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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 5460 del 22 agosto 1983
«Poiché la prova testimoniale deve avere ad oggetto fatti e non apprezzamenti o giudizi, il giudice del merito deve negare valore probatorio decisivo alla deposizione testimoniale che si traduca in una interpretazione del tutto soggettiva o in un...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 12292 del 7 giugno 2011
«Le prove per interrogatorio formale e per testi, secondo quanto richiesto negli artt. 230 e 244 c.p.c. devono essere dedotte per articoli separati e specifici. Ne consegue l'inammissibilità della richiesta di ammissione su tutto il contenuto della...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 26058 del 20 novembre 2013
«La regola di cui all'art. 244 cod. proc. civ., la quale stabilisce che la prova per testimoni deve essere dedotta mediante indicazione specifica delle persone da interrogare (e dei fatti, formulati in articoli separati, sui quali ciascuna deve...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 4426 del 20 aprile 1995
«La disposizione dell'art. 244 c.p.c. sulla necessità di un'indicazione specifica dei fatti da provare per testimoni non va intesa in modo rigorosamente formalistico, ma in relazione all'oggetto della prova, cosicché, qualora questa riguardi un...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 5090 del 12 marzo 2004
«Il requisito di novità della prova, che la rende ammissibile in appello, sussiste quando venga dedotto un mezzo di prova diverso da quello espletato in prime cure, ovvero allorché, pur trattandosi dello stesso mezzo di prova già assunto in primo...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 12419 del 16 maggio 2008
«Qualora il giudice ammetta la prova testimoniale e fissi l'udienza per la relativa assunzione, senza stabilire un termine perentorio per l'indicazione dei testi, deve ritenersi che egli abbia concesso alla parte la possibilità di indicare i testi...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3060 del 18 maggio 1999
«In tema di impugnazione di sentenza contumaciale, ai fini della decorrenza del termine di impugnazione e della formazione del giudicato, la notifica dell'avviso di deposito con l'estratto della sentenza all'imputato contumace non può essere...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 11521 del 15 dicembre 1997
«Le formalità previste dall'art. 571, comma 3, c.p.p., per l'impugnazione del difensore contro la sentenza contumaciale trovano applicazione solo in presenza di una formale dichiarazione di contumacia dell'imputato che ha efficacia costitutiva...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 194 del 9 gennaio 2002
«Le nullità concernenti l'ammissione e l'espletamento della prova testimoniale hanno carattere relativo, derivando dalla violazione di formalità stabilita non per ragioni di ordine pubblico, bensì nell'esclusivo interesse delle parti e, pertanto,...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 9427 del 18 dicembre 1987
«Le formalità relative all'assunzione della prova testimoniale sono stabilite non per ragioni di ordine pubblico, bensì per la tutela degli interessi delle parti e, pertanto, eventuali nullità derivanti dall'inosservanza di tali formalità (nella...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3820 del 9 giugno 1986
«Le dichiarazioni dei testimoni raccolte nella fase preliminare del procedimento possessorio con le forme previste dagli artt. 241 e seguenti c.p.c. sotto il vincolo del giuramento, hanno valore di vere e proprie deposizioni testimoniali e non di...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 3 del 7 gennaio 1988
«Nel rito del lavoro sia l'attore che il convenuto sono tenuti — a pena di decadenza — a specificare, nei rispettivi atti introduttivi della controversia, i mezzi di prova dei quali intendono avvalersi e in particolare, quando si tratta di prova...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 38467 del 22 novembre 2006
«Anche per il difensore la sottoscrizione dell'atto con cui, a norma dell'art. 581 c.p.p., si deve proporre l'impugnazione, è requisito formale indeclinabile dell'atto stesso, stante la sua natura di dichiarazione di volontà, produttiva di...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2314 del 21 aprile 1997
«In materia di falsità in atti, per poter qualificare come certificato amministrativo, ai sensi dell'art. 477 c.p., un atto proveniente da un pubblico ufficiale, devono concorrere due condizioni: a) che l'atto non attesti i risultati di un...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 5857 del 17 giugno 1997
«In tema di impugnazioni, poiché il nuovo codice non distingue più tra dichiarazione di impugnazione e motivi, compendiando il tutto in un unico atto, e poiché non si rende necessaria una formale dichiarazione con l'analitica indicazione degli...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 3956 del 18 marzo 2003
«Ove la capacità a deporre del teste non possa essere messa in discussione per non essere state la relativa questione tempestivamente sollevata, il giudice del merito non è esonerato dal potere-dovere di esaminare l'intrinseca attendibilità di...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 539 del 19 gennaio 1998
«Il delitto di favoreggiamento personale consiste nel turbamento della funzione giudiziaria e non richiede che le investigazioni dell'autorità siano effettivamente fuorviate, bastando che la condotta dell'agente abbia l'attitudine e possa...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 11417 del 14 dicembre 1993
«Tra i requisiti formali dell'atto di impugnazione previsti dall'art. 581 lett. b) c.p.p. vi è anche quello della «richiesta», categoria non prevista dagli artt. 197 e 201 c.p.p. 1930. Detto requisito, conseguenziale alla natura di negozio...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 7800 del 14 luglio 1993
«L'escussione di un teste che abbia assistito alle deposizioni dei testimoni precedentemente sentiti, in violazione del disposto dell'art. 251, primo comma, c.p.c. — secondo cui i testimoni sono esaminati separatamente — non comporta la nullità...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 12828 del 3 settembre 2003
«Poiché il verbale di udienza costituisce atto pubblico, che fa fede fino a querela di falso della sua provenienza da parte del pubblico ufficiale che lo forma e delle dichiarazioni rese dalle persone intervenute, la mancata sottoscrizione da parte...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2401 del 26 giugno 1976
«Il giudice, usando della facoltà concessa dal secondo comma dell'art. 253 del codice di procedura civile, ben può rivolgere al teste, d'ufficio o su istanza delle parti, tutte le domande che ritiene utili a chiarire i fatti sui quali il teste è...»
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Cassazione civile, sentenza n. 446 del 11 febbraio 1976
«Qualora la parte che abbia interesse a dolersi dell'inosservanza delle formalità relative alla deduzione o all'escussione della prova testimoniale, vi rinunci, anche implicitamente, non opponendosi all'espletamento della prova stessa ovvero...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 682 del 13 gennaio 1997
«L'integrazione ex officio della prova testimoniale ai sensi dell'art. 257, primo comma, c.p.c. — norma applicabile anche nel rito del lavoro in quanto coerente con l'accentuazione, propria di tale rito, della disponibilità della prova da parte del...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 1889 del 20 aprile 1978
«La rinnovazione dell'esame testimoniale dichiarato nullo non è affetta da alcuna nullità per il fatto che il verbale della deposizione rinnovata consista nella semplice ricopiatura a macchina di quello redatto nella precedente occasione, poiché...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 11436 del 1 agosto 2002
«L'art. 365 del c.p.c., che impone che il ricorso per cassazione sia sottoscritto per la parte da difensore munito di procura speciale, non trova applicazione allorquando la stessa parte ricorrente o la persona che agisca per suo conto avendo il...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 4928 del 13 agosto 1980
«Le informazioni fornite dai testimoni presenti all'ispezione giudiziale costituiscono elementi di prova ai quali il giudice, in sede di decisione sul merito della causa, può attribuire influenza prevalente sulle altre prove raccolte.»
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Cassazione civile, sentenza n. 460 del 25 febbraio 1963
«L'apprezzamento del giudice di merito sulla opportunità o meno di disporre la ispezione dei luoghi è incensurabile in cassazione. Nell'esercizio dei suoi poteri discrezionali il giudice può non dare ingresso ad ulteriore istruttoria quando, in...»
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Cassazione civile, sentenza n. 2386 del 10 ottobre 1967
«Le riproduzioni meccaniche, prodotte dalla parte, sono precostituite al processo e formano piena prova, in analogia a quanto disposto per le scritture private, se la parte contro cui sono prodotte non ne disconosce la conformità ai fatti da esse...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 4568 del 15 aprile 1992
«Nel giudizio di rendiconto promosso nei confronti del soggetto obbligato alla presentazione del conto al fine di ottenere il pagamento del saldo di gestione, tale soggetto è tenuto, a prescindere dalla sua formale funzione di convenuto, a fornire...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 4091 del 21 febbraio 2007
«In tema di rendimento dei conti, la disposizione dell'art. 264 c.p.c., secondo la quale la parte che impugna il conto deve specificare le partite che intende contestare, è applicabile solo nel caso in cui il conto sia reso nella forma e per gli...»