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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 3080 del 20 maggio 1985
«La facoltà di chiedere una revisione dell'assegno di divorzio, ai sensi dell'art. 9 della legge 1 dicembre 1970, n. 898, non può trovare ostacolo in una transazione circa i rapporti economici di divorzio, in considerazione della nullità per...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 10291 del 28 maggio 2004
«Qualora non sussistano i presupposti per il riconoscimento del diritto alla percezione dell'assegno divorzile (per non avere nella fattispecie concreta quest'ultimo mai svolto funzioni di carattere alimentare), le somme corrisposte al coniuge più...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 4205 del 24 febbraio 2006
«Il ricorso introduttivo del giudizio di divorzio rappresenta l'atto di riscontro della tempestività delle domande proposte dal ricorrente, cosicché la domanda del ricorrente, non contenuta nel ricorso introduttivo ma avanzata nella fase dinanzi al...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 11788 del 11 dicembre 1990
«In tema di divorzio, l'art. 11 della L. 6 marzo 1987, n. 74, il quale, riformulando l'art. 6 della L. 1 dicembre 1970, n. 898, stabilisce che l'abitazione della casa familiare spetta di preferenza al genitore cui vengono affidati i figli o con il...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 10258 del 20 ottobre 1997
«Il comma sesto dell'art. 6 della legge 1 dicembre 1970, n. 898, come modificato dall'art. 11 della legge 6 marzo 1987, n. 74, nel prevedere che “l'abitazione nella casa familiare spetta di preferenza al genitore cui vengono affidati i figli...” e...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 10797 del 29 ottobre 1998
«Quando uno dei coniugi, in sede di divorzio (o separazione) invochi il provvedimento di assegnazione della casa familiare e l'altro contesti tale qualità dell'immobile, spetta a chi chiede il suddetto provvedimento dimostrare la sussistenza della...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 10222 del 28 aprile 2010
«Come per tutti i provvedimenti conseguenti alla pronuncia di separazione o di divorzio, anche per l'assegnazione della casa familiare vale il principio generale della modificabilità in ogni tempo per fatti sopravvenuti, non essendo a ciò ostativa...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 3294 del 17 aprile 1997
«La quota dell'indennità di fine rapporto spettante, ai sensi dell'art. 12 bis legge 1970 n. 898 (nel testo introdotto dall'art. 16 legge 1987 n. 74), al coniuge titolare dall'assegno divorzile e non passato e nuove nozze, riguarda unicamente...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 412 del 19 gennaio 1996
«A seguito dell'entrata in vigore della L. 6 marzo 1987, n. 74 che, nel modificare la normativa precedente (art. 9, L. n. 898 del 1970, già modificato dalla L. n. 436 del 1978), prevede in caso di morte di uno degli ex coniugi successivamente allo...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 13044 del 24 novembre 1999
«L'assegno erogato dall'Inail per infortunio sul lavoro ha natura risarcitoria e non previdenziale, e da ciò consegue che il coniuge divorziato il quale non sia qualificabile come erede non abbia alcuna legittimazione sostanziale alla richiesta, a...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 4902 del 20 maggio 1999
«Non è causa né di inammissibilità né di improponibilità della domanda (né, tantomeno, di rigetto della medesima) la mancata produzione, da parte dell'ex coniuge superstite, dell'atto notorio dal quale risultino “tutti gli eventuali aventi diritto”...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 6372 del 16 dicembre 1985
«Al fine della proponibilità della domanda di divorzio, a norma dell'art. 3 n. 2 lett. b) della L. 1 dicembre 1970, n. 898, acquistano rilevanza autonoma ed indipendente ciascuna delle situazioni contemplate da detta norma, e cioè la separazione...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 21245 del 14 ottobre 2010
«In tema di divorzio, il potere del presidente del tribunale di adottare i provvedimenti temporanei ed urgenti che ritenga opportuni nell'interesse dei coniugi e della prole, dopo l'infruttuoso esperimento del tentativo di conciliazione e senza...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 4930 del 11 agosto 1988
«Anche prima dell'entrata in vigore della L. 6 marzo 1987, n. 74, che all'art. 8 ha esteso l'applicabilità dell'art. 189 disp. att. c.p.c. e, quindi, ha attribuito la natura di titolo esecutivo all'ordinanza con cui il presidente del tribunale, ai...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 10065 del 25 giugno 2003
«L'art. 110 c.p.c., secondo il quale, in caso di morte di una parte, il processo è proseguito dal successore universale o nei suoi confronti, esaurisce i propri effetti nella sfera processuale e non si estende fino alla creazione di una...»
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Cassazione civile, Sez. V, sentenza n. 1980 del 30 gennaio 2000
«Non è tassabile il canone di locazione anticipato ed eventualmente percepito per un immobile andato distrutto (nel caso di specie, il Teatro P. di Bari), in quanto la sopravvenuta impossibilità totale della prestazione determina il venir meno del...»
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Cassazione civile, Sez. V, sentenza n. 8366 del 10 aprile 2006
«Costituisce principio consolidato, che giustifica il rigetto del ricorso dell'Amministrazione in camera di consiglio ex art. [[n375cpc]] c.p.c. (nonostante il pubblico ministero avesse chiesto l'accoglimento), l'affermazione secondo cui non sono...»
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Cassazione civile, Sez. V, sentenza n. 28887 del 9 dicembre 2008
«In tema di imposte sui redditi, in base al dettato dell'art. 6, comma 2, del D.P.R. 22 dicembre n. 1986, n. 917, le somme percepite dal contribuente a titolo risarcitorio possono costituire reddito imponibile ma solo quando abbiano la funzione di...»
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Cassazione civile, Sez. V, sentenza n. 23515 del 27 ottobre 2020
«In tema di IVA, poiché ai fini della individuazione dell'imposta da applicare alla transazione rilevano gli obblighi da essa derivanti, non è soggetta a tale imposta la transazione avente ad oggetto la rinuncia all'indennità da perdita...»
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Cassazione civile, Sez. V, sentenza n. 1980 del 30 gennaio 2006
«In tema d'imposte sul reddito dei fabbricati, qualora l'immobile sia stato concesso in locazione, la distruzione dello stesso determina la risoluzione del contratto per impossibilità sopravvenuta della prestazione facendo venir meno il diritto del...»
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Cassazione civile, Sez. I, ordinanza n. 8768 del 10 aprile 2018
«Lo studio professionale associato, quantunque privo di personalità giuridica, rientra a pieno titolo nel novero di quei fenomeni di aggregazione di interessi cui la legge attribuisce la capacità di porsi come autonomi centri di imputazione di...»
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Cassazione civile, Sez. I, ordinanza n. 32529 del 14 dicembre 2018
«L'obbligo di mantenere il figlio non cessa automaticamente con il raggiungimento della maggiore età, ma si protrae, qualora questi, senza sua colpa, divenuto maggiorenne, sia tuttavia ancora dipendente dai genitori. In tale ipotesi, il coniuge...»
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Cassazione civile, Sez. VI-1, ordinanza n. 29298 del 6 dicembre 2017
«La costituzione del fondo patrimoniale per fronteggiare i bisogni della famiglia, anche qualora effettuata da entrambi i coniugi, non integra, di per sé, adempimento di un dovere giuridico, non essendo obbligatoria per legge, ma configura un atto...»
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Cassazione civile, Sez. VI-3, ordinanza n. 10522 del 3 giugno 2020
«L'azione revocatoria ordinaria presuppone, per la sua esperibilità, la semplice esistenza di un debito, e non anche la sua concreta esigibilità, con la conseguenza che, concessa fideiussione in relazione alle future obbligazioni del debitore...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 33546 del 28 dicembre 2018
«L'usufrutto acquistato da entrambi i coniugi permane, nella sua interezza e senza quota, nella comunione legale fra loro esistente fino allo scioglimento della stessa, allorquando cade in comunione ordinaria fra i medesimi coniugi, che divengono...»
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Cassazione civile, Sez. I, ordinanza n. 28258 del 4 novembre 2019
«Il principio generale dell'accessione posto dall'art. 934 c.c., in base al quale il proprietario del suolo acquista "ipso iure" al momento dell'incorporazione la proprietà della costruzione su di esso edificata, non trova deroga nella disciplina...»
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Cassazione civile, Sez. III, ordinanza n. 22730 del 12 settembre 2019
«Ove venga proposta domanda di corresponsione di una somma a titolo di indennità per miglioramenti sulla base degli artt. 192 c.c., 2033 c.c. e 936 c.c., il giudice non può qualificare l'azione ai sensi dell'art. 1150 c.c., giacché il...»
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Cassazione civile, Sez. VI-1, ordinanza n. 1668 del 24 gennaio 2020
«In materia di provvedimenti "de potestate" ex artt. 330, 333 e 336 c.c., il decreto pronunciato dalla Corte d'appello sul reclamo avverso quello del Tribunale per i minorenni è impugnabile con il ricorso per cassazione, avendo, al pari del decreto...»
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Cassazione civile, Sez. I, ordinanza n. 283 del 9 gennaio 2020
«I provvedimenti in tema di mantenimento dei figli minori di genitori divorziati passano in giudicato, ma essendo sempre rivedibili, divengono definitivi solo "rebus sic stantibus", sicché il giudice in sede di revisione non può procedere ad una...»
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Cassazione civile, Sez. III, ordinanza n. 9990 del 10 aprile 2019
«In caso di cessione al terzo effettuata in costanza di matrimonio dal coniuge esclusivo proprietario dell'immobile precedentemente utilizzato per le esigenze della famiglia, il provvedimento di assegnazione della casa familiare all'altro coniuge -...»