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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 40292 del 7 dicembre 2006
«In tema di impedimento a comparire, può legittimamente procedersi in contumacia dell'imputato — detenuto per altra causa — allorché tale condizione non risulti dagli atti, sia sconosciuta al giudice e l'imputato, pur potendo, non si sia attivato,...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 8285 del 9 marzo 2006
«Nel caso di assenza in dibattimento sia dell'imputato che del difensore, risulta preliminare la decisione sull'effettiva rilevanza dell'impedimento a comparire eventualmente prospettato dall'imputato e comunque l'eventuale dichiarazione della sua...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 3458 del 2 febbraio 2005
«Il giudice, secondo il principio del libero convincimento, nel valutare l'impedimento a comparire all'udienza addotto dall'imputato (articolo 420 ter del c.p.p.), ben può disattendere, senza neppure l'obbligo di disporre accertamenti fiscali e con...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 1784 del 17 gennaio 2012
«La comparizione in giudizio dell'imputato già dichiarato contumace determina il venir meno della situazione di fatto che aveva dato luogo alla relativa declaratoria, sicché la contumacia viene a cessare indipendentemente dalla esistenza di un...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 1519 del 16 gennaio 2006
«L'art. 486, quinto comma, c.p.p. prescrive che il legittimo impedimento del difensore deve essere « prontamente» comunicato, onde consentire all'ufficio, che lo ritenga giustificato, di predisporre tutti gli adempimenti necessari a evitare...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 45276 del 24 novembre 2003
«Il giudizio celebrato in contumacia nei confronti di imputato detenuto all'estero per reati colà commessi, la cui richiesta di presenziare al dibattimento sia stata respinta dalla competente autorità straniera, non essendone consentita...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 30286 del 9 settembre 2002
«In caso di rifiuto dell'esame richiesto dal P.M. da parte dell'imputato è legittima la lettura dei verbali contenenti le dichiarazioni rese dal medesimo in sede di indagini preliminari, ai sensi dell'art. 513, comma 1, c.p.p., e l'espletamento di...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 6 del 3 gennaio 2002
«È corretta la dichiarazione di contumacia dell'imputato ritualmente citato e non comparso pur quando essa sia adottata contestualmente all'ordinanza con la quale il giudice, previa nomina di un difensore d'ufficio, disponga il rinvio del...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 39930 del 9 novembre 2001
«L'assoluto impedimento a comparire dell'imputato, indicato dall'art. 420 quater comma 1 c.p.p., sussiste anche in relazione ad una malattia a carattere cronico, purché determini un impedimento effettivo, legittimo e di carattere assoluto,...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 22770 del 13 maggio 2004
«Nell'ipotesi di astensione degli avvocati dalle udienze, qualora alla prima udienza si prenda atto, in presenza del difensore di fiducia, dell'assenza ingiustificata dell'imputato e se ne dichiari la contumacia, disponendo solo successivamente il...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 6821 del 7 giugno 2000
«In tema di giudizio abbreviato, la natura atipica del rito, mirato alla deflazione della pendenza giudiziaria attraverso la definizione del giudizio allo stato degli atti, impone di ritenere inammissibile la richiesta di interrogatorio avanzata...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 42131 del 12 novembre 2008
«È illegittimo ma non abnorme il provvedimento con cui il giudice dell'udienza preliminare dichiari l'inutilizzabilità, o altro vizio meramente procedurale, di un atto compiuto dal P.M., disponendo che questi provveda a completare le indagini...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 6777 del 23 febbraio 2006
«È illegittima la decisione del giudice di appello che dichiari inutilizzabili i documenti (nella specie consulenza, bilanci, relazioni ecc) — prodotti dalla difesa dell'imputato, in sede di udienza preliminare, prima della richiesta del giudizio...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 702 del 14 gennaio 2004
«È illegittima, ancorché non abnorme, l'ordinanza con la quale il giudice dell'udienza preliminare, avvalendosi del disposto di cui all'art. 421 bis, comma 1, c.p.p., rinvii l'udienza onde dar modo al pubblico ministero di provvedere, ai sensi...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 12845 del 4 aprile 2002
«In tema di riesame, allorché sia stato disposto il rinvio a giudizio per il reato in ordine al quale è stata applicata una misura cautelare, non è preclusa la valutazione dei gravi indizi di colpevolezza da parte del tribunale investito della...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 19906 del 28 aprile 2004
«Qualora, essendo stato disposto il rinvio a giudizio dell'imputato dalla corte d'appello, in accoglimento di impugnazione proposta dal pubblico ministero avverso sentenza di non luogo a procedere pronunciata dal giudice per le indagini...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 6838 del 18 febbraio 2004
«Non è impugnabile e non è abnorme l'ordinanza con la quale il giudice della udienza preliminare dispone la trasmissione degli atti al pubblico ministero sul presupposto che il fatto sia diverso da quello contestato, ma in realtà dando una diversa...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3395 del 17 giugno 1999
«È abnorme l'ordinanza con la quale il giudice per le indagini preliminari, ravvisando un ulteriore reato nel corso della udienza preliminare, ordini la restituzione degli atti al pubblico ministero per la contestazione suppletiva, anziché...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3503 del 27 gennaio 1999
«In applicazione del principio di legalità, al giudice è consentito sempre, e quindi anche nell'udienza preliminare, attribuire la corretta qualificazione giuridica al fatto descritto nell'imputazione, senza che ciò incida sull'autonomo potere di...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3658 del 15 dicembre 1998
«Il giudice, in ogni fase e grado del procedimento, ha il potere-dovere di attribuire al fatto per cui si procede l'esatta qualificazione giuridica, senza che ciò incida sull'autonomo potere - riservato in via esclusiva al pubblico ministero - di...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4555 del 21 agosto 1997
«L'ipotesi criminosa prevista dall'art. 611 c.p. non ammette la figura del tentativo, giacché, con l'uso della violenza o della minaccia, si verifica già la consumazione, indipendentemente dalla realizzazione del reato-fine.»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 740 del 3 febbraio 1997
«È abnorme, perché del tutto estraneo alla logica del sistema processuale — che prevede l'irretrattabilità dell'azione penale — il provvedimento con il quale il giudice dell'udienza preliminare dispone la trasmissione degli atti al P.M. — il quale...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 9616 del 11 novembre 1996
«Il Gup non è legittimato, sua sponte, a modificare l'imputazione o a contestare un fatto ritenuto diverso, spettando tale potere esclusivamente al P.M. di udienza, preposto per legge all'esercizio dell'azione penale. Ciò, però, non toglie che il...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 548 del 21 marzo 1996
«In un ordinamento fondato sul principio di legalità, il potere del giudice di definire correttamente il fatto sul quale è chiamato a pronunciarsi è connaturale allo stesso esercizio della giurisdizione, che non tollera limitazioni in ordine...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 4861 del 13 marzo 1996
«Non è abnorme ma rientra, al contrario, nell'ambito di un potere che, in applicazione analogica dell'art. 521, comma 2, c.p.p., va riconosciuto anche al giudice dell'udienza preliminare, il provvedimento con il quale quest'ultimo, ritenuto che il...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3772 del 15 dicembre 1992
«È inammissibile, per carenza di interesse, il ricorso per cassazione dell'indagato avverso il provvedimento del giudice dell'udienza preliminare che invita il pubblico ministero a modificare l'imputazione alla luce di osservazioni formulate e...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 222 del 18 febbraio 1999
«Deve considerarsi abnorme, perché determina un'inammissibile regressione del procedimento, il provvedimento con il quale il giudice per le indagini preliminari, ammesso il giudizio abbreviato, dispone la trasmissione degli atti al pubblico...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 6534 del 3 giugno 1998
«In tema di giudizio abbreviato, la circostanza che l'imputazione sia formulata in modo tale da non comportare, di per sè, l'applicabilità dell'ergastolo non implica necessariamente che, pur nell'assenza della necessità di integrazione probatoria...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 9213 del 22 ottobre 1996
«Il potere del giudice di dare in sentenza al fatto una definizione giuridica diversa da quella enunciata nell'imputazione, previsto dall'art. 521, comma primo, c.p.p., è esercitabile anche con la sentenza emessa a seguito di giudizio abbreviato,...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 875 del 10 gennaio 2002
«Il giudice dell'udienza preliminare può validamente emettere il decreto che dispone il giudizio, ai sensi dell'art. 424 c.p.p., mediante la dettatura a verbale e contestuale lettura del suo contenuto, riservandosi di provvedere successivamente...»