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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 14669 del 1 ottobre 2003
«La nullità derivante da vizio di costituzione del giudice, ancorché assoluta e rilevabile d'ufficio, non si sottrae, ai sensi dell'art. 158 c.p.c. (che fa espressamente salva la disposizione del successivo art. 161), al principio di conversione...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 8676 del 26 giugno 2000
«Le somme dovute dall'assicuratore in forza di assicurazione sulla vita (le quali, a mente del primo comma dell'art. 1923 c.c., «non possono essere sottoposte ad azione esecutiva o cautelare») vanno escluse dall'attivo fallimentare, ex art. 46 n. 5...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 16668 del 19 giugno 2008
«Il fallito è il solo legittimato ad agire e resistere nelle controversie concernenti la validità del contratto di locazione avente ad oggetto un immobile destinato esclusivamente ad abitazione per sé e per la propria famiglia, atteso che, in tal...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 20804 del 29 settembre 2009
«La locazione, quando abbia ad oggetto un immobile destinato esclusivamente ad abitazione propria del fallito e della sua famiglia, non integra un rapporto di diritto patrimoniale compreso nel fallimento del conduttore, secondo la previsione...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 9570 del 9 maggio 2005
«Nella controversia concernente la legittimità o meno del licenziamento, non dà luogo ad un'illegittima immutazione del titolo del recesso la mera diversità di qualificazione giuridica data dal giudice al fatto delle esorbitanti assenze del...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 27026 del 12 novembre 2008
«In tema di giuramento decisorio, non comportano nullità la mancata verbalizzazione della formula e l'omessa pronuncia della parola «giuro » atteso che detta nullità, ipotizzabile solo nei casi tipizzati dalla legge a norma dell'art. 156 c.p.c.,...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 6882 del 20 marzo 2009
«Nel caso in cui vengano proposte domande che si pongono in rapporto di pregiudizialità logica tra loro (come, nella specie, la domanda di accertamento dell'illegittimità del recesso per giusta causa del preponente dal rapporto di agenzia e quelle...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4956 del 13 maggio 1993
«In tema di omicidio, dalla preordinazione del crimine, concernente le modalità di esecuzione di esso, che non è da sola sufficiente a denotarne la premeditazione, possono essere tratti elementi sintomatici idonei ad una corretta individuazione e...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 42749 del 20 novembre 2007
«In tema di reati di danno a forma libera, come l'omicidio, la desistenza volontaria, che presuppone un tentativo incompiuto, non è configurabile una volta che siano posti in essere gli atti da cui origina il meccanismo causale capace di produrre...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 17000 del 26 agosto 2004
«Ai sensi dell'art. 80 del R.D. 16 marzo 1942, n. 267, la prosecuzione del rapporto locativo dopo il fallimento del locatario comporta il subingresso del curatore nei diritti ed obblighi contrattuali e, quindi, ove non eserciti il recesso, il suo...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 337 del 9 gennaio 2009
«Elementi costitutivi della circostanza aggravante della premeditazione sono un apprezzabile intervallo temporale tra l'insorgenza del proposito criminoso e l'attuazione di esso, tale da consentire una ponderata riflessione circa l'opportunità del...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 10359 del 15 novembre 1993
«L'agguato di per sé attiene alle modalità di esecuzione del delitto, per cui tale elemento non basta per dimostrare la premeditazione, essendo necessario che risulti che il reato sia stato deliberato in uno spazio di tempo apprezzabile in concreto...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5441 del 9 maggio 1992
«L'aggravante della premeditazione implica un elemento ideologico, consistente nel perdurare di una conduzione criminosa, e un elemento cronologico rappresentato dal trascorrere, fra l'insorgenza e l'attuazione del proposito criminoso, di un lasso...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 15596 del 11 dicembre 2000
«Presupposti dell'estensione del fallimento della società al socio receduto illimitatamente responsabile devono ritenersi l'esistenza dello stato di insolvenza della società all'epoca della dichiarazione di fallimento e l'esistenza di obbligazioni...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 7965 del 27 marzo 2008
«In tema di estensione del fallimento della società regolare al socio illimitatamente responsabile dopo la sentenza n. 319 del 2000 della Corte costituzionale — che ha dichiarato la parziale illegittimità dell'art. 147 legge fall. nella parte in...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 5764 del 10 marzo 2011
«In tema di dichiarazione del fallimento del socio illimitatamente responsabile di società di persone, il principio di certezza delle situazioni giuridiche - la cui generale attuazione la Corte costituzionale ha inteso assicurare con la pronuncia...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 7075 del 5 aprile 2005
«In tema di dichiarazione di fallimento del cd. socio occulto di una società irregolare (c.d. società “di fatto”), è manifestamente infondata l'eccezione di illegittimità costituzionale dell'art. 147, secondo comma, legge fall., sollevata, in...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 18927 del 28 settembre 2005
«In tema di dichiarazione del fallimento del socio illimitatamente responsabile di società di persone, il principio di certezza delle situazioni giuridiche — la cui generale attuazione la Corte costituzionale ha inteso assicurare con la pronuncia...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 24339 del 1 dicembre 2010
«Il potere-dovere del giudice di qualificazione della domanda nei gradi successivi al primo va coordinato con i principi propri del sistema delle impugnazioni, sicché deve ritenersi precluso al giudice dell'appello di mutare d'ufficio - violando il...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 1952 del 10 febbraio 2003
«Nell'ipotesi di versamento di una somma di denaro a titolo di caparra confirmatoria, la parte adempiente che abbia agito per la risoluzione del contratto ed il risarcimento del danno, in secondo grado, in sostituzione di dette pretese, può...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 11760 del 6 settembre 2000
«Nell'ipotesi di versamento di una somma di danaro a titolo di caparra confirmatoria, la parte adempiente che abbia agito per l'esecuzione o risoluzione del contratto e per la condanna al risarcimento del danno ai sensi dell'art. 1453 c.c., può, in...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 2359 del 4 marzo 1998
«Il fatto che, a norma dell'art. 5, legge 15 luglio 1966, n. 604 gravi sul datore di lavoro l'onere della prova della giusta causa o del giustificato motivo del licenziamento non esime il lavoratore, il quale neghi la sussistenza dei fatti posti a...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 24486 del 30 ottobre 2013
«Nel giudizio di opposizione a decreto ingiuntivo emesso per il pagamento di somme a titolo di indennizzo per il recesso a contratti di appalto stipulati con la P.A., è inammissibile la proposizione da parte dell'opposto dell'azione di risarcimento...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 7033 del 11 luglio 1996
«Lo schema dell'impedimento volontario dell'evento (cosiddetto recesso attivo) si differenzia da quello dell'attenuante di cui all'art. 62 n. 6 c.p. (attivo ravvedimento): ed invero nel primo caso, ad attività criminosa compiuta, e mentre è in...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 20989 del 6 ottobre 2014
«In tema di consorzio di urbanizzazione, atteso il nesso funzionale tra i beni di proprietà comune e i beni di proprietà esclusiva, il recesso del consorziato diretto alla liberazione dall'obbligo contributivo, in assenza di specifica previsione...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 15231 del 3 luglio 2014
«Per tutti i diritti nascenti dai contratti di autotrasporto di cose per conto terzi, soggetti alle tariffe a forcella di cui alla legge 6 giugno 1974 n. 298, è applicabile la prescrizione breve di un anno, prevista dall'art. 2951 cod. civ., se...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 24551 del 10 giugno 2015
«Nei reati di danno a forma libera la desistenza può aver luogo solo nella fase del tentativo incompiuto e non è configurabile una volta che siano posti in essere gli atti da cui origina il meccanismo causale capace di produrre l'evento, rispetto...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 2772 del 21 gennaio 2010
«In tema di truffa, integra recesso attivo, e non desistenza, l'adoperarsi fattivamente dell'autore degli artifici e raggiri affinché il destinatario degli stessi non cada in errore. (Nella fattispecie, relativa al reato commesso da un dipendente...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 39293 del 21 ottobre 2008
«In tema di reati di danno a forma libera la desistenza può aver luogo solo nella fase del tentativo incompiuto e non è configurabile una volta che siano posti in essere gli atti da cui origina il meccanismo causale capace di produrre l'evento,...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 8148 del 22 luglio 1992
«In tema di ipotesi attenuata prevista dall'art. 56, terzo comma, c.p., si ha recesso volontario dall'azione delittuosa quando la prevalenza dei motivi di desistenza su quelli di persistenza nella condotta criminosa si sia verificata al di fuori di...»