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Cassazione civile, Sez. VI-3, sentenza n. 24549 del 30 ottobre 2013
«Con riguardo all'esercizio di attività pericolosa, anche nell'ipotesi in cui l'esercente non abbia adottato tutte le misure idonee ad evitare il danno, in tal modo realizzando una situazione astrattamente idonea a fondare una sua responsabilità,...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 11531 del 23 maggio 2014
«Il proprietario dei mobili pignorati presso l'abitazione del debitore esecutato, e già acquistati in forza di una precedente vendita esattoriale a carico del medesimo debitore, non può proporre opposizione di terzo ex art. 58, secondo comma, del...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 19270 del 12 settembre 2014
«In tema di espropriazione immobiliare esattoriale, qualora il processo esecutivo sia ancora pendente alla data di entrata in vigore (21 agosto 2013) dell'art. 52, comma 1, del d.l. 21 giugno 2013, n. 69, convertito, con modificazioni dalla legge 9...»
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Cassazione civile, Sez. V, sentenza n. 19522 del 30 settembre 2016
«Il perfezionamento della notifica effettuata ai sensi dell'art. 140 c.p.c. richiede il compimento di tutti gli adempimenti stabiliti da tale norma sicché è nulla se ne sia stato omesso taluno di essi (nella specie, l'affissione dell'avviso di...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 170 del 13 gennaio 1982
«Sussiste l'ipotesi di furto aggravato di cui agli artt. 624, 625 n. 1 c.p., qualora il locale, pur essendo destinato generalmente al ricovero di attrezzi agricoli, venga di fatto usato come abitazione. (Nella specie trattavasi di un trullo per...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 1827 del 20 febbraio 1982
«L'aggravante dell'introduzione in luogo destinato ad abitazione nel reato di furto è ravvisabile non soltanto quando le cose vengono sottratte da un luogo destinato ad abitazione, ma anche quando il colpevole per commettere il fatto s'introduca o...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 10951 del 17 dicembre 1983
«Il furto commesso in un edificio è già consumato quando il ladro ne sia uscito portando con sé le cose trafugate; né ha rilevanza il successivo intervento della polizia, che serve solo a consentire l'immediato recupero, ma non incide sulla...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 2853 del 27 marzo 1984
«In tema di furto, l'aggravante di abuso di relazioni domestiche prevista dall'art. 61 n. 11 c.p. è, di regola, incompatibile con l'aggravante di introduzione in luogo destinato ad abitazione prevista dall'art. 625 n. 1 c.p., giacché le relazioni...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 11407 del 25 novembre 1985
«Nel caso in cui taluno, qualificandosi falsamente come agente di polizia, si introduca nell'abitazione altrui ed effettui una perquisizione, nel corso della quale si impossessa di alcuni oggetti, è configurabile il delitto di rapina, perché la...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 5560 del 13 giugno 1986
«Per la configurabilità dell'aggravante speciale del delitto di danneggiamento ex art. 635, secondo comma, n. 1, c.p., costituita dal fatto commesso con violenza o minaccia, non è necessario che queste ultime costituiscano un mezzo per vincere...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 8783 del 28 luglio 1987
«L'introduzione nel luogo di abitazione — favorita, come nella specie, dalle circostanze (uso di lasciare aperta la porta di ingresso; portone lasciato sbadatamente aperto) — non giustificata, o giustificata in modo inaccettabile, costituisce, con...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 3717 del 22 marzo 1988
«In tema di estorsione, quando si tratta di azione intimidatrice indiretta, come quella compiuta con il mezzo della lettera o della telefonata minatoria, ovvero di azione clandestina, come l'esplosione di un ordigno presso il muro di cinta...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 8926 del 22 agosto 1988
«Per la sussistenza della circostanza aggravante di cui all'art. 625, n. 1 c.p., occorre un nesso finalistico tra l'ingresso nell'abitazione della persona offesa e l'impossessamento da parte del colpevole della cosa mobile ad essa sottratta, e non...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 5202 del 13 aprile 1989
«Il concetto di edificio o di altro luogo destinato ad abitazione, di cui all'art. 625 n. 1. c.p., abbraccia non solo gli ambienti nei quali le persone svolgono la loro normale attività, ma anche quei locali, come le scale, che, pur non essendo...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 633 del 20 gennaio 1989
«In tema di furto, l'aggravante della esposizione alla pubblica fede non è incompatibile con l'aggravante del luogo di abitazione, poiché è configurabile che la cosa si trovi in un luogo privato, ma aperto al pubblico, e facilmente accessibile e...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 8276 del 9 giugno 1989
«Qualora un soggetto autorizzato ad accedere in una parte soltanto di un'abitazione commetta un furto in uno spazio distinto e appartato di essa, per il quale l'autorizzazione all'accesso non sia stata concessa, è ravvisabile a suo carico...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 15337 del 21 novembre 1990
«Ai fini della configurabilità del reato di cui all'art. 388 capoverso c.p., il termine «elude» va inteso in senso lato, comprensivo di qualsiasi comportamento — positivo o negativo — ad evitare l'esecuzione del provvedimento del giudice civile....»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 7598 del 31 maggio 1990
«Posto che nel delitto di furto titolare del bene giuridico offeso è il detentore della cosa che dalla sua sfera di possesso viene fatta passare nell'altrui signoria, nel caso di furto di oggetti contenuti in cassette di sicurezza la qualità di...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 8798 del 5 settembre 1991
«In tema di furto, la circostanza aggravante dell'esposizione alla pubblica fede è configurabile anche quando la cosa si trova in luogo privato, ma aperto al pubblico o comunque facilmente accessibile, ovvero in un cortile di casa di abitazione in...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 8847 del 5 settembre 1991
«Nel caso di sottrazione di cose depositate presso mense e spogliatoi di un'azienda, deve escludersi la sussistenza dell'aggravante di cui all'art. 625, n. 1, c.p., non potendo i predetti locali essere qualificati come luoghi destinati ad...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 10161 del 22 ottobre 1992
«In tema di furto, è configurabile l'aggravante prevista dall'art. 625 n. 1 c.p. qualora la casa in cui sia stato commesso il reato sia destinata ad abitazione, essendo irrilevante che essa sia disabitata. (Nella specie da qualche anno).»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 2811 del 16 marzo 1992
«Ai fini della sussistenza del concorso di persone nel reato non occorre un previo concerto, potendo sorgere una volontà che accomuni la condotta dei partecipanti anche nel repentino svolgersi di un fatto improvviso, mentre, d'altro canto,...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 3394 del 23 marzo 1992
«Il semplice uso o porto fuori della propria abitazione di un giocattolo riproducente un'arma sprovvisto di tappo rosso non è previsto dalla legge come reato. L'uso o porto fuori della propria abitazione di un tale giocattolo assume rilevanza...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 7347 del 24 giugno 1992
«In tema di furto aggravato ai sensi dell'art. 625, comma primo, n. 1, c.p., per «edificio o altro luogo destinato ad abitazione» deve intendersi non solo l'ambiente strettamente adibito ad abitazione vera e propria, ma anche ogni altro luogo...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 2622 del 19 marzo 1993
«In tema di furto sono irrilevanti sia il criterio spaziale e quello temporale, sia la durata del possesso dell'agente. Ai fini della determinazione dell'impossessamento, che segna il momento consumativo del reato è sufficiente, infatti, che...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 3703 del 16 aprile 1993
«L'ospedale costituisce edificio destinato ad abitazione ai sensi dell'art. 625, n. 1, c.p., dal momento che, per la funzione che svolge e per l'organizzazione che lo caratterizza, esso è destinato al ricovero d'una pluralità di persone che, per...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 398 del 18 gennaio 1993
«Ai fini della distinzione tra furto consumato e furto tentato, non hanno rilevanza né il criterio spaziale, né il criterio temporale. Perché il reato possa dirsi consumato, dunque, è sufficiente la sottrazione della cosa alla disponibilità del...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1730 del 10 febbraio 1994
«Ai fini dell'elemento psicologico del reato di cui all'art. 659 c.p. (disturbo delle occupazioni e del riposo delle persone), non occorre l'intenzione dell'agente di arrecare disturbo alla quiete pubblica, essendo sufficiente la volontarietà della...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3807 del 31 marzo 1994
«Ai fini della configurabilità della circostanza attenuante della riparazione del danno, di cui all'art. 62 n. 6 c.p., non è sufficiente, nel caso di offerta non accettata, che il colpevole metta a disposizione della persona offesa i suoi beni,...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 214 del 13 gennaio 1995
«È ravvisabile il tentativo di falsità materiale in autorizzazione amministrativa nella condotta di colui che detenga nella propria abitazione un modulo di patente di guida internazionale già compilato parzialmente con le sue generalità, unitamente...»