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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 389 del 14 gennaio 1998
«In tema di false dichiarazioni a pubblico ufficiale (art. 495 c.p.) è affetta da vizio logico di motivazione la sentenza che escluda l'elemento psicologico del reato per ignoranza da parte dell'imputato di una precedente sentenza dichiarativa di...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 13088 del 27 marzo 2008
«La responsabilità del partecipe di un gruppo criminale terroristico in ordine al reato fine che qualifica il programma criminoso dell'intera associazione può essere desunta dalle connotazioni strutturali dell'associazione, in particolare...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 11200 del 9 novembre 1994
«La mancata iscrizione del difensore nell'albo speciale costituisce una causa d'inammissibilità originaria del ricorso per cassazione che preclude di dichiarare l'estinzione del reato frattanto intervenuta (nella specie prescrizione).»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2153 del 28 luglio 1998
«La persona offesa dal reato, non avendo qualità di «parte» in senso proprio, non può avvalersi della possibilità, prevista dall'art. 613, comma 1, c.p.p., di proporre personalmente ricorso per cassazione ma deve necessariamente avvalersi...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 4032 del 29 novembre 1995
«Le disposizioni di cui agli artt. 613, comma 1, prima parte, e 571, comma 1, c.p.p., che consentono eccezionalmente alle parti di sottoscrivere personalmente il ricorso per cassazione, non sono applicabili alla persona offesa dal reato, non...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 46253 del 16 dicembre 2008
«Qualora la Corte di cassazione accerti l'applicazione di pena patteggiata di specie diversa da quella prevista per il reato oggetto del giudizio, non procede ad annullamento della sentenza di patteggiamento, ma alla sua rettifica a norma dell'art....»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 34302 del 11 settembre 2007
«In tema di patteggiamento, la determinazione contra legem della pena implica l'esclusione della validità dell'accordo concluso tra le parti e ratificato dal giudice, con la conseguenza che, potendo le parti rinegoziare l'accordo su altri basi,...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 18861 del 22 aprile 2003
«In caso di errore di calcolo della pena irrogabile per il reato continuato dovuto alla necessità di rideterminare quella per la continuazione in ragione della prescrizione di alcune contravvenzioni punite con la sola ammenda, il giudice di...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1025 del 12 gennaio 2006
«Il principio secondo cui non è ammissibile il ricorso per cassazione volto unicamente ad ottenere la rettifica, ai sensi dell'art. 619, comma 2, c.p.p., dell'errore di denominazione o di computo attinente alla specie o alla quantità della pena,...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 1137 del 11 aprile 1996
«L'applicazione di pena di specie diversa da quella prevista per il reato oggetto di giudizio non comporta l'annullamento della sentenza, ma la sua rettifica sul punto relativo all'erronea indicazione della pena inflitta.»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 13316 del 21 marzo 2013
«Deve essere annullata con rinvio la sentenza che, avendo radicalmente omesso di motivare, a fronte della presenza di causa estintiva del reato, sulla sussistenza delle condizioni per il proscioglimento nel merito, ed impugnata sul punto, impedisca...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2098 del 15 gennaio 2008
«È legittima l'ordinanza emessa, in sede di giudizio di rinvio, dallo stesso giudice autore del provvedimento annullato dalla Corte di cassazione, in quanto la diversità della persona fisica del giudice chiamato a decidere dopo annullamento con...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 14579 del 23 dicembre 1999
«Nell'ipotesi di annullamento per vizio di motivazione, il giudice di rinvio deve giustificare il proprio convincimento secondo lo schema esplicitamente o implicitamente enunciato nella sentenza di annullamento; sicché gli è inibito di pervenire...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 10847 del 3 novembre 1995
«Nel caso in cui la Corte di cassazione debba annullare la sentenza per essere il reato estinto, qualora l'impugnazione concerna il difetto di motivazione sulla responsabilità del ricorrente sotto il profilo della sua asserita estraneità...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 21769 del 7 maggio 2004
«In caso di annullamento parziale ex art. 624 c.p.p., il giudicato formatosi sull'accertamento del reato e della responsabilità dell'imputato rende definitive tali parti della sentenza, con la conseguenza che il giudice di rinvio, investito della...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 47579 del 12 dicembre 2003
«Ai fini della prescrizione, sono diversi gli effetti, di un annullamento parziale di una sentenza con giudizio di rinvio non inerente l'accertamento del fatto o la responsabilità dell'imputato, rispetto al caso di impugnazione parziale di alcuni...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 31828 del 24 settembre 2002
«Per la configurabilità del reato di bancarotta c.d. impropria, previsto dall'art. 223, comma 2, n. 1 del R.D. 16 marzo 1952, n. 267, come modificato dall'art. 4 del D.L.vo 11 aprile 2002, n. 61, si richiede la sussistenza di un rapporto di...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 7548 del 28 giugno 2000
«In tema di annullamento parziale della sentenza, la connessione essenziale tra la fattispecie criminosa tipica e le circostanze impedisce la formazione del giudicato sul fatto nella sua interezza e consente al giudice di rinvio di applicare la...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 6607 del 5 giugno 2000
«Il giudicato parziale interno rende intangibili le statuizioni della sentenza da esso coperte, e si afferma e prevale rispetto a qualsiasi causa di non punibilità, comprese le vicende estintive del reato, eccezion fatta per quella sola della morte...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 8310 del 25 giugno 1999
«Una volta ammesso, sulla base di quanto disposto dall'art. 624 c.p.p., il principio della c.d. «formazione progressiva del giudicato» nel caso di annullamento parziale della sentenza con rinvio, deve ritenersi che il principio operi anche nel caso...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 11544 del 5 novembre 1998
«Poiché il concetto di condanna penale comprende in un unicum inscindibile sia l'accertamento della responsabilità che la determinazione della pena, non è concepibile, in via generale, che si formi un giudicato di condanna nell'ipotesi in cui, pur...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 248 del 16 gennaio 1997
«In materia edilizia, nell'ipotesi in cui la Cassazione annulli la sentenza di patteggiamento limitatamente all'omesso ordine di demolizione, il giudice di rinvio non può dichiarare estinto il reato per prescrizione, poiché sul tema della...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 6019 del 14 giugno 1993
«Deve escludersi che la disciplina della revisione prevista dal nuovo c.p.p. consenta di rilevare cause di estinzione del reato già risultanti dagli atti e «sfuggite» al controllo della Cassazione, non potendosi intendere la «novità» della prova...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 11041 del 8 novembre 1995
«L'art. 624 del nuovo codice di procedura penale — che ha letteralmente recepito l'art. 545 del codice abrogato — con l'espressione «parti della sentenza», che diventano irrevocabili a seguito del giudizio della Corte di cassazione di parziale...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3431 del 26 marzo 1991
«In tema di reati contro la pubblica amministrazione, possono concorrere l'attenuante di cui all'art. 62, n. 4, c.p. e quella di cui all'art. 323 bis c.p. quando altre circostanze, diverse da quella relativa alla entità del danno patrimoniale,...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 3315 del 16 marzo 2000
«Ai fini della decorrenza del termine perentorio della querela occorre che l'offeso abbia avuto conoscenza precisa, certa e diretta del fatto delittuoso, in maniera da possedere tutti gli elementi di valutazione onde determinarsi. Invero, per...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 37505 del 17 ottobre 2011
«È ammissibile il ricorso straordinario per errore di fatto sulla prescrizione del reato, a condizione che la statuizione sul punto sia effettivamente l'esclusiva conseguenza di un errore percettivo causato da una svista o da un equivoco, e non...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 41918 del 30 ottobre 2009
«Integra errore materiale, che legittima la proposizione di ricorso straordinario per errore di fatto a norma dell'art. 625 bis c.p.p, la mancata rilevazione della deduzione difensiva di avvenuta prescrizione del reato (nella specie, maturata dopo...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 14869 del 13 aprile 2007
«Non è legittimato a proporre ricorso straordinario per errore di fatto contenuto nei provvedimenti della Corte di cassazione l'imputato nei cui confronti sia stata pronunciata sentenza di annullamento senza rinvio per prescrizione del reato,...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 33872 del 9 ottobre 2006
«Il ricorso per cassazione per errore di fatto, ex art. 625 bis c.p.p., essendo un mezzo di impugnazione straordinario, consente la rescissione della decisione definitiva solo nel caso di accoglimento. Nei casi, invece, di rigetto o inammissibilità...»