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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 2982 del 29 marzo 1999
«Esercitata l'azione negatoria per sentir dichiarare l'inesistenza di un diritto di servitù sul fondo dell'attore, qualora il convenuto eccepisca di essere egli stesso proprietario del fondo che si assume gravato, oggetto del giudizio è...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 2838 del 25 marzo 1999
«La parte che agisce con l'actio negatoria servitutis non ha l'onere di fornire, come nell'azione di rivendica, la prova rigorosa della proprietà neppure quando abbia chiesto la cessazione della situazione antigiuridica posta in essere dall'altra...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 5734 del 13 giugno 1994
«Chi agisce giudizialmente per fare dichiarare la inesistenza a carico del proprio fondo di una servitù di veduta diretta deve limitarsi a provare che sul fondo del vicino si aprono delle vedute a distanza inferiore a un metro e mezzo dal confine,...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1312 del 24 febbraio 1984
«In tema di actio negatoria servitutis, diretta al riconoscimento della libertà del fondo e non del dominio, l'onere probatorio relativo alla proprietà non ha il carattere rigoroso proprio della rivendicazione essendo sufficiente che l'attore...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 52 del 3 gennaio 1995
«Il diritto dell'enfiteuta al pieno godimento del fondo non può in alcun modo essere limitato, in costanza del contratto di enfiteusi, dalla imposizione di una servitù passiva da parte del direttario.»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 4328 del 27 luglio 1982
«Elemento essenziale dell'enfiteusi, anche dopo le modifiche introdotte in materia delle leggi 22 luglio 1966, n. 607 e 18 dicembre 1970, n. 1138, e tanto nel caso in cui essa abbia ad oggetto un fondo rustico, quanto in quello in cui riguardi un...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1614 del 7 aprile 1978
«Non sono incompatibili con la concessione in enfiteusi di fondo agricolo le clausole contrattuali che costituiscano a carico dell'enfiteuta obbligazioni personali, ove queste, pur limitando le facoltà di godimento del suolo o del sottosuolo, non...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 4320 del 28 aprile 1998
«L'illecita appropriazione acquisitiva di un terreno concesso in enfiteusi produce i medesimi effetti del «perimento del fondo» previsto dall'art. 963 c.c., con lesione del diritto sia del concedente che dell'enfiteuta, sicché il relativo...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 4158 del 23 giugno 1986
«Ai fini dell'estinzione del rapporto enfiteutico, l'acquisto del carattere edificatorio di un terreno in precedenza rustico non è equiparabile al perimento totale del fondo di cui all'art. 963, primo comma, c.c., che assume specifiche...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 4978 del 15 novembre 1977
«L'art. 963 c.c., ove stabilisce, con riguardo all'espropriazione per pubblica utilità di fondo concesso in enfiteusi, che l'indennità va ripartita tra il concedente e l'enfiteuta in proporzione del valore dei rispettivi diritti, fissa un principio...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 782 del 8 febbraio 1989
«In tema di enfiteusi, l'uso che impedisce la prescrizione del diritto ai sensi dell'art. 970 c.c. ricorre non solo se il fondo sia coltivato dall'enfiteuta, direttamente o tramite suoi dipendenti, ma anche in ipotesi di utilizzazione ad opera di...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 13595 del 12 ottobre 2000
«L'abrogazione, per effetto dell'art. 8 della legge 22 luglio 1966, n. 607 in materia di enfiteusi, del secondo e del terzo periodo dell'articolo 972 c.c., che disponeva la prevalenza della domanda di devoluzione del fondo enfiteutico, in caso di...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 852 del 21 febbraio 1978
«L'efficacia della clausola risolutiva espressa in materia di enfiteusi, mentre era notevolmente attenuata, rispetto ai principi generali, dal disposto dell'art. 973 c.c., il quale, anteriormente alle successive leggi speciali n. 607 del 1966 e n....»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 730 del 8 febbraio 1982
«I creditori dell'enfiteuta, a norma dell'art. 974 c.c. possono intervenire nel giudizio di devoluzione del fondo enfiteutico non soltanto al fine di sostenere le ragioni dell'enfiteuta opponendosi alla domanda di devoluzione, ma altresì per far...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 699 del 2 marzo 1976
«L'usufruttuario deve godere il bene impiegando la diligenza del buon padre di famiglia e, pertanto, quando l'usufrutto abbia ad oggetto un fondo rustico la cui gestione sia stata affidata a terzi, è obbligato a controllare che siano compiute tutte...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 2637 del 5 luglio 1975
«A norma degli artt. 1008 e 1009 c.c., l'usufruttuario è tenuto all'assolvimento dei soli carichi che gravano sul godimento, in quanto ne costituiscono il corrispettivo o servono a renderlo possibile o ad incrementarlo, ovvero, infine, si risolvono...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 22348 del 21 ottobre 2009
«In tema di limitazioni legali della proprietà, l'azione per denunciare la violazione da parte del vicino della distanze nelle costruzioni ha natura di "negatoria servitutis", essendo diretta a far valere l'inesistenza di "iura in re" a carico...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3441 del 8 novembre 1974
«L'azione promossa contro il proprietario per costruire sul fondo una servitù coattiva non comporta la presenza necessaria in giudizio dell'usufruttuario del fondo stesso, dal momento che nel giudizio non si controverte affatto dell'esistenza del...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 13700 del 22 giugno 2011
«In tema di servitù discontinue, l'esercizio saltuario non è di ostacolo a configurarne il possesso, dovendo lo stesso essere determinato in riferimento alle peculiari caratteristiche ed alle esigenze del fondo dominante; pertanto, ove non...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 190 del 11 gennaio 1999
«Il nostro sistema giuridico non prevede la facoltà, per i privati, di costituire servitù meramente personali (cosiddette «servitù irregolari»), vantaggio non del fondo finitimo, bensì del singolo proprietario di quest'ultimo, sì che siffatta...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 7614 del 14 agosto 1997
«La servitù prediale si distingue dalla obligatio propter rem sotto il profilo della destinazione della connessa utilitas (oggetto di previsione legale o di accordo negoziale), in via diretta ed immediata, al soddisfacimento di legittime esigenze...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 9232 del 29 agosto 1991
«La servitù prediale che nel nostro ordinamento può costituirsi anche con l'apposizione di un termine finale (servitù temporanea) si distingue dalla obbligazione meramente personale, essendo requisito essenziale della servitù l'imposizione di un...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 8137 del 28 aprile 2004
«Il parcheggio di autovetture su di un'area può costituire legittima manifestazione di un possesso a titolo di proprietà del suolo, ma non anche estrinsecazione di un potere di fatto riconducibile al contenuto di un diritto di servitù, diritto...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 14693 del 16 ottobre 2002
«In materia di diritti reali di godimento, pur potendo il requisito della utilitas consistere, al fine della ricorrenza di una servitù prediale, in una destinazione del fondo servente a mera comodità od amenità del fondo dominante ovvero a...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 8151 del 15 giugno 2001
«In tema di servitù altius non tollendi, il contenuto del diritto si concreta nel dovere del proprietario del fondo servente di astenersi da qualunque attività edificatoria che muti l'altezza del proprio edificio, quale che sia in concreto...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 10370 del 22 ottobre 1997
«Il concetto di utilitas, intesa come elemento costitutivo di una servitù prediale, non può avere riferimento ad elementi soggettivi ed estrinseci relativi all'attività personale svolta dal proprietario del fondo dominante, ma va correttamente...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 8245 del 29 agosto 1997
«Il diritto di mantenere i rami di un albero protesi sul fondo altrui (art. 896 c.c.) può costituire oggetto di servitù — potendo questa consistere, ad eccezione di quella coattiva (art. 1032 c.c.), in qualsiasi comodità, o anche mera amenità, del...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 4036 del 28 aprile 1994
«L 'utilitas di una servitù di passaggio sussiste anche quando il passaggio sia non del tutto agevole ed il fondo dominante disponga anche di altri e più comodi accessi.»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3419 del 23 marzo 1993
«Per la ricorrenza della servitù a carico di un fondo di proprietà comune e a vantaggio di altro fondo di proprietà esclusiva di uno dei comproprietari del primo, è necessario che l'utilità tratta dalle nuove opere sia diversa da quella normalmente...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 11064 del 22 dicembre 1994
«Il passaggio della generalità dei fornitori e dei clienti, attuali o potenziali, su di una strada di accesso ad un immobile destinato ad attività commerciale costituisce utilità inerente all'immobile nella sua funzione e non all'azienda che in...»