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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 22833 del 24 ottobre 2006
«In tema di divisione giudiziale, l'art. 718 cod. civ., il quale riconosce a ciascun coerede il diritto di conseguire in natura la parte dei beni a lui spettanti con le modalità stabilite nei successivi artt. 726 e 727, trova deroga, ai sensi...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4703 del 14 aprile 1999
«Ed invero, la parte della sentenza con la quale viene affermata la responsabilità dell'imputato e quella con la quale viene determinata la pena, costituendo la prima presupposto logico-giuridico della seconda, costituiscono entrambe “disposizioni...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 19069 del 5 settembre 2006
«In virtù della disposizione di cui all'art. 16 della Convenzione sui diritti del fanciullo approvata a New York il 20 novembre 1989 (e ratificata dallo Stato italiano con la legge 27 maggio 1991, n. 176), alla stregua della quale è sancito che...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2944 del 4 aprile 1997
«La morte di uno dei coniugi determina, ai sensi dell'art. 149 c.c., lo scioglimento del matrimonio e, pertanto, la cessazione della materia del contendere del giudizio di separazione personale, anche se sopravvenuta in pendenza del procedimento di...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 14840 del 27 giugno 2006
«La questione dell'affidamento della prole è rimessa alla valutazione discrezionale del giudice di merito, il quale deve avere come parametro di riferimento l'interesse del minore e, ove dia sufficientemente conto delle ragioni della decisione...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 5156 del 1 giugno 1990
«Nel giudizio per la dichiarazione della paternità naturale di minore, promosso dalla madre di quest'ultimo, e per il caso in cui la Suprema Corte abbia cassato con rinvio la sentenza d'appello, in accoglimento di ricorso di detta madre, la...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2088 del 20 maggio 1977
«Nel procedimento di interdizione, ove l'interdicendo muoia nelle more del giudizio di cassazione, si determina la cessazione della materia del contendere e l'estinzione dell'intero procedimento, senza, quindi, il passaggio in giudicato della...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 19530 del 7 ottobre 2005
«La nozione di costruzione, agli effetti dell'art. 873 c.c., è unica e non può subire deroghe, sia pure al limitato fine del computo delle distanze legali, da parte delle norme secondarie, in quanto il rinvio contenuto nella seconda parte del...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 17089 del 27 luglio 2006
«In tema di distanze tra costruzioni su fondi finitimi, ai sensi dell'articolo 873 c.c., con riferimento alla determinazione del relativo calcolo, poiché il balcone, estendendo in superficie il volume edificatorio, costituisce corpo di fabbrica, e...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 10268 del 4 maggio 2006
«In siffatto contesto, chiaramente connotato dalla deduzione, da parte convenuta, quanto meno dell'incertezza di tale confine, la richiesta di accessione invertita ai sensi dell'articolo 938 c.c. da parte dei convenuti palesemente presuppone...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 25128 del 14 ottobre 2008
«Il potere d'impugnazione delle delibere condominiali, per effetto del rinvio ex art. 1139 c.c. alle norme sulla comunione ed in particolare all'art. 1109 c.c., si estende anche alla decisione approvata dalla maggioranza che rechi grave...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 6910 del 21 maggio 2001
«Nel giudizio promosso dal possessore nei confronti del proprietario onde fare accertare l'intervenuto acquisto del diritto di proprietà per usucapione, la condizione soggettiva del proprietario convenuto il quale abbia ritenuto di conservare le...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 16234 del 25 luglio 2011
«In tema di usucapione, poiché, con il rinvio fatto dall'art. 1165 cod. civ. all'art 2943 cod. civ., risultano tassativamente elencati gli atti interruttivi del possesso, non è consentito attribuire efficacia interruttiva ad atti diversi da quelli...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 4892 del 1 aprile 2003
«In tema di possesso ad usucapione, con il rinvio fatto dall'art. 1165 c.c. all'art. 2943 c.c. la legge ne elenca tassativamente gli atti interruttivi. Ne consegue che, non essendo compresa in tale elenco, la comparsa di risposta con cui il...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 10406 del 30 luglio 2001
«In una situazione di compossesso il godimento del bene da parte dei singoli compossessori assurge ad oggetto di tutela possessoria quando uno di essi abbia alterato e violato senza il consenso e in pregiudizio degli altri partecipanti lo stato di...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 2361 del 6 febbraio 2007
«In tema di inadempimento delle obbligazioni pecuniarie, con riferimento alla costituzione in mora, non può parlarsi di offerta non formale, ai sensi dell'articolo 1220 c.c., quando la somma non viene introdotta nella sfera di disponibilità del...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 11629 del 15 ottobre 1999
«In tema di risarcimento del danno, il rapporto tra comportamento ed evento e tra questo e il danno muta a seconda che il danno sia un elemento della fattispecie o un suo effetto e deve conseguentemente distinguersi il nesso che deve sussistere tra...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 2309 del 2 febbraio 2007
«Nel giudizio di rinvio, le parti conservano la stessa posizione processuale che avevano nel procedimento in cui fu pronunciata la sentenza annullata, e ogni riferimento a domande ed eccezioni pregresse e, in genere, alle difese svolte, ha...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 7872 del 16 luglio 1991
«Ai fini della liquidazione del danno derivante da licenziamento illegittimo, la misura del risarcimento dovuto ai sensi dell'art. 18, L. n. 300 del 1970 (commisurato alle retribuzioni non percepite dal lavoratore per il periodo successivo al...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2480 del 19 febbraio 2003
«La domanda di restituzione o riduzione in pristino della parte che ha eseguito delle prestazioni in base a sentenza cassata, prevista dall'art. 389 c.p.c., può essere proposta nello stesso giudizio di rinvio oppure in separata sede, e, in tale...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 2268 del 2 febbraio 2006
«Deve viceversa essere cassata la sentenza d'appello allorquando la laconicità della motivazione adottata, formulata in termini di mera adesione, non consenta in alcun modo di ritenere che alla affermazione di condivisione del giudizio di primo...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 4634 del 28 febbraio 2007
«Poiché non si rinviene nell'ordinamento una norma che espressamente regoli il regime delle spese del giudizio di merito nell'ipotesi in cui la Corte di cassazione dichiara il difetto di giurisdizione del giudice italiano nei confronti dello...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 420 del 24 gennaio 1990
«...tatuto. Pertanto, l'impugnazione di tale deliberazione da parte del socio pretermesso non è soggetta al termine previsto dall'art. 2377 c.c. bensì a norma dell'art. 2379 c.c. (applicabile in forza del rinvio dell'art. 2516 c.c.) è...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 13035 del 6 settembre 2003
«L'apprezzamento del giudice di merito circa l'esistenza e l'idoneità della minaccia a coartare la volontà di una persona si traduce in un giudizio di fatto, incensurabile in cassazione ove adeguatamente motivato. (Nella specie la S.C. ha ritenuto...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 13003 del 27 maggio 2010
«La facoltà, di cui all'art. 1453, secondo comma, c.c., di poter mutare nel corso del giudizio di primo grado, nonché in appello, e persino in sede di rinvio la domanda di adempimento in quella di risoluzione in deroga al divieto di "mutatio...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 4164 del 26 aprile 1999
«La previsione del secondo comma dell'art. 1453 c.c., in forza della quale è possibile, in deroga alle norme processuali che dispongono il divieto della mutatio libelli nel corso del processo, la sostituzione — anche in appello ed eventualmente...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 9053 del 16 aprile 2007
«Peraltro, la citata norma non richiede che siffatta dichiarazione sia rivolta specificamente all'assicuratore, sicché nulla impedisce che la stessa manifestazione del consenso sia ravvisabile anche in una dichiarazione resa al contraente della...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 10978 del 3 novembre 1998
«Ed infatti, pur facendo la predetta norma generico riferimento alla pubblicazione della procura «nelle forme richieste dalla legge», deve ritenersi, in assenza di altre norme che regolino la pubblicazione della procura di cui si tratta, che il...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 3168 del 5 aprile 1996
«Una volta non impugnata la sentenza d'appello nella parte in cui la domanda di regresso del garante — proposta in via riconvenzionale e condizionatamente al rigetto della domanda del debitore principale di accertamento, nei confronti anche del...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 8703 del 9 aprile 2009
«In tema di responsabilità per fatto illecito, rientra tra i principi informatori della materia, ai quali è tenuto ad uniformarsi il giudice di pace nel giudizio di equità, quello di cui al disposto dell'art. 2059 c.c. il quale, secondo una lettura...»