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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 21782 del 8 giugno 2010
«Il custode, proprietario o meno che sia, sorpreso a circolare col veicolo sottoposto a provvedimento di sequestro amministrativo a norma dell’art. 213, d.lgs. n. 285 del 1992 risponde sia dell’illecito amministrativo di cui al quarto...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 42582 del 6 novembre 2009
«L’abusiva messa in circolazione di un veicolo sottoposto a sequestro amministrativo ai sensi dell’art. 213 c.d.s. integra il reato di sottrazione di cose sottoposte a sequestro solo qualora la condotta risulti effettivamente idonea...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1348 del 9 settembre 1993
«A seguito dell’entrata in vigore del nuovo codice della strada, l’inosservanza dell’ordine di presentarsi in ufficio al fine di fornire informazioni in ordine alla disponibilità materiale di un autoveicolo colto in circolazione non...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 12406 del 29 marzo 2010
«La confisca dell’autovettura, prevista dall’art. 187 cod. strada, come modificato dall’art. 4, D.L. n. 92 del 2008, conv. con mod., in L. n. 125 del 2008, si applica anche alle condotte poste in essere prima dell’entrata in...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 29759 del 14 giugno 2017
«In caso di incidente stradale con danno alle persone, l’esclusione dell’arresto del conducente che si metta a disposizione della polizia giudiziaria nelle ventiquattr’ore, previsto dall’art. 189, comma ottavo-bis C.d.s., non...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 13060 del 9 settembre 2002
«In tema di determinazione dell'importo dell'assegno di divorzio, le argomentazioni usate per stabilire la sussistenza del diritto all'assegno, consistenti nell'accertamento del deterioramento del tenore di vita del coniuge richiedente, causato...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 10260 del 22 settembre 1999
«Atteso che la concessione dell'assegno divorzile trova presupposto nella inadeguatezza dei mezzi del coniuge istante, da intendersi come insufficienza dei medesimi a garantirgli un tenore di vita analogo a quello avuto in costanza di matrimonio,...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 26197 del 28 dicembre 2010
«In sede di divorzio, ai fini della determinazione dell'assegno divorzile, occorre tenere conto dell'intera consistenza patrimoniale di ciascuno dei coniugi e, conseguentemente, ricomprendere qualsiasi utilità suscettibile di valutazione economica,...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 13068 del 3 ottobre 2000
«In tema di assegno divorzile, la mancata prova, da parte del ricorrente che ne chieda l'attribuzione, delle condizioni richieste dalla legge non comporta quale conseguenza automatica il rigetto della domanda, in quanto nel nostro ordinamento...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 5244 del 11 giugno 1997
«Gli accordi economici intervenuti fra i coniugi al momento della separazione non possono spiegare efficacia preclusiva alla determinazione giudiziale dell'assegno di divorzio, atteso che, ove la causa di tali accordi fosse la liquidazione...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 336 del 14 gennaio 2004
«Il diritto alla corresponsione dell'assegno di divorzio, in quanto avente ad oggetto più prestazioni periodiche, distinte ed autonome, si prescrive non a decorrere da un unico termine costituito dalla sentenza che ha pronunciato sul diritto...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 8654 del 29 agosto 1998
«I provvedimenti di cui all'art. 9, primo comma, L. 898/70 in tema di assegno di divorzio devono ritenersi pronunciati “allo stato degli atti”, attesane la funzione di bilanciamento e riequilibrio degli interessi contrapposti degli ex coniugi, con...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 11793 del 7 giugno 2005
«La sentenza di divorzio, in relazione alle statuizioni di carattere patrimoniale in essa contenute, passa in cosa giudicata rebus sic stantibus tuttavia, la sopravvenienza di fatti nuovi, successivi alla sentenza di divorzio, non è di per sè...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 18367 del 23 agosto 2006
«Ove, a sostegno della richiesta di revisione nel senso della diminuzione o della soppressione dell'assegno di divorzio, siano allegati sopravvenuti oneri familiari dell'obbligato (derivanti, nella specie, dalla nascita di due figli, generati dalla...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 4564 del 15 luglio 1986
«Nel giudizio per la revisione in aumento dell'assegno divorzile, il giudice deve accertare la capacità patrimoniale dell'obbligato, tenendo conto delle «spese di produzione», idonee a diminuire la consistenza del suo reddito, ma non è anche tenuto...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 1253 del 27 gennaio 2012
«L'assegno a carico dell'eredità, previsto dall'art. 9 bis della legge 1° dicembre 1970, n. 898 (non modificato dalla legge 6 marzo 1987, n. 74) in favore dell'ex coniuge in precedenza beneficiario dell'assegno di divorzio, avendo natura...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 10291 del 28 maggio 2004
«Qualora non sussistano i presupposti per il riconoscimento del diritto alla percezione dell'assegno divorzile (per non avere nella fattispecie concreta quest'ultimo mai svolto funzioni di carattere alimentare), le somme corrisposte al coniuge più...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 9047 del 3 novembre 1994
«In tema di scioglimento o di cessazione degli effetti civili del matrimonio, nel caso in cui l'assegno di mantenimento dei figli minori a favore dell'ex coniuge affidatario sia determinato in una somma fissa mensile, deve ritenersi, in mancanza di...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 11138 del 13 dicembre 1996
«In tema di divorzio, l'obbligo del genitore affidatario di provvedere, pur con il concorso dell'altro ex coniuge, il mantenimento dei figli minori è tendenzialmente illimitato, in quanto l'affidatario medesimo deve permanentemente sopportare le...»
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Cassazione civile, Sez. V, sentenza n. 26414 del 19 ottobre 2018
«In caso di contestazione di interposizione, i maggiori redditi devono essere attribuiti solamente al soggetto interponente, in qualità di titolare del reddito, e non al soggetto interposto, in quanto l'art. [[n37dispaccimpred]], commi 3 e 4, del...»
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Cassazione civile, Sez. V, sentenza n. 21437 del 10 ottobre 2014
«In tema di imposte sui redditi, si applica anche a vantaggio del contribuente che invochi il regime nazionale a lui più favorevole il comma 2 bis dell'art. 2 del D.P.R. 27 dicembre 1986 n. 917, che, nel prevedere, per i cittadini italiani...»
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Cassazione civile, Sez. V, sentenza n. 6117 del 1 marzo 2019
«In tema di IRPEF, è escluso dalla base imponibile, ai sensi dell'art. 3, comma 3, lett. c), del T.U.I.R. - abrogato a decorrere dall'anno di imposta 2001 - il reddito derivante da lavoro dipendente (nonché il relativo TFR) prestato all'estero in...»
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Cassazione civile, Sez. V, sentenza n. 16233 del 19 agosto 2004
«L'esenzione prevista dall'art. 3 del D.P.R. n. 917 del 1986 non opera rispetto ai redditi assoggettati a tassazione separata in quanto essi sono per altro verso esclusi dalla determinazione del reddito complessivo del contribuente.»
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Cassazione civile, Sez. V, sentenza n. 2736 del 24 febbraio 2001
«In tema di imposte sui redditi, i redditi di partecipazione societaria di un coniuge, rientrando tra i frutti civili di "beni" oggetto di comunione legale, vanno imputati, in applicazione dell'art. 4 D.P.R. 29 settembre 1973 n. 597, a ciascuno dei...»
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Cassazione civile, Sez. V, sentenza n. 29437 del 17 dicembre 2008
«Laddove il socio non abbia a contestare l'entità del reddito imputato alla società ma puramente e semplicemente la propria qualità di socio e l'esistenza del vincolo sociale, la controversia dedotta non è riconducibile alle ipotesi di...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 4205 del 24 febbraio 2006
«Il ricorso introduttivo del giudizio di divorzio rappresenta l'atto di riscontro della tempestività delle domande proposte dal ricorrente, cosicché la domanda del ricorrente, non contenuta nel ricorso introduttivo ma avanzata nella fase dinanzi al...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 4969 del 15 novembre 1977
«Nel procedimento di divorzio, il riconoscimento del diritto di un coniuge ad ottenere, ai sensi dell'art. 6 della L. 1° dicembre 1970, n. 898, un concorso dell'altro coniuge nelle spese di mantenimento del figlio maggiorenne, che non sia ancora in...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 4291 del 1 marzo 2005
«In tema di divorzio, il provvedimento di assegnazione della casa familiare é revocabile solo in presenza di circostanze fattuali sopravvenute alla sentenza divorzile, e modificatrici della situazione da questa considerata, le quali costituiscono...»
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Cassazione civile, Sez. VI, sentenza n. 24421 del 29 ottobre 2013
«La quota del trattamento di fine rapporto dell'altro coniuge, riconosciuta dall'art. 12 bis della legge 1 dicembre 1970, n. 898, a quello titolare dell'assegno divorzile che non sia passato a nuove nozze, deve liquidarsi sulla base di quanto dal...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 5720 del 11 aprile 2003
«La quota “dell'indennità di fine rapporto” spettante, ai sensi dell'art. 12 bis della L. 1 dicembre 1970, n. 898 (introdotto dall'art. 16 della L. 6 marzo 1987, n. 74), al coniuge titolare dell'assegno divorzile e non passato a nuove nozze ha...»