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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 18534 del 3 settembre 2007
«Quando, però, detta domanda sia stata proposta nei suoi confronti, egli ha l'onere di resistere sostenendo l'insussistenza della sua qualità di erede, al fine di conseguire il risultato di non essere condannato al pagamento del debito, in quanto,...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 8448 del 3 settembre 1997
«Al fine di escludere la rescindibilità dell'atto di divisione, ai sensi dell'art. 764, secondo comma, c.c., non è sufficiente constatare che essa contenga una contestuale transazione, dovendosi, ancora, accertare che l'accordo transattivo,...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 14360 del 3 novembre 2000
«In tema di soluzione dei contrasti tra i genitori per questioni di particolare importanza, l'articolo 316 c.c., il quale prevede che ciascuno di essi può ricorrere al giudice indicando i provvedimenti che ritiene più idonei, trova applicazione per...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 5051 del 5 marzo 2007
«Tale conseguenza, peraltro, non si verifica (con conseguente necessità di esame dei motivi del ricorso per cassazione) nelle ipotesi in cui, anteriormente alla pronuncia della Corte costituzionale — i cui effetti trovano un limite con riguardo ai...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 123 del 8 gennaio 2000
«Il potere del giudice di dichiarare d'ufficio la nullità di un contratto ex art. 1421 c.c. deve essere coordinato con il principio della domanda ex artt. 99 e 112 c.p.c., cosicché solo se sia in contestazione l'applicazione o l'esecuzione di...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 47071 del 10 dicembre 2009
«In tema di mandato d'arresto europeo, è applicabile anche al ricorso per cassazione di cui all'art. 22 L. 22 aprile 2005, n. 69 la disposizione dell'art. 609 c.p.p. che limita la cognizione della corte di cassazione ai motivi proposti e alle...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 12092 del 1 luglio 2004
«Più in particolare, il rilievo dell'esistenza di un giudicato esterno non è subordinato ad una tempestiva allegazione dei fatti costitutivi dello stesso, i quali non subiscono i limiti di utilizzabilità rappresentati dalle eventualmente...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 11893 del 24 novembre 1998
«Nell'ambito della speciale procedura ex art. 2756. 2797 c.c. (nella quale l'interessato agisce senza uno speciale titolo esecutivo), deve ritenersi legittima la proposizione, da parte del debitore, di questioni non soltanto di rito, ma anche di...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 16150 del 20 luglio 2007
«Qualora due giudizi tra le stesse parti abbiano riferimento al medesimo rapporto giuridico, ed uno di essi sia stato definito con sentenza passata in giudicato, l'accertamento così compiuto in ordine alla situazione giuridica ovvero alla soluzione...»
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Cassazione civile, Sez. V, sentenza n. 14087 del 18 giugno 2007
«Affinché una lite possa dirsi coperta dall'efficacia di giudicato di una precedente sentenza resa tra le stesse parti è necessario che il giudizio introdotto per secondo investa il medesimo rapporto giuridico che ha già formato oggetto del primo;...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 11493 del 21 giugno 2004
«A norma dell'art. 2909 c.c.. il giudicato fa stato tra le parti, i loro eredi ed aventi causa, nei limiti oggettivi costituiti dai suoi elementi costitutivi, ovvero il titolo della stessa azione ( causa petendi ), e il bene della vita che ne forma...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 24784 del 25 novembre 2009
«Qualora due giudizi tra le stesse parti abbiano riferimento al medesimo rapporto giuridico di durata, ed uno di essi sia stato definito con sentenza passata in giudicato, il riconoscimento della capacità espansiva del giudicato, in ordine alla...»
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Cassazione civile, Sez. V, sentenza n. 10027 del 29 aprile 2009
«Inoltre, quando il giudice decida esplicitamente su una questione, risolvendone implicitamente un'altra, rispetto alla quale la prima si ponga in rapporto di dipendenza e la decisione venga impugnata sulla questione risolta esplicitamente, non è...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 3531 del 13 febbraio 2009
«Ne consegue, proprio in base al principio di autonomia dei singoli pignoramenti di cui all'art. 493 cod. proc. civ., che se da un lato il titolo esecutivo consente all'intervenuto di sopperire anche all'eventuale inerzia del creditore procedente,...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 6293 del 16 marzo 2007
«Il potere di ordinanza spettante al Sindaco per l'emanazione dei provvedimenti contingibili e urgenti a fini di pubblico interesse appartiene allo Stato, ancorché nel provvedimento siano implicati interessi locali, agendo il Sindaco quale...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 9441 del 6 novembre 1996
«Invero, l'ambito di applicabilità dell'art. 3 c.p.p., relativo alle questioni pregiudiziali, è più limitato rispetto a quello delineato dall'abrogato art. 19 c.p.p., avendo escluso le controversie relative allo stato di fallito, con la conseguenza...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 13780 del 10 aprile 2002
«Anche nel rito abbreviato è possibile la sospensione del procedimento, tanto in attesa della risoluzione di questione sullo stato di famiglia o di cittadinanza (ai sensi dell'art. 3 c.p.p.), quanto in pendenza di giudizio su altre questioni...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3624 del 4 aprile 1995
«In tema di richiesta di procedimento, mentre il primo comma dell'art. 128 c.p. fa decorrere il termine trimestrale di decadenza, per l'inoltro della richiesta di procedimento, dalla «notizia del fatto che costituisce reato», il diverso termine, di...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 4143 del 3 aprile 1998
«Ai fini della perseguibilità d'ufficio dei delitti contro la libertà sessuale, la connessione prevista dall'art. 542 c.p. non si identifica nell'istituto processuale di cui all'art. 12 c.p.p., essendo sufficiente che tra il reato di violenza...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5230 del 16 novembre 1995
«La competenza per territorio non può essere determinata sulla base delle sopravvenute dichiarazioni rese nel dibattimento dall'imputato circa il luogo della commissione del reato; la legge processuale, infatti, stabilendo, art. 21, comma 2,...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2354 del 24 luglio 1997
«Quando il procedimento è già nella fase dibattimentale, ma non sia decorso il termine per la proposizione delle questioni preliminari, la presentazione dalla dichiarazione di ricusazione (nel caso di specie conseguente ad una pronuncia della Corte...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 1282 del 13 dicembre 1996
«La mancanza di sottoscrizione della dichiarazione di impugnazione determina l'inesistenza dell'atto, sicché ove il nominativo della persona che non lo ha sottoscritto sia stato inserito nel ruolo di udienza fra quello dei ricorrenti, di tale...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 26156 del 18 giugno 2003
«La definizione della procedura di estradizione con decisione favorevole alla stessa non preclude il controllo giurisdizionale sulla richiesta di revoca o di sostituzione della misura coercitiva nell'ambito del procedimento incidentale de...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1167 del 28 gennaio 1999
«Nell'ipotesi in cui il travisamento riguardi il fatto processuale, prevale il principio secondo il quale, nell'esame delle questioni relative a un vizio in procedendo, la Corte di cassazione è giudice anche del fatto e può, pertanto, procedere...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 31391 del 19 agosto 2005
«In tema di inutilizzabilità, il fatto che questa sia rilevabile anche d'ufficio in ogni stato e grado del procedimento non significa che, qualora essa venga denunciata in sede di legittimità, la Corte di cassazione possa rilevarla senza che sia...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1700 del 4 maggio 1998
«Nei provvedimenti cautelari personali, in tema di contestazione dell'accusa, si deve aver riguardo alla specificazione del fatto che non può considerarsi insufficiente o inidonea quando l'indagato sia stato posto in grado di comprendere i termini,...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 2136 del 11 giugno 1999
«In tema di reato associativo, la permanenza cessa anche con la privazione della libertà personale dell'agente, con la conseguenza che, se - successivamente alla instaurazione dello stato di detenzione - risulti provata ulteriore adesione al...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 4042 del 5 novembre 1999
«Ne deriva che, nel caso di istanza dell'interessato, è imposto al giudice il dovere di esaminare qualsiasi elemento e questione attinente alla legittimità del mantenimento della misura, con l'unica preclusione derivante dalla circostanza che il...»
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Cassazione civile, Sez. VI-5, ordinanza n. 5478 del 5 marzo 2013
«In tema di giudicato, qualora due giudizi tra le stesse parti abbiano riferimento al medesimo rapporto giuridico ed uno dei due sia stato definito con sentenza passata in giudicato, l'accertamento così compiuto in ordine alla situazione giuridica,...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 14427 del 7 giugno 2013
«La proposizione di una domanda giudiziale ha effetto interruttivo della prescrizione, protraentesi fino al massimo in giudicato della sentenza che definisca il giudizio decidendo il merito o eventuali questioni processuali di carattere...»