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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 24141 del 20 novembre 2007
«La violazione dell'obbligazione propter rem anche se protratta per oltre vent'anni, non determina l'estinzione del rapporto obbligatorio ma al contrario, avendo carattere permanente, consente ai condomini di esigere l'eliminazione della...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 11692 del 16 ottobre 1999
«In tema di condominio degli edifici, l'obbligo assunto dai singoli condomini in sede di approvazione del regolamento contrattuale, di non eseguire sul piano o sulla porzione di piano di proprietà esclusiva attività che rechino danno alle parti...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 9880 del 11 ottobre 1997
«Il cosiddetto contratto di «sponsorizzazione» figura non specificamente disciplinata dalla legge comprende una serie di ipotesi nelle quali si ha che un soggetto il quale viene detto «sponsorizzato» (ovvero, secondo la terminologia anglosassone,...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 3881 del 28 giugno 1985
«Qualora il metodo adottato da un imprenditore, per realizzare determinati prodotti od applicazioni in favore dei clienti (nella specie, trattamenti estetici di protesi capillare), manchi di esclusività e segretezza, il contratto di cessione di...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 28056 del 25 novembre 2008
«Il principio di correttezza e buona fede - il quale, secondo la Relazione ministeriale al codice civile, «richiama nella sfera del creditore la considerazione dell'interesse del debitore e nella sfera del debitore il giusto riguardo all'interesse...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 16164 del 2 agosto 2005
«Non può qualificarsi inadempimento delle obbligazioni nascenti da un determinato rapporto giuridico (e neppure fatto illecito extracontrattuale) la comunicazione alla controparte di avere l'intenzione di interpretare ed applicare in un certo modo,...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 1560 del 13 febbraio 1998
«L'art. 1176 c.c. non è norma invocabile per identificare il contenuto di un'obbligazione, determinato invece dalla fonte che la costituisce, bensì per individuare gli accorgimenti e i mezzi nell'adempimento di essa.»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 11652 del 4 dicembre 1990
«Ai sensi degli artt. 1176 e 1218 c.c., nelle obbligazioni di mezzi, quando la prestazione del debitore non è mancata, grava sul creditore l'onere di allegare (e provare), mediante eccezione in senso proprio soggetta alla preclusione di cui...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 10927 del 18 maggio 2011
«In tema di contratto di appalto, la responsabilità dell'appaltatore per i vizi dell'opera sussiste ancorché essi siano riconducibili ad una condizione posta in essere da un terzo (nella specie la diversa impresa esecutrice dei lavori di sottofondo...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 6829 del 24 marzo 2011
«In tema di intermediazione mobiliare, la mera allegazione del fatto che il cliente abbia consegnato al promotore finanziario somme di denaro con modalità difformi da quelle con cui quest'ultimo sarebbe legittimato a riceverle, non vale, in caso di...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 17306 del 31 luglio 2006
«In tema di prova dell'inadempimento di una obbligazione intellettuale, grava sul professionista la dimostrazione dell'adempimento o dell'esatto adempimento della prestazione, sia sotto il profilo dell'obbligo di diligenza e perizia, sia della...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 21110 del 4 novembre 2004
«In tema di prestazione di opera intellettuale, il professionista, dovendo adempiere l'incarico con la diligenza del buon padre di famiglia, risponde anche per colpa lieve, qualora non assolva l'onere probatorio della necessità della soluzione di...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 10966 del 9 giugno 2004
«La responsabilità del prestatore di opera intellettuale nei confronti del proprio cliente per negligente svolgimento dell'attività professionale presuppone la prova del danno e del nesso causale tra la condotta del professionista ed il pregiudizio...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 17871 del 24 novembre 2003
«In materia di esercizio di attività professionale, il professionista è responsabile anche per colpa lieve (art. 1176, secondo comma, c.c.), salvo che la prestazione dedotta in contratto implichi la soluzione di problemi tecnici di speciale...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 11382 del 31 luglio 2002
«Compete all'esercente l'attività professionale della cui prestazione lo stesso sia richiesto, apprezzare il rischio del servizio domandatogli, informarne il committente ed eseguire la prestazione che questi comunque richieda con l'adozione delle...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 5928 del 23 aprile 2002
«II professionista, nella prestazione dell'attività professionale, sia questa configurabile come adempimento di un'obbligazione di risultato o di mezzi, è obbligato, a norma dell'art. 1176 c.c., ad usare la diligenza del buon padre di famiglia; la...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 2836 del 26 febbraio 2002
«Le obbligazioni inerenti all'esercizio di un'attività professionale sono, di regola, obbligazioni di mezzo e non di risultato, in quanto il professionista, assumendo l'incarico, si impegna alla prestazione della propria opera per raggiungere il...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 499 del 15 gennaio 2001
«In tema di responsabilità professionale la relazione tra gli artt. 1176 e 2236 c.c. è di integrazione per complementarietà e non già per specialità, cosicché vale come regola generale quella della diligenza del buon professionista (art. 1176,...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 9877 del 27 luglio 2000
«In tema di responsabilità professionale, la valutazione dell'inadempimento del professionista (tenuto all'adempimento di obbligazioni di mezzi e non di risultato) va fatta esclusivamente con riferimento alla violazione dei doveri inerenti...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 8799 del 20 agosto 1993
«Nel caso in cui viene meno la fiducia alla quale è ispirato il rapporto di opera professionale tra cliente e professionista, a causa dell'imperfetto adempimento della prestazione del professionista, il cliente non è obbligato ad accettare dal...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 8218 del 11 agosto 1990
«La responsabilità del prestatore di opera intellettuale è normalmente regolata dall'art. 1176 c.c., che fa obbligo al professionista di usare, nell'adempimento delle obbligazioni inerenti la sua attività professionale, la diligenza del buon padre...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 8826 del 13 aprile 2007
«Il risultato «anomalo» o anormale in ragione dello scostamento da una legge di regolarità causale fondata sull'esperienza dell'intervento medico-chirurgico, fonte di responsabilità, è da ravvisarsi non solo in presenza di aggravamento dello stato...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 23918 del 9 novembre 2006
«In tema di responsabilità civile nell'attività medico chirurgica, il paziente che agisce in giudizio deducendo l'inesatto adempimento dell'obbligazione sanitaria deve provare il contratto e allegare l'inadempimento del professionista, restando a...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 22894 del 11 novembre 2005
«Con riguardo alla sussistenza del nesso di causalità fra lesione personale e condotta del medico, al fine dell'accertamento di eventuali responsabilità risarcitorie di quest'ultimo, ove il ricorso alle nozioni di patologia medica e medicina legale...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 3492 del 11 marzo 2002
«In tema di responsabilità civile nell'attività medico-chirurgica, una volta accertato il nesso eziologico tra l'evento dannoso e la prestazione sanitaria, poiché il danneggiato fa valere la responsabilità contrattuale del prestatore d'opera...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 4609 del 29 marzo 2001
«Nel giudizio avente ad oggetto l'accertamento della responsabilità del medico chirurgo per non aver eseguito un intervento operatorio (nella specie, tracheotomia o laringofissurazione senza intubazione di un neonato affetto da gravissime...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 4852 del 19 maggio 1999
«La consulenza tecnica può essere sia strumento di valutazione tecnica che di accertamento di situazioni di fatto rilevabili solo mediante il ricorso a determinate cognizioni tecniche e, qualora la parte solleciti l'esercizio del potere ufficioso...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 3847 del 17 febbraio 2011
«Il medico che operi all'interno di una clinica privata, ne sia o meno dipendente, ha sempre il dovere di informare il paziente di eventuali carenze o limiti organizzativi o strutturali della clinica stessa (come, nella specie, la mancanza di una...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 10743 del 11 maggio 2009
«È configurabile il nesso causale tra il comportamento omissivo del medico ed il pregiudizio subito dal paziente qualora, attraverso un criterio necessariamente probabilistico, si ritenga che l'opera del medico, se correttamente e prontamente...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 24791 del 8 ottobre 2008
«Il medico viene meno all'obbligo di fornire un valido ed esaustivo consenso informato al paziente non solo quando omette del tutto di riferirgli della natura della cura cui dovrà sottoporsi, dei relativi rischi e delle possibilità di successo, ma...»