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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 9364 del 24 agosto 1987
«In tema di estorsione, la ratio dell'aggravante del numero delle persone di cui all'art. 629, secondo comma, c.p., si lega alla obiettiva pericolosità del fatto e alla maggiore efficacia intimidatrice della presenza di più persone, ancorché la...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 1080 del 30 gennaio 1988
«Sussiste il reato di estorsione, e non quello di truffa aggravata ai sensi dell'art. 640, cpv. n. 2, c.p., quando l'agente consegua il profitto rappresentando una situazione di pericolo che ingeneri nel soggetto passivo il timore che il male...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 11023 del 14 novembre 1988
«In tema di rapina impropria di cui all'art. 628, secondo comma c.p., l'espressione «immediatamente dopo» non può essere interpretata in termini rigorosamente letterali, ma deve essere intesa nel senso che la violenza o minaccia siano poste in...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 2416 del 23 febbraio 1988
«Ai fini della sussistenza del delitto di estorsione, è irrilevante l'individuazione del momento in cui si è avuto il pregiudizio patrimoniale del soggetto passivo a seguito della condotta impostagli, una volta che sia rimasto accertato il rapporto...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 2539 del 23 febbraio 1988
«La ragione d'essere dell'aggravante, di cui al combinato disposto artt. 629 cpv. e 628, terzo comma n. 1 c.p., risiede nella maggior forza coercitiva che indubbiamente esercita la minaccia allorché la stessa provenga non già da un singolo...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 2822 del 3 marzo 1988
«Ai fini della configurabilità del reato di estorsione di cui all'art. 629 c.p., la richiesta effettuata dai sequestratori nei confronti del sequestrato, al momento della liberazione, di pagare successivamente il prezzo del riscatto, costituisce...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 3651 del 22 marzo 1988
«La sottrazione con violenza o minaccia deve essere configurata come rapina, e non come esercizio arbitrario delle proprie ragioni, nel caso in cui l'agente persegua la pretesa di recuperare danaro dato per prestazioni sessuali. Infatti, tale...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 4667 del 14 aprile 1988
«Ai fini della sussistenza del delitto di rapina, è sufficiente che l'agente ponga in essere l'impossessamento, allorché la minaccia è già in atto, non essendo necessario che la minaccia sia finalizzata, a tale scopo, fin dal primo atto.»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 4702 del 14 aprile 1988
«Nell'estorsione commessa a mezzo telefono, poiché possa configurarsi l'aggravante delle più persone riunite non basta che il telefonista ponga in essere la minaccia qualificandosi come emissario di una banda senza esserlo, ma occorre che egli sia...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 4791 del 20 aprile 1988
«Perché sussista l'aggravante prevista dall'art. 635 cpv. n. 1 c.p. occorre che la violenza o la minaccia si accompagnino al danneggiamento o comunque siano direttamente finalizzati ad esso. Ne consegue che, qualora l'attività violenta o...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 5565 del 7 maggio 1988
«Si ha tentativo di rapina impropria, e non furto tentato in concorso con delitto contro la persona, nel caso in cui taluno, nel corso degli atti esecutivi e prima della sottrazione o dell'impossessamento della cosa altrui, usi violenza contro la...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 5570 del 7 maggio 1988
«Il delitto di estorsione è configurabile, in concreto, in presenza della specifica richiesta, da parte del ricettatore di una somma di danaro per la restituzione della cosa sottratta, in quanto in tale pretesa è implicita la minaccia del danno...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 9080 del 25 agosto 1988
«Integra minaccia idonea a determinare la condizione di soggezione psicologica, ai fini della sussistenza del delitto di estorsione, di cui all'art. 629 c.p., il comportamento di più persone, nella specie cinque, le quali, suscitando grave timore...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 9366 del 21 settembre 1988
«La circostanza di cui all'art. 628 cpv. secondo, n. 1 c.p. prevede un aggravamento di pena quante volte la minaccia venga espressa da più persone riunite. Ciò però non significa che per concretizzare la aggravante sia necessario che tutti i...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 9753 del 7 ottobre 1988
«In tema di rapina impropria l'elemento dell'immediatezza tra violenza o minaccia e sottrazione, indicato nel secondo comma dell'art. 628 del codice penale, va riferito alle nozioni di flagranza e quasi flagranza. Pertanto ai fini della sussistenza...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 10491 del 25 luglio 1989
«Si configura il delitto di estorsione anche nell'ipotesi in cui taluno, essendo a conoscenza del furto di una cosa, usi di siffatta conoscenza come mezzo di pressione morale sull'animo del derubato, richiedendogli l'esborso di danaro per farlo...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 10693 del 27 luglio 1989
«Costituisce intimidazione illegittima, idonea, come tale, ad integrare il delitto di estorsione ex art. 629 c.p., anche una minaccia dalla parvenza esteriore di legalità allorquando sia fatta, non già con l'intenzione di esercitare un diritto, ma...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 11641 del 7 settembre 1989
«Ai fini del delitto di violenza privata non è richiesta una minaccia verbale o esplicita, essendo sufficiente un qualsiasi comportamento od atteggiamento, sia verso il soggetto passivo, sia verso altri, idoneo ad incutere timore ed a suscitare la...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 12164 del 18 settembre 1989
«Per configurare il reato di sequestro di persona a scopo di estorsione è sufficiente che il soggetto passivo subisca una limitazione di libertà personale, quale ne sia il grado e la durata, il luogo in cui avvenga e i mezzi usati per imporla,...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 13502 del 12 ottobre 1989
«L'uso di un'arma giocattolo, mentre è idoneo a realizzare la minaccia costitutiva del delitto di rapina, non può integrare l'aggravante di cui all'art. 628, comma terzo, n. 1, c.p., per la cui ravvisabilità è necessario che sia usata una vera e...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 14401 del 26 ottobre 1989
«Ai fini della consumazione del delitto di estorsione sono sufficienti, da un lato, il conseguimento del possesso della cosa o del denaro o del titolo, in cui si sostanzia il profitto ingiusto realizzato mediante violenza o minaccia e, dall'altro,...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 4284 del 28 marzo 1989
«Ricorre la circostanza aggravante della violenza o minaccia commessa da più persone riunite di cui all'art. 628, terzo comma, n. 1, terza ipotesi, c.p., anche se la vittima non abbia avvertito la presenza di più persone coalizzate ai suoi danni e...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 5400 del 13 aprile 1989
«Mentre nel delitto di minaccia si prescinde dal fine prefissosi dall'agente, tale fine, invece, viene in considerazione nel delitto di violenza privata, in cui l'uso della minaccia (come della violenza) è diretto a coartare la volontà della...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 5423 del 13 aprile 1989
«Ai fini della sussistenza o meno del reato di violenza privata, la coazione deve ritenersi giustificata non solo quando ricorra una delle cause di giustificazione previste dagli artt. 51-54 c.p., ma anche quando la violenza o la minaccia sia...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 611 del 20 gennaio 1989
«L'elemento materiale della minaccia, ai fini della configurabilità nel delitto di rapina, può ricavarsi anche dal comportamento deciso, perentorio ed univoco dell'agente, che sia astrattamente idoneo a produrre l'effetto di turbare o diminuire la...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 9082 del 3 luglio 1989
«La differenza tra il delitto di minaccia e quello di violenza privata va individuata nel fatto che mentre nella minaccia l'atto intimidatorio è fine a se stesso e per la sussistenza del reato è sufficiente che l'agente ponga in essere la condotta...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 9324 del 5 luglio 1989
«È ravvisabile la rapina impropria quando l'autore del fatto rivolge la sua azione di violenza o di minaccia non già contro il detentore del bene sottratto bensì contro persone diverse che, con la propria presenza, costituiscono ostacolo al...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 10155 del 10 luglio 1990
«Ai fini della sussistenza del reato di estorsione, di cui all'art. 629 c.p., costituisce minaccia qualsiasi prospettazione di un danno ingiusto rilevante, e tale non può non considerarsi il rendere difficoltoso o ritardare il recupero della...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 151 del 15 gennaio 1990
«Sussiste l'ingiustizia del profitto, e quindi il delitto di estorsione, anche se la violenza o la minaccia viene usata dall'agente per ottenere l'adempimento di una obbligazione naturale. Infatti, per questa non è data azione davanti al giudice ed...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3607 del 14 marzo 1990
«Nel delitto di estorsione, la circostanza aggravante di più persone riunite è configurabile anche se la minaccia sia stata esercitata da un solo soggetto, in quanto non è necessaria la presenza contestuale di più correi nel luogo di esecuzione del...»