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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 5671 del 7 giugno 1996
«Allorquando il giudizio sia stato definito in primo grado con il rito abbreviato, ben possono le parti chiedere il cosiddetto patteggiamento in sede di appello. Il rito previsto dall'art. 599, comma 4, c.p.p., infatti, non comporta alcun beneficio...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 295 del 17 gennaio 1994
«Il ricorso per cassazione avverso sentenze di applicazione della pena su richiesta delle parti va deciso con il procedimento in camera di consiglio, giusto il disposto dell'art. 611 c.p.p., quando si tratti di sentenze non emesse nel dibattimento,...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2950 del 20 maggio 1999
«Il giudice investito del patteggiamento intercorso tra le parti ha facoltà, dovendo controllare la correttezza dell'accordo ai sensi dell'art. 444, comma secondo, c.p.p., di determinare una diversa qualificazione giuridica del fatto contestato, ma...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 1327 del 15 maggio 1997
«È nulla la sentenza di patteggiamento, quando il giudice, nell'applicare l'istituto della continuazione, abbia omesso la motivazione sulla sussistenza dei requisiti stabiliti dalla legge penale, non avendo il magistrato funzione meramente notarile...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 1889 del 9 giugno 1999
«La natura particolare del rito previsto dall'art. 444 c.p.p. non esclude l'applicabilità della dichiarazione di falsità degli atti e dei documenti prevista dall'art. 537 c.p.p. attesoché la sentenza pronunciata sull'accordo delle parti è...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 47289 del 10 dicembre 2003
«È inammissibile nel giudizio di cassazione la richiesta di applicazione della pena formulata in base all'art. 5 della legge 12 giugno 2003 n. 134 (modifiche al codice di procedura penale in materia di applicazione della pena su richiesta delle...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 34843 del 26 settembre 2001
«La sentenza che, ritenendo ingiustificato il dissenso del pubblico ministero, applichi - a conclusione del dibattimento - la pena originariamente richiesta dall'imputato, non è appellabile da quest'ultimo, ma solo ricorribile per cassazione;...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 8635 del 7 luglio 1999
«In tema di concussione, poiché l'elemento materiale del reato è integrato in ogni caso in cui la condotta intimidatrice del pubblico ufficiale sia idonea a incidere sulla libera formazione della volontà del privato, deve riconoscersi la...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 3183 del 9 marzo 1999
«In tema di patteggiamento, la sentenza che applichi la pena richiesta dall'imputato, a seguito di dibattimento per il dissenso del P.M. ritenuto dal giudice ingiustificato, è appellabile anche dall'imputato, atteso che la rinuncia a contestare...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 2311 del 2 marzo 1995
«In tema di ricettazione, il reato presupposto non deve necessariamente essere stato accertato con sentenza irrevocabile né devono essere stati individuati gli autori, essendo sufficiente che la sua sussistenza risulti al giudice chiamato a...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1014 del 6 aprile 1995
«Allorché l'imputato rilasci al difensore procura speciale per procedere al patteggiamento nella fase preliminare al dibattimento, acconsente implicitamente che questo si svolga in sua assenza, come previsto dall'art. 488 c.p.p., sicché egli è...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3245 del 16 settembre 1994
«La sentenza di applicazione della pena su richiesta delle parti pronunciata, a seguito di concorde richiesta nel corso degli atti preliminari alla dichiarazione di apertura del dibattimento, non può che considerarsi come pronunciata in camera di...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 795 del 8 gennaio 2013
«È inammissibile la richiesta di applicazione della pena formulata dall'imputato dinanzi al giudice del dibattimento, instaurato in virtù di decreto che dispone il giudizio emesso all'esito dell'udienza preliminare, nella quale nessuna analoga...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 4585 del 16 novembre 2000
«In tema di patteggiamento, la sentenza che applichi la pena richiesta dall'imputato a seguito di dibattimento celebrato per il mancato consenso del P.M., ritenuto dal giudice ingiustificato, è appellabile anche dall'imputato, atteso che la...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 7483 del 24 giugno 1998
«In tema di rivelazione ed utilizzazione di segreti d'ufficio da parte degli impiegati dello Stato, il contenuto dell'obbligo la cui violazione è sanzionata dall'art. 326 c.p., deve essere desunto dal nuovo testo dell'art. 15 del D.P.R. 10 gennaio...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 2158 del 12 luglio 1997
«A mente dell'art. 446, comma 1, c.p.p. la richiesta di applicazione di pena patteggiata può essere formulata fino alla dichiarazione di apertura del dibattimento di primo grado. Tale termine è previsto a pena di decadenza, con la conseguenza che...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 699 del 20 maggio 1997
«In tema di patteggiamento, la sentenza con la quale il giudice, ai sensi dell'art. 448, primo comma, seconda parte, c.p.p., applica all'imputato la pena da lui richiesta, a seguito di dibattimento per il dissenso del pubblico ministero, non può...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3892 del 24 aprile 1997
«In tema di termine entro il quale deve essere effettuata la richiesta di pena patteggiata, dato il limite stabilito perentoriamente dall'art. 446, comma primo, c.p.p., deve ritenersi fuori del sistema delineato dal legislatore un accordo tra le...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 8494 del 29 luglio 1994
«In tema di patteggiamento, quando la richiesta sia stata formulata antecedentemente alla dichiarazione di apertura del dibattimento di primo grado e l'altra parte abbia dato il suo consenso, il giudice, se ne ricorrono le condizioni, pronuncia...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 412 del 20 aprile 1993
«Le sentenze di applicazione della pena su richiesta delle parti non possono considerarsi sentenze dibattimentali, tranne il caso in cui il giudice provveda dopo la chiusura del dibattimento di primo grado o nel giudizio d'impugnazione, ritenendo...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3472 del 15 ottobre 1992
«In tema di patteggiamento, allorché vi sia stato il dissenso del pubblico ministero ed il dissenso stesso risulti ingiustificato, la pena richiesta dall'imputato può essere egualmente applicata, ma soltanto in dibattimento ed all'esito di questo,...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 9243 del 27 febbraio 2003
«In tema di giudizio immediato, non sussiste alcuna preclusione alla formulazione, da parte dell'imputato — qualora sussistano i presupposti e le condizioni processuali e non siano perenti i termini — di una richiesta in via subordinata di rito...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 10097 del 24 settembre 1994
«La parte che richiede l'applicazione della pena a norma dell'art. 444 c.p.p. è tenuta ad attribuire al fatto-reato la sua corretta qualificazione giuridica, indipendentemente dal nomen juris indicato nel libello dell'accusa, non essendo lo stesso...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 8377 del 24 luglio 1992
«In materia di patteggiamento, la Corte di cassazione, qualora adotti una decisione che comporti l'annullamento per illegalità della pena concordata dalle parti ed applicata dal giudice, deve annullare senza rinvio, perché l'art. 620, lettera l),...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 42374 del 4 novembre 2009
«Anche alla stregua dell’attuale formulazione dell’art. 448 c.p.p., quale introdotta dall’art. 34, comma 1, della legge 16 dicembre 1999 n. 479, qualora, a fronte della rinnovata richiesta dell’imputato, negli atti preliminari al dibattimento, di...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 36084 del 6 ottobre 2005
«In tema di conversione del ricorso per cassazione in appello, il presupposto della conversione è costituito dalla pertinenza dei due mezzi di impugnazione alla «stessa sentenza», da intendersi come unica statuizione del giudice, della stessa...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 13277 del 17 novembre 1999
«In tema di patteggiamento va escluso che il giudice del dibattimento abbia l'obbligo di vagliare immediatamente il dissenso espresso del P.M. e di accogliere la richiesta dell'imputato nell'ipotesi in cui il dissenso dell'accusa risulti infondato....»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 20189 del 18 maggio 2001
«L'avviso all'imputato relativo alla facoltà di chiedere il termine a difesa nell'ipotesi di giudizio direttissimo di cui all'art. 451, comma 6, c.p.p., non concerne la distinta ipotesi prevista dall'art. 451, comma 5, che disciplina l'avviso...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 5004 del 28 aprile 1998
«L'instaurazione del giudizio direttissimo a seguito di arresto definitivamente convalidato dal Gip rende indiscutibile nelle fasi del giudizio di merito la sussistenza del presupposto di ammissibilità del giudizio medesimo, sicché non dovrà e non...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 5791 del 9 giugno 1993
«Nel giudizio direttissimo le parti non hanno l'onere di specificare le circostanze sulle quali si intendono escutere i testimoni. Invero la specifica formulazione dell'art. 451 c.p.p. che prevede la «presentazione», al dibattimento, senza...»