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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 35141 del 6 giugno 1997
«In tema di sequestro, le cause che determinano la perdita di efficacia dell'ordinanza che dispone il vincolo, non intaccando l'intrinseca legittimità del provvedimento ma agendo sul piano della persistenza della misura, devono essere dedotte...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1445 del 5 giugno 1997
«In tema di riesame del sequestro probatorio, al tribunale incombe di effettuare il controllo di legalità del provvedimento nell'ambito delle indicazioni di fatto offerte dal pubblico ministero, che è l'organo che ha emesso il provvedimento di...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 2934 del 1 ottobre 1996
«Secondo l'espressa previsione dell'art. 257 c.p.p., impugnabile al tribunale del riesame non è l'esecuzione del sequestro probatorio ma il decreto del pubblico ministero che lo dispone. Pertanto, chi lamenti che la polizia delegata abbia eseguito...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 997 del 15 maggio 1995
«In tema di misure cautelari reali, l'unico potere che sul meritum causae il giudice del riesame è legittimato ad esercitare si riferisce al raffronto tra fattispecie astratta (legale) e fattispecie concreta (reale), così da imporre il suo potere...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 1467 del 24 settembre 1994
«La censura di nullità del decreto di sequestro preventivo per difetto di motivazione è irrilevante quando il giudice del riesame abbia confermato la misura cautelare con motivazione autonoma. Infatti, la natura non devolutiva del procedimento di...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1289 del 10 gennaio 2013
«L'appello proposto, ex art. 324 c.p.p., dal difensore del terzo interessato alla restituzione del bene sottoposto a sequestro preventivo, ove sia rilevato il difetto della procura speciale, non può essere dichiarato inammissibile, perché è fatto...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 32283 del 27 agosto 2001
«La persona che non rivesta la qualità di soggetto titolare del diritto alla eventuale restituzione delle cose sequestrate, non è legittimata a proporre impugnazione avverso il provvedimento del giudice che abbia rigettato la richiesta di sequestro...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 2623 del 31 gennaio 1994
«In tema di riesame di misure cautelari, deve essere disatteso l'assunto secondo cui la collocazione sistematica dell'art. 324 c.p.p. nel capo terzo del libro quarto del codice di procedura penale, riguardante le impugnazioni, dovrebbe comportare...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 30723 del 15 settembre 2006
«Qualora la richiesta di riesame sia presentata dopo la scadenza del termine di dieci giorni dalla data di esecuzione del sequestro preventivo e il richiedente ne alleghi la tempestività rispetto alla diversa data in cui egli ne sarebbe venuto a...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1191 del 15 maggio 1995
«In tema di sequestro, il termine di dieci giorni per proporre istanza di riesame decorre dalla data di esecuzione del provvedimento che lo ha disposto o dalla diversa data in cui l'interessato ha avuto conoscenza dell'avvenuto sequestro (art. 324...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 1591 del 21 aprile 1994
«Qualora avverso un provvedimento di sequestro preventivo venga proposta richiesta di riesame, spetta all'interessato dimostrare la tempestività della sua istanza e, ai fini del raggiungimento della relativa prova, non sono sufficienti meri...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 39370 del 29 novembre 2006
«In caso di annullamento del provvedimento di sequestro, non esorbita dalle attribuzioni del tribunale del riesame la restituzione delle cose sequestrate al legittimo proprietario quando non sussistano dubbi circa la titolarità delle stesse, non...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 26754 del 2 luglio 2001
«In tema di misure cautelari reali, la funzione di controllo attribuita al giudice del riesame, se pure consente di confermare il provvedimento impositivo anche per ragioni diverse da quelle indicate nel provvedimento stesso, trova un limite nella...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 2863 del 9 settembre 1996
«In tema di sequestro preventivo, la motivazione del provvedimento e dell'ordinanza di riesame non possono consistere nella formulazione di frasi di stile, nella quale sia meramente affermata la sussistenza del reato in concreto e dell'astratta...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 2468 del 12 gennaio 1994
«In tema di procedimento di riesame del sequestro preventivo, nel caso di contestazione della proprietà ai sensi dell'art. 324, ottavo comma, c.p.p., il tribunale del riesame, accertata tale contestazione, non ha alcuna facoltà in ordine alla...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 5876 del 13 febbraio 2004
«Anche per le cose che costituiscono corpo di reato il decreto di sequestro a fini di prova deve essere sorretto, a pena di nullità, da idonea motivazione in ordine al presupposto della finalità perseguita, in concreto, per l'accertamento dei fatti.»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 803 del 4 maggio 2000
«In tema di sequestro, le cause che determinano la perdita di efficacia dell'ordinanza che dispone il vincolo, non intaccando l'intrinseca legittimità del provvedimento ma agendo sul piano della persistenza della misura, devono essere dedotte...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2159 del 7 settembre 1993
«L'ordinanza che dispone il sequestro preventivo non deve essere motivata sulla sussistenza degli indizi di colpevolezza, non essendo i detti indizi richiesti fra i presupposti applicativi; e ciò in quanto è sufficiente per l'adozione della detta...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1336 del 14 settembre 1998
«In tema di misure cautelari reali, l'art. 325, ultimo comma, c.p.p. dispone che il ricorso per cassazione non ha effetto sospensivo dell'ordinanza impugnata. Ne consegue che, se il tribunale, in sede di riesame, abbia annullato l'ordinanza...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 23706 del 7 luglio 2006
«È illegittimo il provvedimento con cui il giudice dell'udienza preliminare dichiari l'inutilizzabilità delle indagini difensive depositate il giorno successivo alla prima udienza, considerato che il principio della continuità investigativa trova...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1473 del 25 giugno 1993
«Poiché l'apposizione del segreto sugli atti di indagine non ammette deroghe, il giudice del riesame non può prendere visione di atti oggetto di segretazione. (Nella specie gli atti erano stati inviati al tribunale della libertà in busta chiusa...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 10135 del 24 settembre 1994
«In tema di arbitraria divulgazione degli atti di un procedimento penale, la già avvenuta diffusione di notizie di atti di indagine coperti da segreto non fa venir meno la segretezza e quindi il divieto di pubblicazione poiché con la successiva...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 10654 del 3 novembre 1992
«La relazione del curatore fallimentare è diretta al giudice delegato e non costituisce di per sé notizia di reato. Essa costituisce documento a norma dell'art. 234 c.p.p. e può, come tale, essere acquisita ed utilizzata come prova, nei limiti...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 30297 del 10 settembre 2002
«In tema di calunnia, l'accusa della commissione di un reato può essere formulata in qualunque atto rivolto ad una pubblica autorità che sia tenuta, ai sensi dell'art. 331 c.p.p., a denunciare all'autorità giudiziaria la notizia di reati...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 4139 del 5 ottobre 1998
«La disposizione con la quale il giudice, nel contesto del dispositivo, ordina trasmettersi gli atti al pubblico ministero per l'eventuale esercizio dell'azione penale in ordine ad un fatto-reato, diverso e ulteriore rispetto a quello oggetto del...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 33836 del 6 ottobre 2006
«Il termine di novanta giorni dall'iscrizione della notizia di reato, entro il quale il pubblico ministero deve trasmettere alla cancelleria del giudice per le indagini preliminari la richiesta di giudizio immediato, decorre non già dall'iscrizione...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 2683 del 11 luglio 1997
«Non è impugnabile il provvedimento con il quale il pubblico ministero dispone la trasmissione all'archivio di un documento pervenuto al suo ufficio ed iscritto nel registro «mod. 45» (denominato «degli atti non costituenti notizia di reato») di...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 24279 del 4 giugno 2003
«La qualità di indagato non può essere stabilita dal giudice in via presuntiva, in quanto essa va desunta dall'iscrizione nell'apposito registro a seguito di specifica iniziativa posta in essere dal pubblico ministero (ex art. 335 c.p.p.) o da un...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 43478 del 3 dicembre 2001
«In tema di reati perseguibili a querela, la sussistenza della volontà di punizione da parte della persona offesa, non richiedendo formule particolari, può essere riconosciuta dal giudice anche in atti che non contengono la sua esplicita...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 10585 del 3 novembre 1992
«Poiché la querela è una manifestazione di volontà intesa a rimuovere un ostacolo alla perseguibilità di determinati reati, detto ostacolo non può ritenersi persistente, e quindi non può ritenersi precluso l'esercizio dell'azione penale dal fatto...»