraio 1992
«Il licenziamento, ancorché collettivo o intimato, con unico atto, ad una pluralità di lavoratori, ha natura di negozio unilaterale recettizio volto a determinare la cessazione del rapporto di lavoro dei singoli dipendenti destinatari della...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 8100 del 27 agosto 1997
«La successione a titolo particolare nel processo (effetto del mero trasferimento della res litigiosa in corso giudizio), di cui all'art. 111 c.p.c., va distinta dal (diverso) istituto della successione nel processo (art. 110 stesso codice) perché,...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 11460 del 17 maggio 2007
«La fattispecie del riconoscimento tacito della scrittura privata, secondo il modello previsto dall'art. 215 c.p.c., opera esclusivamente nel processo in cui essa viene a realizzarsi, esaurendo i suoi effetti nell'ammissione della scrittura come...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 21463 del 30 novembre 2012
«In tema di compravendita, il potere della parte di disporre delle eccezioni di prescrizione e decadenza dell'azione di garanzia si limita agli elementi costitutivi delle eccezioni stesse, ossia al decorso del tempo e alla volontà di profittare del...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 26934 del 15 dicembre 2006
«In tema di fallimento, il provvedimento con il quale il giudice delegato — sul presupposto della inoperatività della «presunzione muciana» di cui all'art. 70 legge fall. sia alle fattispecie governate dal regime di comunione legale fra i coniugi...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 24839 del 19 giugno 2001
«La disciplina transitoria del riparto di attribuzione tra giudice collegiale e giudice monocratico contenuta negli artt. 219 e seguenti del D.L.vo 19 febbraio 1998, n. 51, nel testo modificato dal D.L. 24 maggio 1999, n. 145 convertito nella L. 22...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 17957 del 24 agosto 2007
«Poiché l'art. 132, secondo comma, n. 2 c.p.c. non prevede il requisito della indicazione delle parti a pena di nullità, la mancanza della indicazione espressa di una delle parti o di tutte nella sentenza (e precisamente tanto nella sua...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 11603 del 19 maggio 2009
«L'omesso esame di specifici elementi probatori idonei a fornire la rappresentazione dei fatti oggetto di accertamento e che risultano suscettibili di determinare una diversa decisione della causa da parte del giudice comporta un vizio di...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 1756 del 13 luglio 1967
«Le pronunce di accertamento giudiziali si distinguono in sentenze dichiarative e sentenze costitutive. Le prime dichiarano la volontà della legge rispetto alla fattispecie concreta con funzione di mero accertamento e, per la loro stessa natura,...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 42426 del 15 ottobre 2013
«La dichiarazione di illegittimità costituzionale di una norma astrattamente incidente sulla individuazione del giudice - persona fisica non è fatto idoneo a determinare la modifica della decisione assunta, in sede di annullamento con rinvio, dalla...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 19230 del 4 settembre 2009
«È affetto da carenza assoluta di motivazione, denunciabile con ricorso straordinario per cassazione ex art. 111 Cost., il decreto con cui il tribunale fallimentare liquidi il compenso a due curatori succedutisi nel corso della procedura,...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 658 del 20 febbraio 1975
«La notificazione, effettuata ai sensi degli artt. 142, 143 c.p.c., non può ritenersi perfezionata nei confronti del destinatario prima del decorso del periodo di venti giorni previsto dall'ultimo comma del citato art. 143 c.p.c.; essa, pertanto,...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 1746 del 11 agosto 1993
«L'art. 305 c.p.p. non prevede il deposito di ulteriori atti rispetto alla richiesta del P.M. di proroga della custodia cautelare, ed è pertanto sulle circostanze adeguatamente specificate in essa che i difensori debbono argomentare per contestare...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 26171 del 6 dicembre 2006
«In tema di procedure concorsuali, il principio del previo accertamento del credito nelle forme dell'insinuazione al passivo non è applicabile ove l'obbligo, per la curatela, di restituzione delle somme percette segua de iure al venir meno, per...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 11611 del 22 giugno 2004
«Nei processi cumulativi, qualora il giudice emetta l'ordinanza ex art. 186 quater c.p.c. pronunciando, oltre che sulla domanda della parte richiedente, su quella connessa proposta da altra parte e l'ordinanza venga impugnata sul presupposto che si...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 3194 del 6 marzo 2002
«In tema di ordinanza anticipatoria di condanna emessa dal giudice ad esaurimento dell'istruzione, la dichiarazione di rinuncia alla pronuncia della sentenza, che la parte intimata può effettuare ai sensi dell'art. 186 quater, quarto comma, c.p.c.,...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 22401 del 19 ottobre 2006
«Nell'ipotesi di cause inscindibili (nella specie, in materia di responsabilità civile conseguente alla circolazione stradale), qualora il giudice abbia adottato l'ordinanza anticipatoria di condanna per il pagamento di una somma di denaro, ai...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 3434 del 8 marzo 2002
«In caso di emanazione, successivamente alla chiusura dell'istruzione, dell'ordinanza anticipatoria di condanna prevista dall'art. 186 quater c.p.c., la rinuncia dell'intimato alla pronuncia della sentenza, di cui all'ultimo comma del citato...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 627 del 26 gennaio 1984
«Il giudice di appello ha il dovere di motivare dettagliatamente quando avverso la consulenza d'ufficio, che intenda condividere, siano state mosse dalle parti argomentazioni critiche, tali da determinare, ove fondate, un giudizio diverso dal...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 13578 del 26 maggio 2008
«L'accordo stipulato fra le parti e verbalizzato, in assenza del giudice, dal consulente tecnico d'ufficio, in una controversia avente ad oggetto l'esecuzione di un contratto d'opera, pur non integrando una conciliazione giudiziale con efficacia...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 7881 del 27 settembre 1994
«Giusta il principio di infrazionalità delle prove, è inammissibile in appello la prova testimoniale che, anche in modo indiretto, si appalesi preordinata a contrastare, completare o confortare le risultanze di quella già dedotta e assunta in primo...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 15389 del 22 luglio 2005
«La valutazione, ai sensi dell'art. 232 c.p.c., della mancata risposta all'interrogatorio formale rientra nell'ampia facoltà del giudice di merito di desumere argomenti di prova dal comportamento delle parti nel processo, a norma dell'art. 116...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 5089 del 29 aprile 1993
«Ai sensi dell'art. 232, comma primo, c.p.c., il giudice può ritenere come ammessi, valutando ogni altro elemento probatorio, i fatti dedotti nell'interrogatorio formale, qualora la parte non si presenti a rispondere senza giustificato motivo....»
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Cassazione civile, sentenza n. 1562 del 28 giugno 1961
«Il giuramento decisorio, nonostante la sua speciale natura e la particolare efficacia che assume nel processo, dati gli effetti che derivano tanto alla prestazione quanto dalla mancata prestazione, rientra pur sempre fra i mezzi di prova, come...»