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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 6197 del 26 novembre 1979
«Al concessionario del servizio di trasporto di pacchi e colli di peso non superiore ai venti chilogrammi, a norma degli artt. 1, 5, 19 e 57 del codice postale e delle telecomunicazioni approvato con r.d. 27 febbraio 1936, n. 645 nonché a norma...»
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Cassazione civile, Sez. VI, sentenza n. 9593 del 30 aprile 2011
«La presunzione di colpa stabilita dall'art. 1681 c.c. a carico del vettore per il sinistro che colpisca il passeggero durante il viaggio (comprese le operazioni accessorie, tra cui la salita o la discesa dal mezzo di trasporto) opera sul...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 9409 del 27 aprile 2011
«La circostanza che un viaggiatore abbia riportato danni alla persona scendendo da un treno in movimento è di per sé idonea a vincere la presunzione di responsabilità posta a carico del gestore del servizio ferroviario per i danni ai passeggeri...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 2496 del 10 febbraio 2004
«In tema di trasporto di persone su di un veicolo, in particolare su un di filobus o (come nel caso di specie) su di un tram, la nozione di viaggio include anche le soste effettuate dal veicolo stesso durante l'interruzione del movimento (soste...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 453 del 20 gennaio 1987
«La responsabilità ex recepto del vettore per la perdita o l'avaria della cosa consegnatagli non è esclusa dalla mancata prova, da parte del destinatario proprietario del bene, di aver sostituito la cosa perduta od avariata con altra o di avere...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 7008 del 24 giugno 1993
«Il mandatario che è stato incaricato della conclusione di un affare assume, nei confronti del mandante, l'obbligo del compimento degli atti giuridici necessari per l'esercizio dell'incarico e, a differenza del mediatore, che, in posizione di...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 5117 del 3 maggio 1993
«I1 mandatario che chiede il compenso per l'attività svolta non ha l'onere di specificare se ed in quale misura il suo credito eccede l'importo della somma riscossa per l'esecuzione del mandato, perché tale credito, trattandosi di un diritto...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 3596 del 28 aprile 1990
«Nell'ipotesi di mandato oneroso il diritto del mandatario al compenso e al rimborso delle anticipazioni e spese sostenute è condizionato alla presentazione al mandante del rendiconto del proprio operato, che deve necessariamente comprendere la...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 10052 del 16 aprile 2008
«Posto che il consigliere comunale è legato all'ente-comune, del quale non sia dipendente, da un rapporto assimilato a quello del funzionario onorario, egli può ottenere, in applicazione analogica dell'art. 1720, secondo comma, c.c., soltanto il...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 10680 del 14 dicembre 1994
«La norma di cui all'art. 1720, comma 2, c.c., secondo cui il mandante deve risarcire i danni che il mandatario ha subito a causa dell'incarico, è applicabile, in via analogica, anche a favore dell'amministratore di una società di capitali — la cui...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 11683 del 22 novembre 1997
«Nel contratto di commissione, essendo l'oggetto del contratto, l'acquisto o la vendita di beni per conto del committente, la provvigione anche quando ë previsto un diritto di esclusiva, è più specificamente legata agli affari direttamente conclusi...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 986 del 17 gennaio 2007
«Il contratto di commissione ha natura onerosa e pertanto le somme versate dal committente al commissionario si presumono imputate a titolo di provvigione, nella misura in cui questa è stabilita dalle parti, dagli usi o dalle tariffe; sicché,...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3169 del 26 ottobre 1974
«Al contratto di commissione si applicano le regole generali sul mandato senza rappresentanza, salvo le disposizioni speciali per esso stabilite. Pertanto, i diritti del commissionario, nel caso di revoca del contratto, sono fissati esclusivamente...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 6482 del 1 aprile 2004
«Nel contratto di agenzia la prestazione dell'agente consiste in atti di contenuto vario e non predeterminato che tendono tutti alla promozione della conclusione di contratti in una zona determinata per conto del preponente, quali il compito di...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 696 del 27 gennaio 1988
«Con riguardo al contratto di agenzia che secondo la definizione prevista dall'art. 1742 cod. civ., dall'accordo economico collettivo del 1938 e dalla L. 12 marzo 1968 n. 316 (sull'istituzione del ruolo degli agenti e dei rappresentanti di...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 5849 del 8 ottobre 1983
«Elementi distintivi del contratto di agenzia, insieme con l'obbligo dell'agente di promuovere la conclusione di contratti per conto del proponente e con il suo diritto al corrispettivo, sono la continuità (stabilità) del rapporto e la...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 11264 del 27 agosto 2001
«Il rapporto di agenzia — che è di natura autonoma — non è incompatibile con la soggezione dell'attività lavorativa dell'agente a direttive e istruzioni nonché a controlli, amministrativi e tecnici, più o meno penetranti, in relazione alla natura...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 17254 del 28 agosto 2004
«In tema di rapporto di agenzia con una società di leasing, fra gli obblighi dell'agente vi è quello di promuovere la conclusione di un affare giuridicamente ed economicamente conforme allo schema contrattuale che, per il leasing , presuppone la...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 303 del 16 gennaio 1988
«Nel rapporto di agenzia; il preponente, anche in mancanza di una clausola contrattuale che espressamente riservi al predetto la facoltà di accettare o meno gli affari proposti dall'agente, non è obbligato a concludere tutti i contratti proposti da...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 401 del 17 gennaio 1980
«Ai fini del diritto alla provvigione spettante all'agente non rileva il luogo in cui il contratto sia stato formalmente concluso od eseguito bensì quello in cui il contratto sia stato promosso o avrebbe potuto essere promosso per essere ivi la...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 3718 del 14 aprile 1987
«A norma dell'art. 1748 c.c., l'agente ha diritto alla percentuale contrattualmente stabilita sull'importo effettivamente versato dal cliente e percepito dal preponente, in relazione agli affari procurati dall'agente stesso comunque conclusi nella...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 4504 del 20 maggio 1997
«È nulla ai sensi dell'art. 1356 c.c., risolvendosi in una condizione meramente potestativa, tale da far venir meno l'efficacia vincolante dell'intero contratto, la clausola del contratto di agenzia con la quale il proponente si riservi in ogni...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 1434 del 5 febbraio 1993
«Il principio della necessità della contestazione immediata, sia pure sommaria, delle ragioni poste, a base del recesso per giusta causa, con la conseguente preclusione di dedurre successivamente fatti diversi da quelli contestati, opera sia per il...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3341 del 26 luglio 1977
«Poiché l'agente ha, di norma, soltanto il compito di stimolare le proposte contrattuali da parte dei clienti e trasmetterle al preponente, a cui spetta — in modo esclusivo — di accettarle o meno, egli può ricevere e trasmettere una proposta di...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 3738 del 28 marzo 2000
«Al rapporto di agenzia è applicabile, in analogia con le disposizioni previste per il rapporto di lavoro subordinato, l'istituto del recesso per giusta causa; tuttavia, al fine di valutare l'inadempimento del lavoratore, occorre anche aver...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 3898 del 20 aprile 1999
«Nel rapporto di agenzia, così come nel rapporto di lavoro subordinato, attesa l'analogia tra i due rapporti, entrambi fondati sull'elemento fiduciario, la necessità di immediata, seppure sommaria, contestazione delle ragioni poste a base del...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 4708 del 25 febbraio 2011
«In tema di opposizione allo stato passivo del fallimento, anche nella disciplina prevista dal d.l.vo n. 169 del 2007 (come nel regime intermedio, successivo al d.l.vo n. 5 del 2006), per la produzione di documenti a sostegno dell'istanza di...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 21301 del 3 ottobre 2006
«In tema di determinazione dell'indennità dovuta all'agente commerciale alla cessazione del rapporto, la disciplina dettata dall'art. 1751, c.c. può essere derogata soltanto in meglio dalla contrattazione collettiva e, nel caso in cui l'agente...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 8374 del 7 aprile 2009
«In tema di mediazione, il mediatore deve comportarsi in modo da non ingenerare equivoci sulla veridicità delle notizie rilevanti per la conclusione dell'affare, non potendo limitarsi a riferirle senza averne controllato la rispondenza a realtà,...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 12106 del 19 agosto 2003
«Per integrare uno degli elementi essenziali del contratto di mediazione è necessario che il mediatore sia un soggetto imparziale e che la sua attività consista nel mediare fra le parti poste in contatto per la conclusione dell'affare. Qualora,...»