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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 6067 del 18 dicembre 1978
«Il deposito dei documenti che, a norma del capoverso dell'art. 567 c.p.c., debbono accompagnare l'istanza di vendita, costituisce un onere del creditore per l'ulteriore svolgimento del processo esecutivo, e, pertanto, la mancanza di tale...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 3730 del 3 luglio 1979
«Configura opposizione agli atti esecutivi, non all'esecuzione, quella con la quale il debitore insorga avverso l'intervento di un creditore, nel procedimento di esecuzione, sotto il profilo del mancato deposito del titolo giustificativo...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 6054 del 20 novembre 1979
«La riserva di gravame contro la sentenza non definitiva sull'an debeatur non comporta che il soccombente, per coerenza con la sua riserva, resti privo della capacità difensiva nella successiva fase del giudizio sul quantum, e cioè non abbia la...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 1422 del 3 marzo 1980
«Qualora il destinatario della notificazione di una impugnazione, cui l'atto sia consegnato l'ultimo giorno utile per proporre la impugnazione stessa, oltre i limiti di tempo indicati nell'art. 147 c.p.c., non rifiuti la consegna ma l'accetti, sia...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3880 del 18 giugno 1980
«La querela di falso e il disconoscimento della scrittura privata sono istituti preordinati a finalità diverse e del tutto indipendenti tra loro, in quanto il primo postula l'esistenza di una scrittura riconosciuta, della quale si intende eliminare...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 5167 del 8 settembre 1980
«Nella querela di falso proposta in via principale l'istruzione della causa va condotta nei modi ordinari ai sensi degli artt. 187 e 188 c.p.c. e pertanto l'ordine di esibizione in giudizio di un documento, di cui il giudice ritenga necessaria...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 6355 del 9 dicembre 1980
«La dichiarazione di improcedibilità dell'opposizione a decreto ingiuntivo preclude la possibilità di riproporre in diverso giudizio la domanda tendente a contrastare l'accertamento contenuto nel decreto ingiuntivo stesso, ma non la domanda...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 4859 del 30 luglio 1981
«La norma che impone di depositare in cancelleria il controricorso entro venti giorni dalla sua notificazione non è priva di sanzione, poiché, anche se l'art. 370 c.p.c. non contiene un richiamo esplicito alle disposizioni del precedente articolo,...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 1276 del 2 marzo 1982
«Con riguardo a cause riunite nel medesimo processo, le parti dell'una non sono legittimate, per difetto di interesse, a proporre regolamento preventivo per questioni di giurisdizione che siano attinenti esclusivamente all'altra, senza alcuna...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 5755 del 3 novembre 1982
«Non sussiste nullità, per violazione del primo comma dell'art. 25 della Costituzione, della sentenza resa in causa decisa da sezione diversa da quella destinata alla cognizione della controversia del lavoro o da un collegio nel quale siano...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1165 del 15 febbraio 1983
«L'art. 115 c.p.c. — secondo cui il giudice deve decidere iuxta alligata et probata e, quindi, porre a base della decisione unicamente le allegazioni delle parti, cioè le circostanze di fatto dedotte a fondamento della domanda o dell'eccezione, e...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 1206 del 17 febbraio 1983
«Il vizio di notificazione dell'istanza di regolamento preventivo di giurisdizione, per l'erronea identificazione dell'organo munito di rappresentanza organica, deve considerarsi sanato per effetto della costituzione in giudizio dell'organo...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 1540 del 1 marzo 1983
«Mentre la competenza a disporre la revoca di un provvedimento di volontaria giurisdizione per un preesistente vizio di legittimità o per un ripensamento sulle ragioni che indussero ad adottarlo spetta allo stesso giudice che lo ha emesso e,...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 1876 del 12 maggio 1983
«L'inesistenza del diritto per cui è stata iniziata o compiuta l'esecuzione forzata, che comporta l'applicabilità dell'art. 96, secondo comma, c.p.c., ricorre non solo nell'ipotesi dell'insussistenza assoluta del diritto azionato, ma anche quando...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1977 del 21 marzo 1983
«Nel procedimento per ingiunzione, l'atto introduttivo del giudizio che consegue all'opposizione dell'ingiunto è costituito dalla richiesta del creditore intesa ad ottenere l'emanazione del decreto ingiuntivo, ed è in relazione a tale domanda che...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 2795 del 23 aprile 1983
«Nel nuovo rito del lavoro, la disposizione del quarto comma dell'art. 420 c.p.c. (secondo cui, se sorgono questioni attinenti alla giurisdizione o alla competenza o altre pregiudiziali la cui decisione può definire il giudizio, il giudice invita...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 3234 del 11 maggio 1983
«L'art. 41 secondo comma c.p.c., il quale conferisce alla pubblica amministrazione, che non sia parte in causa, il potere di chiedere che sia dichiarato dalle Sezioni Unite della Corte di cassazione il difetto di giurisdizione del giudice...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 326 del 15 gennaio 1983
«In tema d'impugnazione per revocazione a norma dell'art. 395 n. 1 c.p.c., la circostanza che il dolo della controparte sia tuttora persistente non interferisce sull'onere dell'istante, a pena d'inammissibilità, di indicare la prova della data...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 3716 del 30 maggio 1983
«L'esigenza della specificazione dei fatti sui quali i testimoni devono deporre deve intendersi soddisfatta ove, ancorché non precisati in tutti i loro minuti dettagli, i fatti stessi siano esposti nei loro elementi essenziali, per consentire al...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 4030 del 11 giugno 1983
«Nel processo esecutivo, mancando il contraddittorio, non vi è la presenza di «parti» in contrapposizione dialettica tra loro, bensì di soggetti partecipanti al processo che sono non soltanto il creditore pignorante, i creditori intervenuti ed il...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 46 del 5 gennaio 1983
«L'art. 2095 c.c. — pur prevedendo tre categorie fondamentali di inquadramento dei lavoratori subordinati, consente alle associazioni sindacali di determinare contrattualmente le mansioni tipiche di ciascuna categoria e — nell'ambito della stessa...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 5025 del 21 luglio 1983
«L'appello proposto in via principale da chi, essendo stata la sentenza già impugnata da un'altra parte, avrebbe potuto proporre soltanto appello incidentale può convertirsi, previa riunione dei gravami, in appello incidentale, con conseguente...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 5226 del 29 luglio 1983
«Le due fasi in cui si articola il procedimento possessorio (quella sommaria, diretta a comporre provvisoriamente la controversia con l'emanazione di provvedimenti immediati richiesti dall'urgenza del caso, e quella di trattazione del merito, che...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 5737 del 28 settembre 1983
«La mancata adozione, da parte del giudice di primo grado, delle norme processuali previste per le controversie in materia di lavoro, la quale non abbia inciso sulla determinazione della competenza in senso proprio, sul regime delle prove o...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 7433 del 16 dicembre 1983
«L'art. 2095 c.c. pur prevedendo tre categorie fondamentali di lavoratori subordinati (dirigenti, amministrativi o tecnici, impiegati e operai), consente di determinare contrattualmente le mansioni specifiche tipiche di ciascuna categoria e –...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 1910 del 22 marzo 1984
«In armonia con il principio costituzionale del diritto alla difesa, come l'improponibilità di nuove eccezioni nel giudizio di appello, disposta dall'art. 437, secondo comma, c.p.c., va intesa come limitata alle eccezioni proponibili (e tuttavia...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 270 del 12 gennaio 1984
«Ai sensi dell'art. 371, quarto comma, c.p.c., per resistere al ricorso incidentale il ricorrente principale (salvo che non intenda difendersi solo in sede di discussione orale) può proporre controricorso tempestivamente notificato, ma non produrre...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 3808 del 28 giugno 1984
«Nel giudizio soggetto al rito del lavoro, la decadenza del convenuto, ai sensi del secondo comma dell'art. 416 c.p.c., dal diritto di proporre eccezioni processuali e di merito che (come quella di prescrizione) non siano rilevabili d'ufficio...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 5897 del 19 novembre 1984
«In sede di esecuzione di obbligo di fare, consistente nella demolizione parziale di un fabbricato a distanza inferiore a quella legale, la domanda, con la quale il proprietario di una porzione di detto fabbricato insorga avverso il progetto di...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 5981 del 21 novembre 1984
«Le prescrizioni dell'art. 416 c.p.c., che, a pena di decadenza, impongono al convenuto di proporre tempestivamente le eccezioni processuali e di merito e di prendere posizione, in maniera precisa e non limitata ad una generica contestazione, circa...»