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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 25568 del 22 ottobre 2008
«L'inosservanza del dovere di non rilasciare in forma esecutiva più di una sola copia del titolo per la esecuzione forzata, che importa a carico del funzionario responsabile una pena pecuniaria, costituisce una semplice irregolarità della...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 4696 del 18 luglio 1980
«Ai fini dell'esecuzione forzata in base a un titolo di credito, l'originale di tale documento è indispensabile ed insostituibile, salvo l'ammortamento, e pertanto, tranne l'ipotesi, di natura eccezionale, in cui si tratti di copia autentica...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 2335 del 19 agosto 1964
«Per l'indebita apposizione della formula esecutiva su una sentenza non ancora eseguibile, la legge (art. 476 c.p.c. e art. 154 disp. att. c.p.c.) prevede soltanto la irrogazione di una pena pecuniaria a carico del funzionario che ha apposta la...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 5621 del 15 marzo 2005
«L'opposizione promossa dal debitore avanti al giudice del luogo ove la notificazione del precetto è avvenuta comporta, peraltro, l'implicita contestazione della dichiarazione di residenza o dell'elezione di domicilio compiuta dal creditore, cui, a...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 12653 del 11 dicembre 1995
«Nell'espropriazione forzata immobiliare, la nullità derivante dalla omessa pubblicità straordinaria disposta dal giudice dell'esecuzione ai sensi dell'art. 490 c.p.c. con l'ordinanza che dispone l'incanto, idonea a riverberarsi, con effetti anche...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 18355 del 16 settembre 2005
«Proposta opposizione avverso il precetto intimato sulla base di sentenza penale di condanna al pagamento di una provvisionale sprovvista di clausola di provvisoria esecuzione, è irrilevante la sopravvenuta esecutività, nel corso del giudizio di...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 21841 del 10 novembre 2005
«L'opposizione avverso la cartella esattoriale rivolta alla riscossione delle spese di custodia liquidate dal giudice dell'esecuzione penale in favore del custode di un autoveicolo sequestrato e successivamente confiscato dal giudice penale deve...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 17452 del 31 luglio 2006
«Mentre in questo secondo caso il processo esecutivo restava e — nel vigore della norma novellata — resta assoggettato al regime delineato dagli artt. 626, 627, 630 e 298 c.p.c., ed in particolare la sua ripresa poteva e può avvenire soltanto con...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 21882 del 19 novembre 2004
«In caso di opposizione di terzo avverso l'esecuzione esattoriale, qualora sia stata disposta la sospensione dell'esecuzione, spetta al giudice dell'esecuzione fissare il termine di riassunzione, mentre il concessionario procedente deve provvedere...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 13571 del 21 luglio 2004
«L'art. 627 c.p.c., nello stabilire che «il processo esecutivo deve essere riassunto con ricorso nel termine perentorio fissato dal giudice dell'esecuzione e, in ogni caso, non più tardi di sei mesi dal passaggio in giudicato della sentenza di...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 24746 del 21 novembre 2006
«La provvisoria esecutorietà del decreto ingiuntivo e l'ipoteca giudiziale conseguente che sia stata iscritta sulla sua scorta sono destinate a cedere non solo di fronte ad un accertamento negativo del diritto di credito fatto valere con la domanda...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 11580 del 12 marzo 2013
«Le disposizioni concernenti l'esecuzione delle pene detentive e le misure alternative alla detenzione, non riguardando l'accertamento del reato e l'irrogazione della pena, ma soltanto le modalità esecutive della stessa, non hanno carattere di...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 7478 del 31 luglio 1993
«Il tutto secondo quanto si desume dall'art. 6 c.p., una norma che interpreta e definisce l'interesse dello Stato a punire coloro che, in qualche modo, abbiano posto in essere un'attività illecita che abbia violato le norme penali, attribuendo così...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 8347 del 13 settembre 1997
«Al di fuori di questa ipotesi, non sussiste alcun ostacolo normativo alla possibilità di procedere nei confronti del cittadino estradato per altri fatti, commessi in Italia in danno di cittadini, dovendosi solo prescindere dal compimento di...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 24717 del 27 giugno 2002
«VIII del Trattato tra Italia e Stati Uniti d'America, ratificato con legge 26 maggio 1984, n. 225, per il quale l'estradizione non è consentita «nel caso in cui l'azione penale o l'esecuzione della pena sono prescritte per decorso del tempo...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 9568 del 13 settembre 1995
«La violazione della prescrizione avente ad oggetto la sospensione della patente di guida — che inerisce alla libertà controllata conseguente alla conversione di pene pecuniarie non eseguite per insolvibilità del condannato —...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 6784 del 6 giugno 1992
«Gli associati per delinquere non possono ritenersi, per ciò solo, autori o concorrenti nei delitti commessi in esecuzione del comune programma di delinquenza, richiedendo la riferibilità del reato-fine dell'associato, anche a titolo di concorso...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2116 del 10 maggio 2000
«L'isolamento diurno previsto dall'art. 72 c.p. non è una modalità di esecuzione della pena dell'ergastolo, ma ha funzione di sanzione per i delitti concorrenti con quello per cui viene inflitto l'ergastolo, che altrimenti rimarrebbero impuniti, in...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 23571 del 11 giugno 2008
«Nel caso di provvedimento di unificazione di pene concorrenti vige il principio della unitarietà della esecuzione, per cui tutte le pene vengono eseguite contemporaneamente come pena unica. Ne consegue che, nel corso dell'esecuzione della pena...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 2064 del 8 febbraio 1993
«Tale limite, infatti, è riferibile solo alle pene inflitte per reati commessi prima dell'inizio della detenzione, mentre nel caso in cui durante l'espiazione di una determinata pena o dopo che l'esecuzione di questa è stata interrotta, il...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 45607 del 29 dicembre 2010
«In tema di determinazione della pena da porre in esecuzione, l'applicazione del criterio moderatore di cui all'art. 78 c.p. deve aver luogo prima della detrazione, dal cumulo, delle pene espiate ovvero sofferte in custodia cautelare.»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 576 del 27 marzo 1995
«Nel determinare, ai sensi dell'art. 663 c.p.p., la pena da eseguirsi nel caso di esistenza, a carico del medesimo soggetto, di pene temporanee detentive concorrenti, il giudice dell'esecuzione, in osservanza delle disposizioni di cui agli artt. 78...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1204 del 11 febbraio 1984
«L'imputabilità deve sussistere in tutti e tre i momenti in cui si sviluppano il reato e le sue conseguenze: quello attuativo, quello del suo accertamento, quello dell'esecuzione della relativa sanzione penale (detentiva). La sua mancanza produce...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 555 del 10 aprile 1995
«Ai fini della dichiarazione di abitualità ritenuta dal giudice l'art. 103 c.p. richiede, come presupposto inderogabile, che il soggetto, già condannato per due delitti non colposi, venga ulteriormente condannato per un altro delitto non colposo....»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 4303 del 28 gennaio 2009
«In tema di mandato di arresto europeo esecutivo, la consegna della persona richiesta dall'autorità giudiziaria estera deve avvenire per l'esecuzione della pena eccedente il periodo di custodia cautelare sofferto dal ricorrente in Italia in...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 1817 del 14 agosto 1996
«Il tribunale, nell'escludere la decorrenza dei termini di custodia cautelare in carcere dall'esecuzione della prima ordinanza aveva rilevato che nella specie non era applicabile la novella 332 del 1995 perché la fase delle indagini si era esaurita...»
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Corte costituzionale, sentenza n. 438 del 18 ottobre 1995
«AIDS] tutto il risalto che lo stesso merita e che l'ampia normativa di settore e la stessa coscienza collettiva gli ha ormai riconosciuto, la disposizione impugnata deve ritenersi non conforme al canone della ragionevolezza nella parte in cui non...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 42276 del 30 novembre 2010
«Il rinvio obbligatorio dell'esecuzione della pena, nei confronti del condannato affetto da sindrome da immunodeficienza acquisita (AIDS) conclamata o da grave deficienza immunitaria, presuppone che la malattia sia giunta ad una fase così avanzata...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 33967 del 9 agosto 2004
«Ai fini del rinvio obbligatorio dell'esecuzione della pena, nel caso previsto dall'art. 146, comma primo, n. 3, c.p., non basta che il condannato sia affetto da AIDS conclamata o da grave deficienza immunitaria, ma occorre che sussista anche...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5818 del 12 febbraio 2004
«In tema di esecuzione della pena nei confronti di persona affetta da Aids conclamata o di grave deficienza immunitaria, accertata ai sensi del secondo comma dell'art. 286 bis cod proc. pen., l'obbligo di sospensione o di applicazione della...»