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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 1508 del 15 gennaio 2014
«Nel caso di morte degli occupanti di un immobile determinato dalle esalazioni di monossido di carbonio prodotte da una stufa a gas priva di idonei dispositivi di sicurezza, la responsabilità per omicidio colposo del proprietario può sussistere...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 15165 del 1 aprile 2003
«Il committente di lavori edili non può, per ciò solo, essere considerato responsabile della mancata osservanza, da parte dell'assuntore di detti lavori, delle norme in materia di smaltimento dei rifiuti, non essendo derivabile da alcuna fonte...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 2291 del 30 luglio 1994
«Il bene giuridico tutelato dal reato di frode nell'esercizio del commercio (art. 515 c.p.) va individuato nel leale esercizio di tale attività, e la condotta tipica punita consiste nella consegna di una cosa diversa per origine, provenienza,...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 10258 del 12 luglio 1989
«Ai fini dell'esclusione del delitto di frode nell'esercizio del commercio, di cui all'art. 515 c.p.p., non rileva che alla consegna della cosa (una caldaia per impianto di riscaldamento) diversa da quella pattuita si accompagni la relativa...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 6436 del 13 giugno 1975
«L'elemento psicologico del delitto di frode in commercio consiste nel solo dolo generico, ossia nella coscienza e volontà di consegnare cosa diversa da quella pattuita. I moventi dell'azione criminosa sono, invece, estranei ed irrilevanti ai fini...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 548 del 26 aprile 1997
«In tema di tentativo di frode in commercio, l'offerta al pubblico, quando sia concretamente configurabile come proposta contrattuale, è condotta idonea diretta in modo non equivoco alla conclusione del contratto finale, e quindi alla consumazione...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 5438 del 5 febbraio 2003
«Non costituisce frode in commercio, ma può eventualmente costituire truffa, la vendita di protesi pilifere che, una volta poste in opera, abbiano dato risultati inferiori alle aspettative, non trattandosi di esecuzione sleale del contratto...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 9743 del 7 marzo 2007
«È configurabile il delitto di bigamia nei confronti di persona che abbia contratto matrimonio all'estero con cittadino straniero, non rilevando, in contrario, la nazionalità del coniuge, né l'ignoranza della legge extrapenale, integrativa del...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1706 del 16 luglio 1969
«Il delitto di bigamia consiste nel contrarre, in costanza di matrimonio produttivo di effetti giuridici, un altro matrimonio avente anche esso effetti civili. Il reato può essere escluso soltanto dalla giuridica inesistenza o del matrimonio...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 12545 del 1 dicembre 2000
«In tema di maltrattamenti in famiglia, il reato di cui all'art. 572 c.p. è configurabile anche al di fuori della famiglia legittima in presenza di un rapporto di stabile convivenza, in quanto suscettibile di determinare obblighi di solidarietà e...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1067 del 30 gennaio 1991
«Agli effetti del delitto di cui all'art. 572 c.p. deve considerarsi «famiglia» ogni consorzio di persone tra le quali, per strette relazioni e consuetudini di vita, siano sorti rapporti di assistenza e solidarietà. (Fattispecie in cui la...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 4081 del 20 febbraio 2014
«In tema di contratto d'opera intellettuale, ai sensi dell'art. 2233, primo comma, cod. civ., per la liquidazione del compenso del professionista (nella specie, curatore allo scomparso), ove il compenso stesso non sia stato pattuito tra le parti,...»
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Cassazione civile, Sez. VI-3, ordinanza n. 12117 del 29 maggio 2014
«Il contratto di compravendita immobiliare, stipulato dal genitore esercente la potestà sul figlio minorenne, impiegando il denaro di questo nell'interesse proprio, in violazione delle modalità prescritte dal giudice tutelare in sede di...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 10533 del 14 maggio 2014
«In tema di formazione del contratto, l'accettazione non può essere desunta dal mero silenzio serbato su una proposta, pur quando questa faccia seguito a precedenti trattative intercorse tra le parti, delle quali mostri di aver tenuto conto,...»
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Cassazione civile, Sez. VI-3, ordinanza n. 12708 del 5 giugno 2014
«Nel caso di contratto per il quale non sia prescritta la forma scritta, l'obbligo della specifica approvazione per iscritto, di cui all'art. 1341 cod. civ., rimane limitato alla sola clausola vessatoria, senza necessità di trascrizione integrale...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 13222 del 11 giugno 2014
«Il contratto atipico col quale le parti si obblighino al trasferimento del mero possesso, disgiunto dal diritto, è nullo per impossibilità dell'oggetto, in quanto l'"animus possidendi", per la sua soggettività, può riferirsi solo al possessore...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3207 del 12 febbraio 2014
«La parte che si è obbligata o ha alienato un bene sotto la condizione sospensiva del rilascio delle autorizzazioni amministrative necessarie alle finalità economiche dell'altra parte deve compiere, secondo buona fede, tutte le attività che da lei...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 6555 del 20 marzo 2014
«I contratti con la P.A. devono essere redatti, a pena di nullità, in forma scritta e - salva la deroga prevista dall'art. 17 del r.d. 18 novembre 1923, n. 2440 per i contratti con le ditte commerciali, che possono essere conclusi a distanza, a...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 7405 del 28 marzo 2014
«Il Comune che, per la progettazione della propria rete fognaria, abbia agito "iure privatorum" (anziché avvalersi dei suoi poteri autoritativi), stipulando un contratto di prestazione d'opera professionale e subordinando il pagamento del compenso...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 12360 del 3 giugno 2014
«In tema di interpretazione del contratto, il principio "in claris non fit interpretatio" presuppone che la formulazione testuale sia talmente chiara ed univoca da precludere la ricerca di una volontà diversa. A tal fine il giudice ha il...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 6747 del 21 marzo 2014
«Il presupposto dell'integrazione di cui all'art. 1374 cod. civ. è l'incompleta o ambigua espressione della volontà dei contraenti. Ne consegue che in caso di completa ed inequivoca espressione di tale volontà non può farsi questione di...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 888 del 17 gennaio 2014
«In tema di "leasing" immobiliare, al fine di accertare se sia manifestamente eccessiva, agli effetti dell'art. 1384 cod. civ., la clausola penale che attribuisca al concedente, nel caso di inadempimento dell'utilizzatore, l'intero importo del...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 2153 del 31 gennaio 2014
«Il mandato per la riscossione di un credito non si estende alla transazione col debitore, la quale, ai sensi dell'art. 1708 cod. civ., è atto meramente eventuale, ulteriore rispetto all'attività espressamente consentita.»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 8272 del 9 aprile 2014
«Nel contratto a favore di terzo, in difetto di espresse previsioni convenzionali, il terzo è l'unico legittimato ad agire - con l'azione di risoluzione del contratto e di risarcimento danni - per ottenere, a fronte dell'inadempimento del...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 4065 del 20 febbraio 2014
«In tema di vizi del consenso, vige il principio "fraus omnia corrumpit", in virtù del quale il dolo decettivo conduce all'annullamento del contratto (come pure del negozio unilaterale) qualunque sia l'elemento sul quale il "deceptus" sia stato...»
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Cassazione civile, Sez. VI-2, sentenza n. 12665 del 5 giugno 2014
«L'offerta di riduzione ad equità del contratto rescindibile, avendo natura sostanziale, può essere formulata all'esito dell'accertamento del vizio, sicché, rispetto ad essa, non si verificano preclusioni processuali.»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 10976 del 19 maggio 2014
«L'offerta di modificare il contratto rescindibile, in modo da ricondurlo ad equità, qualora sia formulata nel corso del giudizio può anche limitarsi a chiedere la determinazione al giudice, in base ad elementi oggettivi da accertarsi in giudizio.»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 8886 del 16 aprile 2014
«Le "spese accessorie" della vendita, che l'art. 1475 cod. civ. pone a carico del compratore, sono quelle necessarie alla conclusione del contratto, non anche quelle relative ad attività prodromiche che non siano in rapporto di strumentalità e...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 2084 del 30 gennaio 2014
«La previsione di cui all'art. 1510, secondo comma, cod. civ., secondo cui, salvo patto o uso contrario, se la cosa venduta deve essere trasportata da un luogo all'altro, il venditore si libera dall'obbligo di consegna rimettendo la cosa al vettore...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 5605 del 11 marzo 2014
«Al fine di stabilire se un contratto traslativo della proprietà di un bene, per il quale la controprestazione sia costituita, in parte, da una cosa in natura e, in parte, da una somma di denaro, costituisca una compravendita o una permuta, una...»