-
Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 16529 del 21 agosto 2004
«La valutazione in ordine all'attendibilità di un teste deve avvenire soprattutto in relazione, al contenuto della dichiarazione e non aprioristicamente per categorie, in quanto in quest'ultima ipotesi il giudizio sull'attendibilità sfocerebbe...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 16069 del 20 dicembre 2001
«Ne consegue, da un canto, che anche una consulenza tecnica disposta dal P.M. in un procedimento penale, se ritualmente prodotta dalla parte interessata, può essere liberamente valutata come elemento indiziario idoneo alla dimostrazione di un fatto...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 15755 del 13 agosto 2004
«Né il fatto che il destinatario eserciti la sua impresa in un determinato luogo (anche all'estero) costituisce presunzione che nello stesso luogo egli abbia stabilita la propria residenza, ben potendo i due luoghi — quello della sede dell'impresa...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 20482 del 6 ottobre 2011
«...mandante sia legata alla volontà degli altri e che, di conseguenza, ognuno di essi si sia determinato al conferimento dell'incarico in ragione dell'adesione degli altri, in vista del compimento dell'affare unico, indivisibile ed indistinto.»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 2288 del 19 marzo 1996
«...dell'agente che provvede al recapito, contenute nell'avviso di ricevimento, dovendo la relazione o l'avviso essere considerati idonei a far fede fino a prova contraria in ordine alla indicazione di un determinato luogo come sede del notificando.»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 17408 del 12 ottobre 2012
«La domanda introduttiva di un giudizio di risarcimento del danno, poiché ha ad oggetto un diritto c.d. eterodeterminato, esige che l'attore indichi espressamente i fatti materiali che assume essere stati lesivi del proprio diritto, a pena di...»
-
Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 17457 del 27 luglio 2009
«...ha confermato la decisione dei giudici di merito, secondo cui l'indicazione in sede di gravame delle nuove e ulteriori circostanze aveva determinato non una mera specificazione del tema controverso, ma un sostanziale ampliamento dello stesso).»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 2174 del 8 aprile 1982
«Quando la parte solleciti un supplemento di consulenza tecnica o la richiesta di informazioni alla P.A., al fine di accertare un determinato fatto essenziale ai fini della decisione, il giudice del merito non può disattendere la relativa richiesta...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 3193 del 9 maggio 1983
«Con il deferimento del giuramento decisorio — che si concreta in una solenne dichiarazione di verità, resa al giudice da una parte su istanza dell'altra, circa l'esistenza o meno di un determinato fatto — il deferente affida alla lealtà della...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 4800 del 29 maggio 1987
«Il principio per cui il giuramento decisorio, sia esso de scientia o de veritate, deve essere sempre ammesso, anche se i fatti dedotti siano stati già accertati od esclusi dalle risultanze di causa, non opera quando si tratta di mezzi istruttori...»
-
Cassazione civile, Sez. VI, sentenza n. 20997 del 12 ottobre 2011
«La richiesta di provare per testimoni un fatto esige non solo che questo sia dedotto in un capitolo specifico e determinato, ma anche che sia collocato univocamente nel tempo e nello spazio, al duplice scopo di consentire al giudice la valutazione...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 16499 del 28 luglio 2011
«Colui che, a norma dell'art. 246 c.p.c., è incapace a testimoniare in un determinato giudizio perché titolare di un interesse che potrebbe legittimarlo a partecipare al giudizio medesimo, non riacquista la suddetta capacità per l'intervento di un...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 9126 del 28 agosto 1993
«...dichiarazione, le possibili contraddizioni ecc.) e di carattere soggettivo (la credibilità della dichiarazione in relazione alle qualità personali, ai rapporti con le parti ed anche all'eventuale interesse ad un determinato esito della lite).»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3493 del 27 marzo 1991
«Il delitto tentato è una fattispecie di reato autonomo che la legge (art. 56 c.p.) ha disciplinato autonomamente, definendola come condotta (compiuta o non) univocamente diretta alla realizzazione dell'evento. Ne consegue che l'elemento soggettivo...»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 833 del 29 marzo 1994
«Le risultanze e le certificazioni anagrafiche, nel loro valore di pubblicità e non costitutivo, inducono una presunzione semplice circa la residenza in un determinato luogo delle sole persone che in esso anagraficamente risultano avere fissato...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 7321 del 27 giugno 1995
«Nel nostro ordinamento processuale penale, che non conosce le prove legali e si affida al libero convincimento del giudice, la confessione resa nelle forme di legge è un elemento probatorio da valutare senza alcun limite predeterminato e solo...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 3294 del 3 maggio 1988
«La controversia promossa per conseguire una pronuncia di condanna generica al risarcimento del danno, con il riconoscimento della mera astratta idoneità di un determinato fatto alla produzione di effetti dannosi, salva restando ogni ulteriore...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5537 del 12 gennaio 1999
«...dei quali vi è stata esecuzione di pena o custodia cautelare, quest'ultima, nel giudizio di fungibilità, è valutata con riferimento al reato per il quale è stata applicata, in modo autonomo rispetto al trattamento determinato dalla continuazione.»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 7766 del 20 febbraio 2008
«Il dolo «condizionato» è pienamente compatibile con l'aggravante della premeditazione, la quale ricorre anche quando l'attuazione del proposito criminoso è condizionata al verificarsi, o non, di un determinato evento.»
-
Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 8121 del 27 febbraio 2007
«...applicabile è quello previsto dall'art. 52, comma secondo, lett. b) D.L.vo n. 274 del 2000 che, ai sensi dell'art. 620, comma primo, lett. l) c.p.p., può essere, sussistendone i presupposti, rideterminato dalla stessa Corte di cassazione.»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3004 del 21 luglio 1993
«...penale. Esso, pertanto, non può mai essere applicato, in sede di formazione del cumulo, dal pubblico ministero, ma deve essere applicato e determinato dal giudice di cognizione ovvero, quando si sia in sede esecutiva, dal giudice dell'esecuzione.»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4097 del 2 dicembre 1992
«Al riguardo si rivelano irrilevanti la ricerca e la valutazione delle motivazioni che hanno determinato il giudice della cognizione ad escludere il vincolo della continuazione, perchè l'effetto impeditivo, per il giudice dell'esecuzione, di...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5429 del 4 dicembre 1996
«...un significato più esteso dell'espressione «medesimo fatto» di cui all'art. 649 c.p.p., ricomprendendo — fermo restando un nucelo originario comune — tutte le diverse possibilità di commissione o di articolazione di un determinato fatto criminoso.»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 6801 del 13 giugno 1994
«Trattasi di preclusione che non può quindi operare quando il fatto in relazione al quale è già intervenuta una pronuncia irrevocabile sia stato conseguenza di una condotta che abbia nel contempo determinato la violazione di più disposizioni di...»
-
Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 3116 del 15 marzo 1994
«Attesa la non necessaria coincidenza tra fatto in senso naturalistico e fatto in senso giuridico, può verificarsi che all'unicità di un determinato fatto storico faccia riscontro una pluralità di fatti giuridici. Ciò è quanto si verifica nel...»
-
Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 1948 del 25 maggio 1996
«...19 dicembre 1994 n. 758 poiché l'applicazione della formula «perché il fatto non è più previsto dalla legge come reato» avrebbe determinato conseguenze deteriori per l'imputato derivanti dalla trasformazione del reato in illecito amministrativo).»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 7548 del 28 giugno 2000
«...quale, a seguito del riconoscimento, in sede di rinvio, delle circostanze attenuanti generiche, si era determinato l'abbassamento della soglia della pena edittale al di sotto del limite dei cinque anni, con conseguente prescrizione del reato).»
-
Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 6019 del 14 giugno 1993
«In tema di annullamento parziale da parte della Corte di cassazione, con l'espressione «parti della sentenza» l'art. 545 c.p.p. 1930 - norma riprodotta nell'art. 624 c.p.p. - ha inteso fare riferimento a qualsiasi statuizione avente un'autonomia...»
-
Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 35509 del 25 settembre 2007
«Ai fini dell'ammissibilità del ricorso straordinario per errore di fatto, è necessario che sia denunciata una disattenzione di ordine meramente percettivo, causata da una svista o da un equivoco, la cui presenza sia immediatamente ed...»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 12893 del 20 marzo 2003
«È inammissibile il ricorso straordinario per errore di fatto con il quale si deduca non un vizio determinato da inesatta percezione della realtà nella quale sia incorsa la Corte di cassazione in sua precedente decisione, bensì un preteso errore di...»