-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3763 del 28 gennaio 2014
«La Corte di Cassazione può accedere alla riqualificazione giuridica del fatto, se sia stato presentato un motivo nuovo dell'imputato sul punto, pur non enunciato in appello, purché entro i limiti in cui esso sia stato storicamente ricostruito dai...»
-
Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 8708 del 24 febbraio 2014
«È abnorme il provvedimento del giudice del dibattimento che disponga la restituzione degli atti al P.M., il quale abbia esercitato l'azione penale nelle forme della citazione diretta a giudizio ritenendo che occorre procedere alla celebrazione...»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1297 del 3 luglio 1973
«Destinatari della norma di cui all'art. 676 c.p. sono non soltanto i progettisti e i costruttori di un edificio che poi, per loro colpa, rovini, ma anche coloro che fabbricano e forniscono ai costruttori manufatti organici o elementi prefabbricati...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 17844 del 15 aprile 2003
«Il reato previsto dall'art. 677, comma 3 c.p. si realizza allorché il proprietario dell'edificio che minaccia rovina non si sia attivato per rimuovere le cause di pericolo, a nulla rilevando né l'ignoranza dello stato di pericolo - scaturente...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 41709 del 12 dicembre 2002
«La fattispecie prevista dall'art. 677 c.p. (omissione di lavori in edifici o costruzioni che minacciano rovina) configura un reato proprio che può essere commesso soltanto dal proprietario dell'edificio o dal non proprietario che, per legge o per...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 9866 del 20 novembre 1996
«L'obbligo giuridico del proprietario di rimuovere il pericolo derivante dalla minacciante rovina di parti comuni di un edificio — la cui violazione integra il reato contravvenzionale di cui all'art. 677 c.p. — è del tutto indipendente dalla causa...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 7764 del 7 agosto 1996
«Negli edifici condominiali, l'obbligo giuridico di rimuovere il pericolo derivante dalla minacciante rovina di parti comuni della costruzione — la cui violazione integra il reato contravvenzionale di cui all'art. 677 c.p. — incombe...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 10844 del 10 novembre 1992
«Ai fini della configurabilità della responsabilità per l'omissione di lavori in edifici o costruzioni che minacciano rovina, il contratto di locazione finanziaria (contratto cosiddetto di «leasing») non è assoggettabile alla disciplina dettata per...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 34112 del 18 settembre 2001
«L'obbligo, penalmente sanzionato dall'art. 677, comma terzo, c.p., di provvedere all'esecuzione dei lavori necessari a rimuovere il pericolo per l'incolumità delle persone costituito dall'esistenza di un edificio o di una costruzione che minacci...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 7193 del 18 luglio 1981
«Le leggi sulle affittanze agrarie e quelle sulla locazione di immobili urbani non hanno, infatti, sostituito il soggetto tenuto all'esecuzione di lavori, ma hanno concesso semplicemente all'affittuario e al conduttore la facoltà di sostituirsi al...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 35144 del 18 ottobre 2002
«Per la sussistenza dell'elemento soggettivo della contravvenzione di cui all'art. 677 c.p. (omissione di lavori in edifici o costruzioni che minacciano rovina) è necessaria quella volontà cosciente e libera, cui è condizionata, a norma dell'ultimo...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 6959 del 14 luglio 1997
«La Suprema Corte, in applicazione del principio di cui in massima ed in accoglimento del ricorso proposto dal procuratore generale, ha annullato con rinvio l'impugnata decisione, osservando che la tipologia degli oggetti detenuti dall'imputato e...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5808 del 10 maggio 1988
«... T.U. leggi P.S. e 81 ss. reg. stesso T.U.), sia l'elemento della micidialità, perché tale qualità è attribuita dagli artt. 9 e 10 della suddetta L. n. 497/74 esclusivamente agli aggressivi chimici ed altri congegni micidiali. Quanto...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 20268 del 27 maggio 2010
«Integra il reato di apertura abusiva di luoghi di pubblico spettacolo o trattenimento l'esercizio di un'attività di intrattenimento in un locale formalmente concepito come club privato e, come tale, accessibile solo alla ristretta cerchia degli...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2350 del 12 marzo 1997
«Deve escludersi che l'art. 682 c.p. — il quale punisce l'ingresso arbitrario in luoghi ove l'accesso è vietato nell'interesse militare dello Stato — sia posto esclusivamente a tutela preventiva del segreto militare: infatti la norma fa riferimento...»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 6338 del 30 maggio 1994
«L'art. 57 c.p., che configura un'ipotesi di reato proprio, autonoma e strutturalmente caratterizzata dall'omissione dell'attività di controllo, contemplata come causa di un evento non voluto, ed addebitabile al direttore (o al vice direttore) di...»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 11691 del 21 agosto 1990
«Al fine della configurabilità del reato di cui all'art. 684 c.p., il divieto di pubblicazione di atti o documenti di un procedimento penale si riferisce solo agli atti e documenti del processo destinati alla lettura nel pubblico dibattimento. Ne...»
-
Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 420 del 19 gennaio 1982
«Il delitto di rivelazione dei segreti di ufficio si risolve in una fattispecie plurisoggettiva anomala, essendo la condotta incriminata legata a chi riceve la notizia e alla previsione della punizione nei confronti del solo autore della...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 683 del 24 gennaio 2001
«La conduzione senza licenza di un esercizio pubblico e la detenzione in esso, per la vendita, di liquori e bevande alcoliche, già penalmente sanzionati, rispettivamente, dall'art. 665 e dall'art. 686 c.p. (il primo dei quali soppresso ed il...»
-
Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 42 del 17 gennaio 1974
«L'obbligo di sottoporre a verificazione periodica i pesi e le misure stabilito dall'art. 12 del T.U. 23 agosto 1890, n. 7088, riguarda tutti coloro che risultano iscritti nello stato degli utenti formato dalla giunta comunale a norma dell'art. 18...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1418 del 5 febbraio 1998
«Ai fini della configurabilità della contravvenzione di cui all'art. 698 c.p. — inottemperanza all'ordine, legalmente dato dall'autorità, di consegnare nei termini prescritti le armi detenute — la mancata indicazione di un preciso termine per...»
-
Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 5522 del 19 novembre 1997
«Poiché, con il passaggio in giudicato della sentenza che dispone la confisca, si ha un trasferimento a titolo originario dei beni sequestrati nel patrimonio dello Stato (tanto che il denaro, i titoli al portatore di qualunque genere essi siano, i...»
-
Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 2 del 4 gennaio 1995
«In tema di concorso di persone nel reato, si configura la partecipazione morale e non la mera presenza passiva allorquando la mancata assunzione di qualsiasi iniziativa e il mantenimento di un atteggiamento di «non intervenuto» esprime una...»
-
Cassazione civile, Sez. II, ordinanza n. 17663 del 2 settembre 2004
«È ammissibile il regolamento di competenza d'ufficio, anche con riguardo a materie attribuite alla competenza del giudice di pace, atteso che l'art. 46 c.p.c., nel disporre che gli «artt. 42 e 43 non si applicano nei giudizi davanti al giudice di...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2765 del 26 febbraio 2002
«È ammissibile la richiesta d'ufficio del regolamento di competenza, ancorché in difetto di riassunzione nei modi e nei termini previsti dall'art. 50 c.p.c., e dunque sulla base della semplice trasmissione officiosa degli atti dall'uno...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 3461 del 8 marzo 2002
«Il conflitto di competenza avente ad oggetto la dichiarazione di fallimento, da parte di diversi tribunali, di un medesimo soggetto che svolge distinte attività, in luoghi distinti ed attraverso autonome organizzazioni imprenditoriali (nella...»
-
Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 7149 del 1 agosto 1994
«La dichiarazione, da parte di un primo tribunale, dell'incompetenza per territorio a pronunciare il fallimento di un imprenditore, quand'anche non seguita da riassunzione del processo, nei modi e nei tempi previsti dall'art. 50 c.p.c., davanti al...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 3064 del 29 marzo 1994
«Nel caso di conflitto reale positivo di competenza fra due tribunali, che abbiano entrambi dichiarato il fallimento dello stesso imprenditore, in difetto della denunzia ex officio del conflitto e dell'attivazione del conseguente rimedio di cui...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 16752 del 21 luglio 2006
«Anche al regolamento di competenza è applicabile il principio della cosiddetta «autosufficienza» del ricorso per cassazione, avendo la parte istante l'onere di indicare, in tale sede, in modo adeguato e specifico le ragioni del proprio dissenso...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 24742 del 21 novembre 2006
«Nell'ipotesi in cui manchi la firma per ricevuta del destinatario del provvedimento del giudice (nella specie, del provvedimento di sospensione del processo), e, con essa, la certezza della data della sua conoscenza, il termine per proporre...»