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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 4465 del 13 maggio 1996
«Rientra nella giurisdizione del giudice ordinario, a norma dell'art. 3, secondo comma, del D.L. 30 maggio 1988, n. 173, convertito in legge 26 luglio 1988, n. 291, la controversia concernente la revoca dell'indennità di accompagnamento, di cui...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 1496 del 10 febbraio 2000
«Nella situazione anteriore alla sentenza della Corte costituzionale n. 156 del 1991, con la quale è stata pronunziata l'illegittimità dell'art. 442 c.p.c. nella parte in cui non prevedeva l'applicabilità della rivalutazione monetaria anche ai...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 5895 del 26 giugno 1996
«Dal rapporto assistenziale e da quello previdenziale non scaturisce una singola e complessiva obbligazione avente ad oggetto una prestazione unitaria da assolvere ratealmente, ma deriva una serie di obbligazioni a cadenza periodica, ciascuna delle...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 1267 del 6 febbraio 1998
«La non cumulabilità di interessi e rivalutazione relativamente alle prestazioni previdenziali, a norma dell'art. 16 della legge 30 dicembre 1991, n. 412, può essere dedotta per la prima volta con il ricorso per cassazione, qualora in primo grado e...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 17481 del 9 agosto 2007
«L'ordinanza con la quale il giudice dell'esecuzione, ai sensi dell'art 495 c.p.c., in sede di conversione del pignoramento, determina la somma di denaro da versare in sostituzione delle cose pignorate non esplica alcuna funzione risolutiva delle...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 5961 del 23 aprile 2001
«La diversità tra opposizione ex art. 615 c.p.c., proponibile anche nella fase della distribuzione del ricavato dalla espropriazione forzata, ed opposizione ex art. 512 c.p.c. è data dal differente oggetto delle due impugnazioni, l'uno concernente...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 1082 del 5 febbraio 1997
«Proposto da un creditore intervenuto nel procedimento di espropriazione forzata, qualora né il giudice abbia esaminato di ufficio l'ammissibilità dell'intervento con riferimento ai requisiti della certezza, esigibilità o liquidità del credito, né...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 15727 del 18 luglio 2011
«In materia di esecuzione forzata degli obblighi di fare e di non fare, ogni volta il giudice dell'esecuzione, con l'ordinanza di cui all'art. 612 c.p.c., risolva contestazioni che non attengono alla determinazione delle modalità esecutive, bensì...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 16610 del 28 luglio 2011
«... L'esistenza del titolo esecutivo con i requisiti prescritti dall'art. 474 c.p.c. costituisce, peraltro, presupposto indefettibile per dichiarare il diritto a procedere all'esecuzione. Ne consegue che il giudice dell'esecuzione ha il...»
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Cassazione civile, Sez. VI, sentenza n. 22310 del 26 ottobre 2011
«La diversità tra l'opposizione di cui all'art. 615 c.p.c., proponibile anche nella fase della distribuzione del ricavato dalla espropriazione forzata, e l'opposizione di cui all'art. 512 c.p.c., è data dal differente oggetto delle due...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 6135 del 2 giugno 1993
«Ne consegue che, qualora l'opposizione sia motivata dalla mancata corresponsione dell'indennità di avviamento commerciale alla quale il conduttore ritiene di aver diritto, la competenza deve essere attribuita al pretore, unico giudice...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 19605 del 16 settembre 2010
«Il provvedimento giudiziale assunto, in forma d'ordinanza ai sensi dell'art. 612 c.p.c.. al fine di determinare le modalità di esecuzione degli obblighi di fare, nel sistema delle opposizioni esecutive introdotto dalla legge 50 del 2006 ed...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 6665 del 19 luglio 1997
«Il ricorso per cassazione, per violazione di legge, proposto avverso sentenze rese su opposizione agli atti esecutivi deve ritenersi ammissibile, ai sensi dell'art. 111 Cost., per effetto del disposto dell'art. 618 comma secondo e terzo c.p.c....»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 694 del 29 gennaio 1981
«Poiché l'opposizione di terzo all'esecuzione, a norma dell'art. 619 c.p.c., è azione di accertamento negativo, diretta a vincere la presunzione iuris tantum di appartenenza al debitore dei beni staggiti nella casa di abitazione o nell'azienda...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 16390 del 27 luglio 2011
«Presupposto del processo di esecuzione civile è l'esistenza di un titolo esecutivo per un diritto certo, liquido ed esigibile, senza che possano venire in considerazione profili cognitori per l'accertamento dell'esistenza di un'obbligazione, con...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 18203 del 3 luglio 2008
«Quest'ultima dipende, infatti, da una libera scelta dell'opponente, il quale di conseguenza non può dolersi di non aver potuto rispettare un termine che, pur assai ristretto, è stato egli stesso ad accettare: tale circostanza basta ad escludere...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 10554 del 23 ottobre 1993
«Il ricorso con il quale, facendo valere il proprio diritto di usufrutto, si chiede che, con provvedimento di urgenza, sia ordinato ad una parte il rilascio dell'appartamento da questa abitato, incide sul medesimo oggetto della causa da...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 4082 del 25 febbraio 2005
«Il procedimento di cui all'art. 8, quinto comma, della legge 8 febbraio 1948, n. 47, recante disposizioni sulla stampa, come modificato dall'art. 42 della legge 5 agosto 1981, n. 416 — il quale prevede, nella ipotesi di mancata pubblicazione...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 1323 del 17 marzo 1989
«Qualora l'amministrazione provinciale, allegando la responsabilità del proprietario di un fondo per frane o smottamenti su strada pubblica, e preannunciando azione risarcitoria nei suoi confronti, chieda un accertamento tecnico preventivo per la...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 13593 del 12 giugno 2006
«Pertanto, nel giudizio di separazione personale tra coniugi, stante, da un lato, l'irripetibilità delle somme riscosse a titolo di assegno di mantenimento per effetto del provvedimento presidenziale, emesso in via provvisoria ai sensi dell'art....»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2293 del 29 agosto 1994
«Nella suddetta convenzione le parti contraenti hanno indicato all'art. 2 n. 16, tra i reati per cui è ammessa l'estradizione, l'escroquerie e la tromperie; con tali termini essi peraltro hanno voluto chiaramente riferirsi a figure di reati contro...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 9 del 10 marzo 1982
«L'esimente dello stato di necessità, pur essendo istituto proprio del diritto penale, trascende, per il suo fondamento naturalistico, l'ambito specifico di quella collocazione, essendo suscettibile di trasposizione anche nella materia...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 8819 del 30 settembre 1996
«In tema di querela, con riferimento al termine perentorio di cui all'art. 124, primo comma, c.p., (e nell'ipotesi in cui il diritto in questione non appartenga a persona giuridica), in virtù del nesso di rappresentanza organica — che comporta la...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 12625 del 16 marzo 2004
«È manifestamente infondata la questione di legittimità costituzionale dell'art. 278 c.p., sollevata in riferimento agli artt. 21, 24, 25 e 111 della Costituzione, in quanto la norma incrimina l'offesa ad un bene giuridico di rilevanza...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 9208 del 22 ottobre 1996
«Contrariamente a quanto può dirsi a proposito del delitto di oltraggio, che è stato oggetto di declaratoria di incostituzionalità, nella parte relativa alla determinazione di analogo minimo edittale, ad opera della sentenza n. 341 del 1994 della...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 20679 del 9 maggio 2003
«...tutela in via esclusiva l'interesse pubblico al buon andamento della giustizia. Pertanto il danneggiato non ha diritto a ricevere l'avviso di cui all'art. 408 c.p.p., né è legittimato a presentare opposizione avverso la richiesta di archiviazione.»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 38820 del 22 novembre 2006
«In tema di esercizio arbitrario delle proprie ragioni (art. 393 c.p.), la pretesa arbitrariamente attuata dall'agente deve corrispondere perfettamente all'oggetto della tutela apprestata in concreto dall'ordinamento giuridico di guisa che ciò che...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 18538 del 2 agosto 2013
«In tema di separazione personale tra coniugi, le opzioni culturali e spirituali del richiedente l'assegno di mantenimento, quali le considerazioni relative allo stile di vita, non possono costituire legittima ragione di discriminazione del...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 17191 del 11 agosto 2011
«L'art. 1, comma primo, della legge 8 febbraio 2006, n. 54, che ha novellato l'art. 155 c.c., nel prevedere il diritto dei minori, figli di coniugi separati, di conservare rapporti significativi con gli ascendenti (ed i parenti di ciascun ramo...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 18440 del 1 agosto 2013
«In tema di separazione, l'assegnazione della casa coniugale non può costituire una misura assistenziale per il coniuge economicamente più debole, ma postula l'affidamento dei figli minori o la convivenza con i figli maggiorenni non ancora...»