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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 10179 del 26 maggio 2004
«In materia di contratto di agenzia, gli artt. 1750 e 1751 c.c., anche nel nuovo testo introdotto dagli art. 3 e 4 del D.L.vo 10 settembre 1991 n. 303, attuativo della Direttiva CEE n. 653 del 1986, attribuiscono espressamente a ciascuna delle...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 23455 del 16 dicembre 2004
«In assenza di un'espressa previsione relativa alla possibilità di recedere senza preavviso dal rapporto di agenzia, per lo stesso trova applicazione in via analogica l'istituto del recesso per giusta causa di cui all'art. 2119 c.c., che comporta...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 6481 del 17 marzo 2009
«L'indennità di fine rapporto accordata all'agente dall'art. 1751 cod. civ. (nel testo anteriore alle modifiche apportate dal d.lgs. 10 settembre 1991, n. 303) è dovuta anche nel caso di rapporto a tempo determinato contenente una clausola di...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 10205 del 10 maggio 2011
«A norma dell'art. 8, comma 1, della legge 3 febbraio 1989, n. 39, chiunque eserciti l'attività di mediazione senza essere iscritto al ruolo è tenuto, oltre al pagamento della relativa sanzione amministrativa, anche alla restituzione alle parti...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 7332 del 26 marzo 2009
«Poiché le acque pubbliche costituiscono beni immobili, l'attività di intermediazione su mandato ed a titolo oneroso finalizzata alla conclusione di un contratto avente ad oggetto il rilascio o la cessione di una concessione di derivazione di...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 19066 del 5 settembre 2006
«È configurabile, accanto alla mediazione ordinaria, una mediazione negoziale cosiddetta atipica, fondata su un contratto a prestazioni corrispettive, con riguardo anche ad una soltanto delle parti interessate (c.d. mediazione unilaterale). Tale...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 6705 del 15 maggio 2001
«La previsione di un compenso in caso di vendita diretta da parte del proprietario preponente entro i termini di efficacia dell'incarico, seppure si colloca al di fuori della mediazione tipica come non integrante la forfettaria determinazione di un...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 2135 del 25 febbraio 2000
«In tema di mediazione, la necessità della iscrizione nel ruolo professionale per l'insorgenza del diritto alla provvigione costituisce una innovazione introdotta nella disciplina della materia dalla legge n. 39 del 1989 (art. 6), finalizzata a...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 13067 del 14 luglio 2004
«In tema di mediazione, il diritto del mediatore alla provvigione sorge tutte le volte in cui, tra le parti avvalsesi della sua opera, si sia validamente costituito un vincolo giuridico che consenta a ciascuna di esse di agire per l'esecuzione del...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 3438 del 8 marzo 2002
«In tema di mediazione, non può ritenersi nulla per contrarietà a norme imperative la clausola relativa alla previsione della misura pattizia della provvigione inserita in un modulo a stampa contenente le condizioni di contratto predisposte dal...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 12552 del 22 settembre 2000
«La facoltà di servirsi del denaro depositato costituisce un elemento naturale della fattispecie di cui all'art. 1782 c.c., per escludere la quale è necessaria un'apposita pattuizione derogatoria; pertanto, nel caso in cui insorga controversia...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 28812 del 5 dicembre 2008
«In tema di responsabilità per le cose portate in albergo, il cliente non ha l'obbligo di affidare gli oggetti di valore di sua proprietà in custodia all'albergatore, mancando una specifica previsione normativa in tale senso; tuttavia, se non si...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 534 del 20 gennaio 1997
«Anche nel deposito dei magazzini generali di alimenti deperibili in celle frigorifere con prezzo commisurato alla superficie allocata, che pure integra una fattispecie contrattuale atipica (per le modalità di pagamento del prezzo in base alla...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 1935 del 18 marzo 1983
«Con riguardo al contratto con il quale il locatario di immobile ceda ad altri il godimento di una porzione del bene, ancorché senza prefissione di scadenza, deve negarsi la ricorrenza di un comodato, e ravvisarsi un rapporto di sublocazione...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 5987 del 10 maggio 2000
«La figura del «precario» ovvero del «comodato precario» (art. 1810 c.c.) si caratterizza per la previsione che la scadenza della validità del vincolo dipende potestativamente dalla volontà del comodante, il quale può farla maturare ad nutum...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 2317 del 2 febbraio 2007
«In tema di contratti di mutuo, perché una convenzione relativa agli interessi sia validamente stipulata ai sensi dell'art. 1284, terzo comma, c.c., che è norma imperativa, la stessa deve avere un contenuto assolutamente univoco e contenere la...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 1861 del 21 febbraio 1995
«Ove sia accertata l'inesistenza del credito a tutela del quale è stato richiesto ed eseguito sequestro conservativo, la responsabilità processuale aggravata del creditore procedente trova la sua disciplina nel secondo comma dell'art. 96 (per il...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 4022 del 4 luglio 1985
«Il saldo passivo di un conto corrente bancario, quando non sia ricollegabile ad un'apertura di credito (non evincibile dalla mera tolleranza di una situazione di «scoperto»), è immediatamente esigibile dalla banca, mentre resta a tal fine...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 422 del 15 gennaio 2000
«In tema di libretti di deposito a risparmio la previsione, da parte del secondo comma dell'art. 1835 c.c., dell'efficacia di piena prova, nei rapporti fra banca e depositante, delle annotazioni firmate dall'impiegato addetto al servizio, sussiste...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 6584 del 14 dicembre 1981
«Nell'apertura di credito bancario, l'obbligo dell'accreditato di restituire le somme messegli a disposizione non sorge con la stipulazione del relativo contratto, ma bensì nel momento ed a causa del prelievo delle stesse. Pertanto, con riguardo ad...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 5561 del 19 marzo 2004
«Il principio secondo cui il requisito della sufficiente indicazione della cosa data in pegno ben può ritenersi soddisfatto, nel caso di pegno di titoli di credito al portatore, dalla semplice menzione della natura del titolo e dell'ammontare del...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 4507 del 5 marzo 2004
«Nella figura del pegno irregolare di titoli di credito — caratterizzata dal conferimento alla banca della facoltà di disporne, con obbligo di restituire la parte eccedente l'ammontare delle, sue ragioni (di tal che il soddisfacimento della banca...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 4696 del 8 maggio 1998
«In tema di sconto bancario, la convenzione relativa alla determinazione degli interessi è validamente stipulata, in ossequio al disposto di cui all'art. 1284, terzo comma, c.c., quando il relativo tasso risulti determinabile e controllabile in...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 8357 del 24 agosto 1998
«Alla stregua del principio di autonomia contrattuale, che consente alle parti di avvalersi di strumenti negoziali non tipizzati, è legittima la costituzione di una rendita vitalizia mista con donazione, da intendersi realizzata allorché le parti...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1683 del 15 marzo 1982
«Al contratto di vitalizio alimentare, qualora le parti abbiano previsto l'esecuzione della prestazione da parte di soggetti diversi oppure abbiano stabilito che, per effetto della morte dell'obbligato alla prestazione, le ulteriori rate di queste...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 9584 del 15 novembre 1994
«Nell'assicurazione per conto di chi spetta stipulata dal vettore per i danni alle cose trasportate, la qualità di assicurato, titolare dei diritti derivanti dal contratto, spetta al proprietario delle merci, e non al contraente vettore, la cui...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 17840 del 24 novembre 2003
«In tema di assicurazione contro i danni, qualora l'impresa assicuratrice abbia chiesto ed ottenuto dall'assicurato, con apposito questionario, specifiche informazioni sulle circostanze afferenti il rischio dedotto in contratto, la mancata...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2995 del 28 marzo 1994
«La colpa grave prevista dall'art. 1990, primo comma, c.c., che esclude — salvo patto contrario — la responsabilità dell'assicuratore, non deve essere commisurata (come, invece, nella previsione di cui all'art. 1176, secondo comma, c.c.) ad un...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 10170 del 18 ottobre 1990
«Con riguardo a polizza di assicurazione contro i danni da furto e rapina, la clausola che escluda la garanzia per i fatti derivati da dolo o colpa grave dei dipendenti dell'assicurato, comporta una limitazione della responsabilità...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 23313 del 8 novembre 2007
«È manifestamente infondata l'eccezione d'illegittimità costituzionale relativa all'art. 186 quater c.p.c. inquadrata come norma contemplante uno strumento processuale che determinerebbe la soppressione del diritto ad ottenere una pronuncia, in...»