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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 43184 del 8 novembre 2012
«Nel reato di diffamazione in cui sia persona offesa un ente commerciale, il concetto di reputazione deve ritenersi comprensivo anche del profilo connesso all'attività economica svolta dall'ente ed alla considerazione che esso ottiene nel contesto...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 18090 del 24 maggio 2006
«Non integra gli estremi del delitto di diffamazione (art. 595 c.p.) l'inoltro di un esposto — contenente notizie di una serie di abusi edilizi — alla competente autorità al solo fine di richiederne l'intervento, ancorché i successivi accertamenti...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 832 del 12 gennaio 2006
«In materia di diffamazione, la Corte di cassazione può conoscere e valutare la frase che si assume lesiva della altrui reputazione perché è compito del giudice di legittimità procedere in primo luogo a considerare la sussistenza o meno della...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 23805 del 24 giugno 2005
«In tema di diffamazione, l'applicazione della scriminante del diritto di critica, pur nell'ambito della polemica tra avversari di contrapposti schieramenti od orientamenti di per sé improntata ad un maggior grado di virulenza, presuppone che la...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 3705 del 19 marzo 1999
«Il responsabile dell'ufficio stampa (nella specie: di un partito politico) assume la paternità e la responsabilità del comunicato che viene reso di pubblico dominio su sua specifica disposizione, e risponde pertanto di diffamazione a mezzo stampa...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 11928 del 17 novembre 1998
«Le critiche rivolte ad un magistrato, cui si addebiti un atteggiamento di parzialità e di «reggenza o supplenza politica», nonché una concezione del procedimento penale come strumento di difesa sociale possono avere una diversa valenza a seconda...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 2886 del 16 marzo 1992
«La causa di non punibilità della provocazione, prevista dall'art. 599, secondo comma, c.p. in tema di diffamazione, non rientra nelle ipotesi tassativamente indicate dall'art. 152, secondo comma, c.p.p. Pertanto, in presenza di una causa estintiva...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 1866 del 19 febbraio 1992
«Nel caso di professionista al quale sia stata applicata dal consiglio dell'ordine una sanzione disciplinare, non costituisce lesione della sua reputazione, tale da dar luogo al delitto di diffamazione, la diffusione di un giudizio di adesione,...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1952 del 10 febbraio 1989
«In tema di diffamazione, la comunicazione diretta in busta chiusa al superiore di un determinato ufficio non integra il delitto di diffamazione perché l'eventuale conoscenza da parte di persona diversa dal destinatario non è voluta dallo scrivente.»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 32256 del 22 luglio 2015
«In tema di diffamazione, la cd. prova liberatoria di cui all'art. 596 cod.pen. postula non soltanto la condizione che, nei confronti della persona la cui reputazione è stata offesa, sia pendente un procedimento penale - di per sè sola...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 8097 del 27 febbraio 2007
«Ai fini dell'integrazione dell'esimente della provocazione, l'immediatezza della reazione deve essere intesa in senso relativo, avuto riguardo alla situazione concreta e alle stesse modalità di reazione in modo da non esigere una contemporaneità...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 13735 del 19 aprile 2006
«Nei delitti di ingiuria e di diffamazione la scriminante costituita dalla provocazione postula che la risposta reattiva sia pronta e immediata, nel perdurare dello stato d'ira; tuttavia il concetto di immediatezza, ai fini della predetta esimente,...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 6116 del 18 giugno 1996
«In tema di esimente della provocazione nel delitto di diffamazione, il concetto di immediatezza, espresso dall'art. 599, comma 2, c.p., con la locuzione avverbiale «subito dopo», pur nella elasticità con cui dev'essere interpretato in relazione a...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 6847 del 14 giugno 1994
«L'esimente della provocazione nel delitto di diffamazione a mezzo stampa opera solo se la reazione si sia manifestata nello stato d'ira immediatamente seguito al fatto ingiusto altrui, a nulla rilevando la mancanza, in quel momento, di...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 13942 del 9 dicembre 1986
«Per l'applicabilità dell'esimente della provocazione, prevista per i reati di ingiuria e di diffamazione del secondo comma dell'art. 599 c.p., occorre che la reazione sia conseguenza di un fatto che per la sua intrinseca illegittimità o per la sua...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 9939 del 9 novembre 1984
«La provocazione, quale attenuante prevista dall'art. 62 n. 4 c.p., non può essere obiettiva per l'espressa esclusione della putatività contenuta nel secondo comma dell'art. 59 c.p. in relazione alle circostanze attenuanti e aggravanti. Non vi è...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 16078 del 20 dicembre 2001
«In tema di reati commessi con il mezzo della stampa, la sentenza di condanna del giornalista in sede penale per il reato di diffamazione è sempre passibile di pubblicazione, a prescindere dal maggiore o minore tasso di tempo trascorso rispetto...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 11090 del 16 marzo 2015
«La previsione di cui all'art. 542 cod. proc. pen. - che prevede la condanna del querelante al pagamento delle spese nel caso di assoluzione perché il fatto non sussiste o perché l'imputato non lo ha commesso - non si applica nel caso in cui...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 41099 del 30 settembre 2016
«In tema di diffamazione a mezzo stampa, ricorre l'esimente dell'esercizio del diritto di cronaca qualora, nel riportare un evento storicamente vero, siano rappresentate modeste e marginali inesattezze che riguardino semplici modalità del fatto,...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 42576 del 7 ottobre 2016
«Non integra il delitto di diffamazione (art. 595 cod. pen.) la condotta di chi invii un esposto al Consiglio dell'Ordine degli Avvocati contenente dubbi e perplessità sulla correttezza professionale di un legale, considerato che, in tal caso,...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 41671 del 4 ottobre 2016
«In tema di diffamazione a mezzo stampa, l'esercizio del diritto di critica giudiziaria non deve trasmodare nel dileggio e nella gratuita attribuzione di malafede a chi conduce le indagini, ovvero in condotte lesive della reputazione professionale...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 24065 del 9 giugno 2016
«Il reato di diffamazione è costituito dall'offesa alla reputazione di una persona determinata e non può essere, quindi, ravvisato nel caso in cui vengano pronunciate o scritte frasi offensive nei confronti di una o più persone appartenenti ad una...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 33287 del 29 luglio 2016
«Il reato di diffamazione, non consistente nell'attribuzione di un fatto determinato, commesso a mezzo di trasmissione televisiva diffusa in diretta su tutto il territorio nazionale si consuma al momento della percezione del contenuto offensivo...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 4873 del 1 febbraio 2017
«La diffusione di un messaggio diffamatorio attraverso l'uso di una bacheca "facebook" integra un'ipotesi di diffamazione aggravata ai sensi dell'art. 595, comma terzo, cod. pen., sotto il profilo dell'offesa arrecata "con qualsiasi altro mezzo di...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 42755 del 10 ottobre 2016
«In tema di diffamazione tramite intervista televisiva diffusa successivamente su rete internet, sussiste la responsabilità penale del giornalista che non manifesti distacco dalle affermazioni dell'intervistato che risultino prive di...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 41414 del 3 ottobre 2016
«In tema di diffamazione, il divieto di "exceptio veritatis", alla luce di un'interpretazione costituzionalmente orientata dell'art. 596, comma primo, cod. pen., non può trovare applicazione qualora l'autore del fatto incriminato abbia agito...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 7264 del 24 febbraio 2016
«Sussiste l'interesse della parte civile ad impugnare, deducendo il vizio di incompetenza per materia, la sentenza dichiarativa di non doversi procedere per la particolare tenuità del fatto, emessa - dopo l'apertura del dibattimento, ma prima di...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 901 del 5 febbraio 1997
«In tema di diffamazione a mezzo stampa, se si reca offesa alla reputazione di un partito politico, attraverso il comportamento attribuito a suoi esponenti non identificati, che agiscono in un determinato territorio, legittimato a proporre querela...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 8118 del 22 giugno 1999
«L'evento del reato di cui all'art. 57 c.p., giusto l'art. 40 cpv. c.p., è quello che, cagionato dall'autore della pubblicazione, il direttore responsabile del periodico, omettendo il controllo, non ha impedito. Pertanto, in caso di assoluzione...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 2135 del 23 febbraio 2000
«L'individuazione del soggetto passivo del reato di diffamazione a mezzo stampa, in mancanza di indicazione specifica, ovvero di riferimenti inequivoci a fatti e circostanze di notoria conoscenza, attribuibili ad un determinato soggetto, deve...»