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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 4567 del 11 maggio 1994
«Il termine fissato per la riassunzione della causa dinnanzi al giudice ordinario al quale la causa sia stata rimessa in sede di appello dal giudice del lavoro, ai sensi degli artt. 439-427 c.p.c., decorre dalla comunicazione della sentenza di...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 2405 del 7 aprile 1986
«Il riscontro, in sede di gravame, dell'erronea trattazione della causa fin dal momento della sua introduzione in primo grado, con il rito ordinario anziché con il rito del lavoro, impone al giudice d'appello di disporre il cambiamento del rito...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 499 del 13 gennaio 2009
«In tema di contribuzione previdenziale, gli sgravi contributivi e la fiscalizzazione degli oneri sociali, pur costituendo misure distinte di riduzione dell'obbligo contributivo (la prima, legata ad un criterio di territorialità ed incidente sulla...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 13060 del 5 giugno 2007
«La domanda proposta dall'Inpdap di rimborso degli interessi legali versati ad ex dipendenti per il ritardo nella corresponsione della indennità di fine rapporto, ha causa petendi nel rapporto contributivo fra il medesimo ente previdenziale e...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 7263 del 5 agosto 1994
«Nelle controversie relative al pagamento di contributi previdenziali, promosse dall'Inps nei confronti di enti pubblici non economici, l'esistenza del rapporto di lavoro (subordinato), costituente il presupposto del rapporto previdenziale, può...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 23880 del 19 settembre 2008
«In presenza di un coniuge superstite avente i requisiti per la pensione di reversibilità, il diritto del coniuge divorziato ad una quota del trattamento di reversibilità dell'ex coniuge deceduto costituisce diritto autonomo d'indole previdenziale,...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 15719 del 8 novembre 2002
«Le controversie promosse dai dipendenti ferroviari collocati a riposo dopo l'entrata in vigore della legge n. 210 del 1985 al fine di ottenere una nuova determinazione del trattamento di quiescenza sulla base del diritto del ricorrente a percepire...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 12540 del 14 dicembre 1998
«In tema di divorzio, l'art. 13 della legge 6 marzo 1987, n. 74, sostituendo l'art. 9 della legge 1 dicembre 1970, n. 898 (come riformulato dall'art. 2 della legge 1 agosto 1978, n 436), ha introdotto un regime radicalmente diverso, sia sul piano...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 17438 del 12 ottobre 2012
«In tema di malattia professionale, derivante da lavorazione non tabellata o ad eziologia multifattoriale, la prova della causa di lavoro grava sul lavoratore e deve essere valutata in termini di ragionevole certezza, nel senso che, esclusa la...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 17971 del 2 agosto 2010
«La domanda di mero accertamento della natura professionale dell'infortunio, nonché, specificamente, della sussistenza del nesso di causalità tra infortunio e prestazione lavorativa (in assenza di una inabilità permanente residuata e...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 3678 del 16 febbraio 2009
«Nel caso in cui il lavoratore agisca giudizialmente per ottenere la costituzione della rendita vitalizia ex art. 13, quinto comma, della legge 12 agosto 1962, n. 1338, per la quale il datore di lavoro si sia sottratto al versamento all'INPS della...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 4672 del 29 marzo 2001
«Fermo restando che il credito inerente a prestazioni assistenziali dovute agli invalidi civili, per effetto della sentenza della Corte Costituzionale n. 106 del 1993, in applicazione di una regola analoga a quella dettata dall'art. 429, terzo...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 12591 del 12 novembre 1999
«In materia di indicizzazione dei crediti previdenziali e assistenziali, nel regime precedente a quello introdotto dall'art. 16, comma sesto, della legge n. 412 del 1991 (tuttora applicabile per le prestazioni o i ratei di prestazione maturati nel...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 13430 del 9 ottobre 2000
«La regola dell'automatica riconoscibilità degli interessi e della rivalutazione monetaria (cumulabili, peraltro, solo fino all'entrata dell'art. 16, sesto comma, della L. n. 412 del 1991) sui crediti previdenziali e assistenziali, derivante dalle...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 8474 del 28 maggio 2003
«In tema di indebito contributivo, per effetto della sentenza della Corte Costituzionale n. 417 del 1998 che ha dichiarato l'illegittimità dell'art. 12, primo comma, della legge 613 del 1966, dell'art. 7 ultimo comma della legge n. 463 del 1959 e...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 10720 del 14 ottobre 1995
«L'inesatta liquidazione da parte dell'Inps del trattamento pensionistico per mancata inclusione nella base retributiva di emolumenti pensionabili non corrisposti al dipendente e non comunicati all'Inps dal datore di lavoro al tempo della...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 17126 del 3 dicembre 2002
«La rivalutazione monetaria e gli interessi legali costituiscono una componente essenziale dei ratei delle prestazioni assistenziali spettanti agli invalidi civili e a loro corrisposte in ritardo; pertanto, il relativo credito è soggetto alla...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 26745 del 14 dicembre 2006
«Il giudice del lavoro territorialmente competente a conoscere delle opposizioni a cartella esattoriale per crediti previdenziali — ai sensi dell'art. 444, terzo comma, c.p.c. —, attinenti a questioni di rito e di merito, è il giudice del lavoro...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 13228 del 26 novembre 1999
«In tema di depenalizzazione ed applicazione di sanzioni amministrative ai sensi della legge 24 novembre 1981, n. 689 (modifiche al sistema penale), il principio generale dell'art. 23, ultimo comma, della citata legge, che stabilisce...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 3227 del 10 febbraio 2011
«In tema di accertamento della sussistenza di una malattia professionale non tabellata e del relativo nesso di causalità (nella specie, esposizione al fumo passivo) - posto che la prova, gravante sul lavoratore, deve essere valutata in termini di...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 5352 del 13 aprile 2002
«In ipotesi di malattia professionale non tabellata, la prova della causa di lavoro, che grava sul lavoratore, deve essere valutata in termini di ragionevole certezza, nel senso che, esclusa la rilevanza della mera possibilità di eziopatogenesi...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 12910 del 29 settembre 2000
«In tema di infortuni sul lavoro e malattie professionali, la valutazione del grado di riduzione dell'attitudine lavorativa importa non già una questione di natura giuridica, riservata al giudice, ma un giudizio di ordine sanitario da demandare, in...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 5558 del 9 marzo 2007
«Avverso l'ordinanza con la quale la Corte d'appello, investita dell'appello in una causa di rito locativo, rigetti ai sensi dell'art. 447 bis, ultimo comma, c.p.c. (nella specie all'udienza di discussione, dopo un precedente provvedimento di...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 19473 del 6 ottobre 2005
«Nel caso in cui sia sollevato regolamento di competenza d'ufficio relativamente alla cognizione di una domanda tendente all'ottenimento di una sentenza costitutiva ex art. 2932 c.c. e produttiva degli effetti di compravendita, in relazione...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 4620 del 10 maggio 1999
«Il procedimento di convalida di sfratto si articola in due fasi, una a cognizione sommaria, l'altra a cognizione piena. Alla prima non si applica il rito locatizio, applicabile invece alla seconda (art. 447 bis c.p.c.) previo provvedimento di...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 6228 del 27 novembre 1979
«L'indicazione di un termine per l'adempimento non è un elemento strutturale necessario dell'obbligazione, come si evince dagli artt. 1183, 1331, 1817 c.c. Conseguentemente, l'atto ricevuto da un notaio, o da altro pubblico ufficiale autorizzato...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 610 del 27 gennaio 1981
«L'art. 2909 c.c. estende l'efficacia soggettiva del giudicato a tutti gli aventi causa (per fatto posteriore alla domanda) delle parti fra le quali fu emessa la sentenza, comprendendo in essi i successori a titolo universale e a titolo...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 1622 del 19 settembre 1970
«La circostanza che la copia spedita in forma esecutiva del titolo esecutivo risulti rilasciata, anziché a favore dell'avente diritto, a favore di altro soggetto (nella specie, la copia munita della formula esecutiva risultava rilasciata a favore...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 18363 del 6 agosto 2010
«La morte del cliente, causando l'estinzione del mandato e la perdita dello "ius postulandi" in capo all'avvocato, priva quest'ultimo della legittimazione a domandare il rilascio della copia esecutiva di una sentenza. Nondimeno tale vizio resta...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 4848 del 29 luglio 1986
«A norma dell'art. 477 c.p.c., il titolo esecutivo ha di per sé efficacia nei confronti degli eredi, in conseguenza della accettazione dell'eredità, mentre resta a carico della parte istante il solo onere della previa notifica del titolo all'erede...»