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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 6489 del 3 giugno 1998
«In base alla concezione unitaria del concorso di persone nel reato, l'attività costitutiva del concorso può essere rappresentata da qualsiasi comportamento esteriore che fornisca un apprezzabile contributo, in tutte o alcune delle fasi di...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 7456 del 1 luglio 1994
«A integrare la circostanza della minima partecipazione al reato non basta la minore efficacia causale dell'attività prestata da un correo rispetto a quella posta in essere da altri, ma è necessario che il contributo dato dal partecipe si sia...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 6211 del 27 maggio 1994
«Ricorre il concorso di persone nel reato nell'ipotesi di presenza, non casuale, di un soggetto sul luogo del delitto da cui la risoluzione criminosa dell'esecutore materiale abbia tratto motivo di rafforzamento. (Fattispecie relativa ad...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 8389 del 24 luglio 1992
«Ai fini della configurazione del concorso di persone nel reato, è necessario e sufficiente che taluno partecipi all'altrui attività criminosa anche con la semplice volontà di adesione, estrinsecantesi nel caldeggiare e rafforzare il proposito...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3552 del 14 marzo 1990
«La sussistenza del concorso di persone nel reato — di cui all'art. 110 c.p. — nelle sue componenti di contributo causale — materiale o morale — e di cosciente e volontaria partecipazione, postula che il contributo del partecipe sia tale da...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 684 del 22 gennaio 1996
«In materia di concorso di persone nel reato, affinché la adesione di volontà possa costituire concorso morale come rafforzamento del disegno criminoso da altri concepito, occorre in concreto dimostrare il rapporto di causalità tra l'adesione del...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 5641 del 12 maggio 1994
«Ai fini della sussistenza del concorso morale nel reato di costruzione abusiva, è necessario individuare un comportamento, attivo o passivo, che comunque possa configurarsi come causativo del fatto. (Fattispecie relativa ad annullamento di...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 9612 del 1 ottobre 1988
«Rientra nell'attività costitutiva del concorso nel reato non solo quella che si concretizza nella partecipazione all'esecuzione materiale del reato stesso, ma anche quella morale che esplicandosi, sotto il profilo soggettivo, nella consapevole...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2148 del 18 febbraio 1988
«In tema di concorso morale la partecipazione psichica consiste nell'aver provocato o rafforzato l'altrui proposito criminoso e cioè l'attività del partecipe deve influenzare la commissione del reato o perché provoca o rafforza il proposito...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 7190 del 17 giugno 1994
«Ai fini della sussistenza della circostanza attenuante di cui all'ultimo comma dell'art. 114 c.p., bisogna tener conto, in modo non gretto e non restrittivo, della ridotta capacità di discernimento del minore, o della sua influenzabilità da parte...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5797 del 10 maggio 1988
«Atteso il carattere unitario del reato concorsuale, l'elemento psicologico animante la condotta dell'autore materiale del reato stesso, si comunica al correo, ai sensi dell'art. 110 c.p., salvo che non risulti sicuramente dimostrato un accordo...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 751 del 26 gennaio 1996
«In tema di detenzione di sostanze stupefacenti a fine di spaccio, la distinzione tra connivenza non punibile del coniuge e concorso nel delitto va individuata nel fatto che mentre la prima postula che l'agente mantenga un comportamento meramente...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1120 del 25 giugno 1997
«Il concorso eventuale nel reato associativo è configurabile e si realizza ogni qualvolta un soggetto, senza essere stabilmente inserito nella struttura dell'associazione criminosa, svolga, con coscienza e volontà, un'attività, ancorché occasionale...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 14188 del 15 dicembre 1999
«In tema di concorso di persone nel reato, la desistenza di uno dei concorrenti deve instaurare, perché si riverberi favorevolmente sulla posizione degli altri compartecipi, un processo causale che arresti l'azione di questi ultimi e impedisca...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2844 del 27 gennaio 2004
«Nel reato di abuso di ufficio, la partecipazione dell'extraneus può essere configurata quando sia provato l'accordo criminoso, che non può essere desunto solo dalla presentazione di un'istanza volta ad ottenere l'atto illegittimo, essendo invece...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 4418 del 17 maggio 1983
«Può aversi concorso di persone nel reato e, quindi, responsabilità del partecipe anche se l'autore materiale del fatto non è imputabile o non è punibile. Nell'ipotesi di concorso di persone in un reato proprio sussiste la responsabilità...»
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Cassazione penale, Sez. III, ordinanza n. 7765 del 19 febbraio 2014
«È configurabile il concorso nel reato di cui all'art. 44 del d.P.R. n. 380 del 2001, commesso dal privato che abbia realizzato un intervento in contrasto con gli strumenti urbanistici, a carico del funzionario comunale nominato responsabile del...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4789 del 22 maggio 1997
«In tema di concorso di persone nel reato, le norme sulla partecipazione non soffrono alcuna specifica eccezione riguardo all'omicidio preterintenzionale, essendo sufficiente, anche in relazione a tale reato, che sia dimostrato il concorso dei vari...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 10061 del 30 settembre 1995
«In tema di lottizzazione abusiva, la formulazione letterale dell'art. 19 L. 28 febbraio 1985, n. 47 — tenuto conto della differente terminologia usata dal legislatore rispetto alla demolizione prevista dall'art. 7, ultimo comma, stessa legge —...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 4768 del 5 aprile 1989
«Qualora venga cagionata da uno dei concorrenti nel delitto di sequestro di persona la morte del sequestrato, di essa rispondono anche gli altri concorrenti che non hanno partecipato alla causazione del decesso.»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 12697 del 25 marzo 2015
«Ai fini della prova dello stato di soggezione che caratterizza la circostanza aggravante di cui all'art. 112, comma primo, n. 3 cod. pen.- che sanziona più gravemente la condotta di chi determini al reato persona soggetta alla propria autorità,...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 14053 del 7 aprile 2015
«La cooperazione nel delitto colposo si distingue dal concorso di cause colpose indipendenti per la necessaria reciproca consapevolezza dei cooperanti della convergenza dei rispettivi contributi all'incedere di una comune procedura in corso, senza...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 34985 del 20 agosto 2015
«La circostanza attenuante del contributo concorsuale di minima importanza trova applicazione laddove l'apporto del correo risulti così lieve da apparire, nell'ambito della relazione di causalità, quasi trascurabile e del tutto marginale; ne...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 40092 del 7 novembre 2011
«L'attenuante della partecipazione di minima importanza al reato (art. 114 c.p.) non può trovare applicazione sulla base della semplice graduazione della gravità delle condotte, ma comporta un esame dell'apporto causale delle condotte stesse; sotto...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 21082 del 5 maggio 2004
«In tema di concorso di persone nel reato, ai fini dell'integrazione della circostanza attenuante della minima partecipazione (art. 114 c.p.), non è sufficiente una minore efficacia causale dell'attività prestata da un correo rispetto a quella...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 31762 del 28 luglio 2003
«L'attenuante di cui all'art. 114 c.p. trova applicazione quando l'apporto del compartecipe risulti effettivamente così lieve da apparire quasi trascurabile e marginale nell'ambito della relazione causale. Il contributo dell'addetto alla...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 7223 del 18 luglio 1996
«L'attenuante prevista dall'art. 73, comma quinto, D.P.R. 9 ottobre 1990, n. 309, e quella ex art. 114 c.p. operano su piani diversi, onde la loro autonomia e presenza dell'una con esclusione dell'altra, agendo la circostanza di cui all'art. 114...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 784 del 26 gennaio 1996
«Per integrare la circostanza attenuante della minima importanza nella partecipazione al reato (art. 114 c.p.) non basta una minore efficacia causale dell'attività prestata da un correo rispetto a quella realizzata dagli altri, ma è necessario che...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 4041 del 7 aprile 1994
«L'attenuante di cui all'art. 114 c.p. trova applicazione là dove l'apporto del correo risulti obiettivamente così lieve da apparire, nell'ambito della relazione causale, quasi trascurabile e del tutto marginale. Il contributo costituito dal...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 5785 del 9 giugno 1993
«La minima importanza nella preparazione o nell'esecuzione del reato cui fa riferimento l'art. 114 c.p. deve ritenersi sussistere solamente nell'ipotesi in cui la condotta del correo abbia inciso sul risultato finale dell'impresa criminosa in...»