-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 8828 del 11 agosto 1995
«Il principio secondo cui il difetto di legittimazione al processo è sanato ex tunc dalla costituzione, nel successivo grado o fase di giudizio, del soggetto legittimato, il quale manifesti, con il suo comportamento, la volontà di ratificare la...»
-
Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 8007 del 16 luglio 1992
«Ai fini della sussistenza della contravvenzione di cui all'art. 712 c.p. (incauto acquisto), non è necessario che si dimostri la provenienza da reato delle cose acquistate, diversamente da quanto richiesto dall'art. 648 c.p. in tema di...»
-
Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 4006 del 29 aprile 1997
«Nei giochi d'azzardo la flagranza costituisce condizione oggettiva di punibilità. Essa è quella propria e non la cosiddetta «quasi flagranza», che si verifica quando il soggetto è colto con cose, dalle quali appaia che poco prima ha partecipato al...»
-
Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 31407 del 21 settembre 2006
«Poiché la pubblica decenza va commisurata secondo un criterio storico-sociologico al sentimento comune dell'uomo medio e non alla particolare sensibilità di un singolo, la nudità integrale in luoghi pubblici o aperti al pubblico, al di fuori della...»
-
Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 18892 del 13 maggio 2011
«Integra la contravvenzione di abbandono di animali (art. 727, comma primo, c.p.) non solo la condotta di distacco volontario dall'animale, ma anche qualsiasi trascuratezza, disinteresse o mancanza di attenzione verso quest'ultimo, dovendosi...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4331 del 10 maggio 1997
«In tema di reati concernenti le armi, deve escludersi che la balestra possa classificarsi tra le armi proprie, per la ragione che tale strumento, di difficile porto e di ardua maneggevolezza, incompatibile con le esigenze ed i costumi del vivere...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 11903 del 26 novembre 1987
«Le guardie giurate possono portare armi solo se munite della relativa licenza e pertanto sottostanno agli stessi diritti e doveri che riguardano tutti i cittadini. Ne consegue che qualora una guardia giurata porti un'arma senza averne fatta...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 10805 del 13 ottobre 1986
«La ratio delle norme vigenti in tema di denuncia delle armi all'autorità risponde ad una duplice esigenza e, cioè: a) rendere agevole all'autorità di polizia di conoscere in qualsiasi momento da quali persone ed in quali luoghi siano detenute armi...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 38435 del 9 ottobre 2008
«Ai fini della configurabilità della contravvenzione di omessa denuncia dell'esistenza di munizioni, l'obbligo di denunciare la presenza di munizioni incombe anche su chi dimori temporaneamente nel luogo in cui si ha notizia della presenza delle...»
-
Cassazione penale, Sez. Feriale, sentenza n. 39539 del 8 ottobre 2004
«Integra gli estremi del reato di cui all'art. 697 c.p. (detenzione abusiva di armi), la detenzione di cartucce cal. 6,35 e cartucce a pallini cal. 12 marca Winchester, senza averne fatto denunzia all'Autorità; non ricorre, infatti, in tale...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 33453 del 7 settembre 2001
«In tema di armi antiche, non possono essere considerate tali quelle che, per quanto fabbricate anteriormente al 1890, risultino successivamente modificate così da assumere i requisiti che per l'art. 2 della legge 18 aprile 1975, n. 110,...»
-
Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 13271 del 25 novembre 1986
«In tema di detenzione di munizioni per armi comuni da sparo l'esonero dall'obbligo della denuncia previsto dall'art. 22 L. 18 aprile 1975, n. 110 non opera per le cartucce caricate a palla unica, per cui nel caso di omessa denuncia si configurano...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 6875 del 3 luglio 1986
«L'obbligo della denuncia delle munizioni previsto espressamente dall'art. 38 del R.D. n. 773 del 1931 è autonomo rispetto all'obbligo della denuncia dell'arma corta da fuoco posseduta e la sua inosservanza è punita dall'art. 697 c.p.»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3601 del 10 novembre 1992
«L'ignoranza dovuta ad errore nell'interpretazione della norma penale non può essere considerata inevitabile quando tale interpretazione sia tutt'altro che confusa e caotica, non sia oggetto di particolari difficoltà e l'errore circa l'esistenza e...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 11490 del 23 ottobre 1986
«Il reato di detenzione illegale di armi ha carattere permanente e si esaurisce o in virtù di un atto volontario del soggetto agente (con la consegna dell'arma o la presentazione della denuncia) ovvero per un fatto o intervento esterno (come la...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 29956 del 12 luglio 2013
«La detenzione di arma costruita artigianalmente non è punibile ai sensi dell'art. 697 c.p. perché, se essa è idonea allo sparo, rientra nell'ambito di applicabilità della L. n. 895 del 1967; in caso contrario, il suo possesso è libero e non...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4165 del 24 maggio 1986
«La detenzione di munizioni, senza averne fatto denuncia, costituisce di per sé reato, a prescindere dalla legittimità o meno della detenzione della relativa arma, e ciò perché non è possibile in tal caso procedere all'assorbimento della...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 16205 del 23 luglio 2007
«In tema di spese processuali, integra gli estremi della violazione di legge (articolo 92, secondo comma, c.p.c.), denunciabile e sindacabile anche in sede di legittimità, la decisione di compensazione delle spese del giudizio giustificata da...»
-
Cassazione civile, Sez. V, sentenza n. 26906 del 15 dicembre 2006
«Solo nell'ambito del medesimo processo (e delle diverse fasi di impugnazione ) è consentito dedurre errori, nullità, illegittimità o irregolarità in esso verificatesi, ed ove tali deduzioni intervengano in un diverso processo il giudice adito non...»
-
Cassazione civile, Sez. V, sentenza n. 12700 del 18 ottobre 2001
«Nei gradi di impugnazione, il principio dell'interesse ad agire si configura diversamente rispetto al giudizio di primo grado, dovendosi tener conto dell'intervenuta pronuncia della sentenza di primo grado, idonea ad assumere la consistenza del...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 10288 del 27 luglio 2001
«È ammissibile l'impugnazione con la quale l'appellante si limiti a dedurre soltanto i vizi di rito avverso una pronuncia che abbia deciso anche nel merito in senso a lui sfavorevole, solo ove i vizi denunciati comporterebbero, se fondati, una...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 1337 del 4 febbraio 1995
«La chiamata in garanzia impropria, con la quale il convenuto, sulla base di un autonomo titolo, pretende essere tenuto indenne dal chiamato rispetto all'eventuale accoglimento della domanda della parte attrice, non coinvolge il rapporto...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3112 del 1 aprile 1999
«Il soggetto che si costituisce in giudizio come successore a titolo universale di una delle parti ha l'onere di provare detta qualità ed il fatto che non vi siano altri eredi, tuttavia il mancato adempimento di tale onere, ove nessuna...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 13738 del 27 giugno 2005
«In tema di legitimatio ad causam colui che promuove l'azione (o specularmente vi contraddica) nell'asserita qualità di erede di altro soggetto indicato come originario titolare del diritto (nella specie rivendicazione della proprietà) deve...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 8128 del 28 aprile 2004
«Una corretta interpretazione della domanda giudiziale postula non solo la sua analisi letterale, ma anche e soprattutto la sua valutazione contenutistico-sostanziale, avuto riguardo alle finalità perseguite dalla parte, ond'è che un'istanza non...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 16152 del 8 luglio 2010
«Il principio secondo il quale la portata precettiva di una pronunzia giurisdizionale va individuata tenendo conto non soltanto del dispositivo, ma anche della motivazione, trova applicazione soltanto quando il dispositivo contenga comunque una...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 12084 del 24 maggio 2007
«La mancata statuizione — nel dispositivo della sentenza — in ordine ad un determinato capo della domanda configura il vizio di omessa pronuncia riguardo a quel capo, denunciabile ai sensi dell'articolo 112 c.p.c., non potendo la esistenza della...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 3388 del 18 febbraio 2005
«Poichè il vizio di omessa pronuncia si concreta nel difetto del momento decisorio, per integrare detto vizio occorre che sia stato completamente omesso il provvedimento indispensabile per la soluzione del caso concreto: il che si verifica quando...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 2848 del 17 marzo 1998
«Il giudice competente a sospendere l'esecuzione non è il giudice dell'opposizione ad essa, bensì quello dell'esecuzione (art. 624 c.p.c.), e l'ordinanza è da questi revocabile e modificabile pur dopo la riassunzione del processo dinanzi al giudice...»
-
Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 3863 del 15 febbraio 2008
«La domanda di accertamento del diritto del lavoratore ad essere inquadrato, anziché nella qualifica richiesta, in una qualifica diversa ed inferiore, ma pur sempre superiore alla qualifica attribuita dal datore di lavoro, può ritenersi domanda...»