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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 45135 del 18 dicembre 2001
«In tema di concussione, deve essere esclusa la sussistenza del reato quando la prestazione promessa od effettuata dal soggetto passivo, a seguito di induzione o costrizione da parte dell'agente, giovi esclusivamente alla pubblica amministrazione e...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 186 del 10 settembre 1993
«È configurabile il delitto di concussione mediante induzione anche quando il soggetto attivo, con mezzi suggestivi, generi nell'animo della vittima il convincimento che è essa ad offrire l'illecita utilità e non lui ad imporla abusando della sua...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 47271 del 17 novembre 2014
«In tema di corruzione, lo stabile asservimento del pubblico ufficiale ad interessi personali di terzi, attraverso il sistematico ricorso ad atti contrari ai doveri di ufficio non predefiniti, né specificamente individuabili "ex post", ovvero...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 277 del 27 marzo 1993
«Il delitto di corruzione, attiva o passiva (artt. 318, 319 c.p.), può sussistere se ed in quanto il patto di corruzione coinvolga il pubblico ufficiale (o l'incaricato di pubblico servizio). Ne consegue che, ogni qual volta vi sia un...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3986 del 20 gennaio 1992
«La sostanziale infondatezza delle notizie non esclude la configurabilità del reato di rivelazione di segreti di ufficio, di cui all'art. 326 c.p., poiché, specie in materia di notizie coperte dal segreto istruttorio, la rivelazione è penalmente...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 35035 del 29 settembre 2005
«Nell'ipotesi in cui un sanitario addetto al servizio di guardia medica non aderisca alla richiesta di intervento urgente, sussiste il reato di omissione di atti d'ufficio solo quando sia comprovato che l'urgenza prospettata era effettiva e reale...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 12238 del 15 marzo 2004
«Il reato di cui all'art. 591 c.p. di abbandono di persone minori o incapaci ha natura permanente, in quanto la condotta si protrae fino a quando gli imputati non fanno cessare le situazioni che non consentono un'assistenza o cura adeguata o fin...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 17645 del 14 aprile 2003
«Sussiste il reato di rifiuto di atti d'ufficio previsto dal secondo comma dell'art. 328 c.p. nel comportamento del Sindaco che omette di rispondere ad una richiesta a lui rivolta di conoscere il nominativo del funzionario che aveva curato una...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 6778 del 7 giugno 2000
«In tema di omissione o rifiuto di atti d'ufficio, il diritto di ottenere dalla Pubblica amministrazione risposta alla propria istanza o richiesta, e che configura il reato di cui al secondo comma dell'art. 328 c.p., nasce dalla congruità...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 37266 del 9 novembre 2006
«Integra il delitto di sottrazione di cose sottoposte a sequestro (art. 334, comma secondo, c.p.) la condotta del proprietario-custode che sottragga o disperda i beni sottoposti a sequestro preventivo (nella specie, bovini) che gli siano stati...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 10899 del 28 marzo 2006
«In tema di resistenza a pubblico ufficiale, la minaccia può essere integrata anche attraverso il ricorso a mezzi indiretti, purché la pubblica funzione ne risulti impedita o soltanto ostacolata. (Nella specie, la Corte ha ritenuto che la minaccia...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 11897 del 12 dicembre 1992
«L'art. 337 c.p. (resistenza a un pubblico ufficiale) non esige, a differenza dell'art. 336 stesso codice (violenza o minaccia a un pubblico ufficiale), che la violenza o la minaccia sia usata sulla persona del pubblico ufficiale, ma richiede...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 8994 del 2 marzo 2015
«I reati di millantato credito e di truffa possono concorrere - stante la diversità dell'oggetto della tutela penale, consistente, per il primo delitto, nel prestigio della P.A. e, per il secondo, nel patrimonio - qualora allo specifico raggiro...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 42770 del 13 ottobre 2014
«Nel reato di turbata libertà degli incanti, il "mezzo fraudolento" consiste in qualsiasi attività ingannevole che, diversa dalle condotte tipiche descritte dalla norma incriminatrice, sia idonea ad alterare il regolare funzionamento della gara,...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 46546 del 20 dicembre 2005
«Il delitto di turbata liberà degli incanti (art. 353 c.p.) è integrato da una condotta finalizzata a ottenere una irregolare aggiudicazione della gara, mediante l'allontanamento di altri concorrenti e in ogni caso con ogni comportamento diretto a...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 5575 del 13 maggio 1998
«Ai sensi dell'art. 357 c.p., è pubblico ufficiale non solo colui il quale con la sua attività concorre a formare quella dello Stato o degli altri enti pubblici, ma anche chi è chiamato a svolgere attività avente carattere accessorio o sussidiario...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 6087 del 25 maggio 1994
«La qualifica di pubblico ufficiale spetta ancor oggi al notaio — anche a seguito della modifica dell'art. 357 c.p. ex lege 26 aprile 1990, n. 86 — non soltanto nell'esercizio del suo potere certificativo in senso stretto, ma in tutta la sua...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 45 del 10 gennaio 1986
«In caso di truffa ai danni di un ente locale gestore diretto di una casa da gioco, pur avendo l'attività inerente alla gestione natura esclusivamente privatistica, è ravvisabile l'aggravante del fatto commesso a danno dello Stato o di un altro...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 769 del 11 gennaio 2006
«La qualifica di incaricato di pubblico servizio, agli effetti della legge penale, va riconosciuta al dipendente dell'azienda sanitaria locale, perché la privatizzazione del rapporto di impiego e della disciplina di alcuni settori di attività delle...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 6893 del 11 giugno 1992
«Le complesse ed articolate funzioni attribuite ai tecnici di radiologia medica dalla L. 31 gennaio 1983, n. 25 (artt. 4 e 8), in sostituzione dell'art. 11 L. 4 agosto 1965, n. 1103 e dell'art. 24 reg. approvato con D.P.R. 6 marzo 1968, n. 680,...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 9581 del 5 luglio 1989
«È persona incaricata di un pubblico servizio il dipendente del titolare di ricevitoria del lotto — a prescindere dalle mansioni risultanti dal relativo rapporto di lavoro nella ricevitoria stessa — qualora le funzioni effettivamente esercitate...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 13309 del 18 marzo 2004
«Ricorrono gli estremi del reato di calunnia quando l'imputato, travalicando il rigoroso rapporto funzionale tra la sua condotta e la confutazione dell'imputazione, non si limiti a ribadire la insussistenza delle accuse a suo carico, ma assuma...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1255 del 14 gennaio 2014
«Integra il delitto di calunnia la denuncia con la quale si rappresentino circostanze vere, astrattamente riconducibili ad una determinata figura criminosa, celando, però, consapevolmente la concorrenza di una causa di giustificazione. (In...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 5941 del 22 maggio 2000
«Ai fini della configurabilità dell'esimente di cui all'art. 51 c.p. per il reato di diffamazione a mezzo stampa, l'esercizio del diritto di cronaca e di critica, per avere efficacia scriminante, postula: l'interesse che i fatti narrati rivestano...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 37220 del 19 ottobre 2010
«In tema di reati contro l'onore, non sussiste la causa di giustificazione del diritto di critica politica qualora nel corso di una pubblica assemblea il Sindaco ed un consigliere di maggioranza accusino un consigliere di minoranza avvocato e...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 14519 del 15 aprile 2010
«La liceità del ricorso agli "offendicula" va ricollegata alla causa di giustificazione dell'esercizio di un diritto: quello della difesa preventiva del diritto stesso, di natura patrimoniale o personale. Affinché, però, la difesa del diritto...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 6650 del 2 giugno 1992
«Il diritto di difesa comporta, oltre a facoltà di vario genere e ad obblighi di informazione, la non assoggettabilità ad atti di costrizione tendenti a provocare un'autoincriminazione, ma non anche la possibilità di violare regole di comportamento...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 43729 del 10 dicembre 2010
«Ai fini della configurabilità della circostanza aggravante dell'abuso di prestazione d'opera, prevista dall'art. 61 n. 11 c.p., la prestazione di servizio, alla cui base sia riscontrabile un rapporto di fiducia tra le parti, non può costituire...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 630 del 23 gennaio 2001
«Ai fini della configurabilità della circostanza attenuante della provocazione può costituire «fatto ingiusto» anche il ricorso a forme espressive non corrette, ma anzi caratterizzate da insolenza e villania e, quanto allo «stato d'ira», lo stesso...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 10552 del 3 novembre 1992
«Ai fini della sussistenza della circostanza attenuante della provocazione, il concetto di «fatto ingiusto», pur comprendendo in sé qualsiasi comportamento, intenzionale o colposo, legittimo o illegittimo, purché idoneo a scatenare, l'altrui...»