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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5938 del 26 febbraio 1998
«La competenza a decidere sia sulla necessità del sequestro richiesto ed eseguito all'estero, sia sul suo mantenimento ai fini del procedimento penale, non può che essere dello Stato richiedente, il quale soltanto ha la possibilità di stabilire, in...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 873 del 5 febbraio 1997
«A norma dell'art. 6 c.p., che è diretto ad affermare il principio di territorialità del diritto penale ed a privilegiare la giurisdizione italiana, è sufficiente, perché il reato si consideri commesso nel territorio dello Stato, che quivi si sia...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 43534 del 9 novembre 2012
«In materia di rogatoria internazionale, l'atto istruttorio assunto all'estero è inutilizzabile solo quando venga prospettata l'assenza nell'ordinamento dello Stato richiesto di una normativa a tutela delle garanzie difensive, non anche quando si...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 44673 del 12 novembre 2008
«Le informazioni emerse all'interno di un procedimento penale all'estero, che spontaneamente ed autonomamente l'Autorità giudiziaria di uno Stato offre all'Autorità giudiziaria italiana, restano estranee all'area dell'inutilizzabilità speciale di...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 35130 del 11 settembre 2008
«Le informazioni e gli atti trasmessi per autonoma determinazione dell'Autorità giudiziaria di uno Stato estero, o comunque di un organo di un'organizzazione internazionale o sovranazionale, possono essere pienamente utilizzati nel procedimento...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 37126 del 9 ottobre 2007
«...il diritto alla assistenza e alla rappresentanza defensionale, ma non la possibilità di presenziare all'atto, per il rifiuto dello Stato richiesto di autorizzare il suo trasferimento temporaneo. (Fattispecie relativa a prova raccolta in Brasile).»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 37774 del 8 novembre 2002
«...competente, il luogo dove sia in uso il relativo apparecchio, bensì esclusivamente la nazionalità dell'utenza, essendo tali apparecchi soggetti alla regolamentazione tecnica e giuridica dello Stato cui appartiene l'ente gestore del servizio.»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 20100 del 22 maggio 2002
«Ne consegue che la suddetta previsione sanzionatoria non è applicabile all'acquisizione di informazioni, emerse all'interno di un procedimento penale all'estero, che spontaneamente ed autonomamente l'autorità giudiziaria di uno Stato ha offerto...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 16364 del 3 maggio 2012
«In tema di mandato di arresto europeo, quando la Corte d'appello dispone l'esecuzione nello Stato della pena inflitta nei confronti del cittadino italiano, ai sensi dell'art. 18, comma primo, lett. r), legge n. 69 del 2005, la sentenza pronunciata...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 10885 del 20 marzo 2012
«...del corrispondente istituto disciplinato dalla normativa processuale interna, non contiene statuizioni radicalmente contrarie ai principi fondamentali dell'ordinamento giuridico dello Stato di cui all'art. 733, comma primo lett. b), c.p.p..»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2442 del 20 gennaio 2012
«In tema di riconoscimento delle sentenze penali straniere, l'ambito del controllo sul requisito della non contrarietà ai principi fondamentali dell'ordinamento giuridico dello Stato non riguarda solo il dispositivo, ma deve investire anche la...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 40883 del 7 novembre 2007
«Ai fini del riconoscimento di una sentenza straniera ai sensi dell'art. 733 c.p.p., non è necessario che il reato riceva identico o analogo trattamento sanzionatorio nell'ordinamento italiano ed in quello straniero. (Fattispecie nella quale è...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 36778 del 25 settembre 2003
«...ed il diritto ad essere assistito da un difensore — impone al giudice di verificare che il soggetto condannato sia stato consapevole dell'esistenza del procedimento a suo carico nello Stato estero e che sia stato assistito da un difensore.»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 1385 del 3 luglio 1998
«Il presupposto del riconoscimento di sentenza straniera specificato alla lett. f) dell'art. 733 c.p.p., secondo cui la sentenza non può essere riconosciuta se per lo stesso fatto e nei confronti della stessa persona è stata pronunciata nello Stato...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 225 del 30 aprile 1996
«L'art 733 c.p.p. fa divieto di riconoscere la sentenza penale straniera se l'imputato non è stato citato a comparire in giudizio ovvero non gli è stato riconosciuto il diritto di essere assistito da un difensore, ponendo l'esigenza del cumulo...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1449 del 20 luglio 1995
«In tema di riconoscimento di sentenze straniere l'art. 733, comma, lett. a), c.p.p. richiede, quale presupposto indefettibile, la irrevocabilità della sentenza stessa secondo le leggi dello Stato in cui è stata pronunciata. Qualora avverso la...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 1219 del 23 maggio 1995
«Pertanto, quando l'interessato adduca di aver agito nel processo in cui è stato condannato «per coprire la propria attività segreta a favore dello Stato italiano», la norma suddetta non trova applicazione, dal momento che essa non attribuisce...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 26683 del 19 luglio 2002
«In tema di esecuzione in Italia di sentenze pronunciate all'estero, il consenso dello Stato estero, indicato dagli artt. 1 e 2 della legge 3 luglio 1989 n. 257 tra le condizioni per il riconoscimento, da parte della corte d'appello, ai sensi...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3950 del 29 gennaio 1996
«L'adattamento della pena inflitta con la sentenza straniera riconosciuta in Italia deve essere eseguito rispettando la decisione straniera con riferimento al complessivo trattamento che, in virtù di tale titolo e nell'ambito della relativa...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 3597 del 28 dicembre 1993
«In sede di determinazione della pena ai sensi dell'art. 3, secondo comma, L. 3 luglio 1989, n. 257, contenente le norme di attuazione della Convenzione di Strasburgo sul trasferimento delle persone condannate, adottata il 21 marzo 1983 e...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2601 del 7 giugno 1999
«In caso di continuazione in Italia dell'esecuzione di sentenza straniera riconosciuta, il divieto, ai sensi dell'art. 10 della Convenzione di Strasburgo 21 marzo 1983 (resa esecutiva in Italia con legge 25 luglio 1988 n. 334), di aggravare il...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 4802 del 21 marzo 1996
«...133 c.p., bensì rispetto ai criteri sanciti dalla citata Convenzione (artt. 9 e 10), che conferisce allo Stato di esecuzione la facoltà di optare tra il sistema della continuazione dell'esecuzione e quello della conversione della condanna.»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 42895 del 11 novembre 2009
«In tema di esecuzione all'estero di una sentenza di condanna a pena restrittiva della libertà personale, lo Stato di condanna, ai fini di stabilire se permanga la propria competenza a provvedere in sede esecutiva in ordine ad una richiesta del...»
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Cassazione civile, Sez. VI-lav., ordinanza n. 4484 del 21 febbraio 2013
«In caso di pronuncia declinatoria della giurisdizione, il processo, tempestivamente riassunto innanzi al giudice indicato come munito di giurisdizione, non è nuovo ma costituisce, per effetto della "translatio judicii", la naturale prosecuzione...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 3370 del 16 febbraio 2006
«Il principio sancito dall'art. 5 c.p.c., alla stregua del quale la giurisdizione si determina «con riguardo alla legge vigente e allo stato di fatto esistente al momento della proposizione della domanda» non opera quando la norma che detta i...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 7346 del 13 dicembre 1983
«Il principio, secondo il quale la competenza si determina in relazione allo stato di fatto esistente al momento della domanda, si riferisce alle circostanze attinenti ai presupposti di fatto della competenza medesima, e non osta, pertanto, a che...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 15367 del 1 dicembre 2000
«Il criterio per la determinazione della competenza va fissato in base non solo all'oggetto della domanda proposta dall'attore, ma anche ai fatti posti a fondamento di esse, indipendentemente dalla loro fondatezza, senza che abbiano, a tal fine,...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 15712 del 12 dicembre 2001
«In tema di radiodiffusione sonora, la cognizione della controversia possessoria promossa, anteriormente alla entrata in vigore della legge 6 agosto 1990, n. 223, a tutela del preuso di una determinata frequenza, spetta alla cognizione del giudice...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 753 del 14 gennaio 2009
«Il momento determinativo della competenza va fissato, ai sensi dell'art. 5 cod. proc. civ., sulla base della legge vigente e dello stato di fatto esistente al momento della proposizione della domanda; ne consegue che, sull'opposizione ad ordinanza...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 3046 del 13 febbraio 2007
«Il principio sancito dall'art. 5 c.p.c., secondo cui i mutamenti di legge intervenuti nel corso del giudizio non assumono rilevanza ai fini della giurisdizione, la quale si determina con riguardo alla legge vigente al momento della proposizione...»