-
Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 6530 del 10 febbraio 1981
«La questione del difetto di giurisdizione degli arbitri, per essere la domanda devoluta alla cognizione del giudice amministrativo, non è proponibile con istanza di regolamento preventivo di giurisdizione, né in corso di giudizio arbitrale, atteso...»
-
Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 380 del 16 gennaio 1991
«Con riguardo a pretesa creditoria nei confronti di un'impresa sottoposta a liquidazione coatta amministrativa si verifica una situazione d'improponibilità, o, se proposta, d'improseguibilità, della domanda, fino a quando il credito stesso non sia...»
-
Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 5318 del 14 ottobre 1982
«La notificazione della domanda giudiziale determina la pendenza della lite. Dopo tale notificazione, pertanto, è proponibile il ricorso per regolamento preventivo di giurisdizione, ai sensi e nei limiti di cui all'art. 41 c.p.c., restando a detto...»
-
Cassazione civile, Sez. Unite, ordinanza n. 3144 del 3 marzo 2003
«La proposizione del regolamento preventivo di giurisdizione in un giudizio a cognizione piena non è preclusa dalla circostanza che il giudice adito (nella specie, una commissione tributaria) abbia provveduto su un'istanza di sospensione...»
-
Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 1205 del 23 novembre 2000
«A norma dell'art. 41 c.p.c. il regolamento preventivo di giurisdizione deve intendersi precluso se è intervenuta una qualsiasi decisione in sede di merito, anche se limitata alla giurisdizione; peraltro, il ricorso per regolamento può essere...»
-
Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 13313 del 16 dicembre 1992
«Decisione nel merito, preclusiva, a norma dell'art. 41 primo comma c.p.c., del regolamento preventivo di giurisdizione, è quella che affermi o neghi, nel caso concreto, l'esistenza di una volontà di legge conforme alla pretesa dedotta in giudizio,...»
-
Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 7154 del 1 agosto 1994
«La sentenza che statuisca esclusivamente sui presupposti processuali ed in particolare sulla competenza, sia pure compiendo un'indagine di merito nei limiti necessari alla qualificazione della domanda ai fini dell'accertata incompetenza, non può...»
-
Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 3020 del 10 aprile 1990
«La sentenza, con cui il giudice di primo grado afferma la propria competenza, non osta a che la giurisdizione venga contestata con istanza di regolamento preventivo, in quanto non configura pronuncia «nel merito», ai sensi ed agli effetti...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 20105 del 7 ottobre 2015
«Il principio della "translatio iudicii" si applica anche in caso di impugnazione del lodo arbitrale, sicché, a seguito di declinatoria di giurisdizione del giudice adito, gli effetti sostanziali e processuali della domanda si conservano nel...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 15753 del 10 luglio 2014
«L'atto di riassunzione del giudizio a seguito di una pronuncia di incompetenza, ex art. 50 cod. proc. civ., può contenere una domanda nuova in aggiunta a quella originaria, poiché la particolare funzione dell'istituto della riassunzione...»
-
Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 13018 del 23 giugno 2015
«È inammissibile l'istanza di ricusazione proposta nei confronti di un giudice solo perché egli ha concorso al rigetto di una precedente istanza di ricusazione della stessa parte, in quanto, fuori della previsione dell'art. 51, n. 4, cod. proc....»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 22223 del 20 ottobre 2014
«Il figlio che aziona in giudizio un diritto del genitore, del quale afferma essere erede "ab intestato", ove non sia stato contestato il rapporto di discendenza con il "de cuius", non deve ulteriormente dimostrare, al fine di dare prova della sua...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 15759 del 10 luglio 2014
«La titolarità attiva o passiva del rapporto controverso, la cui carenza, a differenza di quella concernente la "legitimatio ad causam", non è rilevabile d'ufficio, costituisce un requisito di fondatezza della domanda e non una eccezione ad essa,...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 21889 del 27 ottobre 2015
«In tema di rappresentanza sostanziale nel processo, va esclusa la sussistenza dei presupposti per la nomina di un curatore speciale in caso di domanda di pagamento proposta dall'unico procuratore speciale di una società in liquidazione e del...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 21083 del 19 ottobre 2015
«In tema di spese giudiziali, in forza dell'art. 92, comma 2, c.p.c. (nella formulazione introdotta dalla l. n. 69 del 2009, applicabile "ratione temporis") può essere disposta la compensazione in assenza di reciproca soccombenza soltanto ove...»
-
Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 18564 del 3 settembre 2014
«Il pagamento effettuato direttamente al difensore, non indicato come distrattario, delle spese processuali attribuite al lavoratore con una sentenza di condanna poi riformata, non elide l'obbligo del lavoratore al rimborso, in quanto unico...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 8085 del 6 aprile 2006
«La richiesta di distrazione delle spese in suo favore proposta dal difensore deve ritenersi validamente formulata anche nel caso in cui manchi l'esplicita dichiarazione del medesimo in ordine alla avvenuta anticipazione delle spese ed alla mancata...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 412 del 12 gennaio 2006
«La richiesta di distrazione delle spese in suo favore può essere formulata dall'avvocato anche nelle conclusioni o — come nella specie — in comparsa conclusionale, senza che per questo venga violato il divieto del novum nel giudizio di...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 9062 del 15 aprile 2010
«L'istanza di distrazione delle spese processuali consiste nel sollecitare l'esercizio del potere/dovere del giudice di sostituire un soggetto (il difensore) ad altro (la parte) nella legittimazione a ricevere dal soccombente il pagamento delle...»
-
Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 1580 del 8 marzo 1986
«Il difensore munito di procura, che abbia chiesto ed ottenuto il provvedimento di distrazione, è titolare di un diritto autonomo nei confronti della parte a cui carico sono state poste le spese del giudizio. Egli, è, pertanto, personalmente...»
-
Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 388 del 17 gennaio 1984
«Sebbene il difensore distrattario non sia parte in sede di impugnazione allorché non sorge specifica controversia sul diritto all'avvenuta distrazione delle spese giudiziali, tuttavia, ove la sentenza del merito, che abbia pronunciato quella...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 17523 del 23 agosto 2011
«Non è configurabile un concorso tra l'azione generale risarcitoria, di cui all'art. 2043 c.c., e quella speciale di risarcimento del danno per responsabilità processuale aggravata, ai sensi dell'art. 96, secondo comma, c.p.c., il quale disciplina,...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 327 del 12 gennaio 2010
«L'accertamento, ai fini della condanna al risarcimento dei danni da responsabilità aggravata ex art. 96 c.p.c., dei requisiti dell'aver agito o resistito in giudizio con mala fede o colpa grave (comma primo) ovvero del difetto della normale...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 4383 del 23 febbraio 2009
«Le condanne alle spese ed al risarcimento dei danni per responsabilità processuale aggravata, ai sensi, rispettivamente, degli artt.91 e 96 c.p.c., integrando pronunce accessorie e conseguenziali alla decisione della causa, presuppongono che nei...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 6796 del 5 maggio 2003
«All'accoglimento della domanda di risarcimento dei danni da lite temeraria non osta l'omessa deduzione e dimostrazione dello specifico danno subito dalla parte vittoriosa, che non è costituito dalla lesione della propria posizione materiale, ma...»
-
Cassazione civile, Sez. Unite, ordinanza n. 13899 del 3 giugno 2013
«Il giudice tributario può conoscere anche la domanda risarcitoria proposta dal contribuente ai sensi dell'art. 96 cod. proc. civ., potendo, altresì, liquidare in favore di quest'ultimo, se vittorioso, il danno derivante dall'esercizio, da parte...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 10960 del 6 maggio 2010
«Chi intende chiedere il risarcimento del danno per l'eseguita esecuzione forzata illegittima può agire soltanto, ai sensi dell'art. 96, secondo comma, c.p.c. (quale norma speciale rispetto all'art. 2043 c.c.), dinanzi al giudice dell'opposizione...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 24538 del 20 novembre 2009
«L'azione di risarcimento danni ex art. 96 c.p.c. non può, di regola, essere fatta valere in un giudizio separato ed autonomo rispetto a quello dal quale la responsabilità aggravata ha avuto origine; ne consegue che competente a decidere sull'"an"...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 6967 del 22 maggio 2001
«Il valore della domanda di risarcimento dei danni per responsabilità aggravata ex art. 96 c.p.c., non può essere cumulata ai sensi e per gli effetti dell'art. 10 c.p.c. con il valore della domanda principale, trattandosi di domanda che rientra...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 1861 del 18 febbraio 2000
«L'azione di risarcimento dei danni ex art. 96 c.p.c. non può, di regola, essere fatta valere in un giudizio separato ed autonomo rispetto a quello dal quale la responsabilità aggravata ha origine, salvo che ciò sia precluso da ragioni attinenti...»