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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 6697 del 10 maggio 2002
«In materia di successione a causa di morte, nell'ipotesi in cui il de cuius abbia disposto con il testamento della totalità del suo patrimonio, la successione legittima non può coesistere con quella testamentaria (Nell'affermare il suindicato...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 6190 del 28 novembre 1984
«Nel diritto vigente, la successione testamentaria può coesistere con quella legittima nel senso che se attraverso le disposizioni testamentarie non è esaurita l'intera massa dei beni di cui il testatore può disporre, la parte restante — salva...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 10525 del 30 aprile 2010
«In tema di successioni "mortis causa", la delazione che segue l'apertura della successione, pur rappresentandone un presupposto, non è di per sé sola sufficiente all'acquisto della qualità di erede, essendo a tale effetto necessaria anche, da...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 9782 del 16 settembre 1995
«La delazione conseguente all'apertura della successione ereditaria, pur costituendone un presupposto, non è sufficiente per l'acquisto dell'eredità, a tal fine occorrendo anche che il chiamato proceda all'accettazione mediante una dichiarazione...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 12474 del 26 agosto 2002
«Dalla nullità del contratto contenente un patto successorio cosiddetto rinunciativo deriva il diritto delle parti di ottenere la restituzione delle eventuali somme versate al rinunciante in esecuzione del patto, in applicazione dei principi...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 5870 del 9 maggio 2000
«Ricorre un patto successorio istitutivo, nullo ai sensi dell'art. 458 c.c. nella convenzione avente ad oggetto la disposizione di beni afferenti ad una successione non ancora aperta che costituisca l'attuazione dell'intento delle parti,...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1683 del 16 febbraio 1995
«In tema di patti successori, per stabilire se una determinata pattuizione ricada sotto la comminatoria di nullità di cui all'art. 458 c.c. occorre accertare: 1) se il vincolo giuridico con essa creato abbia avuto la specifica finalità di...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 8737 del 16 agosto 1993
«In tema di successioni legittime, qualora sussista una pluralità di designati a succedere in ordine successivo, si realizza una delazione simultanea a favore dei primi chiamati e dei chiamati ulteriori, con la conseguenza che questi ultimi, in...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 2575 del 2 luglio 1975
«Il «titolo idoneo» a trasferire la proprietà od a costituire un diritto reale su bene immobile, richiesto per l'usucapione decennale di cui all'art. 1159 c.c., deve consistere in un atto traslativo a titolo particolare, e non può essere ravvisato...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 714 del 14 marzo 1974
«Nel nostro diritto successorio il titolo di erede non è necessariamente collegato con l'acquisto di beni; pertanto, l'istituzione è valida anche qualora nessuna attività si riscontri in concreto nella successione.»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 2663 del 22 marzo 1999
«La ricerca della volontà di accettare l'eredità attraverso l'accertamento e l'interpretazione degli atti compiuti dal chiamato si risolve in un'indagine di fatto non suscettibile di censura in sede di legittimità, purché il risultato sia...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 12753 del 17 novembre 1999
«L'accettazione tacita di eredità può desumersi soltanto dall'esplicazione di un'attività personale dei chiamato tale da integrare gli estremi dell'atto gestorio incompatibile con la volontà di rinunziare, e non altrimenti giustificabile se non in...»
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Cassazione civile, Sez. V, sentenza n. 11213 del 16 maggio 2007
«L'erede legittimo che non abbia partecipato al giudizio, promosso dagli altri eredi legittimi, diretto a far dichiarare la decadenza del (diverso soggetto) chiamato con testamento dal diritto di accettare l'eredità, qualora convenga in via...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 2326 del 21 marzo 1990
«[...] Detto principio è applicabile anche con riferimento ai figli naturali nati anteriormente all'1 luglio 1939, considerando che il loro diritto di chiedere la dichiarazione dello status — escluso dall'art. 123 att. c.c., fino alla dichiarazione...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 2202 del 5 febbraio 2004
«La prescrizione del diritto di accettare l'eredità non è soggetta a interruzione in seguito al riconoscimento del diritto stesso da parte di chi beneficerebbe del suo mancato esercizio entro il termine stabilito dall'art. 480 c.c.»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 10338 del 19 ottobre 1998
«Dalla prescrizione del diritto ad accettare l'eredità degli ulteriori chiamati deriva la prescrizione del diritto a chiedere la risoluzione della disposizione testamentaria per inadempimento del modus da parte dei primi eredi chiamati.»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 6032 del 14 novembre 1981
«Il termine di prescrizione del diritto di accettare l'eredità iure rapraesentationis (dieci anni decorrenti dal giorno dell'apertura della successione) viene sospeso, ai sensi dell'art. 480 c.c. durante il tempo intercorso fra l'accettazione di...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2689 del 29 maggio 1978
«Dell'accettazione con beneficio d'inventario, di cui agli artt. 484 e segg. c.c., in quanto diretta ad evitare che il patrimonio del de cuius si confonda con quello del chiamato alla successione ereditaria, e che questi debba rispondere dei debiti...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 2721 del 8 febbraio 2010
«In tema di accettazione di eredità con beneficio di inventario, il decreto con il quale il tribunale rigetta l'istanza di proroga del termine per la redazione dell'inventario non è impugnabile con ricorso per cassazione a norma dell'art. 111...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 18534 del 3 settembre 2007
«In tema di debiti ereditari, il soggetto chiamato all'eredità e che non l'abbia accettata, se si trova nel possesso di beni ereditari (art. 486 c.c.), può stare in giudizio per rappresentare l'eredità, ma, siccome non è ancora succeduto...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 24668 del 21 novembre 2006
«La pronuncia resa sull'ordinanza adottata dal tribunale, ai sensi dell'art. 669 terdecies c.p.c., in sede di reclamo avverso un provvedimento con cui sia stata respinta un'istanza impropria ai sensi dell'art. 487 c.c., volta a far dichiarare la...»
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Cassazione civile, Sez. V, sentenza n. 6488 del 19 marzo 2007
«Colui che accetta l'eredità con beneficio d'inventario è erede, come stabilito dall'art. 490, primo comma, c.c., con l'unica rilevante differenza, rispetto all'accettazione pura e semplice (art. 470, primo comma), che il patrimonio del defunto è...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1051 del 23 aprile 1966
«Il minore che entro un anno dal raggiungimento della maggiore età non abbia accettato, con beneficio d'inventario, l'eredità già accettata dal padre di lui senza detto beneficio, non può dolersi che, nella vendita di beni appartenenti all'eredità,...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1087 del 30 gennaio 1995
«Nel quadro della liquidazione dell'eredità accettata con beneficio di inventario devono, di massima, trovare sistemazione e definizione tutti i rapporti di contenuto patrimoniale lasciati pendenti dal de cuius all'atto della sua morte, essendo...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 15583 del 10 dicembre 2001
«Il provvedimento di fissazione del termine per la liquidazione dell'eredità beneficiata previsto dall'art. 500 c.c. ha natura volontaria e non contenziosa e va assunto con ordinanza, impugnabile con reclamo, ove si limiti a concedere o negare le...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 13862 del 9 novembre 2001
«In tema di accettazione dell'eredità con beneficio d'inventario, in caso di proroga del termine assegnato agli eredi per la liquidazione delle attività ereditarie ex art. 500 c.c. — proroga che, in assenza di espressa disposizione contraria, ben...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3244 del 27 marzo 1998
«In tema di eredità giacente, il rigetto, da parte del pretore, della richiesta di fissazione di un termine per il rendiconto e per la liquidazione delle attività (artt. 496 e 500 c.c.) può essere impugnato, sotto forma di reclamo, al competente...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 11517 del 19 novembre 1997
«In tema di contenzioso tributario, l'erede che, accettata l'eredità con beneficio di inventario, rilasci poi i beni ai creditori ai sensi degli artt. 507 e seguenti c.c., non ha diritto ad essere estromesso dal giudizio, atteso che, rimanendo...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 22286 del 4 settembre 2008
«In base al disposto dell'art. 510 cod. civ., a norma del quale la redazione dell'inventario da parte di uno dei coeredi giova anche agli altri che non siano accettanti puri e semplici, la volontà di giovarsi di tale forma di accettazione, sebbene...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 3546 del 23 febbraio 2004
«Il termine per richiedere la separazione dei beni del defunto da quelli dell'erede, a norma dell'art. 516 c.c., è un termine di decadenza — e come tale di natura perentoria — della durata di tre mesi, che inizia a decorrere dal momento...»