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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 7688 del 13 luglio 1993
«In caso di morte del rappresentato avvenuta anteriormente all'introduzione del giudizio da parte del rappresentante, ignaro dell'evento, non è invocabile il principio dell'ultrattività del mandato, il quale esplica la sua efficacia con riguardo al...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 2433 del 2 febbraio 2011
«Per il disposto degli artt. 299 e 300, secondo comma, c.p.c. la morte della parte (avvenuta tra l'emissione della sentenza non definitiva e l'udienza di prosecuzione del giudizio) non determina l'interruzione del processo ove gli unici eredi...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 23042 del 30 ottobre 2009
«Nel procedimento davanti al tribunale in composizione monocratica, qualora la morte della parte costituita in giudizio sia notificata successivamente all'udienza di precisazione delle conclusioni ma prima della scadenza dei termini di cui all'art....»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 16020 del 17 agosto 2004
«L'art. 299 c.p.c. è applicabile anche nel giudizio di appello e, verificandosi la morte della parte dopo la notificazione dell'atto introduttivo del giudizio ma prima della scadenza del termine per la costituzione, comporta l'automatica...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 8988 del 5 giugno 2003
«In tema di interruzione del processo per morte della parte prima della costituzione ai sensi dell'art. 299 c.p.c., l'onere di provare che la conoscenza dell'evento interruttivo si sia avuta non contestualmente all'evento, ma successivamente, sì da...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 24271 del 28 ottobre 2013
«La morte del procuratore, a mezzo del quale la parte è costituita in giudizio, determina automaticamente l'interruzione del processo, anche se il giudice e le altri parti non ne hanno avuto conoscenza, con preclusione di ogni ulteriore attività...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 20744 del 23 novembre 2012
«La morte del procuratore produce l'interruzione automatica del processo dal momento del suo verificarsi, indipendentemente dalla conoscenza che dell'evento abbiano le parti o il giudice, e la conoscenza legale del fatto interruttivo, intervenuta...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 12294 del 5 ottobre 2001
«La cancellazione dall'albo professionale da parte del procuratore costituito, anche se volontaria, determina, al pari della morte, della sospensione e della radiazione del difensore, l'interruzione del processo.»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 6061 del 11 maggio 2000
«Nel caso di morte del procuratore costituito, il processo si interrompe automaticamente dal giorno dell'evento, senza che sia necessaria la dichiarazione della parte interessata; sicché tutti gli atti compiuti successivamente, in spregio alla...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 13302 del 27 novembre 1999
«La morte del procuratore della parte produce l'interruzione automatica del processo indipendentemente dalla conoscenza che dell'evento abbiano le parti od il giudice, e tale sistema è rimasto immutato anche dopo la sentenza della Corte...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 8720 del 2 settembre 1998
«La morte come la radiazione o la sospensione dell'unico difensore a mezzo del quale la parte è costituita nel giudizio di merito (intervenuta, nella specie, tra l'udienza di precisazione delle conclusioni e quella di discussione) determina...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 9277 del 24 ottobre 1996
«L'art. 301 c.p.c. contempla la morte, la radiazione o la sospensione del procuratore dall'albo come possibili case d'interruzione del processo, mentre non prevede che il medesimo effetto possa dipendere anche solo da malattia, per quanto grave,...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 9299 del 24 ottobre 1996
«Nel giudizio d'appello, l'interruzione del processo si verifica anche nel caso in cui la morte del procuratore, per mezzo del quale la parte si sia costituita nel giudizio di primo grado e a cui sia stato notificato l'atto di appello, avvenga dopo...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 1171 del 15 febbraio 1996
«Quando la parte sia costituita in giudizio a mezzo di più procuratori autorizzati a difenderla anche disgiuntamente — il che si verifica quando manchi una espressa ed univoca volontà della parte che delimiti il potere dei difensori esigendone...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 10693 del 14 dicembre 1994
«La volontaria cancellazione dall'albo professionale del procuratore costituito (nella specie, per essere la medesima conseguente all'assunzione di un pubblico impiego da parte del procuratore medesimo) non determina l'interruzione del processo,...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 11204 del 13 novembre 1993
«Il mancato rilievo da parte del giudice d'appello dell'interruzione automatica del processo a norma dell'art. 301 c.p.c. per la morte dell'unico procuratore della parte costituita, implica la nullità degli atti processuali successivamente compiuti...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 10179 del 3 settembre 1992
«La morte del procuratore durante il termine utile per la costituzione in giudizio — anche in fase di gravame — non determina l'interruzione del processo, venendo, in tal caso in rilievo la diligenza della parte interessata — di cui è presupposto...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 13139 del 6 dicembre 1991
«Qualora la morte del procuratore sia intervenuta, in fase di gravame, successivamente al ritiro del fascicolo di parte per l'intervenuta rimessione della causa al collegio, ed il giudice d'appello, anziché dichiarare l'interruzione del processo,...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 6400 del 25 giugno 1990
«Nel caso in cui la parte abbia dato facoltà di rappresentarla in giudizio a più difensori, senza obbligo di agire congiuntamente, la morte di uno di essi non comporta l'interruzione del processo a norma dell'art. 301 c.p.c. ma soltanto il venire...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 9918 del 7 ottobre 1998
«In tema di interruzione del processo per morte o impedimento del procuratore di una delle parti, il termine per la prosecuzione del processo decorre dalla data in cui la parte rimasta priva di procuratore ha avuto dell'evento conoscenza legale,...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 10884 del 12 novembre 1990
«Al fine di evitare l'interruzione del processo per la morte del procuratore della parte costituita, è sufficiente che il nuovo difensore della parte medesima presenti la procura, in cancelleria, o direttamente all'udienza già fissata, non...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 930 del 16 febbraio 1989
«Poiché, nel caso di sostituzione ope legis di un ente pubblico, costituito come parte in giudizio, la prosecuzione del processo nei confronti dell'ente successore di quello soppresso, ai sensi dell'art. 110 c.p.c., non richiede il consenso della...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 4981 del 19 luglio 1983
«La prosecuzione del processo interrotto per morte della parte costituita a mezzo di procuratore deve essere effettuata con la costituzione in giudizio degli eredi della stessa — cioè da parte degli stessi o nei loro confronti, sia pure con la...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 748 del 25 gennaio 1994
«In tema di elemento soggettivo del reato, possono individuarsi vari livelli crescenti di intensità della volontà dolosa. Nel caso di azione posta in essere con accettazione del rischio dell'evento, si richiede all'autore una adesione di volontà,...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 10331 del 15 novembre 1993
«Perché possa parlarsi di tentativo di omicidio è necessario che l'azione sia non solo orientata a cagionare la morte, ma anche obiettivamente idonea a provocare l'evento, a mettere cioè in pericolo il bene giuridico tutelato, che è la vita e non...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1172 del 7 febbraio 1992
«La prova del dolo del delitto di tentato omicidio deve essere desunta attraverso un processo logico inferenziale analogo a quello utilizzato nel procedimento indiziario da fatti esterni oggettivi, aventi un sicuro valore sintomatico che, con...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 11766 del 20 novembre 1991
«Ai sensi del combinato disposto degli artt. 56 e 575 del codice penale, perché possa parlarsi di tentativo di omicidio, è indispensabile che l'azione teleologicamente orientata a cagionare la morte sia obiettivamente idonea a provocare l'evento, a...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2073 del 17 marzo 1983
«In materia di omicidio volontario, se attraverso il compimento di atti obiettivamente idonei risulti che anche il più grave evento — morte della vittima — sia stato preveduto e voluto come eventuale conseguenza della propria azione e non si...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 31695 del 11 agosto 2010
«Integra il delitto di omicidio volontario e non quello previsto dall'art. 586 c.p. il fatto di sparare, con una micidiale arma da guerra (nella specie un fucile mitragliatore kalashnikov), un numero elevato di colpi all'indirizzo di un furgone...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 30425 del 3 agosto 2001
«La condotta del soggetto che, pur consapevole di essere affetto da Aids, abbia contagiato il coniuge intrattenendo rapporti sessuali senza alcuna precauzione e senza informarlo dei rischi cui poteva andare incontro, sino a determinarne la morte,...»