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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 13017 del 20 dicembre 1995
«Nella disciplina introdotta con l'art. 10 della legge n. 74 del 1987, modificativo dell'art. 5 della legge n. 898 del 1970, l'assegno periodico di divorzio ha carattere esclusivamente assistenziale, atteso che la sua concessione trova presupposto...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2955 del 20 marzo 1998
«Nella disciplina introdotta dall'art. 10 legge 6 marzo 1987, n. 74 il divario delle condizioni economiche dei coniugi al momento della pronuncia di divorzio non è di per sé solo presupposto sufficiente per l'attribuzione dell'assegno divorzile,...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 3049 del 29 marzo 1994
«L'assegno divorzile — nella disciplina introdotta dall'art. 10, L. 6 marzo 1987, n. 74, modificativo dell'art. 5, L. 1 dicembre 1970, n. 898 — ha carattere esclusivamente assistenziale, sicché deve essere negato se richiesto solo sulla base di...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 5986 del 3 luglio 1997
«Ai sensi dell'art. 5 della legge n. 898 del 1970, nel testo introdotto dalla legge n. 74 del 1987, l'assegno di divorzio in favore dell'ex coniuge trova presupposto nell'inadeguatezza dei suoi mezzi economici a consentirgli un tenore di vita...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 22500 del 19 ottobre 2006
«In tema di divorzio, la congruità dell'assegno ad assicurare al coniuge il mantenimento del tenore di vita goduto durante il matrimonio deve essere valutata alla luce dell'art. 5 della legge n. 898 del 1970 (e succ. modif.); tuttavia, anche...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 6737 del 15 giugno 1995
«Nelle obbligazioni relative al pagamento dell'assegno divorzile e del contributo per il mantenimento dei figli, come in quelle alimentari, la determinazione monetaria della prestazione non è fine a se stessa, ma è legata ad un determinato potere...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 16598 del 3 luglio 2013
«Ai sensi dell'art. 5 della legge 1° dicembre 1970, n. 898, l'accertamento del diritto all'assegno divorzile deve essere effettuato non limitandosi a prendere in esame le condizioni economiche del coniuge richiedente, essendo necessario mettere a...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 8057 del 3 settembre 1996
«Ai fini della quantificazione dell'assegno di divorzio a favore dell'ex coniuge — che è il risultato di un apprezzamento discrezionale del giudice di merito, incensurabile in cassazione, ove immune da vizi di motivazione — i redditi dei coniugi...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 8502 del 19 novembre 1987
«In sede di determinazione dell'assegno di divorzio previsto dall'art. 5 della L. 1 dicembre 1970, n. 898, il giudice con riguardo alle condizioni economiche delle parti non deve limitarsi ad accertare se il coniuge richiedente disponga di mezzi...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2799 del 4 aprile 1990
«In tema di assegno di divorzio, nella disciplina introdotta dall'art. 10 della L. 6 marzo 1987, n. 74 (sostitutivo dell'art. 5 della L. 1 dicembre 1970, n. 898), l'inadeguatezza dei mezzi del coniuge richiedente, la quale costituisce presupposto...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2662 del 9 marzo 2000
«La concessione dell'assegno divorzile trova presupposto nella inadeguatezza dei mezzi del coniuge istante a conservare un tenore di vita analogo a quello goduto in costanza di matrimonio. Nella valutazione della sussistenza di tale presupposto, e...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 3429 del 13 aprile 1994
«Al fine del disconoscimento del diritto all'assegno di divorzio (art. 5 della L. 1 dicembre 1970, n. 898, come modificato dall'art. 10 della L. 6 marzo 1987, n. 74), quando la possibilità di procurarsi mezzi adeguati viene ravvisata nella...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 5447 del 19 ottobre 1981
«Ai fini dell'individuazione del coniuge a favore del quale deve essere fatta l'attribuzione dell'assegno di divorzio, il giudice non può trarre argomento dalla circostanza che in sede di separazione consensuale un coniuge si sia impegnato a...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 4489 del 29 novembre 1976
«Ai fini della determinazione dell'ammontare dell'assegno spettante alla moglie divorziata, il giudice, nell'accertare la condizione economica del marito a norma dell'art. 5 della L. 1 dicembre 1970, n. 898, può legittimamente tener conto anche...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 15055 del 22 novembre 2000
«In tema di assegno di divorzio, il criterio delle «ragioni della decisione» previsto dall'art. 5 della legge n. 898 del 1970 se per un verso postula una indagine sulla responsabilità del fallimento del matrimonio in una prospettiva comprendente...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 270 del 16 gennaio 1982
«Le «ragioni della decisione», in relazione alle quali, in conseguenza dello scioglimento del matrimonio, viene riconosciuto e quantificato l'assegno previsto dall'art. 5, quarto comma della L. 1 dicembre 1970, n. 898, comprendono anche fatti o...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 3549 del 2 giugno 1981
«In caso di scioglimento del matrimonio, in base a pregressa separazione dei coniugi, il criterio del riferimento alle ragioni della decisione va inteso con riferimento al comportamento dei coniugi successivo alla separazione, poiché il...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 7295 del 22 marzo 2013
«In materia di divorzio, la durata del matrimonio influisce sulla determinazione della misura dell'assegno previsto dall'art. 5 della legge n. 898 del 1970, ma non anche - salvo casi eccezionali in cui non si sia verificata alcuna comunione...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 1616 del 15 febbraio 1995
«La disposizione dell'art. 5, sesto comma, della legge 1 dicembre 1970, n. 898 — come modificato dall'art. 11 della legge 6 marzo 1987, n. 74 — sulla quantificazione dell'assegno divorzile, imponendo che tutte le condizioni concorrenti alla stessa...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 5874 del 17 novembre 1981
«I criteri previsti dall'art. 5 comma quarto legge 1 dicembre 1970, n. 898, per l'attribuzione e la quantificazione dell'assegno di divorzio, vanno riscontrati con riferimento ai fatti verificatisi per tutta la durata del vincolo matrimoniale e non...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 8233 del 16 giugno 2000
«L'assegno di divorzio, ai sensi dell'articolo 5 legge n. 898 del 1970, ha la finalità di tutelare il coniuge economicamente più debole, ancorché il matrimonio abbia avuto breve durata e la comunione materiale e spirituale non siasi potuta...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 21080 del 3 novembre 2004
«In materia di assegno di divorzio, che costituisce oggetto di un diritto disponibile, condizionato unicamente dall'inadeguatezza dei mezzi del coniuge richiedente per conservare il tenore di vita condotto in costanza di matrimonio, il detto...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 5582 del 4 maggio 2000
«Il coniuge che afferma il proprio diritto all'assegno divorzile non deve provare la propria inadeguatezza ad un tenore di vita autonomo e dignitoso, bensì la propria inadeguatezza, per cause oggettive, a mantenere il tenore di vita goduto in...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 7199 del 5 agosto 1997
«A seguito della disciplina introdotta dall'art. 10 della legge 6 marzo 1987, n. 74, modificativo dell'art. 5 della legge 1 dicembre 1970, n. 898, che ha attribuito all'assegno di divorzio natura esclusivamente assistenziale, condizioni...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2098 del 28 gennaio 2011
«In tema di determinazione dell'assegno di mantenimento in sede di scioglimento degli effetti civili del matrimonio, l'esercizio del potere del giudice che, ai sensi dell'art. 5, comma 9, della legge n. 898 del 1970, può disporre - d'ufficio o su...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 6857 del 4 giugno 1992
«A norma della L. 1 dicembre 1970, n. 898 (sia nella originaria formulazione, che a seguito della legge di riforma 6 marzo 1987, n. 74), l'accordo con il quale i coniugi fissano, in costanza di matrimonio, il regime giuridico del futuro ed...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 11575 del 11 settembre 2001
«La determinazione dell'assegno di divorzio, alla stregua dell'art. 5 della legge 1 dicembre 1970, n. 898, modificato dall'art. 10 della legge 6 marzo 1987, n. 74, è indipendente dalle statuizioni patrimoniali operanti, per accordo tra le parti e...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 4424 del 21 febbraio 2008
«In tema di determinazione dell'assegno divorzile, ove il giudice di merito non ne fissi la decorrenza dalla data della domanda, avvalendosi della facoltà sancita dall'art. 4, decimo comma, della legge 1 dicembre 1970, n. 898, esso spetta dalla...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 8288 del 11 ottobre 1994
«Il principio enunciato nell'art. 4 n. 10 della L. n. 898 del 1970, come sostituito dall'art. 8 della L. n. 74 del 1987 — secondo il quale il giudice del merito può far decorrere l'assegno di divorzio, ove ne ricorrano le condizioni, dal momento...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 5140 del 3 marzo 2011
«Nel procedimento di scioglimento o cessazione degli effetti civili del matrimonio, laddove il giudice di primo grado abbia rigettato la domanda di assegno di divorzio, la pronuncia sulla decorrenza dell'assegno ben può essere adottata dalla Corte...»